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Autore: Nefastiaable    19/05/2011    2 recensioni
Darren non riusciva a credere a quello che stava provando. Non aveva limiti mentali, non li aveva mai avuti, ne era certo ma quanto stava succedendo negli ultimi giorni, nella sua testa e al suo corpo, cominciava a farlo dubitare di se stesso.
Aveva conosciuto Chris e gli altri membri del cast alla prima riunione, in cui era stato presentato come colui che avrebbe interpretato Blaine, il 'potenziale ragazzo di Kurt'. Nulla da dire sui giorni a seguire. Prove, riprese, uscite di gruppo, divertimento...il solito. Aveva imparato a conoscere i suoi colleghi, soprattutto Chris con il quale si trovava decisamente in sintonia. Sicuramente una fortuna, si ritrovava a pensare sempre più frequentemente; non ci sarebbe stato nulla di peggio di trovare antipatico un collega con cui avrebbe dovuto recitare parti molto intime.

'Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di questa persona, nè offenderla in alcun modo'
Questa è la mia prima FF, abbiate pietà :D
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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N.d.A.

Visto che mi sono fatta attendere troppo con il secondo capitolo, vi ho sfornato subito il terzo. L'ho scritto di getto e l'ho riletto solo una volta ma sapete che vi dico? Questa volta sono pienamente soddisfatta. Mi è venuta l'ispirazione questa mattina a lavoro e ho subito preso appunti. Quindi leggete e fatemi sapere se vi è piaciuta :)



Chris si svegliò accompagnato dal canto degli uccelli, aveva dormito talmente bene che si stiracchiò soddisfatto tra le lenzuola. La stanza era illuminata da un sole acciecante; a quanto pare l'aria di tempesta della sera precedente era stata passeggera. Automaticamente si girò ad osservare l'ora sulla radiosveglia che segnava le 8.20 am. Sospirò pensando che avrebbe potuto dormire ancora una buona mezz'ora, visto che non avrebbe dovuto girare fino alle 10, ma fu completamente destato dal profumo di caffè. Il primo pensiero, ancora obnubilato dal sonno, andò alla domestica domandandosi il motivo della sua presenza così precoce quando improvvisamente si ricordò della presenza di Darren. Si alzò a sedere in un lampo districandosi dal lenzuolo nel tentativo di alzarsi. Indossava solamente la canottiera e un paio di slip che lasciavano in mostra le gambe lunghe e snelle, ricoperte da una soffice peluria biondiccia quasi completamente invisibile a vista d'occhio.
Dovette attendere qualche istante prima di connettere e stabilire che i pantaloni della tuta che voleva indossare erano stesi sulla sedia alla sua destra. Era entrato in modalità panico in così poco tempo che gli girava la testa e quindi, prima di procedere, si risedette sul bordo del letto e guardò davanti a sè.

"Ok. Niente panico. Darren è qui. Perchè è venuto?" aggrottò la fronte cercando di ricordare il motivo quando flash della sera precedente gli passarono nella mente come fotogrammi. "Fantastico." commentò con sarcasmo, tra sè, non del tutto soddisfatto dei ricordi. A parte forse il momento esilarante riguardante l'eccitazione di Darren. Quello è stato il suo momento preferito e difatti si soffermò a pensarci più del dovuto, fissando il vuoto, e mettendo a fuoco il ricordo del rigonfiamento nei suoi jeans.
Scosse la testa freneticamente per scacciarlo, costringendosi ad alzarsi. Darren era di la, non poteva permettersi di presentarsi con il fiato corto e l'espressione soddisfatta. Qualche domanda se la sarebbe fatta.
Alchè si alzò, s'infilò il pantalone della tuta e andò verso la cassettiera dove si trovava lo specchio. L'occhio gli cadde subito sulla lattina di birra che Darren si era dimenticato dopo la visita notturna.
"Che ci fa qui la birra di Darren?" si domandò automaticamente pensando nell'attimo successivo che, no, Darren la sera prima non aveva bevuto una birra, quindi doveva averlo fatto mentre dormiva? E se era così perchè la lattina si trovava in camera sua?
Ragionò sull'enigma prendendo la lattina tra le mani, si guardò allo specchio e notando i capelli spettinati si passò una mano attraverso per lisciarseli all'indietro. Non facendo niente di più andò verso la cucina dove aveva sentito rumore di stoviglie. Incuriosito accelerò il passo "Darren hai idea di come questa lattina sia finita in ca-" si bloccò di colpo entrando in cucina nel vedere Darren, ancora in mutande, intento a preparare il caffè. La mano che stringeva la lattina era ferma a mezz'aria, in bella vista.
Chris boccheggiò per qualche istante impossibilitato a distogliere lo sguardo, farfugliando qualche verso senza senso, tremendamente sotto shock per la visione.
Sorrise involontariamente, riprendendo a respirare, sempre con la bocca lievemente più aperta di quanto la norma richiederebbe ed appoggiò con un tonfo sordo la lattina sul tavolo.

