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Autore: GT 18    19/02/2006    3 recensioni
Da piccole le bambine credono nel Principe azzurro. Questa convinzione,in realtà, serve a mascherare i dolori che si nascondono dietro certi eventi. 18,da piccola,per me rappresenta l'icona ideale: "Sin da quando ero una bimba piccola,i miei genitori mi raccontavano che se un giorno io fossi stata presa dall’orco cattivo, di sicuro il principe sarebbe giunto a salvarmi…"
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: 17, 18, Altri, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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…”Perché soffro

…”Perché soffro?” egli si chiedeva

quando di fronte a lui il sole tramontava

ella della sua luce quasi più non risplendeva

quando nel cielo la luna s’alzava.

 

Di dire il vero lui non riusciva,

per il fremito che il suo cuore scaldava…

eppur di sofferenza quasi ci moriva,

“Non voglio che lei mi odi” a ripetersi continuava.

 

L’ingenua fanciulla,frattanto soffriva:

“Perdono, fratello” ella piangeva.

Il rimorso ingiusto nel petto teneva,

al posto di chi la colpa ignorava.

 

Cosa si dirà?

Che accadrà?

Lascio a voi scoprirlo,senza indugio

Affinché la mia anima da narratore possa trovare il riposo…

 

Il torpore del sonno aveva portato via con se il tempo, facendolo scorrere

a velocità incredibile.

Una delle due figure vide il sanguigno tramonto apparire alle sue spalle.

 

E poi…

 

La notte aveva steso il suo velo…

Le stelle.

Quelle piccole luci, guardiane inseparabili del cielo,brillavano meno,oggi.

Forse per frutto dell’immaginazione…o magari no, chi può dirlo…

 

Il paesaggio era triste e solo.

Le pinete apparivano scure e desolate al chiaro di luna,e il vento correva tra i rami

provocando un rumore simile ad un pianto.

Persino le stelle parevano volersi staccare,per unirsi a quel pianto silenzioso.

 

Era davvero tremendo.

Era tremendo il fatto che il tempo era passato,e che lui non era mai invecchiato.

 

18 non sarebbe divenuta immortale come lui…

Non lo avrebbero mai sopportato, ne lui ne lei.

 

Sarebbe invecchiata,come tutti,e come ogni umano,piano piano,avrebbe iniziato a spegnersi,fino alla morte.

 

Doveva vivere la sua vita. Essere libera di vivere,e di morire.

 

Più pensava a questo,più Numero 6 si faceva triste.

Le voleva bene,ma vi era un altro motivo,per cui non poteva amarla…

 

Lei un giorno sarebbe morta…e la sua condanna sarebbe stato lo stare sulla sua tomba,senza poterla seguire nell’altro mondo.

 

6 non poteva amare una persona,sapendo che quando sarebbe morta,lui sarebbe rimasto ancora vivo…fino alla fine dei tempi.

E ancora,lui avrebbe perso tutte le persone a cui si sarebbe affezionato,e si sarebbe maledetto fino alla fine del mondo.

 

Era la sua condanna…

La condanna per aver conosciuto quei gemelli.

 

E ora 17 rischiava la sua stessa condanna.

Il vedere sua sorella cedere ai segni del tempo, e lui invece rimanere inalterato.

 

 

Piuttosto che questo,6 preferiva venir distrutto.

 

 

Il sonno non poteva intaccare le sue membra,ma la sua mente tormentata cominciò a farsi pesante. Strofinandosi l’occhio con una mano, l’androide fissò il soffitto, cercando di sgombrare la testa.

Chiudendo la palpebra, l’altro occhio meccanico vedeva perennemente  il mondo esterno,seppure con le sue restrizioni tecnologiche.

 

A dire la verità,non aveva mai provato a dormire.

La visione perenne del suo occhio cibernetico lo distoglieva del tutto.

 

Avrebbe così voluto addormentarsi…

Erano più di dieci anni che i pensieri di ogni tipo devastavano la sua mente.

 

Seduto sulla sedia,lo sguardo perso,6 stava pensando ancora.

I pensieri belli e brutti, quelli tristi e rabbiosi, erano tanto dilatati da fargli scoppiare la testa.

