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Autore: Shadow98    16/05/2011    3 recensioni
La protaginista non ha un nome e lei stessa si definisce un sigillo. In passato ha vissuto nella Pandora ma aveva preso la decisione di scappare. è una notte in cui la pioggia cade dal cielo come lacrime quando, rimasta ferita dallo scontro con un Chain, viene catturata e riportata alla sua vecchia vita. Per lei è ormai giunto il momento di affrontare il suo passato!
Genere: Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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4) Il frammento di un ricordo dimenticato


Le ore in carrozza furono tra le più orribili della mia vita,un vero disastro. Break continuava a discutere con Emily,il coniglio a dare al biondino dello schiavo mentre lui se la rideva come un ebete, Reim a pulirsi gli occhiali imbarazzato e Sharon a fissare Gilbert preoccupata,data la sua espressione depressa oltre che  palesemente lagnosa e sofferente ,come se tutte le sciagure di questo mondo fossero toccate a lui.
Per quanto riguarda me, mi limitai a fissare il panorama dal finestrino con  aria apatica e disinteressata. Mi disgustava il modo in cui la maggior parte delle volte loro riuscissero a restare allegri e a non dare a vedere di essere preoccupati nonostante i molti problemi. Ma forse il mio non era disgusto . Era solo invidia. Per quanto mi sforzassi ero costantemente in balia del malumore, non importava quanto ardentemente desiderassi di sorridere o avere degli amici. Non potevo permettermi di affezionarmi a qualcun uno perché io stessa sarei finita col fargli del male. Era già successo in passato e mi ero imposta di non ferire più nessuno, anche a costo di essere sola e di soffrire.
Improvvisamente la carrozza si fermò con una brusca frenata,neppure fossimo stati aggrediti da dei briganti . Aprii lo sportello  con  decisione e scesi con un balzo leggiadro ed agile, attendendo che anche gli altri, non più veloci di una chiocciola, scendessero. La Villa Nightray era davvero imponente e curata. Sebbene fosse una costruzione antica dava l’aria di essere nuova e lussuosa. Numerose carrozze erano ferme sulla strada, i cocchieri rassegnati alla lunga attesa che avrebbero dovuto sopportare prima che i cicisbei avessero fatto ritorno dal ballo. Questo non sarebbe accaduto prima che le luci dell’alba avessero illuminato l’oscuro cielo con i primi e deboli raggi del sole, come spettava all’ “impegnativa” giornata di un Giovin Signore dell’epoca. Così raccontava una delle mie opere preferite, Il Giorno . Giuseppe Parini era stato davvero geniale nello scrivere un simile poema satirico *. A dire la verità le cose erano un po’ cambiate rispetto al Settecento, ma c’era ancora chi passava le giornate a sperperare il proprio denaro mentre il popolo moriva di fame, ignaro delle minacce dell’Abisso, ignaro della Pandora e del pericolo imminente.  Nell’essere immersa in simili osservazioni la mia espressione sciapa aveva lasciato spazio ad un sorriso sinceramente divertito, come il solo pensiero di un libro interessante poteva fare.
-oooooooooh, allora anche una persona fredda e idiota come te può sorridere!-
Osservò velenoso il coniglio per vendetta, dato che con l’avevo degnato di una parola. Ma qualcosa sembrava aver catturato la mia attenzione a tal punto che non feci caso a quelle parole. Vidi qualcosa che si muoveva  tra il labirinto di rose nere, a cui prima non avevo nemmeno prestato attenzione, seppure fossero evidenti quanto inquietanti . Vidi un altro spostamento d’aria quasi impercettibile, come una folata di vento gelido. Infine intravidi dei capelli platino e prima che potessi rendermene conto ero già lì, nel labirinto, a cercare di inseguirli per non so quale motivo, mentre gli altri mi chiamavano e sentivo le loro urla farsi sempre più distanti.  Perché lo stavo seguendo? Speravo forse  che si trattasse di un coniglio con panciotto e orologio da taschino che mi avrebbe catapultata nel Paese delle Meraviglie? Mentre continuavo a inseguire quella massa indistinta di capelli quasi candidi sentii qualcosa di caldo sfiorarmi il viso. Lacrime.  Poi sentii qualcosa afferrarmi per l’angolo della giacca e quando mi voltai il tempo si fermò per un istante.
- Ehi,perché continui a correre? –
Occhi azzurri e profondi mi fissavano con espressione innocente lasciandomi atterrita. Quella … ero io! Prima mi mettevo a inseguire una bambina, poi il tempo si fermava e una me in versione infantile mi tratteneva per la giacca. Dovevo proprio stare male! Un secondo dopo il tempo riprese a scorrere ma  l’allucinazione era ancora lì,lo sguardo fisso su di me, la piccola manina a trattenermi. Sembrava quasi … reale.
Un altro spostamento tra i cespugli mi fece distogliere l’attenzione da quella che era l’altra me. Scattai immediatamente sulla difensiva e mi voltai  estraendo istintivamente il pugnale d’argento dal cinturino posto sulla mia coscia,sebbene non ricordassi di averlo indossato. A questo punto mi sarei aspettata qualsiasi cosa, invece alle mie orecchie giunsero solo delle splendide risate. Ora le rose non erano più nere,ma bianche.
- Seguimi.  – Si era limitata a dire l’altra me intanto che  si divertiva a scomparire e ricomparire come un fantasma, ogni volta sempre avanti di qualche passo . Sebbene fossi irritata, decisi di assecondarla . Non so ben dire quanto al lungo camminai tra quegli intricati corridoi di candide rose, ma quello che vidi alla fine fu davvero stupendo, come un piccolo angolo di paradiso.
Immerso nel verde e nei fiori si trovava un piccolo  gazebo laccato di bianco. Al suo interno i miei “genitori” prendevano comodamente un the ridendo e chiacchierando del più e del meno con una bellissima nobildonna, elegante e raggiante più del sole intenso che illuminava quella visione meravigliosa. Infine una bambina e un bambino  si divertivano a giocare e a rincorrersi . Si trattava di un piccolo biondino vestito di bianco,molto carino. La cosa che mi colpii maggiormente furono i suoi occhi eterocromi. Uno era color cremisi,l’altro color oro. In tempi antichi questa particolare caratteristica era considerata portatrice di terribili sciagure. L’altra bambina sembravo essere io. Ma qualcosa non quadrava … per quanto ricordassi non avevo mai imparato a sorridere e i miei genitori adottivi erano due scienziati pazzoidi che si erano divertiti a segnare la mia esistenza usandomi come cavia per condurre i propri esperimenti sulla loro particolare teoria, l’”unione”. Secondo loro era possibile sigillare una catena proveniente dall’Abisso all’interno di un  essere umano proveniente da esso,senza il bisogno di dover stringere un contratto con la creatura ovviamente. Guardacaso,poco dopo aver formulato le proprie teorie adottarono me,ovvero mi ritrovarono in uno stato di incoscienza tra i resti di Sabrie. Altra cosa strana,quel gazebo era l’unico punto illuminato,per il resto era notte. Mi bastò percepire la  risata acida e malvagia di una donna per capire che ero caduta in un tranello.
- Questa non è la verità. È soltanto un sogno creato dalla mia mente per cercare di nascondere un ricordo doloroso. –  Bastarono quelle semplici parole perché tutto si dissolvesse in cenere e il paesaggio tornò buio e angusto come prima. Solo lei non era sparita. Era ancora lì,l’altra me. Che idiota ero stata,continuavo a usare i miei poteri contro di me per ingannare la mia mente.
Quando finalmente realizzai ciò, lo shock fu talmente terribile che non riuscii a muovermi o ad urlare. Le cose non erano andate come nel sogno,la realtà era ben diversa. Quello … fu il giorno in cui uccisi quelle persone.