Darren, che si era voltato già da qualche secondo, non appena aveva sentito la voce sua voce, osservò con crescente soddisfazione l'evoluzione della mimica facciale di Chris e sorrise in risposta, completamente a proprio agio, fingendo che nella notte non gli fosse capitato nulla, che non avesse avuto rivelazioni particolari sulle proprie emozioni. Esplodendo in uno dei suoi contagiosi sorrisi a 32 denti mormorò un "Mi sento lusingato Chris ma...ora puoi chiudere la bocca e asciugarti la bava"
Era ritornato ad essere, per fortuna, il solito ed arrogante Darren consapevole della sua prestanza fisica e dell'effetto che solitamente provocava su chi gli stava attorno. Questa consapevolezza s'era accresciuta in modo esponenziale grazie ai messaggi, pericolosamente vicino all'essere definiti stalker, dell'orda di fan in piena tempesta ormonale. Ovviamente la sua ritrovata sicurezza era anche dovuta al disnodarsi dell'intrigato nodo di problemi esistenziali che si era creato da solo. Era attratto fisicamente da Chis Colfer, qual'era il problema?
Voltò nuovamente la schiena a Chris per versare il caffè nelle tazze della colazione, molto capienti. Sapeva quanto Chris adorasse la caffeina, ne era quasi totalmente dipendente. Forse era l'unica cosa che non avevano in comune o una delle poche.

Alla frecciatina di Darren, Chris, si riprese con uno scossone ed arrossì in modo indecente convinto di aver fatto una gaffe, di aver esagerato. Non era preparato a trovarselo in mutande, in cucina, mentre gli preparava il caffè e la sua reazione era stata istintiva, anche fin troppo placida per i suoi standard. Gli era capitato di palpare più di un suo amico quando lo trovava in mutande ma sempre perchè sapeva di poterlo fare. Con Darren non sapeva se poteva farlo e ripensando alla battuta della sera precedente, non voleva rischiare di nuovo di farlo indispettire.
"Scusa Darren, hai ragione...non era voluto...ho solo..." balbettava le sue scuse in modo sconnesso, cercando di dare una spiegazione ragionevole alle sue parole e Darren si voltò aggrottando le sopracciglia, perplesso "Ehi Chris ma stai calmo! Ma ti pare che mi offendo per così poco? Anch'io sarei rimasto imbambolato a fissarmi se mi fossi ritrovato davanti uno specchio, voglio dire...guardami... " continuava a scherzare facendo un passo indietro, una tazza fumante in mano, indicandosi in modo che Chris potesse osservarlo per intero, in tutto il suo splendore. In effetti c'era parecchio da guardare. Non era muscoloso ma molto ben proporzionato. Aveva muscoli naturali, non forzati dalle sedute in palestra. Erano sinuosi, quasi felini, nonostante fosse essenzialmente un ragazzo basso confronto agli standard.

