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Autore: Red Leaves    16/05/2011    2 recensioni
13 personalità di un regno fantastico e apparentemente tranquillo vengono rapite da una creatura sadica e misteriosa e rinchiuse in un labirinto costellato di trappole mortali e spietate il cui scopo è eliminarle nel modo più doloroso possibile una dopo l'altra. Si ritroveranno a dover combattere contro il dolore e l'ansia sempre più crescenti in una corsa contro una forza malvagia che non possono che identificare con la Morte in una spirale di sospetto e suspence...
Genere: Horror, Sovrannaturale, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Qualche minuto prima...

Correvano su dei sassi aguzzi, facevano male, ma non erano niente in confronto a quello che avevano dietro.

Cos'era successo? Si erano distratti a guardare l'altro gruppo sulla Palma, senza accorgersi dei movimenti che avvenivano alle loro spalle.
Avevano sentito un tonfo. Qualcosa di pesante aveva scosso la terra e i sassi circostanti.
Oleander si era girato ed aveva esclamato “Non poteva essere così facile...”

Un masso bianco e spigoloso della grandezza di un carro svettava sopra le loro teste. Era un altro di quei Massi Vivi che abitavano il Labirinto. Era apparso dal nulla e sembrava che non aspettasse altro che scaraventarsi su di loro.

“Avete idea che se quel coso ci investe non rimarrà molto di noi, vero?” aveva chiesto Mahoney, quasi tranquilla, dato che il suo turno l'aveva saltato con le Spine.
“Corriamo!” aveva urlato Glorianna mettendo subito in pratica quello che aveva detto.
Gli altri due erano rimasti un secondo interdetti dalla vera e propria fuga della guardia del corpo e poi l'avevano imitata senza esitare.

Il Masso rimase inizialmente fermo, poi indietreggiò e cominciò a
correre verso i tre. Non rotolava, era come se stesse levitando condotto da una forza oscura. Acquistava sempre più velocità sparpagliando sassi più piccoli come proiettili mano a mano che avanzava.

“Dobbiamo raggiungere la Piazza, lì non potrà salire!” disse Oleander.
“Risparmia fiato e muoviti!”

Si poteva raggiungere la Piazza salendo delle scale che erano sulle colonne portanti, ma il tutto distava almeno un chilometro.
Glorianna era avanti rispetto agli altri, come se avesse dimenticato di dover proteggere Mahoney.

Il Masso si scagliò in avanti piroettando su sé stesso, un solo colpo e avrebbe fatto saltare via parti del corpo di qualcuno.
Mahoney si buttò sulla destra cadendo per terra e Oleander fece lo stesso sulla sinistra.

Il Masso li superò, ricadendo a parabola nelle vicinanze di Glorianna. Altri sassi vennero sparati verso di lei che inciampò e cadde di testa sul terreno aspro e freddo.

“Glorianna, attenta!” urlò Mahoney.
“Non serve che me lo dica!”

Il Masso ripartì all'attacco verso la donna che prontamente riuscì ad evitarlo dato che in quel momento era lento. La Pietra Bianca scivolò per qualche decina di metri e si fermò, si girò e si precipitò verso Oleander.

Questo era pronto all'arrivo: saltò in avanti con forza mentre mancavano pochi metri all'impatto col Masso e, nonostante non fosse assolutamente piacevole, si ritrovò attaccato al Masso in corsa!
Il Masso accelerò mentre Oleander si arrampicava su di esso. Non sapeva cosa avrebbe fatto, ma almeno non era stato schiacciato o squartato. L'aria gli sfrecciava in faccia, ma riuscì ad aggrapparsi stabilmente alla “testa” del Masso.
“Voi due andate alla Piazza, ora!” urlò.
Mahoney non aveva mai pensato che Oleander potesse essere tanto eroico e obbedì.

Glorianna aveva quasi raggiunto la Piazza sospesa: da lontano non le era parsa così imponente e vasta. Poco lontano da lei c'era una delle colonne che la reggevano. Erano dei cilindri a spirale larghi e possenti e lunghi poco più di una ventina di metri. Mentre li stava raggiungendo aveva visto l'altro gruppo dimenarsi sulla Palma, cosa stava succedendo lì?
Nelle colonne erano scavate delle scale, cominciò a salirle.

Il Masso tentava di disarcionare Oleander, ma l'umano non voleva arrendersi. Il principe sapeva benissimo che non avrebbe potuto fermare il suo nemico, con sé aveva solo una spada inutile contro la roccia e l'impotenza di comandare un Masso assassino. Capì che per trovare un modo per fermarlo doveva scendere.
Mentre veniva scosso dall'enorme mole di pietra aveva notato un altro Masso, nero, della stessa grandezza vicino alla piazza.
C'era un'unica speranza. Quel masso non era lì per caso. Niente in quel Labirinto era messo a caso.
Il Masso bianco inchiodò e rallentò.
Era il momento: Oleander saltò giù e cominciò a correre nella direzione dell'alto Masso.

