SONNY
Cerco di regolare
i battiti del mio cuore, sono qui da quasi un anno e non abbiamo mai
avuto una
conversazione più strana di questa, né
c’è mai stato il minimo contatto, solo
occhiate, spesso di fuoco, e ora invece mi porta alla sua macchina
abbracciandomi
e facendomi andare la faccia in fiamme. “ Le
cose in camerino ” pensa
una
piccolissima parte del mio cervello, poco male, posso prenderle anche
domani.
Entro in macchina disciogliendomi dal suo semi-abbraccio, a malincuore
lo
ammetto, e mi sistemo nervosamente nel fantastico sedile in pelle della
sua
stupenda auto. Le mie amiche del Wisconsin impazzirebbero se lo
sapessero.
Sento caldissimo e ho ancora la faccia in fiamme, meglio girarsi verso
il
finestrino, mi sento una totale impedita, il mio cervello è
inceppato! Si
siede, mi guarda (io sempre con la fronte al finestrino), mette in moto
e
parte. Peccato che il tragitto fino a casa mia sia così
breve, mi ritrovo a
pensare! Bene sono andata. E gli ho anche promesso
schiavitù! Bell’affare … certo
se mi chiedesse un bacio…Ok Sonny…shh dormi.
Sono troppo presa
dai miei traffici mentali per accorgermi che questa non è
affatto la direzione
giusta per casa mia, o forse me n’ero accorta ma
l’ho ignorato. Fatto sta che
finalmente il mio cervello riconnette –Ehi! Ma dove mi stai
portando?-
-Tranquilla a
casa!-
-Ehm no Chad, casa
mia non è di qua-
-Si invece, sto
solo allungando un po’, mi secca tornare a casa subito-
-Io invece sono
stanca e vorrei andare a casa-
-Davvero? Anche da
sola?-
Sbaaam! Cento
punti!
Non rispondo.
-Scusa, non
volevo…-
-No fa niente, in
effetti è vero quel posto è triste,
però ci dormo e basta in pratica-
-Mi dispiace-
ripete.
-Fa niente-
ripeto.
Silenzio,
ancora…
non riesco a trovare proprio niente da dire, mi sto solo chiedendo se
questa
nuova intesa che sembra essere nata ci sarà anche domani,
insomma qualcosa è
cambiato, ma può essere solo qualcosa di una sera, o mi sto
solo facendo i film
e sto solo immaginando l’elettricità che
c’è nell’aria, forse è tutto
normale e
io sono sovreccitata per questo immagino le cose.
-Sei molto zitta-
afferma dopo un po’
-Mmmh…- Che
arguzia ragazzi!
-No è
strano!-
-Ehi anche tu sei
zitto!-
-Si ma io
modestamente sono il re della fiction drammatica- sorride girandosi
verso di me
–Sono bello e tenebroso. Tu invece sei la regina del comico
non è normale che
tu stia zitta-
Antipatico.
-Per prima cosa,
tu non sei né bello né tenebroso. Secondo, se
sono la regina del comico non
significa che debba sempre essere allegra, recitare è una
cosa vivere un’altra.
Terzo, potrei lasciare la comicità e dedicarmi alla
drammaturgia quando voglio-
concludo lanciandogli un’occhiata.
-Lo stai
rifacendo-
-Cosa?-
- L’acida-
-Ah…- Vero
-Scusa…-
-Per questa volta
mi accontento delle scuse- sorride –E comunque ci vuole
talento per girare film
drammatici-
-Si e ci vuole
anche talento per far ridere, non tutti sanno farlo-
-Ok questo te lo
concedo-
-E inoltre sarei
molto più brava di qualche tua amica lì a
Mckenzie Falls-.
-Davvero?-
-Ovvio! Sicuramente
meglio di Odiosa e Insopportabile!-
-Chi?- dice
ridendo
Arrossisco
–Niente…-
-No dico sul
serio, chi sono?-
-Tawny chiama
così
Annabel e Emily- arrossisco ancora di più
-Sul serio- chiede
stupito –E perché?-
-Perché non
fanno
altro che lanciare occhiate malevole, e non sono le sole. Tutti voi di
Mckenzie
siete antipatici-.
-Anche io?-
-Ooh tu in
particolar modo- meno male che mi sono trattenuta dall’uscire
la lingua come
una bambina piccola.
Dopo un po’
riprende –E in che senso vi guardano male? Hai ragione lo
sguardo di
superiorità lo abbiamo tutti-
-No non
è solo
quello… è da un po’ di tempo che mi
guardano come…come se mi volessero morta!-
-Sciocchezze
Sonny!-
-Non credermi, per
quale motivo poi lo sto venendo a raccontare a te… - In
effetti,perché lo sto
dicendo a lui??
-Secondo me te lo
immagini e basta-
-Si come mi
immagino che ti vengono dietro- ok ora esagero, devo tenere la bocca
chiusa.
-Gelosa per caso?-
un lampo di trionfo gli attraversa gli occhi.
-Nemmeno un
po’-
sorrido, si, devo decisamente stare zitta.
I fari mi
sfrecciano davanti, sono proprio stanca, potrei addormentarmi in
macchina. E
domani sveglia presto per il nuovo sketch, oh che angoscia! Il sedile
è così
comodo…
No Sonny,no! Non
puoi addormentarti proprio qui e proprio ora, aspetta almeno dieci
secondi,
stai arrivando!...