 

“BASTA!!!” urlò nella sua mente, mentre con entrambe le mani si copriva il viso.

“NON CE LA FACCIO PIù!!!!

 

Il buio avvolse tutto. Solo coprendosi il volto poteva togliersi da quel mondo così cattivo e crudele.

Era una cosa che faceva spesso: si metteva seduto,la faccia raccolta tra le mani, cercando di smettere di pensare.

 

 

Ma quella volta,l’oscurità non perdurò…

Il nero sbiadì a poco a poco,e divenne ben presto bianco.

6 rimase quasi sorpreso, ma non tolse le mani dagli occhi : era curioso.

Iniziava forse ad avere le allucinazioni?!

 

In quella distesa bianca,poi,riuscì a scorgere una figura di spalle.


Indossava un lungo mantello rosso,che copriva il corpo fino ai polpacci, non lasciando molto all’immaginazione.

Sul suo capo vi erano dei capelli cortissimi, di appena qualche centimetro,ed erano abbastanza scuri.

 

“Chi sei?” pensò tra se e se L’androide.

 

Come se avesse sentito,la visione si voltò.

Le mani di 6 ebbero come un fremito.

Quella persona teneva tra le braccia era 18.

La ragazza era addormentata,ed era appoggiata al suo petto.

6 cercò di guardarlo in volto,ma il suo viso era coperto da una maschera.

Ed era la stessa maschera che aveva la statua del Luna park.

Lo strano individuo, poi,si rivolse a lui.

 

“Non temere,numero 6…riposati…terrò io 18…”

 

In quel preciso istante,ci fu come un lampo.

Poi un blackout. Tutto tornò nero,e 6 non vide più nulla.

Lentamente,tolse le mani dagli occhi,e rivide la sua stanza.

 

“Un’allucinazione?” si domandò poi,guardandosi attorno.

 

Certo,senza dubbio era stato frutto dell’immaginazione…

18 era davanti a lui,e dormiva ancora. E nulla era cambiato nella stanza.

 

L’androide si alzò per avvicinarsi alla ragazza.

Sedutosi vicino a lei,rimase a farle da guardia.

 

E di nuovo,passò la notte,e l’orologio del destino scandiva ogni secondo con

rumori ovattati.

 

Lentamente,il corpo immobile della ragazza cominciò di nuovo a muoversi.

E l’androide sorrise quasi istintivamente.

Poi,rimase ad osservare le sue palpebre aprirsi lentamente.

E subito quegli occhi azzurri arrivarono a scontrarsi con il suo sguardo.

 

“Ciao,numero 6…” mormorò lei,ancora insonnolita. Un vago sorriso,che sembrava come dire “Grazie al cielo sono viva,e sei al mio fianco” apparve sul suo volto.

 

Ciao,piccola…” rispose Roku,spostandole una ciocca di capelli dal viso.

 

“…Quanto ho dormito?” domandò,mettendosi lentamente a sedere.

“Parecchio…saranno circa 16 ore filate…”disse 6,alzandosi in piedi.

 

La ragazza scosse la testa,e poi tornò a fissare il terreno,con aria abbattuta.

 

“…tutto questo tempo,e chissà come starà 17…”

 

6 si voltò di colpo.

Rimase a contemplare quegli occhi così tristi per degli attimi interminabili.

E poi si avvicinò alla ragazza.

 

Le braccia dell’androide l’afferrarono una per la schiena,e l’altra per le gambe,sollevandola con estrema facilità.

18 assunse un’espressione confusa: 6 la stava tenendo in braccio?

Allora lui iniziò a parlarle,dirigendosi verso l’uscita.

 

“Ho un piano,18. Te la senti di tornare laggiù?”

18 annuì,seppur molto preoccupata.

“Bene. Allora,promettimi che qualunque cosa succeda,non lascerai mai la mia mano…prometti?”

La ragazza annuì di nuovo,senza fiatare.

“Ora torneremo assieme da Gero. Se ho pensato giusto,posso scendere ad un compromesso,ed evitare che 17 subisca qualcosa…”

Stavolta un piccolo barlume di luce schiarì il volto di 18.

“Davvero?!” domandò,portando le braccia al collo del suo amico.

 

“Te lo prometto…” rispose 6,aprendo con una mano la porta.

