…”Perché
soffro?” egli si chiedeva
quando di fronte a lui il sole
tramontava
ella della sua luce quasi più non
risplendeva
quando nel cielo la luna s’alzava.
Di dire il vero lui
non riusciva,
per il fremito che il suo cuore
scaldava…
eppur di sofferenza quasi ci moriva,
“Non voglio che lei
mi odi” a ripetersi continuava.
L’ingenua fanciulla,frattanto soffriva:
“Perdono, fratello” ella piangeva.
Il rimorso ingiusto
nel petto teneva,
al posto di chi la colpa ignorava.
Cosa si dirà?
Che accadrà?
Lascio a voi
scoprirlo,senza indugio
Affinché la mia anima da narratore possa
trovare il riposo…
Il torpore del sonno aveva portato via con se il tempo,
facendolo scorrere
a velocità incredibile.
Una delle due figure vide il sanguigno tramonto apparire
alle sue spalle.
E poi…
La notte aveva steso il suo velo…
Le stelle.
Quelle piccole luci, guardiane inseparabili del cielo,brillavano meno,oggi.
Forse per frutto dell’immaginazione…o magari no, chi può
dirlo…
Il paesaggio era triste e solo.
Le pinete apparivano scure e desolate al chiaro di luna,e il vento correva tra i rami
provocando un rumore simile ad un pianto.
Persino le stelle parevano volersi staccare,per unirsi a quel pianto silenzioso.
Era davvero tremendo.
Era tremendo il fatto che il tempo era passato,e che lui non era mai invecchiato.
18 non sarebbe divenuta immortale come lui…
Non lo avrebbero mai sopportato, ne
lui ne lei.
Sarebbe invecchiata,come tutti,e
come ogni umano,piano piano,avrebbe iniziato a spegnersi,fino alla morte.
Doveva vivere la sua vita. Essere libera di vivere,e di morire.
Più pensava a questo,più Numero 6
si faceva triste.
Le voleva bene,ma vi era un altro
motivo,per cui non poteva amarla…
Lei un giorno sarebbe morta…e la sua condanna sarebbe stato lo stare sulla sua tomba,senza poterla seguire
nell’altro mondo.
6 non poteva amare una persona,sapendo
che quando sarebbe morta,lui sarebbe rimasto ancora vivo…fino alla fine dei
tempi.
E ancora,lui avrebbe perso tutte
le persone a cui si sarebbe affezionato,e si sarebbe maledetto fino alla fine
del mondo.
Era la sua condanna…
La condanna per aver conosciuto quei gemelli.
E ora 17 rischiava la sua stessa
condanna.
Il vedere sua sorella cedere ai segni del tempo, e lui invece rimanere inalterato.
Piuttosto che questo,6 preferiva
venir distrutto.
Il sonno non poteva intaccare le sue membra,ma la sua mente tormentata cominciò a farsi pesante.
Strofinandosi l’occhio con una mano, l’androide fissò
il soffitto, cercando di sgombrare la testa.
Chiudendo la palpebra, l’altro occhio meccanico vedeva
perennemente il mondo esterno,seppure con le sue restrizioni tecnologiche.
A dire la verità,non aveva mai
provato a dormire.
La visione perenne del suo occhio cibernetico lo
distoglieva del tutto.
Avrebbe così voluto addormentarsi…
Erano più di dieci anni che i pensieri di
ogni tipo devastavano la sua mente.
Seduto sulla sedia,lo sguardo
perso,6 stava pensando ancora.
I pensieri belli e brutti, quelli tristi e rabbiosi, erano
tanto dilatati da fargli scoppiare la testa.
“BASTA!!!” urlò nella sua mente,
mentre con entrambe le mani si copriva il viso.
“NON CE LA FACCIO PIù!!!!”
Il buio avvolse tutto. Solo coprendosi il volto poteva
togliersi da quel mondo così cattivo e crudele.
Era una cosa che faceva spesso: si metteva seduto,la faccia raccolta tra le mani, cercando di smettere di
pensare.
