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Autore: Lost_Mind93    20/05/2011    4 recensioni
Le hanno insegnato a sopportare il dolore. A guardare la paura negli occhi... A diventare la paura degli altri.
Il suo nome è Penelope ed è il "contenitore" di Avres, un'antica Divinità condannata più di tremila anni prima a scatenare la prossima apocalisse.
Se fallirà nel suo compito, il mondo come lo conosciamo sarà totalmente sconvolto da orde di demoni controllate dal perfido Gareth.
Non sarà facile lottare, nè contro il proprio passato nè contro il destino che la attende ma ora come ora Penelope ha un solo obbiettivo in mente: sopravvivere.
PS: causa motivi di tempo e problemi con il pc la storia sarà temporaneamente interrotta.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Se abbiamo bisogno di leggende che queste leggende

abbiano almeno l’emblema della verità!

(Voltaire)



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Sei Mesi Prima:

Il tenente Muller era un uomo nerboruto e freddo, con una barba leggermente incolta che gli conferiva un aspetto trasandato, soltanto i suoi occhi azzurri facevano intuire che dentro a quel corpo più simile ad una macchina da guerra che ad un umano si nascondesse un animo gentile.

Al suo fianco camminava Nerida Thyris, una mezz’elfa che sin dal primo istante aveva saputo dimostrato il proprio valore e meritando il ruolo di comandante della squadra sperimentale degli Andromeda Sigma.

- Parlami un po’ dei tuoi ragazzi Nerida… Sono davvero curioso di scoprire se le voci che circolano sui Sigma sono vere o se sono soltanto pettegolezzi gonfiati. – tra le sue mani si materializzò una cartellina di plastica su cui, ordinatamente, erano comparse otto schede di valutazione.

Oltre un vetro di protezione c’era una stanza quasi totalmente immersa nel buio se non fosse per un unico punto illuminato in cui, una ragazza dai lunghi capelli biondi, si stava allenando con arco e frecce.

- Lei è Erin Majer. È stata reclutata sette anni fa insieme a suo fratello gemello. I cacciatori che li hanno scoperti sono rimasti colpiti dal fatto che due undicenni fossero stati in grado di mettere alle strette un Esiliato. – spiegò lei, appoggiandosi contro lo stipite della porta ad osservare la ragazza.

Il tenente si mostrò particolarmente incuriosito da quella scoperta, sapeva bene quanto fosse difficile contrastare l’attacco diretto con un demone e sapere che due bambini fossero riusciti nell’impresa l’aveva particolarmente sorpreso ma c’era ancora una questione da analizzare: - Cosa ne pensano i genitori? Sono d’accordo sulla loro permanenza qui? –

- I supervisori hanno indagato sul loro conto: all’epoca sono stati trovati a vagare per i sobborghi di San Pietro Burgo ma la loro residenza fissa era un orfanotrofio di Praga. – spiegò lei rivolgendo un occhiata divertita alla ragazza dall’altra parte del vetro che, una volta riaccese le luci, aveva mostrato una certa soddisfazione nel notare che intorno a lei non era rimasto un solo bersaglio libero dalle sue frecce – Erin è in grado di leggere nel pensiero di chiunque nel raggio di duecento metri e come avrai notato è un vero asso nel tiro con l'arco. –

Muller prese qualche appunto frettoloso sul foglio di valutazione davanti a lui prima di seguire Nerida nella stanza successiva.

In un’altra stanza, decisamente più luminosa della precedente, si trovava un ragazzo dai capelli castani i cui occhi brillavano come rubini.

Nerida spiegò al tenente ciò che nessuno sarebbe stato in grado di comprendere dando una semplice occhiata ai movimenti del ragazzo: - Lui è Declan Summers, può sembrare che se ne stia semplicemente immobile lì dentro ma non è così: è in grado di controllare il fuoco provocando la combustione spontanea di qualunque oggetto… Durante l’ultima missione è rimasto gravemente ferito ma vedo che nonostante i miei rimproveri continua ad allenarsi. –

Declan si voltò in direzione dei due e, come se l’avesse sentita parlare, disse che il suo sguardo di rimprovero non avrebbe sortito alcun effetto: era determinato a riprendere i suoi allenamenti ed infatti, pochi secondi dopo, l’auto di fronte a lui era esplosa sorprendendo il tenente in maniera più che evidente.