Quello che aveva dietro ricominciò a caricare.
O moriva schiacciato tra le due pietre. O veniva martoriato e smembrato dal colpo di quello bianco.
O viveva.
Era una questione di metri.
Sentiva il peso della Morte dietro di lui.
Saltò a lato.
Il Masso bianco si scagliò in avanti...scontandosi violentemente con quello nero e spaccandosi a metà.
Per via dell'impatto i sassi piccoli volarono ovunque e il Masso nero venne scaraventato in avanti fermandosi sotto l'ombra della Piazza.

Oleander esultò: era sopravvissuto.

Mahoney salì le scale a spirale delle colonne. Aveva sentito un fragore in lontananza e un urlo raccapricciante di un uomo. Ma la voce non era quella di Oleander.
Raggiunse la fine delle scale ed uscì nella luce del sole.
La Piazza era un enorme e semplice rettangolo di pietra chiara. Occupata solo da Glorianna che guardava le Palme.
“Glorianna, tutto bene?”
Quella non rispose.
Poi guardò anche lei nella direzione delle Palme e riconobbe Xilfis, Toxa e Vait, il quale stava gridando nell'orrore. Doveva essere accaduto qualcosa di grave e...dov'erano Flora, George e il Conte?

Glorianna aveva visto la fine del Conte ed era rimasta sconvolta.

“Basta...” uscì dalla bocca della guardia del corpo.
“Glorianna, che ti succede?”
“Basta...basta...BASTA!” urlò l'altra dimenandosi.
“Dobbiamo avvertire gli altri che siamo qui...”
“No! Non capisci che è tutto inutile, idiota?” ribatté l'altra.

Glorianna non si era mai rivolta in tal modo alla sua principessa.

“Come mi hai chiamato?”
“Oddio, si può essere più stupidi di te? Non serve a nulla chiamare gli altri o collaborare! Moriremo tutti comunque! Lui ci vuole morti! Ho visto la morte di quattro persone in meno di un giorno e non ne posso più!”
“Glorianna, è normale avere paura...”
“La fai semplice, stupida principessina ingenua, tu sei sopravvissuta! Fai morire gli altri al posto tuo, mi sembra facile!” la voce della guardia del corpo era fredda, disperata e minacciosa.
“Glorianna, ti ricordo che hai un vincolo di fedeltà con me e sei tenuta a...”
“A cosa? Ormai me ne frego di te! Morirai anche tu! In maniera orribile! Impalata, squartata, affettata o decapitata come è successo agli altri!”
“Non ti permetto di parlarmi così!”
“E allora? La tua autorità non serve a nulla qui! Sparklade comanda! L'unica cosa che ci tiene unite sono i tuoi soldi!”

“Principessa! Restate dove siete!” urlò dalla Palma Xilfis.
“Ignoralo! Io ti abbandono, non serve a nulla stare uniti! Tanto vale continuare da soli!”
“Ma manca poco ormai al Centro, ormai è quasi finita! Se...”
“Sempre se e ma! Sarà finita per tutti! Non sai cos'è successo all'unico sopravvissuto di Aikon? No?
È morto comunque in strano modo dopo essere scappato dal Labirinto!”

Mentre Glorianna riversava addosso a Mahoney tutto quello che pensava stava camminando all'indietro, sempre più vicino al bordo della Piazza.

Dalla Palma Xilfis vedeva tutto, e vedeva anche che il Masso Nero si era mosso con un impercettibile balzo in alto.

All'improvviso una forte raffica di vento si abbatté sulla Piazza. Non era un vento naturale, era un vento funesto.
Fece oscillare Glorianna, che ormai era ad un metro dall'orlo dell'altura. La guardia del corpo cadde all'indietro sulla schiena, ritrovandosi supina con tutto il busto all'infuori della Piazza e con solo le gambe a impedirne la caduta. Si trovava esattamente perpendicolare al Masso.

“Aiuto! Aiuto! Sto per cadere! Fai qualcosa Mahoney, adesso!” urlò.
“Resisti!Non dimenarti!”

Chiaramente Glorianna fece tutto il contrario e per un attimo rischiò di precipitare. Mahoney corse verso di lei.
Il Masso nero si agitò ancora, come se la “vita” di quello bianco fosse passata al suo interno.

Il vento mortale investì Mahoney che, già provata dalla corsa sulla distesa di sassi, venne scaraventata sulla nuda e fredda pietra.

“Non voglio morire! Non io! Non è giusto!” urlò Glorianna.

Il Masso fece un altro salto in alto. Dritto e perfettamente lineare. Un salto più lungo delle colonne. L'impatto con busto di Glorianna fu atroce. Le costole vennero compresse l'una con l'altra, le vertebre furono fracassate in più punti e, cosa peggiore, il Masso colpì con estrema violenza il collo. La testa, in una smorfia di ultimo lamento, schizzò via dal corpo volando in alto in un'esplosione di sangue scuro.
Il Masso, sporco della vita di qualcuno ricadde sfracellandosi al suolo.
Pochi secondi dopo la testa di Glorianna fece lo stesso precipitando sulla Piazza in una pozza di sangue inguardabile.

Mahoney guardò il tutto impotente ed incredula.
Si ricordò cosa le aveva detto la sera prima della scomparsa di Sgradel...
”Glorianna, che ti prende? Non perdere la testa!”
Mahoney si inginocchiò e pianse non potendone più di quel posto mentre Oleander correva per sorreggerla.



  
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