Ma quella volta,l’oscurità non
perdurò…
Il nero sbiadì a poco a poco,e
divenne ben presto bianco.
6 rimase quasi sorpreso, ma non tolse le mani dagli occhi : era curioso.
Iniziava forse ad avere le allucinazioni?!
In quella distesa bianca,poi,riuscì
a scorgere una figura di spalle.
Indossava un lungo mantello rosso,che copriva il corpo
fino ai polpacci, non lasciando molto all’immaginazione.
Sul suo capo vi erano dei capelli cortissimi, di appena
qualche centimetro,ed erano abbastanza scuri.
“Chi sei?” pensò tra se e se L’androide.
Come se avesse sentito,la visione
si voltò.
Le mani di 6 ebbero come un fremito.
Quella persona teneva tra le braccia era
18.
La ragazza era addormentata,ed
era appoggiata al suo petto.
6 cercò di guardarlo in volto,ma
il suo viso era coperto da una maschera.
Ed era la stessa maschera che aveva
la statua del Luna park.
Lo strano individuo, poi,si
rivolse a lui.
“Non temere,numero
6…riposati…terrò io 18…”
In quel preciso istante,ci fu
come un lampo.
Poi un blackout. Tutto tornò nero,e
6 non vide più nulla.
Lentamente,tolse le mani dagli
occhi,e rivide la sua stanza.
“Un’allucinazione?” si domandò poi,guardandosi
attorno.
Certo,senza dubbio era stato
frutto dell’immaginazione…
18 era davanti a lui,e dormiva
ancora. E nulla era cambiato nella stanza.
L’androide si alzò per
avvicinarsi alla ragazza.
Sedutosi vicino a lei,rimase a
farle da guardia.
E di nuovo,passò la notte,e
l’orologio del destino scandiva ogni secondo con
rumori ovattati.
Lentamente,il corpo immobile
della ragazza cominciò di nuovo a muoversi.
E l’androide
sorrise quasi istintivamente.
Poi,rimase ad osservare le sue
palpebre aprirsi lentamente.
E subito quegli occhi azzurri
arrivarono a scontrarsi con il suo sguardo.
“Ciao,numero 6…” mormorò
lei,ancora insonnolita. Un vago sorriso,che sembrava
come dire “Grazie al cielo sono viva,e sei al mio fianco” apparve sul suo
volto.
“Ciao,piccola…” rispose Roku,spostandole una ciocca di capelli dal viso.
“…Quanto ho dormito?” domandò,mettendosi
lentamente a sedere.
“Parecchio…saranno circa 16 ore filate…”disse 6,alzandosi in piedi.
La ragazza scosse la testa,e poi
tornò a fissare il terreno,con aria abbattuta.
“…tutto questo tempo,e chissà
come starà 17…”
6 si voltò di colpo.
Rimase a contemplare quegli occhi così tristi per degli
attimi interminabili.
E poi si avvicinò alla ragazza.
Le braccia dell’androide
l’afferrarono una per la schiena,e l’altra per le
gambe,sollevandola con estrema facilità.
18 assunse un’espressione confusa: 6 la stava tenendo in
braccio?
Allora lui iniziò a parlarle,dirigendosi
verso l’uscita.
“Ho un piano,18. Te la senti di
tornare laggiù?”
18 annuì,seppur molto
preoccupata.
“Bene. Allora,promettimi che
qualunque cosa succeda,non lascerai mai la mia mano…prometti?”
La ragazza annuì di nuovo,senza
fiatare.
“Ora torneremo assieme da Gero. Se ho
pensato giusto,posso scendere ad un compromesso,ed evitare che 17
subisca qualcosa…”
Stavolta un piccolo barlume di luce schiarì il volto di
18.
“Davvero?!” domandò,portando le
braccia al collo del suo amico.
“Te lo prometto…” rispose 6,aprendo
con una mano la porta.
La notte era fredda,all’esterno.
18 si strinse alla giacca di Roku,unico riparo dal freddo pungente.