Percorsero un lungo corridoio e raggiunsero l’ennesima porta, Nerida indicò un punto distante dalla loro posizione e mostrò all’uomo una ragazza dai capelli neri che con una rapidità sorprendente stava parando gli attacchi di un demone Silf. In una mano la ragazza teneva uno scudo in ossidiana mentre nell’altra stringeva una spada di Soladìa incandescente, una potente arma termica in grado di fondere il corpo del demone.

- Bisogna essere dei veri esperti per maneggiare armi di quel genere. Per non parlare dell’incredibile capacità magica che quella ragazza deve possedere per mantenere costante il calore della spada. – Muller parlò senza nemmeno rendersene conto, quella ragazza poteva sicuramente vantare un afflusso magico invidiabile, non era difficile intuirlo - Chi è quella ragazza? –

- Conoscerai sicuramente Jacopo e Dana Brigante dell'unità ventitre di Los Angeles. Clarissa ha sedici anni ed è la minore tra i loro figli. – Nerida guardò con orgoglio la ragazza che stava sicuramente dimostrando un abilità tecnica degna dei più alti gradi dell’associazione – Quando è entrata nel progetto aveva dodici anni ma solo di recente ci siamo accorti del fatto che è in grado di controllare l’acqua. –

Nella stanza successiva c’era un ragazzo bendato che stringeva tra le mani un fucile: ad intervalli irregolari alcuni piattelli erano liberati verso l’altro e, solo grazie al suo udito, il ragazzo era in grado di individuare la posizione del bersaglio che puntualmente veniva abbattuto.

- Lui è David Sherazad, ha diciassette anni ed è molto fiero delle sue origini siriane. – spiegò lei avvicinandosi ad un pannello elettrico su cui era possibile selezionare le modalità di allenamento – Lo hanno reclutato a Damasco durante una gita scolastica presso la sede dei cacciatori. Ha partecipato ad un duello con due novizi ed è riuscito a stenderli grazie ad un perfetto uso della telecinesi. -

Non appena la mezz’elfa finì di digitare qualcosa sulla tastiera, la velocità a cui erano liberati bersagli era cresciuta, il giovane restò spiazzato per qualche istante ma riuscì a recuperare il ritmo in meno di un minuto.
Soddisfatta per il risultato di David, scortò Muller verso un’altra zona della sede, spiegandogli che ognuno dei suoi ragazzi era sottoposto a quel genere di allenamenti quotidianamente.

Il movente? Puntavano a migliorare la loro prontezza di riflessi.

Attraversarono vari corridoi prima di raggiungere una palestra in cui si stavano allenando due ragazzi: - Lei è Nadia Olivera, ha sedici anni e arriva da San Paolo ed è riuscita a create una tecnica basata sugli incantesimi acustici. In pratica sfrutta onde elettromagnetiche a diversa frequenza per immobilizzare il nemico, volendo potrebbe interromperne le funzioni vitali ma è troppo tenera per pensare di eliminare qualcuno. Il ragazzo lì è il figlio di Aaron Shuster. Daniel è un esperto in strategia militare ma non è ancora bravo ad affrontare gli imprevisti. Fortunatamente possiamo contare sull’aiuto di Amy per queste situazioni. -

Sul volto del tenente comparve un espressione sorpresa, erano ore che si stava domandando se, in quell’occasione, gli sarebbe stato concesso un incontro con la piccola fiamma: - Stai parlando di Amy Halliwell? -

La mezz’elfa alzò gli occhi al cielo cercando di sedare l’entusiasmo del tenente, ogni volta che si faceva menzione della piccola fiamma si tendeva a dimenticare l’abilità del resto del gruppo e questo non le piaceva: - La vedremo più tardi e se si degnerà di uscire dalle sue stanze ma fino a quel momento intendo parlarti di lui. Tutti i miei ragazzi hanno delle abilità innate in un certo senso mentre Daniel ha ottenuto i suoi poteri grazie al continuo allenamento. Ora è in grado di usare la telecinesi e ha ottenuto il giusto stato mentale per potersi definire un custode del fulmine. –

Muller disse a Nerida che se fosse stato al suo posto si sarebbe sentito fiero di quel ragazzo: l’ultimo custode del fulmine era nato più di trecento anni prima ed aveva manifestato poteri straordinari.