 

La notte era fredda,all’esterno.

18 si strinse alla giacca di Roku,unico riparo dal freddo pungente.

Fluttuando con assoluta dolcezza,6 iniziò a scendere dal dirupo,fino al laboratorio di Gero. Sempre tenendo una forte stretta sulla sua cara amica.

 

I piedi dell’androide toccarono terra molto delicatamente,e poi anche quelli scalzi di 18 scesero.

Entrambi si trovarono davanti alla porta blindata del laboratorio.

 

18 deglutì nervosamente,e cercò a tastoni la mano di 6.

L’androide gliela porse,e lei la strinse con tutta la forza che poteva.

Attraverso quella stretta, lui avvertiva i tremori della ragazza.

Cercò quindi di tranquillizzarla, carezzandola su una guancia.

 

Cerca di non tremare, ti prego. Altrimenti loro potrebbero capire che non siamo sicuri…”

 

18 allora smise di tremare,ma il suo volto lasciava intendere la sua immensa paura.

 

E l’espressione si calcò ancor di più,quando un pugno di 6 bussò violentemente sulla porta.

 

Dopo qualche secondo, Ghiller aprì la porta,e guardò i due con aria sorpresa.

Che ci fate voi qui?” domandò a voce bassa.

 

Numero 6 e 18 gli passarono davanti senza rivolgergli uno sguardo.

“Dobbiamo parlare con Gero,chiamacelo…” ordinò 6 cercando di essere più spaventoso possibile.

 

Ghiller guardò confuso i due, e notando che si tenevano per mano,scosse la testa.

“ Va bene…”

Così dicendo, entrò nella stanza dell’orco, e sparì dietro la porta.

 

18 aveva iniziato a sudare freddo.

6 strinse ancora più forte la sua mano, nella speranza di darle sicurezza.

 

Ma quando Gero apparve davanti a loro, spalancando la porta, 18 ebbe un violento spasmo.

 

L’orco guardò con attenzione i due,e poi sorrise, iniziando a parlare in tono confidenziale:

 

“Oh,numero 6! Da quanto tempo non ci si vede!!! Mi hai portato la mia preziosa 18?! Gentile da parte tua!”

 

6 lo zittì con un’occhiataccia.

“Non pensarci nemmeno!!!Sono qui per parlare!”

Gero fece un’espressione strana, ma poi sorrise.

“…Che hai in mente, ammasso di ferraglia?”

 

6 iniziò a parlare, con un tono che non lasciava ad intendere nessuno stato d’animo.

 

“…Voglio scendere ad un patto con te, Gero…18 è venuta da me, e finchè non lascerai libero 17, lei rimarrà con me!!!E non permetterò a nessuno di toccarla!”

 

 

Cosa ti fa pensare che io libererò 17, figliolo?!” sbottò, lanciando un’occhiata a Ghiller, dietro di lui.

 

6 sorrise ironicamente.

 

“…18 è troppo importante per te, non è così? E se non hai uno dei gemelli, non potrai mai iniziare il tuo progetto,giusto?”

 

Gero emise un suono gutturale, e il suo viso si riempì di stizza.

 

“… Ti sto chiedendo di lasciare stare i gemelli. Avanti, che rispondi?”

 

L’orco rimase in silenzio. Poi si voltò verso Ghiller, che gli passò qualcosa.

Voltandosi poi verso Roku, mostrò il controller per l’autodistruzione.

 

“Ricordi a cosa serve questo? Se tu continui a farneticare, io ti faccio saltare in aria

senza ripensarci due volte. Forza, quindi…consegnami 18!!!

 

6 guardò negli occhi la ragazza, e poi fissò il suo creatore, già con il dito sul pulsante.

Inaspettatamente, prese con dolcezza la ragazza, e se la portò vicino al petto,abbracciandola. La ragazza rimase a fissarlo, con occhi spalancati.

 

Con tono di sfida, lanciò poi un’occhiataccia a Gero e Ghiller, sorpresi.

 

 

“…Avanti, fallo… e 18 verrà via con me…”

 

 

Il dito di Gero iniziò a tremare sul pulsante.

Non poteva assolutamente farlo.

“…Brutto sfrontato…” mugugnò sotto i baffi, buttando a terra il telecomando.

