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Autore: carcar93    22/05/2011    4 recensioni
un'anno dopo la fuga di Soul eccoci tutti di nuovo qui, ormai tutti sanno di ciò che ha fatto Soul e l'unica che è stata colpita sentimentalmente, oltre che fisicamente, è la meister Maka.
il continuo di "To love too much", si riprende!!!
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Black Star, Death the Kid, Maka Albarn, Soul Eater Evans
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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- Questa storia fa parte della serie 'Love is my fault.'
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-997… 998… 999… 1000… 1001…- Black Star si stava allenando.

-Black Star, per favore smettila, siamo in piena notte- supplicò la sua neo-moglie Tsubaki, era preoccupata per lui, conosceva bene l’assassino e sapeva benissimo che lui si allenava duramente, da quando ,il suo migliore amico, Soul Eater Evans gli fece quello “sgarbo”, dimostrandogli la sua nettissima inferiorità.

-no!!! 1018…1019…- Black Star faceva sempre riferimento alle parole di Tsubaki, se diceva “stai attento” lui si concentrava al massimo, se diceva “non correre” lui si dava una regolata e cercava di controllarsi.
Oramai per Balck Star c’erano due angeli custodi, uno era quello che era sempre stato con lui fin dall’inizio, mentre adesso c’era una concorrenza impossibile da battere, l’amore verso Tsubaki, che Black Star provava fortemente verso di lei, era già una cosa che molto difficilmente si sarebbe sciolta.

-Ma Black Star… non puoi andare avanti così… vieni a dormire- Tsubaki continuò a parlare, non ce la faceva più, non voleva vedere suo marito in quelle condizioni e non aveva voglia di farlo continuare fino allo sfinimento.

-Tsubaki… se visibilmente stanca… fammi arrivare a 5000 ed arrivo, d’accordo? 1034… 1035…1036…- il silenzio seguente era solo spezzato dal continuo parlare di Black Star, continuava a contare i suoi addominali, i suoi dorsali, non la finiva più, doveva migliora, doveva essere forte, essere in grado di capire cosa era giusto e cosa era sbagliato, un anno fa Tsubaki fu messa k.o. da parte di Soul, non se lo poteva permettere, non era assolutamente giusto, sbagliò alla grande e in quel momento, anche quando Soul gli fermò il pugno con una facilità impressionante, capì che era ancora debole.

- Black Star… ti prego… non fare così… ti scogiuro… vieni a letto… ho paura…  non voglio che tu faccia così… ti prego- le ultime parole di Tsubaki furono dolorosissime,sia per l’assassino sia per la buki, il meister non voleva che Tsubaki si sentisse talmente in colpa perché non l’ascoltava e rimaneva a continuare i suoi allenamenti, mentre la buki desiderava solo che Black Star fosse in pace con se stesso, certo non voleva che fermasse gli allenamenti, ma almeno voleva che durante la notte lui fosse vicino a lei, che l’abbracciasse, che gli desse conforto e che la proteggesse.

Si erano sposati non da molto 3-4 mesi all’incirca, si ricordava ancora tutto, era una bella festa a sorpresa, Black Star e kid, in assenza di Maka, ironizzarono sul fatto che quella vota Soul non fosse lì, d’un tratto Black Star, vestito con un completo da sera, si avvicinò a Tsubaki, tutti sapevano cose sarebbe successo e quindi si girarono ad osservare la scena

-ehm… Tsubaki… sai che ti amo molto, quindi vorrei chiederti una cosa…- disse iniziandosi ad inginocchiare, era un po’ strano per lui, di solito vedeva tutti dall’alto verso il basso, ma lui voleva che solo una persona potesse guardarlo dall’alto, la sua amata Tsubaki.

-Si- rispose con un monosillabo la buki, l’assassino non aveva ancora cacciato dalla tasca il cofanetto di velluto che conteneva un bellissimo anello, gli sembrò quasi strano come quel piccolo monosillabo lo portò al settimo cielo, bastava davvero così poco per poter essere felici???

-Tsubaki… andiamo a letto- disse Black Star, aveva capito che stava sbagliando, si alzò ed abbracciò sua moglie.
                                                             *****
Era passata un mezz’oretta e Tsubaki si era addormentata come un angelo, qualche volta si soffermava ad osservare la figura angelica della buki, ma adesso non era il momento.