Chris non potè far altro che calmarsi e andar dietro al discorso del ragazzo. Lo guardò ed annuì convendo con lui. "D'accordo. Hai ragione. Ma preferirei evitare di guardarti troppo.." fece qualche passo attorno al tavolo avanzando l'indice teso della mano sinistra come a intimargli di non fare passi falsi. "E per favore mettiti qualcosa addosso. Non ho ancora preso il caffè..." era praticamente inutile fare l'indignato quando ormai aveva svelato fin troppo i propri pensieri, ne era consapevole, ma farlo aiutava a riprendersi dallo shock ma, soprattutto, ad evitare il suo sguardo pienamente cosciente della cosa.
Gli volto le spalle mentre beveva il caffè, restando appoggiato con il fianco al bancone della cucina. Darren lo fissava da dietro come un predatore osserva la sua preda e incrociò le braccia al petto, così come le gambe restando anch'esso appoggiato al bancone. Passarono qualche secondo in silenzio prima che Darren esordisse con un "Vado a vestirmi. Sbrigati dobbiamo essere sul set tra poco. Ah.." aggiunse quasi subito "Non so come sia finita quella lattina in camera tua. Non è che soffri di sonnambulismo?" aspettò che Chris si voltasse prima di parlare indicando la lattina in questione, quindi si allontanò lasciandolo in adorazione del suo fondoschiena.

Si era dimenticato di quella stupida lattina ed era ancora piacevolmente scombussolato dal risveglio movimentato quando suono il cellulare. Non ebbe nemmeno il tempo di ricapitolare gli ultimi 10 minuti. L'unica cosa che era riuscito a cogliere fu che non era lo stesso Darren di qualche ora prima.
"Dimmi Le-" quella mattina lo interrompevano tutti. Lea dal capo opposto del cellulare urlò qualche frase sconnessa prima che Chris riuscisse ad interpretarne il significato "Calmati Lea. Cos'hai da urlare?! Parla con calma mi sono appena svegliato..."  Lea boforchiò qualcos'altro d'incomprensibile prima di fare uno dei suoi sospiri esasperati e ricapitolare a voce alta e lievemente, ma solo lievemente, isterica "E' successo un casino! Porta subito qui le tue chiappe Colfer! Darren non risponde al cellulare. Qui sono tutti nel panico più completo! Muoviti o giuro che ammazzo qualcuno stamattina!"
Chris non riusciva a credere alle proprie orecchie e fraintese le parole di Lea perchè mormorò con calma, sollevando gli occhi al cielo come faceva ogni volta che doveva sopportare Lea in crisi isterica pre-riprese - in quello doveva ammettere era molto simile al personaggio che interpretava - "Darren è qui. Non è stato bene ieri sera ed è passato. Problema risolto. Ora dammi il tempo di lavarmi e arriviamo." disse velocemente per sviare da qualsiasi altra domanda. A Lea ovviamente non bastava quella frettolosa spiegazione, potè quasi sentirla mentre sbatteva il piede a terra in modo talmente infantile da farlo ridere. "Da-" non riusciva a finire la parola da quanto era sbalordita dalla flemma del collega "E' li. Darren è da lui! Puoi anche ringraziare la Guardia Nazionale per la disponibilità!" dal tono di voce sdegnato e sarcastico si capiva che stava rivolgendo quella dichiarazione a qualcuno vicino a lei. Quel qualcuno era Ryan e Chris riuscì a sentirlo attraverso il telefono gracchiare qualcosa, che per fortuna non comprese. Insomma erano tutti impazziti?! "Lea ma cosa sta capitando li?" Era abituato alle scenate teatrali di Lea e Ryan ma ora cominciava a preoccuparsi. S'incamminò verso il bagno, cercando di capire qualcosa della conversazione che chiaramente stavano avendo quei due al telefono mentre lui attendeva una risposta, ma mentre aprì la porta - il bagno era l'unica stanza del loft circondato da muri, per la privacy - si ritrovò davanti un Darren con un asciugamano avvolto attorno ai fianchi, tutto bagnato, chiaramente appena uscito dalla doccia.

