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Autore: Veronica Asahina    20/05/2011    0 recensioni
Questa è una storia un pò troppo, forse, inventata xD E' un pairing tra due personaggi che non c'entrano assolutamente xD Parla di una Mikuru Asahina che si è innamorata di un'affascinante L Lawliet *ω* E la nostra cara amica dovrà pure fare i conti con la sparizione dei suoi genitori... Che ne sarà di loro? Riuscirà a salvarli? E sopratutto riuscirà Mikuru a dichiararsi? Grazie alla mia sorellina Rin (Elena) per aver creduto in me *ω*
Genere: Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: L
Note: Cross-over, Lime | Avvertimenti: nessuno
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1 Cap
"Durante la notte non aveva fatto altro che pensarlo. Lei era innamorata di lui. E aveva deciso di dichiararsi. Era difficile, dato che lui era più grande di lei e non sapeva come rintracciarlo..."
-Uff!- esclamai lasciandomi cadere sulla sedia. Erano già due ore che stavo scrivendo una specie di libro su quello che mi era capitato...
-Sono stanca, però non voglio smettere!- dissi arrossendo lievemente guardando fuori dalla finestra. Era un caldo pomeriggio di Marzo. Il sole brillava alto nel cielo e si sentivano gli uccellini cantare.
Mi alzai e andai a sbirciare fuori dalla finestra. Mi appoggiai con i gomiti sulla finestra e, con le mani a calice, mi appoggiai su di esse e poi mi misi a fissare fuori sognante, con gli occhi aperti.
-Mikuru!- una voce familiare proveniente da fuori mi fecero tornare al mondo reale. -Oh, Suzumiya-san.- sorrisi sventolando la mano in cenno di saluto.
Dopotutto, anche se con numerose divergenze Haruhi era diventata una delle mie migliori amiche. Avevo deciso di non tornare più nel mio giusto "spazio tempo" da quando mi ero innamorata.
E già, io la piccola Mikuru Asahina, la quale aveva respinto Kyon perché non poteva avere relazioni con persone non del suo tempo, si era innamorata. E nemmeno io so a chi associare il mio amore...
-Mikurella!- disse Haruhi spalancando la porta della mia stanza. Non mi importava come fosse entrata, ma, invece mi importava che Haruhi non legesse nulla riguardo al "ragazzo misterioso".
Perciò mi fiondai a velocità della luce verso il pc salvando quel documento di Word sotto "ricerca di Napoleone". -Uhm, che mi nascondi?- disse Haruhi con un sorriso a 10.000 denti.
-N-nulla Suzumiya-san- sorrisi tentando di nascondere quella piccola bugia. Haruhi si avvicinò allo schermo per leggere. -Ricerca di Napoleone... Momento momento momento! C'era una ricerca?!?-
mi scappò una risata e guardai Haruhi. -No, è solo che mi piace molto Napoleone. Così gli ho dedicato una ricerca.- sorrisi poi feci vedere ad Haruhi altre ricerche relative a personaggi importanti.
-Ora capisco... E brava la mia Mikurella!- disse Haruhi con occhi sbrillucicosi. -Però non perdiamoci in cose inutili... Sai perché sono venuta qui?- mi guardò negli occhi e spaesata risposi con un debole "no".
-Eh, me l'aspettavo! Comunque sono solo passata a salutarti... Ora me ne posso anche andare...- Haruhi si avvicinò alla porta. -Bye Mikuru!- -Ciao Suzumiya-san- che ragazza strana!
Con Haruhi ero sempre molto distante. Avevo deciso di trattenere un certo rapporto di distanza. Appena lei fu definitivamente fuori dal condominio, mi gettai sul letto a fissare il soffitto.
-Chissà se a lui... Nah, magari non mi ha nemmeno notata... Magari si è preso cura di me solo perché gli facevo pena...- arrossii lievemente trattenendo le lacrime.
Il ragazzo della quale mi ero innamorata, probabilmente, non provava nulla nei miei confronti. Continuavano a tornarmi in mente i suoi occhi color dell'ebano. Dio! Mi faceva impazzire!
Io non sapevo nemmeno come rintracciarlo... Non sapevo nè dove abitasse, ne, tantomeno, come si chiamasse... Solo il rimpianto di non sapere il suo nome mi distruggeva...
Sentii un suono. Era il mio telefono! Lo cercai come una pazza furiosa per ogni angolo della stanza, quando poi mi accorsi che era sul comodino. Esattamente dove l'avevo lasciato ieri sera.
Risposi. -Mikuru Asahina?- non sapevo chi fosse. -S-sì, sono io... Chi...- nemmeno mi fu lasciato il tempo di completare la domanda.
-Ci vediamo alle 16.00 in punto dalla sua università, e mi raccomando, nessuno deve sapere di questa conversazione. Arrivederci.- Fissai il vuoto. Chi era che mi voleva vedere? E dovevo andarci? E perché mi dava del voi?
Erano tante le domande che mi sorgevano nella testa... Decisi di chiamare Haruhi. Appena composi il suo numero mi venne in mente quello che aveva detto la voce "e mi raccomando, nessuno deve sapere di questa conversazione.".
La cosa mi spaventava un poco... Guardai sul display del mio telefono che ore erano: le 14.15. Avevo ancora 1 ora e 45 minuti prima dell'incontro. Decisi allora di andare a farmi una doccia.
Appena finii mi asciugai velocemente dato che avevo perso tempo. Mi restavano solo 45 minuti. Mi vestii il più in fretta possibile indossando un abito bianco, stretto sotto il seno e corto fino alle ginocchia, un coprispalle azzurro e un paio di ballerine azzurre in tinta con il coprispalle.
Mi pettinai velocemente i capelli e infilai nella borsetta bianca lo stretto necessario: telefono, chiavi di casa e portafoglio. Uscii chiudendomi la porta alle spalle e lanciai un'ultimo sguardo al telefono: 15.30.
Avevo solo 30 minuti per scoprire chi mi aveva chiamata e perché mi voleva vedere. Mi diressi verso il mio istituto. Mentre camminavo mi persi nei miei pensieri. Pensai che forse c'era una connessione logica tra l'uomo che mi aveva chiamata e "quel ragazzo"...
Tutte le volte che pensavo a lui il mio cuore palpitava velocemente... Arrivata al mio istituto non ci trovai nessuno. Era un posto deserto. Mi metteva tristezza così, però era domenica, ed era logico che non ci fosse nessuno...
Guardai il telefono. Segnava le 15.50. Mancavano solo 10 minuti... 10 minuti che parvero interminabili. Mi sedetti su una panchina posta accanto all'entrata dell'istituto, quando notai qualcosa in lontananza...
Un'auto nera mi si avvicinò. Furono attimi di terrore. Avevo paura che fosse un maniaco o qualcosa del genere. Guardai l'orologio che si trova di fronte alla mia scuola: segnava le 16.00 precise. L'auto si fermò e vidi una figura all'interno.
Questi scese e mi guardò -Buongiorno signorina Asahina.- fece un'inchino. Lo guardai. Non aveva nulla di familiare. -B-buongiorno a lei.- feci un leggero inchino. -Non si scomodi signorina.- detto questo aprì una portiera dell'auto e mi fece cenno di salire.
Quando fui dentro mi accorsi di non essere sola...
  
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