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Autore: ladymisteria    19/05/2011    1 recensioni
L'ultimo anno dei famosi Malandrini, tra nuovi amori, incredibili peripezie e vecchi nemici sempre in agguato...
Questa fanfiction è stata riveduta, ampliata, corretta e riscritta a seguito dell'imperdonabilmente lungo periodo di abbandono da parte della sua autrice.
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, Nimphadora Tonks, Nuovo personaggio | Coppie: James/Lily, Remus/Ninfadora
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Quella che seguì fu una delle settimane più lunghe - ed indimenticabili - della storia della scuola di magia e stregoneria di Hogwarts. Almeno secondo gli insegnanti, che non ebbero quasi altro compito oltre a quello di porre rimedio ai numerosi danni causati al castello e ai suoi occupanti dagli "scherzi" dei Malandrini - benché, come avveniva ogni volta, nessuno potesse affermare di avere le prove dell'effettiva colpevolezza dei tre ragazzi.

Ed esattamente come ogni volta, i tre si ritrovarono ben presto in piedi davanti alla scrivania del preside.

Silente guardò James, Sirius e Remus con un sospiro sconfitto.

«Devo dire di aver quasi sperato che la nostra ultima chiacchierata in merito a quelli che voi ultimamente definite "scherzi" fosse servita a mettervi un freno...» disse pacato.

«Non…» iniziò Remus, ma il preside alzò la mano per fermarlo.

«No, signor Lupin. Non accetterò alcuna scusa, stavolta. Nessun: “Non siamo stati noi”. Confido che lo sappiate».

James, Sirius e Remus abbassarono gli occhi ed annuirono.

Silente sospirò di nuovo.

«Subito dopo che siete stati qui l'ultima volta ho avuto modo di parlare con un caro amico, che mi ha fatto notare come i miei metodi - così come quelli della maggior parte dei vostri insegnanti - siano decisamente troppo poco severi. E devo confessare che mai come ora mi rendo conto di quanto abbia ragione: ho più volte scelto di non vedere. Troppe volte ho giustificato, persino a me stesso, le vostre azioni. Ora mi rendo conto che se certe situazioni continuano a ripetersi, la colpa è soprattutto mia. Non punendovi adeguatamente la prima volta, ho contribuito alla convinzione che poteste fare tutto ciò che volete. Anche se si tratta di attaccare deliberatamente i vostri compagni. Un errore che, tuttavia, non intendo commettere nuovamente» precisò, squadrandoli uno per uno. «Tutti e tre sarete messi in punizione seduta stante. Separati. Signor Black, sono convinto che il professor Lumacorno abbia assolutamente bisogno di un aiuto nella pulizia dei suoi alloggi, della sua aula e della sua dispensa privata. Signor Potter, sarai affidato alla professoressa McGranitt, che sono certo troverà una punizione più che adatta alle tue capacità. Infine, signor Lupin, ritengo che qualche tempo in compagnia di Mastro Gazza potrebbe giovare ad entrambi. Ritengo inutile dire che l'utilizzo della bacchetta sarà strettamente legato ai compiti assegnati e alla generosità dei vostri punitori. Potete andare».

Ai tre ragazzi non restò che uscire, pieni di vergogna.

«Stavolta è stato proprio irremovibile, eh? Presumo sia colpa di quel suo "caro amico"... Quanto scommettete che si riferisce a quello strambo di Moody?» borbottò Sirius, non appena la porta si chiuse alle loro spalle.

Remus scosse il capo.

«Mi spiace, non scommetto quando so di perdere. Le mie finanze non lo consentono».

«Affronteremo la questione delle tue finanze un'altra volta, Remus. Per ora concludiamo questa storia delle punizioni, o rimarremo qui fino alle vacanze estive» disse James, precedendo gli amici giù per i gradini.

[*]

All'interno dell'ufficio di Silente, Moody prese posto davanti alla scrivania.

«Devo chiederlo: di quali prodezze si sono resi colpevoli, questa volta? Giù ai cancelli certe voci non arrivano completamente...» chiese, una risata mal celata nella voce burbera.

Il preside si tolse gli occhialini a mezzaluna e si massaggiò brevemente il ponte del lungo naso, prima di rispondere.

«Diciassette Incantesimi di Adesione Permanente lanciati sui cuscini di altrettanti studenti mentre dormivano; dodici Pozioni Ringiovanenti unite a dodici Pozioni Invecchianti - più tre Pozione per Capelli di Sleekeazy - versate sulle teste di dodici di loro mentre si recavano in Sala Grande; quattro Fatture Pungenti lanciate su altri appartenenti alla Casa del professor Lumacorno e quarantacinque Caccabombe fatte esplodere simultaneamente sotto la tavola dei Serpeverde a colazione. E questa non è che una piccolissima parte di quanto si è visto il primo giorno. Poi sono arrivate la Pianta di Frullobulbo ingigantita con l’incantesimo d'ingozzamento che ha tenuto in ostaggio dodici studenti per sedici ore, le sette studentesse che hanno ingerito una tripla razione di Pozione Eccitante, i diciannove Serpeverde con la testa trasfigurata in quella di un pesce - con annesse branchie - che sono stati ripescati dopo dodici ore di ricerca nel Lago Nero, le ventidue Bevande Balbettanti somministrate a cena, le ventisei doppie dosi di Elisir dell'Euforia che hanno portato altrettante studentesse a cantare ininterrottamente per tutto il tempo - tanto da rendere impossibile il corretto svolgersi dei corsi... Per non parlare poi della Pozione Esplodente versata nei bagni dei dormitori Serpeverde, delle quindici Pozioni Drizzacapelli rovesciate sulle teste degli studenti che si recavano a lezione e del pus di Bubotubero con cui è stato riempito ognuno dei dormitori».