Due volte in nemmeno un ora era troppo per chiunque, anche per Chris. "Oh...cazzo!"  dopo aver dato una veloce occhiata d'insieme, con ancora il cellulare attaccato all'orecchio, richiuse la porta e vi si appoggiò contro scuotendo il capo e strizzando gli occhi, come per voler scacciare ciò che aveva appena visto. "Vestiti per la miseria! Lo fai apposta!" urlò in direzione della porta mantenendo gli occhi serrati anche nonostante il pericolo passato. Non si può più avere un po' di privacy nemmeno in casa propria!
Lea, che aveva un udito acuto, nonostante stesse discutendo amabilmente con Ryan senza calcolare Chris, non si fece scappare l'esclamazione e il suo cervellino ragionò velocissimo per poter esordire con uno spaventato "Chris? Che sta succedendo li? Cosa. State. Facendo lì?" Ma perchè tutti arrivavano alla stessa conclusione? Lea scandì con un tono severo la domanda con sempre crescente panico nella voce. Chris, già diretto verso la propria stanza per vestirsi ed allontanarsi da quella tentazione, non riuscì a partorire una bugia sensata e quindi borbottò un "Ho sorpreso Darren in bagno, mezzo nudo. Ora fammi vestire, così mi puoi raccontare cosa cavolo sta succedendo lì!" anche lui stava cominciando ad innervosirsi, ma non per lo stesso motivo di Lea. Lei infatti prima di chiudere la chiamata, e dargli il tempo di rispondere, ridacchiò e maliziosamente disse "UhUhUh finalmente ci sei riuscito eh! A dopo!"
Chris non potendo replicare sbuffò e buttò il cellulare sul letto. Si vestì velocemente maledicendo Darren e la sua pazzia mattutina. Non voleva tornare con il pensiero a quella visione ma non ci riuscì, era difficile farlo. Era ancora gocciolante, bagnato, e non sembrava nemmeno sorpreso o dispiaciuto per l'entrata. Ma cos'era cambiato da ieri? Aveva sentito bene la risata, oltre la porta, mentre gli urlava di rivestirsi. A che gioco stava giocando? Se non fosse stato per Lea e i suoi drammi avrebbe volentieri perso tempo a scoprirlo.

Nel tragitto dall'appartamento di Chris al set c'erano solo 40 minuti di strada. Ognuno prese la sua auto. Sorvoliamo sull'espressione di Paul, il portiere, quando li vide uscire insieme. Sorvoliamo anche sulla fatica che fece Chris nel costringere Darren a smetterla di comportarsi da imbecille, nonostante preferisse questa versione a quella noiosa della sera prima, perchè gli fece perdere tempo. Molto tempo e anche una buona dose di sanità mentale e fisica. Tra la performance della sera precedente e le visioni del mattino anche Chris aveva un limite. E lo stava per superare. Abbondantemente.

Raggiunto il set, parcheggiarono vicini e avanzarono verso gli studi dove solitamente si tenevano le riunioni, sorpassando le varie roulotte e altre persone tra membri della crew e visitatori esterni. Entrambi portavano gli occhiali da sole per abitudine più che per necessità. Entrambi Ray Ban. Chris dalla montatura nera e Darren l'inseparabile montatura rosa.
Chris teneva in mano un bicchiere di cartone di Starbucks contenente del caffè, il secondo nel giro di un'ora, mentre Darren portava una confezione di ciambelle per farsi perdonare di aver seminato il panico. Chris l'aveva aggiornato sulla telefonata e sul misterioso dramma in atto.

