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Autore: Pinns    17/05/2011    3 recensioni
nessuno sa che è successo ai Dursley dopo che hanno salutato Harry e hanno varcato la soglia della casa numero 4 di Privet Drive.
Ma cosa è successo davvero dopo questa separazione?
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Di nuovo, chiedo scusa per il ritardo, perdonatemi xD anche se... non vedo molta affluenza :( ma... va bè <3
Ecco a voi il 18 capitolo ;)
Graazie a: FloxWeasley, hermione59, Guinevere_90 e Crylliam <3
le 11 persone che hanno messo questa storia tra le preferite, le 3 che l'hanno messa tra le ricordate e le 41 che l'hanno messa tra le seguite <3
Graazie
e Buona lettura dear :)
Pinns**




Ce la farò.

 

Jo camminava con aria sognante per le vie di Diagon Alley, incurante delle persone che li riconoscevano, incurante degli sguardi carichi di ammirazione e reverenza che molti maghi, soprattutto anziani, le rivolgevano quando la vedevano insieme alla madre.
Camminava così, distrattamente, andando a sbattere contro molte persone, la mente persa nei suoi ragionamenti.

Perchè non sono riuscita a trovare subito la mia bacchetta come Rose e Albus?

La mia bacchetta funzionerà come le altre dato che è così strana?

Camminando per inerzia non si era accorta di essere arrivata al Ghirigoro, le parve più grande di quanto ricordasse, ma più che altro fu risvegliata dalla voce di Harry che salutava qualcuno.

-Seamus! Da quanto tempo!

-Harry! Ron! Ginny! Hermione!- ruggì una voce carica di felicità

L'uomo che aveva parlato si chiamava Seamus Finnigan, era il direttore della Gazzetta del Profeta, Jo lo aveva visto giusto in qualche fotografia, accanto a lui stava una signora dai capelli color cenere, gli occhi nocciola le labbra rosse e carnose, accanto stavano due ragazzi, James si diresse subito verso il più grande, che doveva avere la sua età.

-Ciao Peter!- salutò.

-James!

Dopo le presentazioni, l'altra ragazza, che doveva avere più o meno l'età di Jo, Albus e Rose si avvicinò.

Charlotte Finnigan aveva lunghi capelli castani e mossi, la pelle diafana, le labbra piccole e piene, era piccola, ma, forse per il viso, si capiva bene quale fosse la sua età, comunque erano gli occhi di Charlotte ciò che attiravano molti, grigi e brillanti, con pagliuzze dorate, ma anche con qualche spruzzata di azzurro. Non erano di due colori diversi come quelli di Jo, ma sembrava che i colori si fondessero per crearne uno ancora più bello.

Anche Albus pareva dello stesso parere, da come guardava Charlotte, lei, accortasi dello sguardo del ragazzo gli sorrise, e lui avvampò un poco. Jo rise.

-Andiamo a cercare i libri, che ne dite?

 

Con la promessa di rivedersi presto si lasciarono, i Dursley, i Potter e i Weasley tornarono a casa.

Jo era felice e preoccupata tutt'e due assieme, la madre infatti mentre, lei parlava con Charlotte, l'aveva chiamata da parte e le aveva detto che l'indomani le avrebbe fatto fare la tanto attesa prova. Jo moriva dalla voglia di farla, ma era anche preoccupata di non riuscire a farcela. Così mentre tutti, dopocena si rilassavano, chi nelle poltrone, chi nei divani, chi leggeva, chi giocava... Jo stava seduta al centro del grande tappeto rosso che copriva il pavimento del salotto e leggeva il suo nuovo libro di Pozioni, per avere almeno qualche indicazione, i capelli ricci le ricadevano sul viso, ma era troppo concentrata per preoccuparsene.

Harry la scrutava attento, e pensava, ricordava più che altro. Tutte le volte che stavano assieme, in estate, o durante l'anno, da sempre, Jo, l'aveva chiamato Harry, non ''zio Harry'', perchè anche se un po' alla lontana, erano parenti. Invece James, Lily e Albus quando erano più piccoli chiamavano sempre ''lo zio Dudley'', ''la zia Gilda'', ma poi vedendo che Jo, non chiamava zio nessuno, se non Alan, forse avevano deciso di non farlo neanche loro. Jo ispirava moltissime persone.

Lo aveva sempre trattato con un po' di timore, di reverenza, come se non fosse quasi mai in confidenza con lui, ricordava quando, qualche anno prima una sera che gli era capitato di rimanere da soli nel salone lei aveva fatto quella domanda, che forse da molto tempo le bruciava le labbra.

-Harry, ma tu il mio papà l'hai perdonato?

E lui era rimasto spiazzato, perchè una domanda del genere?

-Ma certo Jo.

E lei aveva sorriso.

Nonostante fosse molto socievole Jo sorrideva pochissimo, rideva, accennava un piccolo sorriso, ma sorridere, nel vero senso della parola succedeva davvero di rado...

 

Fu risvegliato dal rumore di un libro che si chiudeva. Jo si alzò, salutò e si diresse verso camera sua. Non si accorse di essere seguita.

-Ehi, Jo.- chiamò James.

-Vai anche tu a dormire?- chiese lei, ancora la mente persa nell'ansia.

-A che pensi Jo?

-Io? A nulla, nulla di che.

-Non puoi mentirmi, Joanne.

-Non chiamarmi Joanne, io sono Jo. E comunque domani devo fare la prova.

-Quella prova?

-Si James, quella.

-Andrai benissimo, Jo.

-Non ne sono sicura perchè...

Ma fu interrotta, James l'abbracciò stretta, non si erano mai abbracciati così, anzi non si erano mai abbracciati e basta.

-Ho paura.- completò lei sottovoce.

-Io sono sicuro che andrai bene, e ricorda. Io non sbaglio mai.- detto questo se ne andò.

Jo entrò in camera sua stranita.

L'indomani, ce l'avrebbe fatta? James aveva sempre ragione, dopotutto.

Ma si, si disse, sono una Jewed.

Ce la farò!

Quindi... che ne pensate?  Vi è piaciuto? Nel prossimo capitolo ci sarà finalmente la prova di Jo <3
A presto^^
Pinns**

  
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