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Autore: Tem_93    18/05/2011    4 recensioni
Raccolta one-shot Brittana :)
1.Come il mare
Brittany era come il mare, era forte, decisa e allo stesso tempo era dolce e affascinante.
2.Come l'estate
Santana invece era come l’estate. Una lunga estate caldissima.
3.Come una valanga
4.Come una doccia fredda
5.Come tornare a quella notte di Luglio
6.Come Kurt e Blaine
7.Come un riccio
8.Come un paracadute
9.Come la luna
10.Come l'unica necessità
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Brittany Pierce, Santana Lopez
Note: Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
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Come un paracadute

 
Santana prese il microfono e si mise al centro della stanza. Fece un cenno a Brad e lui cominciò a suonare.
 
I don’t tell anyone about the way you hold my hand
I don’t tell anyone about the things that we have planned
I won’t tell anybody
Won’t tell anybody
They want to push me down
They want to see you fall (down)
 
Brittany cominciò a volteggiarle intorno leggera e fluida come suo solito, per poi portare il microfono alla bocca.
 
Won’t tell anybody how you turn my world around
I won’t tell anyone how your voice is my favourite sound
Won’t tell anybody
Won’t tell anybody
They want to see us fall
They want to see us fall
 
Il professor Shuester aveva dato come compito della settimana quello di scegliere una canzone da cantare in un duetto. Il testo doveva rispecchiare l’amicizia, poiché gli sembrava che i ragazzi la stessero trascurando, impegnandosi troppo in relazioni amorose.
Così Brittany e Santana ora si ritrovavano lì a cantare quel pezzo, che era assolutamente perfetto dopo quello che era successo pochi giorni prima.
 
Brittany e Santana avevano litigato. In realtà Santana si era arrabbiata con l’altra per Artie e aveva deciso di smettere di uscire con lei, perfino di studiare insieme il pomeriggio. Così Brittany, dispiaciuta e sconsolata, era stata invitata a casa di Artie per fare i compiti. Era ormai una settimana che andava avanti così e Artie non sapeva come fare. Nonostante Brittany sorridesse e non si lamentasse mai, sapeva che qualcosa non andava. Non vedeva la solita luce brillare nei suoi occhi, non vedeva l’eccitazione nel far rotolare sul letto Lord Tubbington, non la vedeva parlottare con i suoi amici folletti. Era spenta e sapeva che aveva bisogno di qualcosa che la tirasse su. Così una sera l’aveva invitata a rimanere, le aveva preparato un semplice cena e avevano guardato una commedia. Poi l’aveva portata in camera sua.
 