E chi lo dice che
sto arrivando? Chad ha preso un’altra strada, forse ci
vorrà ancora mezz’ora, o
un’ora, e io non resisto…Chad, perché
fa sempre di testa sua?? Certo che però a
volte è così dolce…Chad…
***
CHAD
Uff…finalmente
siamo arrivati, non ce la facevo più,almeno ora mi
dovrà parlare, quantomeno
salutare, non è mai stata così zitta!
-Bene…eccocci…-
Nessuna risposta
-Sonny, siamo
arrivati- c’è qualcosa che non va
-Sonny che hai?
Stai male? Ehi…- mi avvicino per guardarla
meglio...Ommmioddioo, sta dormendo
O.O!
-Ah…-
bisbiglio a
nessuno in particolare, visto che lei per ora sta facendo di tutto
tranne che
ascoltarmi! E che faccio adesso? Sono nel panico! La sveglio o non la
sveglio?
E se non la sveglio non posso lasciarla in macchina, ovviamente, e che
faccio?
Guardo la
borsetta, la soluzione è proprio lì, solo che mi
spaventa un po’. Devo farmi
coraggio e portarla sopra. Prendo la borsetta e tiro fuori le chiavi.
Meglio
posteggiare la macchina decentemente allora, lasciarla ferma davanti al
portone
non è una cosa positiva. Sono terrorizzato e non so
perché! Ho paura di
svegliarla, ho paura di fare qualsiasi cosa. Deglutisco, coraggio Dylan
Cooper,
sii uomo! Guarda cosa mi tocca fare… speriamo non si svegli.
Scendo dalla
macchina e vado alla sua portiera, la apro lentamente, un po’
incerto sul da
farsi, e la guardo a lungo. Il mio battito è fuori
controllo, sono troppo
nervoso, il che non ha senso, interpreto personaggi diversi da una vita
senza
problemi e ora invece sono nervoso solo perché devo prendere
una ragazza in
braccio e portarla a casa sua? Devo farmi controllare.
Porto il braccio
sinistro dietro le sue spalle e l’altro lo faccio scivolare
sotto le gambe, e
lei…lei niente! Non si muove! Wow alla faccia del sonno
pesante! Piano piano la
esco dal sedile stando attento a non farle sbattere la testa e chiudo
la
portiera con la schiena, chiudo la macchina (non mi sarei mai perdonato
se me
l’avessero portata via) e mi appresto ad andare verso il
portone, aprirlo poi
sarà un’altra impresa. Non è
pesantissima, ma camminare è comunque faticoso!
L’ultima cosa che voglio è cedere è
lasciarla cadere, spero di arrivare presto!
Mi trovo di fronte al portone e supero discretamente l’ardua
sfida di aprirlo
utilizzando due dita. Vado verso l’ascensore
e…Fuori servizio. FUORI
SERVIZIO?!?! Beneee questa ragazza abita al terzo piano! Soffoco
un’imprecazione e cerco di riprendere fiato maledicendo
l’ascensore, inutile
temporeggiare. Inizio a salire le scale ansimando e col cuore a mille,
beh
almeno lei non si sveglia. Finalmente dopo quella che sembra
un’eternità arrivo
davanti la sua porta e la apro grazie a non so quale grazia divina. Al
buio è
tutto complicatissimo, sono già stato a casa sua, ma
l’ho vista di sfuggita,
dove la colloco? Mi dirigo in fondo al corridoio con il solo ausilio
della luce
della luna che filtra dalle finestre, almeno riesco a trovare la sua
camera, la
posiziono nel letto e le metto sopra una coperta che si trova su una
sedia…non
ci posso credere, questa coperta ha le braccia! Sfinito mi butto sulla
poltrona
per riprendere fiato prima di tornare...che mi serva di lezione, la
prossima
volta scelgo il tragitto più breve!... Mentre mi riprendo e
il mio battito
torna normale il mio sguardo si sposta su di lei, sorride, ne
è valsa la
pena... anche se dell’ascensore fuori servizio ne avrei fatto
volentieri a
meno! Bene è ora di andare…mi alzo, forse un
po’ troppo violentemente, un libro
cade a terra con un botto e io mi paralizzo, proprio ora?? Lei si
lamenta un
po’, ma per fortuna ha il sonno di un porcospino in letargo!
Fiuu c’è mancato
poco, meglio andare…
-Chad…-
O cavolo si
è
svegliata! Mi volto a spiegare.
-Sonny
io…- no!
Sta ancora dormendo! Ha detto il mio nome mentre dormiva! Meglio
lasciare la
stanza prima di combinare altri guai. Chiudo la porta e corro
giù per le scale,
in uno stato di trance, non mi accorgo nemmeno di aprire e chiudere il
portone,
né di camminare, fatto sta che mi ritrovo dopo due secondi
alla macchina,
sconvolto, senza sapere cosa pensare. Sto un attimo fermo, poi mi
riprendo e
come un automa entro in macchina aggrappandomi al volante. Una cosa
è certa, penso
con un sorriso, ne è proprio valsa la pena di prendere la
strada più lunga.