La curiosità di entrambi fu presto soddisfatta dall'arrivo di Lea, insieme a Ryan, Dianna e 'L'uomo-del-pianoforte-altrimenti-detto-tappezzeria' .
Lea, prima che Ryan - quella prima donna - potesse raggiungere Darren di cui, era certa, era pazzamente innamorato, gli corse in contro svolazzando leggera con Dianna al seguito e lo prese a braccetto "Io e te dobbiamo parlare!" Sembrava che la notizia di Chris che aveva visto Darren mezzo nudo fosse già di dominio pubblico. Come poteva Lea starsene zitta dopo un così succoso pettegolezzo. Darren infatti sorrise annuendo, probabilmente inconsapevole della ragione di tanta spensieratezza nella collega, ma comunque abituato alla sua esuberanza. Non fece in tempo a chiederne la ragione che Chris la fissò con tanto d'occhi, avendo colpo al volo "Non era appena successo un dramma che mi ha costretto a saltare la colazione appena un'ora fa Lea?"
Ryan gli rispose prima che potesse farlo lei, ma con una sola parola pronunciata con tono talmente drammatico da farlo quasi ridere "SPARITI!" Seguitò un momento di silenzio in cui Chris e Darren lo fissarono come se attendessero un seguito. Quando non arrivò si guardarono perplessi ma prima che potessero replicare qualsiasi cosa Ryan, con aria irritata continuò parlandogli come se avesse davanti dei cretini "I Video ragazzi! I video delle riprese. Spariti!"

Entrambi continuarono a fissarlo come se fosse una specie di alieno mentre Lea e Dianna annuivano in sincrono a seguito della giustificata preoccupazione di Ryan, ma visto che Chris e Darren non sembravano capire e Ryan sembrava ormai sull'orlo di una crisi di panico - ci mancava poco che si stringesse le mani attorno alla testa - Dianna s'insinuò nella conversazione esordendo con la sua voce elegante e calma, molto diplomatica "Ragazzi. Dovrete rigirare la scena del bacio."

Ecco. Ora la notizia era arrivata. E la reazione dei ragazzi fu la medesima. Spalancarono le bocche nello stesso istante, quindi si fissarono ma fu Chris a parlare per primo. "Cosa? Ma come? Ci abbiamo messo un'intero pomeriggio per girare quella scena. Era perfetta. Non si può rifare. Possibile che non ci siano delle copie in archivio?" Sparò a raffica, incredulo della notizia ma il suo tono non sembrava sortire nessun effetto. I presenti, escluso Darren, avevano avuto tempo per digerire la notizia e ormai non c'era nulla da fare. Ryan non rispose alle velate accuse di Chris e se ne andò ordinando, ormai di spalle "Muovetevi! Mettetevi i vestiti di scena e sbrigatevi. Niente storie. Si rigira!"
La notizia lasciò i ragazzi nello sconforto più totale. Non per la scena in sè, quanto per il tempo perso e che avrebbero ancora perso rischiando di ritardare la messa in onda.
Solo in un secondo momento Darren pensò alle conseguenze di questa notizia. Doveva rigirare la scena che gli aveva sconvolto le ultime 36 ore? Lanciò un'occhiata a Chris, ancora ammutolito, chiedendosi cosa stesse pensando ma Lea gli interruppe il filo dei pensieri fissandoli entrambi con fare superiore "Cosa sono quelle facce? Non sarà complicato. La prima volta è venuto così bene!" esclamò sognante congiungendo le mani quasi in adorazione dei suoi colleghi. Lei era chiaramente una fan del Klaine, le si leggeva in faccia. Peccato che in faccia le si leggesse anche qualcos'altro. "Chris ripensa a Darren sotto la doccia e vedrai che il secondo bacio vi verrà ancora meglio!" Sia lei che Dianna scoppiarono a ridere come due comari e scapparono lasciandoli da soli.

