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Autore: emmevic    18/05/2011    2 recensioni
Cit. A quel punto Iruka stesso si alzò e, armatosi di cancellino, eliminò completamente dalla lavagna ogni traccia di gesso.
"Dimmi una cosa Naruto: che differenza c'è tra te e la lavagna?"
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Iruka Umino, Naruto Uzumaki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Prima dell'inizio
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«Naruto, cancella subito quelle scritte oscene dalla lavagna!»

Se da una parte Iruka-sensei pareva infuriato, dall'altra Naruto sembrava più soddisfatto del solito.
Aveva decisamente centrato lo scopo: attirare più attenzione possibile.

Il dodicenne decise così di perseverare nelle proprie intenzioni; fu a quel punto che la sottile corda della pazienza del sensei si ruppe.
Davanti al rifiuto di cancellare tali scritte, il maestro divenne più che furioso, divenne diabolico.
Il suo portamento ― solitamente impeccabile ―  cedette e perse la solita compostezza che lo caratterizzava.

Certamente Naruto mai avrebbe pensato che la situazione potesse degenerare così tanto; ma dopotutto era pur sempre Naruto, con i suoi limiti e i suoi difetti.
Così, improvvisamente Iruka si alzò dalla cattedra e, armatosi di cancellino, eliminò completamente dalla lavagna ogni traccia di gesso. Mentre cancellava, la vena del collo prese a pulsargli gonfia.

«Dimmi una cosa, Naruto: che differenza c'è tra te e la lavagna?»
Il tono tagliente dell'uomo ruppe il silenzio innaturale che si era formato.

«Troppo facile, dattebayo! Io sono più bello!»

La classe si aprì in una sonora risata di scherno. Lo scroscio di risa che ormai sovrastava ogni cosa venne però blocccato dall'eloquente occhiata di Iruka-sensei, la quale zittì istantaneamente anche Naruto stesso, che, offeso dalla reazione dei propri compagni, aveva cominciato a blaterare frasi sconnesse d'ogni genere e a lanciare insulti a chiunque.
Il ragazzino non sembrava aver troppo gradito la reazione della classe

«Allora, Naruto, mi ripeto: qual è la differenza tra te e la lavagna?»
Naruto, rosso dalla vergogna per la magra figura fatta, abbassò lo sguardo avvilito.

«Non lo so, Iruka-sensei.»

«Beh, allora te lo dirò io. La differenza tra te e la lavagna è nessuna. Non c'è alcuna differenza tra te e la lavagna.»
Naruto alzò bruscamente il viso incrociando, incredulo, lo sguardo del maestro.

«Sensei... Sta dicendo che sono una lavagna!?»

«Affatto. Sto solo dicendo che la tua testa è vuota esattamente come la lavagna.»
Il tono si era fatto meno pungente; quasi rassegnato.
Forse si era appena reso conto che la scatola cranica del suddetto studente sarebbe rimasta vuota per molto tempo, svariato tempo..
Intanto davanti agli occhi degli altri alunni si presentò una scena alquanto bizzarra.

La bocca di Naruto era serrata, contratta in quella che doveva essere una smorfia di concentrazione; eppure, la cosa che fece più scena fu lo sguardo interrogativo di quel povero ragazzo che, spremendosi le meningi, tentava di capire come tutta quella situazione avesse potuto rivoltarsi contro di lui. Nella sua testa non l'aveva affatto previsto.

«Iruka-sensei, crede si sia fritto il cervello?»
Chiese un alunno leggermente preoccupato dalla reazione del compagno.

«No, credo stia solamente tentando di usare per la prima volta il cervello.»
   
 
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