-Aspettami qui! Torno subito!- le sorrise il ragazzo, uscendo –ah, è una sorpresa!- aggiunse spegnendo la luce e lasciando Brittany seduta sul letto completamente al buio. Dopo qualche minuto tornò con un barattolo abbastanza grande in mano. All’interno vi erano due piccole lucciole che sbattevano contro il vetro, muovendo il loro bagliore.
-Ho impiegato una sera intera con mio padre per catturarle. Ero sicuro che ti sarebb..- s’interruppe non trovando la ragazza sul letto e non udendo la sua voce allegra. Sentì solo un respiro affannoso. Si lanciò a riaccendere la luce e vide la bionda accucciata ai piedi del letto che faceva fatica a respirare.
-Brittany!- urlò spaventato –cos’è successo?- sgranò gli occhi terrorizzato.  La ragazza sembrava avere un attacco di panico, eppure non sapeva né soffrisse, tanto meno l’aveva mai vista in quelle condizioni.
-Dimmi quello che devo fare!-le implorò prendendole le mani che le ritrasse immediatamente. Sembrava non riuscisse a parlare. Vide i suoi occhi diventare lucidi e le sue labbra tremolare.
-S.. Santana- mormorò solo, con uno sforzo visibile.
Artie non se lo fece ripetere e afferrò il cellulare e compose il numero della ragazza.
-Santana vieni a casa mia immediatamente, Brittany sta male, ha una specie di attacco di panico e ha bisogno di te- disse solo. Santana gli buttò giù il telefono e lui tornò dalla bionda che non sembrava migliorare.
-Stai tranquilla- sussurrò solo.
In nemmeno cinque minuti Artie sentì suonare il campanello e delle urla da fuori la porta chiamarlo. Si fiondò ad aprire e fu violentemente scansato da Santana.
-Dov’è?- strillò agitata.
-In camera, lì- le indicò lui.
Come Santana seppe dove andare, si mise a correre e fu immediatamente dall’amica. Artie vide l’espressione della bionda quasi rasserenarsi.
-Hey B- le sussurrò Santana abbracciandola –ci sono qui io- le sorrise baciandole la fronte.
Lei ancora ansimava lasciando che le lacrime le scorressero sul volto.
-Non ti preoccupare. Vedi, sono venuta per proteggerti- le carezzò la guancia, spostandone le goccioline.
Si voltò irata verso il ragazzo.
-Cos’è successo?- sbraitò cullando la bionda.
-N-niente. L’avevo lasciata un attimo da sola in camera. Avevo spento le luci per far..-le spiegò Artie, ma fu interrotto
-Tu cosa hai fatto?- sbottò Santana spalancando gli occhi –Sei un completo idiota Abrams. Brittany è terrorizzata dal buio- lo incenerì con lo sguardo per poi tornare alla ragazza. Sembrava che il respiro tornasse regolare.
-Hey BriBri, è tutto a posto. Ora ti farò anche vedere- si alzò delicatamente. Guardò sotto il letto, dietro e dentro l’armadio, spostò la sedia e controllò sotto la scrivania.
-Nulla!- esclamò sorridente –non c’è nessun mostro. L’uomo nero lo sai che l’ho catturato poco tempo fa e l’ho consegnato alla polizia- esclamò avvicinandosi di nuovo all’amica. La fece alzare e sedere sul letto poi le si sedette al fianco. Brittany si buttò tra le sue braccia, ormai tranquilla. Santana le baciò teneramente la testolina.
-Ho sonno San- farfugliò la bionda, sicura contro la latina.
-La porto a casa- informò Artie – tu non osare mai più fare una cosa simile- sibilò la mora alzandosi e prendendo per mano Brittany. La bionda salutò con un cenno il ragazzo e lui, affranto, le vide uscire dalla porta d’ingresso.
 
In qualche minuto si trovarono sdraiate sul letto di Santana, al caldo sotto le morbide coperte.
Brittany teneva stretta l’altra serena.
-Grazie San- mormorò, sfregando il suo naso sul petto della mora, facendola ridere. -Avevi ragione su quella cosa- disse guardandola con i suoi bellissimi occhi chiari –solo tu controlli sempre che non ci siano delle creature cattive o che le cacci- appoggiò le sue labbra sul collo della mora, inspirando lentamente per gustare il suo profumo.
-Lo so, nessuno ti ama come me- bisbigliò Santana alzandole il volto e posando le sue labbra su quelle della bionda. Brittany buttò le braccia attorno al suo collo, facendosi più vicina.
-E ora ti dimostrerò che nessuno ama te come me- sorrise la bionda, alquanto maliziosamente.
Santana scoppiò a ridere.
 
I don’t need a parachute
Baby, if I’ve got you
Baby, if I’ve got you
I don’t need a parachute
You’re gonna catch me
You’re gonna catch if I fall
Down, down, down
 
I ragazzi applaudirono allegramente.
Shuester si avvicinò alle due battendo le mani –ottimo lavoro ragazze, perfetta la metafora del paracadute- si congratulò sorridente.
Brittany  si avvicinò all’amica confusa. Portò una mano vicino alla bocca e parlò nell’orecchio dell’altra.
-Di cosa starà parlando?- domandò arricciando le labbra.
Santana scoppiò nuovamente a ridere.
 
***
 
Bah, come molte delle cose che scrivo, non so da dove mi sia spuntato fuori u.u
Volevo solo sottolineare quanto abbiano bisogno l’una dell’altra.
La canzone è Parachute di Cheryl Cole .
Artie ha fatto una barfata* delle sue, già tanto che San non l’ha ucciso (mi sono trattenuta)
 
*per barfata (non coniato da me) s’intende una cagata.
  Viene da Barfie (in inglese barf significa vomito/vomitare), che a sua volta viene da Bartie, che è una cagata u.u
  Adoro questa parola ;)
 
La smetto e vado ad ascoltare Back to Black nella Naya version ;)
A presto!
Besos, Miky
  
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