La reazione di Chris fu istantanea. Arrossì vistosamente e si voltò verso Darren che lo stava ancora fissando senza sorridere, sollevando le mani come a volersi parare da un colpo "E'..è...mi è scappato! Ero...sconvolto! Eri...bagnato!" Non stava facendo progressi. Chris agitato era qualcosa di sorprendentemente insicuro. "Oh per la miseria!" Sbottò alla fine. Meglio stare zitti prima di lasciarsi scappare altro. Si voltò di scatto e se ne andò verso il proprio camerino, per cambiarsi e calmarsi.
Darren restò insolitamente serio e in silenzio. Non reagì all'imbarazzo di Chris come avrebbe voluto. A ripensarci la sua reazione confermava i suoi dubbi. Chris era attratto da lui ma a quanto pare ne parlava. Non che non potesse farlo ma gli aveva dato fastidio. Era irritato al pensiero che qualche notizia distorta e sbagliata potesse uscire da li ed era irritato soprattutto perchè...era irritato. Fino ad un'ora prima era elettrizzato all'idea di stuzzicare Chris ed ora?
Sbuffando si diresse anche lui nella sua roulotte per cambiarsi e mettersi gli abiti di Blaine.

Si ritrovarono tutti sul set della Dalton mezz'ora dopo. Erano tutti pronti a girare. Ryan nella sua postazione. Chris e Darren anche. Chris aveva avuto poco tempo per calmarsi ma ripensandoci non era del tutto dispiaciuto dell'occasione. Era agitato ma compiaciuto. Seduto al tavolo della scena, con davanti l'occorrente per decorare la bara di Pavarotti, attendeva il via di Ryan. Darren dietro le quinte faceva lo stesso, attendeva il momento giusto per entrare in scena. Era ancora più agitato della volta precedente, ormai era passata e non voleva più pensarci. Si passò i palmi delle mani sui pantaloni della divisa per quanto erano umide. Facendo i soliti esercizi per entrare nel personaggio si accorse in un secondo momento della voce di Ryan che strillava ordini.
"Giriamo subito la scena del bacio. Al contorno ci pensiamo dopo. Voglio sbrigarmi. Dobbiamo andare avanti" Il nervosismo di Ryan era contagioso. Tutto il team sembrava essere sulle spine per l'accaduto. Sul set aleggiava una tensione quasi palpabile che innervosì e indispettì Chris.

Quando Darren entrò in scena e si sedette di fronte a Chris, per riprendere dall'ultima parte, quasi non lo guardò concentrato com'era ad entrare nel personaggio, ricordarsi le battute e non pensare con la propria testa ma con quella di Blaine. Chris dalla sua posizione gli lanciava delle occhiate veloci per tentare di capire quanto fosse arrabbiato. Stava andando così bene! Prima che Ryan urlasse di iniziare e fare silenzio ebbe il tempo per sussurrargli "Non volevo metterti in imbarazzo" allungò istintivamente una mano a sfiorare quella del collega, senza pensare, forse già entrato nella parte. Darren fu talmente sorpreso dal tono di voce di Chris che sollevò lo sguardo, corrugando la fronte come se non avesse capito, quando in realtà era solo concentrato a sentire la reazione dentro il suo stomaco alla voce di Chris. Forse era già entrato anche lui nel personaggio ma si poteva dire che si sentiva quasi...toccato?
In ogni caso non aveva tempo per pensare perchè Ryan urlò "AZIONE!"

Il silenzio calò sul set. Nemmeno le mosche osavano ronzare. C'era troppa tensione nell'aria, troppo nervosismo. Era quasi difficile concentrarsi ma Darren sospirò appoggiando la propria mano su quella di Chris con esitazione.
"Tu mi tocchi nel profondo Kurt" pronunciò la battuta di Blaine con talmente tanta enfasi che Chris rischiò di vacillare e sbagliare l'interpretazione. Lo fissò con la stessa intensità con cui Kurt avrebbe fissato Blaine, come richiedeva il copione. Spalancò appena gli occhi, incredulo, sentendo chiaramente la mano di Darren sopra la sua...o meglio sopra quella di Kurt. Ne sentiva il peso. Avevano già girato quella scena, una decina di volte almeno, ma anche questa volta era tremendamente agitato tanto da sentirsi lo stomaco in subbuglio.
Darren continuò nell'intepretazione avvicinandosi un po' con la sedia, come gli aveva detto di fare Ryan "E questo duetto è solo una scusa...per...passare del tempo con te" fece le pause nei momenti giusti per sottolineare ed enfatizzare l'insicurezza e l'emozione di Blaine.
Eccolo il momento. Lasciò andare la mano di Chris e l'appoggiò sullo schienale della sedia dov'era seduto il collega per avere maggiore stabilità. Chris interpretò la sorpresa e l'incredulità di Kurt con maestria, restando senza parole, perdendosi a fissare il volto di Darren che si avvicinava al suo ed accolse le sue labbra con delicatezza, in un primo momento, senza rispondere, com'era descritto nel copione. Doveva mostrare l'esitazione di Kurt quando quel semplice tocco gli aveva risvegliato il desiderio di divorarlo.