Si mise una tuta, delle scarpe ed andò fuori, l’aria era ancora fresca ed il freddo pungeva lievemente sulla pelle dell’assassino, giunse al parco, 1 giro… 2 giri… 3giri… e così via, doveva essere più forte, allenarsi quanto più poteva.
Si era abituato alle sue ferite fisiche, l’assenza di un braccio e una gamba ormai non erano più una cosa che gli davano d’intralcio,  si era abituato ed adesso era pronto a rimettersi in sesto, non sapeva perché faceva ciò, per essere più forte?? Per proteggere gli altri?? Tutte scuse buone all’occasione per lui, ma sapeva benissimo che lui faceva ciò per due cose: orgoglio e vendetta.
Il suo orgoglio si era spezzato quando aveva ricevuto la sonora sconfitta da parte di quel dannato kishin, non voleva neanche sentire il nome del suo ex-amico,  ricordava ancora la scena:

-S-soul… non dirmi che sei stato tu??- chiese Kid, terrorizzato.
-Forse si o forse no…- rispose beffardo Soul.
-me ne frego di chi è stato, prendi questo bastardo!- disse Black Star.
Dopo essersi alzato, l’assassino tirò un pugno verso Soul, che bloccò facilmente e che tratteneva con la mano.
Questione di pochi secondo e Black Star perse il suo braccio, cadendo a terra agonizzante.
-che ne dici di chiedermi scusa adesso?- disse Soul felice, con il suo braccio-falce grondante sangue.
-mai!! Bastardo!!- rispose, per poi sputare sul vestito di Soul.
Irritato da ciò, Soul non ci mise molto a prendere la gamba dell’assassino e tagliarla.

Quella sconfitta bruciò immensamente nel cuore di Black Star, giorno dopo giorno cercava di migliorarsi, dopo essersi ripreso, voleva superare i cieli, ma oltre a ciò voleva vedere quel bastardo di kishin in ginocchio, agonizzante come era stato lui, in quel momento non avrebbe esitato, di sicuro non sarebbe stato tanto sciocco da poter lasciare in vita un suo nemico, certo… il Kishin aveva avuto compassione per lui, lo aveva lasciato lì, a ribollire di rabbia.

Si fermò, ormai era già sorto il sole, aveva sudato molto, decise quindi di tornare a casa, si sarebbe fatto una doccia ed avrebbe agito come se nulla fosse, avrebbe detto a sua moglie che si era svegliato un po’ prima, che aveva preparato la colazione, ecc…
Giunto vicino all’entrata del parco, una figura che conosceva benissimo lo stava aspettando, era come un libro aperto per sua moglie, che stava aspettando lì, all’entrata, in attesa che suo marito tornasse a casa, una giacca per fargli caldo
-hai finito?- chiese la buki, con un sorriso sulla labbra
-certo Tsubaki- rispose Black Star, rimproverandosi mentalmente, che razza di assassino era se era stato scoperto??
-Black Star… so che ti brucia ciò che a fatto So-
-NON DIRE IL SUO NOME!! Non è più mio amico, né uno studente della shibusen, né uno con cui spassarsela, è solo un fottutissimo Kishin!!!- disse Black Star, osservando sua moglie
-d’accordo Black Star, ma adesso torniamo a casa, ok?- disse con un tono di voce da sembrare disponibile
-d’accordo- rispose l’assassino
-Black Star, capisco che ti brucia cosa ti ha fatto… tu sai chi, per me va benissimo se ti vuoi allenare, ma per favore, io ti amo, e questo lo sai, quindi… non spingerti troppo in là- disse
-d’accordo Tsubaki, e…-
-e?-
-grazie-
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Ecco qua, il capitolo 2, ho scritto l’allenamento di kid, quello di Black Star ed adesso manca solo Maka e Soul, quindi abbiate pazienza e vi darò anche il capitolo successivo, così potrò completare il prologo d’accordo.
Prima di passare ai ringraziamenti vi chiedo solo una cosa, ho descritto bene, secondo voi, i sentimenti di Black Star verso Soul? Io temo di no.

RINGRAZIAMENTI:
feddy_chan555: si sono tornato, avevo intenzione già di riprendere, ma mi serviva il titolo, il motivo e qualche altra cosa, le fondamenta già c’erano, in poche parole. Grazie per i ringraziamenti.

Soru Evans: beh, ci sei sempre e comunque. Le buki non sono mai morte, solo svenute, ti ringrazio per i complimenti ed alla prossima.
   
 
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