Fluttuando con assoluta dolcezza,6
iniziò a scendere dal dirupo,fino al laboratorio di Gero. Sempre tenendo una forte stretta sulla sua cara amica.
I piedi dell’androide toccarono
terra molto delicatamente,e poi anche quelli scalzi di
18 scesero.
Entrambi si trovarono davanti
alla porta blindata del laboratorio.
18 deglutì nervosamente,e cercò a
tastoni la mano di 6.
L’androide gliela porse,e lei la strinse con tutta la forza che poteva.
Attraverso quella stretta, lui avvertiva i tremori della
ragazza.
Cercò quindi di tranquillizzarla, carezzandola su una
guancia.
“Cerca di non tremare, ti prego.
Altrimenti loro potrebbero capire che non siamo sicuri…”
18 allora smise di tremare,ma il
suo volto lasciava intendere la sua immensa paura.
E l’espressione si calcò ancor di più,quando
un pugno di 6 bussò violentemente sulla porta.
Dopo qualche secondo, Ghiller
aprì la porta,e guardò i due con aria sorpresa.
“Che ci fate voi qui?” domandò a
voce bassa.
Numero 6 e 18 gli passarono davanti senza rivolgergli uno
sguardo.
“Dobbiamo parlare con Gero,chiamacelo…”
ordinò 6 cercando di essere più spaventoso possibile.
Ghiller guardò confuso i due, e notando
che si tenevano per mano,scosse la testa.
“ Va bene…”
Così dicendo, entrò nella stanza dell’orco, e sparì dietro
la porta.
18 aveva iniziato a sudare freddo.
6 strinse ancora più forte la sua mano, nella speranza di
darle sicurezza.
Ma quando Gero apparve davanti a
loro, spalancando la porta, 18 ebbe un violento spasmo.
L’orco guardò con attenzione i due,e
poi sorrise, iniziando a parlare in tono confidenziale:
“Oh,numero 6! Da quanto tempo non
ci si vede!!! Mi hai portato la mia preziosa 18?!
Gentile da parte tua!”
6 lo zittì con un’occhiataccia.
“Non pensarci nemmeno!!!Sono qui
per parlare!”
Gero fece un’espressione strana, ma poi sorrise.
“…Che hai in mente, ammasso di
ferraglia?”
6 iniziò a parlare, con un tono che non lasciava ad
intendere nessuno stato d’animo.
“…Voglio scendere ad un patto con te, Gero…18 è venuta da
me, e finchè non lascerai libero 17, lei rimarrà con
me!!!E non permetterò a nessuno di toccarla!”
“Cosa ti fa pensare che io
libererò 17, figliolo?!” sbottò, lanciando un’occhiata a Ghiller,
dietro di lui.
6 sorrise ironicamente.
“…18 è troppo importante per te, non è
così? E se non hai uno dei gemelli, non potrai mai iniziare il tuo progetto,giusto?”
Gero emise un suono gutturale, e il suo viso si riempì di
stizza.
“… Ti sto chiedendo di lasciare stare i gemelli. Avanti, che rispondi?”
L’orco rimase in silenzio. Poi si voltò verso Ghiller, che gli passò qualcosa.
Voltandosi poi verso Roku,
mostrò il controller per l’autodistruzione.
“Ricordi a cosa serve questo? Se tu continui a
farneticare, io ti faccio saltare in aria
senza ripensarci due volte. Forza,
quindi…consegnami 18!!!”
6 guardò negli occhi la ragazza, e poi fissò il suo
creatore, già con il dito sul pulsante.
Inaspettatamente, prese con dolcezza la ragazza, e se la
portò vicino al petto,abbracciandola. La ragazza
rimase a fissarlo, con occhi spalancati.
Con tono di sfida, lanciò poi un’occhiataccia a Gero e Ghiller, sorpresi.
“…Avanti, fallo… e 18 verrà via
con me…”
Il dito di Gero iniziò a tremare sul pulsante.
Non poteva assolutamente farlo.
“…Brutto sfrontato…” mugugnò sotto i baffi, buttando a
terra il telecomando.
Ghiller si fece avanti.