Darren ringraziò di essere piegato in avanti perchè non appena le sue labbra toccarono quelle di Chris la reazione fu istantanea. Come voleva il copione in un primo momento sfiorò appena le labbra di Kurt ma subito dopo vi si appoggiò, spingendo appena contro quelle del collega, per far in modo che le dischiudesse per accoglierlo con decisione. Istintivamente appoggiò la mano libera, che doveva restare appesa lungo il fianco, inutilizzata, sulla gamba di Chris e risalì lentamente accarezzandolo in modo quasi impercettibile. Erano coperti dal tavolo, l'angolazione era perfetta perchè il gesto passasse inosservato. Peccato che Chris, non appena se ne accorse, non pensò più come Kurt ma perse ogni inibizione scollegandosi completamente dal suo personaggio. Tese le dita della mano che ancora era appoggiata sul tavolino per poi arricciarle, mentre inspirò il respiro di Darren attraverso le due labbra e rispose con più ardore al bacio, non solo dischiudendo le labbra ma sfiorando quello inferiore con i denti, impercettibilmente, tendendosi verso di lui.
Darren, ormai completamente fuori gioco, piegò appena le ginocchia e mosse la mano sulla gamba di Chris in modo che le dita sfiorassero l'interno della coscia senza fermarsi nella salita e contemporaneamente rispose all'impeto del bacio con un gemito sommesso, che lo esaltò maggiormente, rendendo il bacio decisamente più vivace.
Finalmente Chris riuscì a fare quello che desiderava. Staccò la mano dal tavolino e la infilò tra i capelli di Darren tirando verso di sè per prolungare il bacio a cui si sommarono, visibilmente, le loro lingue. Quando Darren ebbe raggiunto la meta, con la mano, piegò le labbra in un sorriso che non sfuggì a Chris, essendogli incollato.

Non riuscivano a fermarsi. Nel silenzio mortale che era calato sul set si sentivano chiaramente i sospiri dei due ragazzi. Tutto il cast presente, lo staff e lo stesso Ryan erano senza parole, intenti a fissarli a bocca aperta. Lea e Dianna riuscirono a distogliere gli occhi dalla scena scambiandosi un'occhiata scioccata e allo stesso tempo divertita, di quelle che volevano iintendere solamente una cosa.
Tutta la scena, che non doveva durare più di 5 o 6 minuti, li lasciò con il fiato sospeso. A NESSUNO era sfuggito il gesto del braccio di Darren ma nessuno aveva il coraggio di fermarli, di intromettersi tanto erano impegnati a divorarsi.

Nessuno si aspettava una reazione del genere. Solo Ryan, dopo molti minuti, riuscì a riprendersi e mormorare a voce abbastanza udibile "Ehm...ragazzi? Credo sia abbastanza. "
Sentendo quella voce, in chissà quale modo, entrambi spalancarono gli occhi e si separarono come se si fossero scottati. Ritornarono alla realtà in modo talmente repentino che non ebbero modo di pensare. Si fissarono senza parole, entrambi senza fiato e con le labbra arrossate e gonfie.
Il silenzio appena rotto da Ryan esplose in un urlo, molto americano, di Lea nemmeno fosse al SuperBowls e di conseguenza tutto il set proruppe in urletti chi divertiti, chi esaltati, in complimenti e battere di mani.