 

Ghiller si fece avanti.

Sei molto furbo, androide numero 6.” disse, sorridendo.

Ma non hai pensato ad una cosa…noi abbiamo 17. E anche se ci minacci,non abbiamo intenzione di lasciarlo andare.”

 

Gero proseguì la frase.

“Giusto,Ghiller. Potrai anche tenerti 18, ma prima o poi, cederai, e lei tornerà da noi!!!! Non devi sfidare delle intelligenze superiori come noi!”

 

“Non cederò!” si limitò a dire lui, sicuro di se.

 

Così dicendo, prese tra le braccia 18, e fece per andarsene.

 

Ghiller disse un ultima frase.

 

Quindi questa è una prova. Chi cederà per primo perderà…interessante…

Ma sei davvero sicuro che la ragazza resisterà quanto te alla mancanza del fratello?”

 

Questa frase, fece sussultare 6.

Era una cosa a cui non aveva pensato.

 

Comunque, lui non si scompose, e si limitò a dire “Bene.”

 

Gero si mise a ridere, e salutò i due con la mano.

 

“Allora, a presto,numero 18…!”

 

La porta del laboratorio si chiuse con fragore, e i due scienziati rimasero in silenzio.

Poi Ghiller lanciò un occhiata al dottore.

 

 

Sarà un interessante giochino…”

 

 

                                           *   *   *   *

 

Numero 6 stava fluttuando in aria, sospeso sopra un alto precipizio.

18 era evidentemente scossa. L’incontro le aveva fatto male.

 

“Come stai,18?” domandò 6, premurosamente.

“…Bene…sto bene…” mormorò 18, stringendosi a lui per scaldarsi.

“Non preoccuparti…ce la faremo. Loro cederanno,e 17 tornerà da noi.”

la tranquillizzò lui, che aveva intuito la sua paura.

18 annuì speranzosa. Poi si guardò attorno.

 

La notte stava lentamente deteriorandosi. Il cielo stava perdendo le stelle,

e si stava tingendo dei colori dell’iride, partendo dal blu scuro del cielo,al rosso

intenso dell’orizzonte. Il sole stava per fare capolino, e tingeva con un alone d’oro

gli altri colori.

“…è bellissimo…” mormorò poi, rimanendo a fissare quell’alba appena nata.

6 la fissò a sua volta, lasciandosi scappare un sorriso.

 

 

“Ce la faremo, vero, 6?” domandò la ragazza, mentre fissava quello spettacolo.

 

“Certo…ce la faremo…assieme…” disse lui,per poi guardarla intensamente.

 

La ragazza strinse una mano a 6, intento a sorreggerla.

Annuendo, lasciò intravedere un leggero velo di lacrime nei suoi occhi.

 

Roku le asciugò con estrema delicatezza gli occhi.

 

Poi, sorridendo malinconicamente, indicò l’orizzonte.

E poi, stringendola saldamente a se,le diede come un invito.

 

“Vuoi venire con me,18? C’è una cosa che desidero mostrarti…”

 

 

 

 

 

 

 

 

Eliechan87: Hesooo!!!!Ho aggiornato più in fretta possibile,spero ti piaccia. Però,non esser pessimista!!!

                      Forse la tua visione catastrofica del futuro di 6 e 18 potrebbe anche non esser vera. Ma solo leggendo si saprà!!!

 

Lyla: In questi due capitoli 6 è diventato molto emotivo e dolce. Che sia davvero innamorato di 18?

        Hai fatto davvero un bel ragionamento, ma non posso dirtelo con certezza. Ma la verità si saprà molto presto,non temere!

 

Bluemary: HESOOOO!!!!Cara la mia spadaccina, sono contenta che ti sia piaciuto il capitolo precedente.

                   Quando l’ho scritto,non stavo molto bene, ma a quanto pare l’angoscia sono riuscita a renderla piuttosto bene.

                   Nei prossimi capitoli,cercherò di far entrare il lettore nella storia,o perlomeno, di suggestionarlo come ora!

 

Blackstar: Grazie mille per seguirmi! Davvero seguirai la storia fino alla fine? Sono felice,quindi vedrò di strapparti più lacrime possibili!!!!

                  

  
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