Moody si mise più comodo.

«È una lista bella lunga» disse.

«E ti ho descritto soltanto i primi tre giorni» confessò Silente, mettendosi a sua volta più comodo. «Le cose sono andate avanti in questo modo per altri cinque. Non c'è un solo Serpeverde in giro per il castello. Quelli che non sono ancora in infermeria si rifiutano infatti di lasciare il loro dormitorio».

Il mago sospirò di nuovo.

«Comincio a chiedermi se non sia stato un errore permettere loro di entrare a far parte dell'Ordine: è evidente, infatti, che non hanno alcun controllo...».

Moody lo fissò, sinceramente interessato.

«Tu credi? Invece io penso che abbiano fatto un enorme passo avanti, rispetto alla prima volta che li ho visti».

Vedendo l'espressione scettica di Silente, l'Auror sbuffò.

«Avanti, non posso essere l'unico ad aver notato che ora i loro attacchi si concentrano maggiormente sempre sullo stesso gruppetto di Serpeverde! Il medesimo, se non erro, che tu stesso mi hai chiesto di tenere d'occhio...» ghignò. «Questa non è mancanza di controllo, Albus. Questa è metodologia».

Il preside non parlò per un po'.

«Comunque la si voglia chiamare, è necessario che cessi - o perlomeno che si attenui. I genitori sono sempre più infuriati, e i mezzi scelti sempre più pericolosi: il pus di Bubotubero, la Pozione Esplodente...».

Moody si alzò nuovamente in piedi.

«In tutta onesta, dubito che quei tre smetteranno mai di compiere certe azioni. Anche se doveste punirli da qui alla fine dei loro giorni. Ma su una cosa non posso che darti ragione: è arrivato il momento che quei ragazzi impegnino le loro abilità in qualcosa di più costruttivo».

[*]

«James... James!».

Il ragazzo dai capelli corvini infilò la mano in tasca, estraendone un piccolo specchio sulla cui superficie capeggiava il volto di Sirius.

«Ce ne hai messo di tempo, Felpato! Cominciavo a pensare che ti fossi appartato in un aula con Lumacorno...» soffiò.

Sirius alzò gli occhi al cielo.

«Davvero molto spiritoso, Ramoso... Sul serio, non riesco a trattenere le risate. Ti avrei contattato prima, ma quel vecchio pazzo non la finiva più di tessere le lodi dei suoi "alunni prediletti", mentre me ne faceva lucidare le cornici. Giuro, se avesse continuato per altri cinque minuti avrei vomitato sulla foto di Lucius» sputò con aria nauseata. «A te come è andata? Sei già fuori?».

James annuì.

«Fortunatamente la McGranitt ha avuto un po' di cuore e ha accettato la mia proposta di trascrivere cinquanta volte il procedimento per diventare Animagi».

Sirius fischiò ammirato.

«Come l'hai convinta? Le hai promesso di accompagnarla alla prossima mostra felina?».

James ghignò.

«E rischiare di perdermi la tua esibizione a quella canina? Mai! In realtà mi è bastato mostrarle quanto precisa e realistica sia la mia forma animale. A suo dire il tremendo rischio corso per imparare ad assumerla è stata una punizione più che sufficiente. A dirla tutta, sono convinto che sia fiera di me».

Sirius si esibì in una maledizione parecchio colorita, che fece ridere l'amico.

«Poteva capitare anche a me, eh? E invece no!» sbottò frustrato.

James rise ancora.

«E invece ti è toccato il ruolo dell'Elfo Domestico... Piuttosto, qualche notizia di Lunastorta?».

«Stavo per chiederlo io».

James fece spallucce.

«So solo che doveva andare giù nella Foresta con Gazza. A fare cosa non ne ho idea».

Sirius sbuffò di nuovo.

«Lupastro fortunato... Credi che potremmo andare a dare un’occhiata? Solo per assicurarci che Gazza non lo sacrifichi ai Centauri».

Pur ammettendo a se stesso che l'idea fosse molto allettante, James scosse il capo.

«Preferisco non sfidare ulteriormente la fortuna, per stanotte. La McGranitt potrebbe sempre decidere di cambiare idea e affidarmi una punizione più severa. Penso sia meglio lasciare che Remus se la sbrighi da solo. Vorrà dire che lo aspetteremo qui al dormitorio con la migliore riserva di cioccolato che riusciremo a scovare».

Sirius annuì convinto.

«Affare fatto. Faccio un salto alle cucine e sono subito lì».

Il volto di Sirius sparì, e James rimise lo specchietto al suo posto.

Gettò un'occhiata fuori dalla finestra, da dove si vedeva chiaramente la Foresta Proibita. Non era preoccupato: Remus conosceva quel posto come le sue tasche. Tuttavia, con Gazza come accompagnatore...

Scrollò le spalle.

“Buona fortuna Lunastorta”.

   
 
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