Darren osservò il set attorno a sè senza nemmeno vederlo per poi tornare a fissare Chris ugualmente sconvolto. Non riusciva quasi a sentirlo il rumore tanto era ovattato il suo udito. Si fissò la mano che aveva accarezzato Chris e automaticamente abbassò lo sguardo ai suoi pantaloni che non nascondevano nulla. Chris non era in una situazione migliore ma almeno lui era seduto. Era successo tutto talmente veloce che non riusciva ancora a capacitarsi, quindi alzò lo sguardo a guardare Darren. La sua espressione rasentava il terrore per l'accaduto, per non parlare del desiderio per nulla assopito, anzi...probabilmente era notevolmente aumentato. Restò seduto appoggiando le mani sulle proprie gambe dove aveva ancora la sensazione del tocco della carezza di Darren. Entrambi erano in grado di respirare a malapena, più che altro sospiravano ancora in piena tempesta ormonale.

Attraverso gli urletti divertiti di tutti si sentì la voce divertita di Ryan dire "Non credo sia il caso di mandare in onda questa scena. Era un po' troppo...audace..."  non sapeva che parole usare. Era ovvio che si riferiva al genere del telefilm perchè non avrebbe avuto problemi a farli proseguire se si fosse trattato di Nip/Tuck. Ancora scosso dovette ammettere con un po' di rammarico "E' stata una prova stupefacente ed esaltante da molti punti di vista ragazzi ma...dobbiamo ripetere." guardò l'orologio per rendersi conto che era ora di pranzo e quasi sospirò di sollievo "Ora facciamo una pausa. Andate a mangiare e Darren..." attese che l'attore si voltasse verso di lui, ancora palesemente sconvolto, per proseguire "...tieni le mani in tasca alla prossima ripresa!" Scoppiarono tutti a ridere perchè oltre a non essergli sfuggito il gesto di Darren e l'ovvia reazione di Chris, non riuscivano a distogliere lo sguardo dai pantaloni di Darren. Lea e Dianna principalmente se la ridevano come matte mentre lasciavano il set. Quasi tutti si allontanarano ma i protagonisti del momento esilarante erano ancora nelle medesime posizioni.

Chris seduto che aspettava gli si calmassero i bollenti spiriti e Darren in piedi, a poco più di un metro, che si guardava intorno. Entrambi non seppero far altro che ridere alla notizia di dover ripetere la scena. Chris parlò per primo, ridendo "Almeno le aspettative non saranno alte..." e sollevò lo sguardo al volto del collega curioso di vederne finalmente le reazioni. Darren rise, apparentemente rilassato, quando incontrò il suo sguardo e si strinse nelle spalle, sollevandole in un gesto d'impotenza. "Chris io..." non sapeva cosa dire, come giustificare quello che era appena successo. Con movimenti non del tutto fluidi si avvicinò a Chris e gli si inginocchiò davanti. "Ehi! Fermo!" reagì subito Chris portando le mani avanti ad appoggiare sulle spalle di Darren. Voleva bloccarlo in modo che non potesse avvicinarsi di più. La differenza d'altezza tra i due era enfatizzata in quella posizione. "Davvero, fermo. Non sono sicuro di essere in grado di rispondere delle mie azioni" disse con sincerità e con una leggera nota di panico Chris. Era evidente, non poteva fingere il contrario. Però era evidente anche per Darren, era stato lui a innescare la bomba.
"Rifacciamo la scena in modo...normale, come vuole il copione, e poi ti voglio nel mio camerino. Dobbiamo parlare!" terminò la frase con un guizzo delle sopracciglia, malizioso, alzandosi ed incamminandosi fuori dal set. Lasciò un Chris in evidente difficoltà seduto sulla sedia ad occhi sbarrati ma, questa volta, non per la paura.
   
 
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