“Sei molto furbo, androide numero 6.” disse,
sorridendo.
“Ma non hai pensato ad una
cosa…noi abbiamo 17. E anche se ci minacci,non abbiamo
intenzione di lasciarlo andare.”
Gero proseguì la frase.
“Giusto,Ghiller.
Potrai anche tenerti 18, ma prima o poi, cederai, e
lei tornerà da noi!!!! Non devi sfidare delle intelligenze superiori come noi!”
“Non cederò!” si limitò a dire lui, sicuro di se.
Così dicendo, prese tra le braccia 18, e fece per
andarsene.
Ghiller disse un ultima
frase.
“Quindi questa è una prova. Chi
cederà per primo perderà…interessante…
…
…
…
Ma sei davvero sicuro che la ragazza
resisterà quanto te alla mancanza del fratello?”
Questa frase, fece sussultare 6.
Era una cosa a cui non aveva
pensato.
Comunque, lui non si scompose, e si limitò
a dire “Bene.”
Gero si mise a ridere, e salutò i
due con la mano.
“Allora, a presto,numero 18…!”
La porta del laboratorio si chiuse
con fragore, e i due scienziati rimasero in silenzio.
Poi Ghiller
lanciò un occhiata al dottore.
“Sarà un
interessante giochino…”
* * * *
Numero 6 stava fluttuando in aria, sospeso sopra
un alto precipizio.
18 era evidentemente scossa.
L’incontro le aveva fatto male.
“Come stai,18?”
domandò 6, premurosamente.
“…Bene…sto bene…” mormorò 18,
stringendosi a lui per scaldarsi.
“Non preoccuparti…ce la faremo.
Loro cederanno,e 17 tornerà da noi.”
la tranquillizzò lui, che aveva
intuito la sua paura.
18 annuì speranzosa. Poi si guardò
attorno.
La notte stava lentamente
deteriorandosi. Il cielo stava perdendo le stelle,
e si stava tingendo dei colori
dell’iride, partendo dal blu scuro del cielo,al rosso
intenso dell’orizzonte. Il sole stava per
fare capolino, e tingeva con un alone d’oro
gli altri colori.
“…è bellissimo…” mormorò poi,
rimanendo a fissare quell’alba appena nata.
6 la fissò
a sua volta, lasciandosi scappare un sorriso.
“Ce la faremo, vero,
6?” domandò la ragazza, mentre fissava quello spettacolo.
“Certo…ce la faremo…assieme…”
disse lui,per poi guardarla intensamente.
La ragazza strinse
una mano a 6, intento a sorreggerla.
Annuendo, lasciò intravedere un
leggero velo di lacrime nei suoi occhi.
Roku le asciugò con estrema
delicatezza gli occhi.
Poi, sorridendo malinconicamente,
indicò l’orizzonte.
E poi, stringendola saldamente a se,le diede come un invito.
“Vuoi venire con me,18? C’è una cosa che desidero
mostrarti…”
Eliechan87: Hesooo!!!!Ho aggiornato più in fretta possibile,spero ti
piaccia. Però,non esser pessimista!!!
Forse la tua visione
catastrofica del futuro di 6 e 18 potrebbe anche non esser vera. Ma solo
leggendo si saprà!!!
Lyla: In questi due
capitoli 6 è diventato molto emotivo e dolce. Che sia
davvero innamorato di 18?
Hai fatto davvero un bel ragionamento,
ma non posso dirtelo con certezza. Ma la verità si saprà molto presto,non temere!
Bluemary: HESOOOO!!!!Cara la mia
spadaccina, sono contenta che ti sia piaciuto il capitolo precedente.
Quando l’ho scritto,non stavo molto bene, ma a quanto pare l’angoscia sono
riuscita a renderla piuttosto bene.
Nei prossimi capitoli,cercherò di far entrare il lettore nella storia,o
perlomeno, di suggestionarlo come ora!
Blackstar: Grazie mille per seguirmi! Davvero seguirai la storia
fino alla fine? Sono felice,quindi vedrò di strapparti
più lacrime possibili!!!!