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Autore: E4e    22/05/2011    4 recensioni
Se Bella avesse un fratello? Se fosse un soldato?
Leggete se vi ho incuriosito.
P.S.: l'unica variante della storia è proprio questo personaggio, per il resto i personaggi, mantengono le loro caratteristiche.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Isabella Swan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Breaking Dawn
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Un lieve muoversi di dita sulla mia schiena, mi fece lentamente svegliare.
Mi rigirai nel letto, andando in contro all’abbraccio che tutte le mattine mi ricordava il perché della mia esistenza.
-Buongiorno, amore- sussurrò dolcemente sul mio collo. Mi fece venire la pelle d’oca.
-Ciao- dissi con la voce roca per il sonno.
Continuò con le dita a massaggiarmi la schiena, fino a quando non decisi di alzarmi.
-Tu mi vizi troppo. Andrà a finire che diventerò una scansafatiche, dipendente dai tuoi grattini- dissi, facendolo ridere.
Non avrei mai pensato che a Forks avrei visto il sole, tanto meno di trovarmene uno personale.
Nonostante Edward si sentisse un essere senz’anima, un mostro, io sapevo che la verità era ben lontana da ciò che lui pensava.
In diciotto anni della mia vita, non avevo trovato nessuno in grado di scaldarmi il cuore (in senso più che mai metaforico, dato che la temperatura corporea di Edward era pressoché quella di un ghiacciolo), nonostante Phoenix fosse una città popolosa e soleggiata.
Quella mattina eravamo soli: Charlie aveva una faccenda da sbrigare in aeroporto, mi suonava strano ma ero troppo impegnata a vivere la mia felicità per pormi altre domande.
-Che dici, passiamo a casa mia, dopo?- interruppe i miei pensieri Edward.
-Sì, è da un po’ che non vedo Emmett- dissi sorridendo. Suo fratello era un vero portento, logicamente volevo bene a tutti, ma con lui si era instaurato un feeling particolare.
 
Finito di mangiare, andammo come da scaletta a casa sua.
-Bella!- urlò Alice saltandomi quasi in braccio. Era un vampiro con degli atteggiamenti tipicamente umani!
-Ciao Alice. Se vorrai organizzare ancora il mio matrimonio, ti conviene tenermi in vita- dissi scherzando.
È sì, io ed Edward tra un mese ci saremmo sposati. Dopo una lunga ed estenuante meditazione avevo capito che sarebbe stato meglio così, anche per la mia famiglia.
Renee era entusiasta, nonostante mi avesse fatto temere la sua reazione. Non si poteva di certo dire la stessa cosa di Charlie: non si rassegnava all’idea di vedermi con Edward. Mancava un’altra persona veramente importante all’appello: mio fratello Bright. Aveva tre anni più di me, era in missione in Afghanistan da prima che io partissi per venire a vivere a Forks. Era sempre stato il mio fratellone, mi aveva insegnato ad andare in bicicletta, mi aveva aiutato a staccare il primo dentino da latte. Nonostante la mia vita, da quando avevo incontrato Edward, fosse perfetta mi sentivo come un vuoto dentro. Cercavo di non darlo a vedere, ma mi mancava tanto.
Mi sedetti sul divano, davanti ad Esme.
La sigla del notiziario fece capolino nel silenzio che si era creato nella stanza.
Lo facevano per me. Mi era venuta una mania verso i telegiornali: avevo sempre paura di cattive notizie.
-Hai sentito tuo fratello?- mi chiese Jasper.
-No, ultimamente no. Penso che comunque a breve lo avviserò del matrimonio. Anche se non penso potrà venire- dissi rabbuiandomi.
-Scusa Bella- disse lui, percependo i miei sentimenti.
-Non ti preoccupare Jasper, è la verità- risposi.
-L’inquinamento è uno dei gravi problemi che attanagliano la sorte del nostro pianeta- disse la giornalista alla televisione.
Prima che ricominciasse a parlare, però, il campanello suonò.
Mi girai verso Edward: non poteva essere mio padre, aveva detto che avrebbe fatto tardi per quella faccenda da sbrigare.
-È tuo padre- disse lui assumendo un’espressione enigmatica.
Intanto Carlisle, che non era di turno all’ospedale, andò ad aprire.
-Charlie- lo sentii salutare educatamente.
Sapeva dove trovarmi: se non ero a casa ero dai Cullen.
Mi concentrai di nuovo sul notiziario, attenta a captare informazioni.
-Ciao papà- salutai senza girarmi, ancora accoccolata addosso ad Edward.
-Ciao tesoro- mi rispose lui. La sua voce però non mi convinceva: mi sembrava emozionato. Nonostante sapessi non morisse d’entusiasmo nel vedere Edward, andava molto d’accordo con gli altri.
Mi girai incuriosita.
Rimasi immobile, con gli occhi sbarrati per la sorpresa: dietro ad un Charlie commosso, si erigeva un ragazzo alto, con i capelli color miele e una divisa mimetica.
-Bright- mi uscì fuori un tono strano.
-Piccola- disse lui emozionato. Allargò le braccia come quando eravamo più piccoli, per invitarmi a corrergli incontro.
Mi dimenticai delle mia mancanza di equilibrio, mi alzai e gli saltai in braccio.
Mi strinse forte a se, come a non volermi più lasciar andare.
Comincia a piangere, ma erano lacrime di gioia.
 
 
Buon pomeriggio a tutti!
Spero che questa OS vi piaccia. Non so molto di militari, soldati, marines ma sono delle figure che mi hanno sempre affascinato e per le quali ho molto rispetto.
Ho già pronto un altro capitolo, se mi farete sapere e se vi piacerà questo, posterò anche l’altro il prima possibile.
Fatemi sapere!Grazie.
Buona domenica.
P.S.:
altre mie storie:
-Florida
-Il mio sogno (che ho aggiornato ieri). 

  
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