Finalmente,dopo un  lungo inverno, era giunta la primavera . I prati erano in fiore, gli uccelli cinguettavano allegri e dalla mia stanza riuscivo a udire le risate felici degli altri bambini. Allora il mio sogno era diventato quello di poter giocare con loro, ma non potevo. Ero sempre a letto malata, se quello poteva definirsi letto. In quel periodo mi avevano appena trasformata in un sigillo e per me non era per niente facile accettare e controllare quel potere … sono sempre stata una persona forte e fragile allo stesso tempo. Poi successe. La Pandora, che prima approvava la teoria dei miei “genitori” adottivi, una volta scoperto quello che mi avevano fatto fecero chiudere il laboratorio e interrompere gli studi,ma loro si opposero. Allora successe che mi portarono dai Nightray, coloro che da sempre avevano affiancato le ricerche, in qualità di serva personale di Vincent Nightray, un bambino adottato,trovato ferito e svenuto proprio come me. Ma lui aveva qualcosa di diverso,nel suo sguardo si potevano leggere la solitudine mista a qualcosa di simile alla malvagità . . . mi faceva paura. Allora imposi la mia autorità distruggendo tutto con il potere della mia catena e uccisi i miei “tutori”. Quella notte tutto si tinse di rosso, rosso sangue. Cercai di convincermi che era solo il gioco di colori di un pittore che si era divertito a spargere rosso ovunque tingendo anche la mia veste bianca da cavia e lo strano tagliente materiale candido di cui era fatta la spada demoniaca che brandivo. Così,quando tutto era finito, mi portarono alla Pandora e ancora una volta divenni una prigioniera, immersa in un sonno profondo che durò per molti anni.

Ma perché avevo dimenticato tutto? E soprattutto,perché stavo ricordandomene proprio in quella situazione? Giusto … il posto era proprio quello,quel giardino. Rimasi immobile per un tempo che mi sembrò infinito a piangere come non facevo da anni, senza riuscire a muovermi. Improvvisamente la figura alta e slanciata di un ragazzo della mia età mi comparve davanti, ma le lacrime mi offuscavano la vista. L’unica cosa che riuscii a distinguere furono due occhi eterocromi a me già familiari, che bastarono a far aumentare il mio terrore.
- Chi non muore si rivede.-
Disse in espressione seria assottigliando gli occhi in modo spaventoso,mentre avanzava verso di me.
Ancora quella maledetta frase.


  *:*:*Note*:*:*
* scusatemi,ma proprio non potevo evitare di citare Il Giorno, da quando l'ho studiato in letteratura ne sono letteralmente ossessionata!Sarà che mi ricorda Kuroshitsuji e il brutto ceffo che vuole portarsi a letto la bambina nei primi episodi di Pandora Hearts! dannati cicisbei! è_é

Coooooooomunque....nel capitolo ho voluto approfondire la storia della nostra protagonista sigillo e anche i poteri della catena...spero lo gradiate,mi sono impegnata per scriverlo XD



*:*:*Ringraziamenti*:*:*


Come al solito i ringraziamenti!
Grazie a Blackfear che commenta costantemente ed ha aggiunto la storia tra le seguite (spero ti piaccia questo capitolo!) Grazie a PikaNya che recensisce e ha inserito la storia tra i preferiti (ma io ti amo troppo!*_*) e grazie a SuperKiaraTheBest che lascia sempre recensioni dandomi buoni consigli u.u


 

  
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