Prologo
Pov Elena
Lo tenevo stretto al mio petto, come si tiene un bambino che ha bisogno
della
mamma. Era così indifeso, così abbandonato a me..
Gli accarezzavo i capelli
setosi, e il viso ricoperto di sudore, con un amore così
profondo, che nemmeno
io sapevo di avere.
-E’ addirittura più patetico di quanto pensassi.-
Mormorò pianissimo. Doveva
fare uno sforzo incredibile nel parlare. Pensai di ricordarglielo, ma
non
volevo farlo sentire ancora più infermo di quanto non fosse,
e poi non mi
avrebbe mai ascoltato.
-C’è ancora speranza.- Ripetei più a me
stessa che a lui. Se non mi fossi
aggrappata a quello, non so come avrei fatto.
-Ho fatto un sacco di scelte che mi hanno portato a questo punto.- Fece
una
pausa, respirando.- Me lo merito.- Altra pausa. – Merito di
morire. – Cosa?
Come poteva biasimarsi fino a quel punto?
- No. Non è vero. – Mi misi alla sua altezza,
appoggiata al cuscino su un
fianco, guardandolo negli occhi socchiusi, per mostrargli la mia
disapprovazione.
-Si Elena. Va tutto bene. Perché se avessi fatto delle
scelte diversa non avrei
incontrato te. Mi
dispiace tantissimo.
Ti ho ferito in mille modi possibili. – Non si rendeva conto
di quanto poco
fosse importante per me tutto quello? Frivolezze, cose senza valore.
-Non preoccuparti, ti perdono.- Mi appoggiai al suo petto, inspirando
il suo
profumo così dolce. Sentivo il suo respiro accelerato, e
stavo male. Gli presi
la mano e la strinsi.
Poi parlò di nuovo, e quello che disse sbriciolò
il mio cuore.
-So che ami Stefan. E che sarà sempre Stefan… Ma
io amo te. E’
giusto che tu lo sappia-– I miei occhi si
inondarono di lacrime nel sentire quelle parole.
-Lo so. - Sussurrai.
Il solo pensiero che
l’avrei perso, e sarebbe
finito tutto… Non ci avrei litigato mai più, per
convincerlo che la mia
incolumità non era così importante come credeva,
non l’avrei più visto come il
fratello del ragazzo che amavo. Non l’avrei più
visto, e basta. Come ero cieca.
Faceva tutto per me. Tutte le sue ultime scelte sbagliate, seppur fatte
egoisticamente, le aveva fatte per me. Per salvaguardarmi. Lui mi
voleva con sé.
D’un tratto non fui
più sicura delle mie
scelte passate. Una parte di me, una parte sempre più grande
era sicura di
desiderare il suo amore. E dopo quella consapevolezza, ogni cosa era
più
difficile, accettare il tutto era ancora più difficile.
-Avresti dovuto conoscermi nel 1864.- Disse ad un tratto. –
Ti sarei piaciuto.
Alzai la testa e lo guardai. Ero così vicina…- Tu
mi piaci ora.- Dissi
sorprendendo me stessa, e lui. Lo vidi aprire di poco gli occhi. Mi
guardò,
sorpreso. – Così come sei. – Lui emise
un mugolio leggero di approvazione. Ed
io, con tormento, posai le mie labbra sulle sue.
-Grazie.
-Non c’è di che.
-Beh, veramente è ma che dovreste ringraziare, il sangue
l’ho portato io.
Katherine.
: ) E fin
qui, sapete già tutto. Il bello viene dal prossimo
capitolo. Spero avrete la pazienza di aspettarmi: ) ! A presto.