Raggiunsero l’ultima postazione di osservazione del palazzo principale: dava su un enorme palestra e si poteva facilmente intuire che, sotto di loro, si stava svolgendo un comune allenamento a squadre.

Qualcuno lanciò un fumogeno riducendo la visibilità al minimo per qualche secondo: ci vollero un paio di secondi prima di rivelare che, intorno ad una delle due squadre, si era materializzata una barriera in grado di bloccare gli attacchi degli avversari. Fu in quel momento che Nerida riprese con le presentazioni: - Lui è Liam, il gemello di Erin. Riesce a creare delle illusioni talmente reali da uccidere l’avversario e quando è insieme a sua sorella riesce a creare delle barriere impenetrabili. I miei ragazzi sono la fine del mondo… Non puoi negarlo tenente! –

 

Per vedere l’ultimo membro dei Sigma furono costretti ad abbandonare l'edificio principale; il laboratorio che cercavano era protetto dai militari e la porta per accedervi richiedeva l’ausilio di una chiave elettronica.

Le porte si aprirono su un’enorme stanza, una decina di persone erano sedute davanti a degli enormi pannelli di controllo mentre tre ragazzi attraversavano freneticamente la stanza portando ai vari tecnici dei fogli con le impostazioni per le varie macchine.

- Stiamo a vedere cosa succede… Posso avere un caffè per favore? – domandò la mezz'elfa e nel giro di due secondi una tazza di liquido nero fumante le fu portata. I due supervisori si accomodarono su delle comode poltrone che si affacciavano sull'enorme vetrata che permetteva di osservare la stanza dell'allenamento per sfiancamento, come l'avevano gentilmente soprannominata gli strutturati.

Una ragazza con i capelli del colore del fuoco era perfettamente immobile all’interno della stanza: indossava una maglietta a mezze maniche bianca, dei pantaloni mimetici ed un paio di anfibi ai piedi, infilato in un orecchio portava un auricolare che la collegava direttamente alla stanza dove si trovavano i due supervisori e i vari tecnici che stavano sistemando gli ultimi dettagli.

La rossa era stata circondata dai cyborg, perfettamente immobili ed in attesa della sua prima mossa che giunse inattesa e devastante: quando aprì gli occhi, tutti i robot furono scagliati contro le pareti ad una velocità impressionante, andando in pezzi… Nuove macchine dall’aspetto più resistente comparvero dal nulla e la attaccarono con le semiautomatiche di cui erano dotati.

La ragazza saltò verso l’alto, scomparve dal campo visivo dei presenti e i sistemi di localizzazione dei cyborg ci impiegarono qualche secondo per individuare la sua nuova posizione: era appesa al soffitto e tra le mani teneva due pistole.

Quando le macchine ripresero la loro offensiva non ci fu un singolo proiettile in grado di sfiorarla, tutto andava a cozzare contro una barriera che rispediva i colpi al mittente ed abbatteva i cyborg, lasciando illesa la ragazza.

Muller aveva atteso a lungo quel momento e ne era stato ripagato abbondantemente. Quella ragazza era un portento, era impossibile negarlo e fu una gioia per lui vederla combattere dal vivo: - È lei vero? È la piccola fiamma quella lì sotto. -

- Ci hai preso tenente… - a Nerida sfuggì una risata, vedere quell’espressione meravigliata sul volto di un veterano la divertì profondamente, sapeva bene quanto Muller avesse agognato quell’incontro e vedere Amy combattere in quel modo la fece sentire orgogliosa del suo operato - Lei è Amy Halliwell, ha quindici anni e il nostro giro termina qui. –

   
 
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