Ma una brutta
sorpresa mi aspettava nella stanza….
Fine primo chap.
Draco Malfoy era seduto sul letto ordinato. Mi
guardava compiaciuto, dalla testa ai piedi nudi. Si era tolto il mantello, che
ora stava appoggiato sull’orlo del letto. Portava dei pantaloni scuri e una
camicia nera, con i primi bottoni aperti.
Per la prima volta vidi quanto era bello e affascinante.
I capelli biondi erano raccolti in un codino corto e basso, il petto scolpito
si alzava e abbassava al ritmo del suo respiro lento e regolare.
Io rimasi immobile a guardarlo. Lui si alzò elegantemente e si avvicinò a me di
un paio di passi.
Non potevo indietreggiare purtroppo, ero con le spalle al muro.
-Rilassati Herm, non ti farò del male- mi disse con
calma.
-Non chiamarmi in quel modo, non ne hai nessun stramaledetto diritto- gli
urlai, l’asciugamano scivolò per terra e i capelli, ancora umidi, mi caddero
davanti al viso, impedendomi di vedere chiaramente.
Mi intrappolò tra sé e il muro e il mio sguardo si
tinse di terrore. Che diavolo voleva fare?
Lui, con delicatezza, mi spostò una ciocca di capelli dietro all’orecchio, in
quel gesto mi sfiorò la guancia destra, rabbrividii, io ero calda, lui invece
aveva le mani gelate.
-Che…che cosa vuoi da me? perché mi hai fatta lavare e
vestire?- gli chiesi titubante, schiacciandomi il più possibile al muro ruvido.
-Voglio solo parlare, Herm!- disse semplicemente.
Di nuovo quel nomignolo, perché insisteva a chiamarmi in quel modo, solo i miei
amici mi chiamavano così e lui non era un mio amico.
Mi fece arrabbiare ancora di più e lui sorrise beffardo, quando mi vide
afferrare di scatto la sua bacchetta, che teneva infilata nei pantaloni,e puntargliela contro.
-Potrei ucciderti! Lo sai?- lo minacciai avanzando
lentamente.
Lui indietreggiò di qualche passo, ma con estrema tranquillità.
-Non lo faresti- la calma nella sua voce mi innervosiva
sempre più- I miei colleghi ti ucciderebbero ancor prima che tu dica
l’incantesimo- continuò andando a sedersi sul letto- Non ti voglio far del
male, parola mia-
Scoppiai a ridergli in faccia- Parola tua? Ti ricordo che sei un Malfoy, la
vostra parola, per me, non vale un fico secco. La parola di un Folletto
Bugiardello ( completamente inventato nda) conta mille volte più della tua e
della tua maledetta famiglia- gli urlai contro con voce dura, lui non sembrò
per niente offeso o in qualche modo colpito dalle mie parole.
-Hai finito?- mi chiese ironico e con un gesto della mano mi strappò via la
bacchetta dalle mani. Questa attraversò la stanza levitano all’altezza della mia
testa e andò dritta dritta nella sua mano.
All’improvviso l’oggetto scomparve con un “puff”.
-Così non ti posso uccidere, no?- fece guardandomi con serietà. I suoi
occhi grigi mi fissavano divertiti, ma intravidi anche un po’ di malinconia.
Non mi feci impietosire da quello sguardo strano e continuai a sostenere il suo
interrogatorio visivo, senza scompormi.
-Mi spiace, sai?- iniziò, abbassando lo sguardo.
-E per cosa?- chiesi, spostando il peso del mio corpo sulla gamba destra.
Credevo che il piedi sinistro fosse sfogato o qualcosa
del genere, feci una smorfia di dolore quando toccò il pavimento.
-Ti sei fatta male al piede? Vieni! Che ti posso
curare- si offrì Malfoy.
Il dolore al piede era diventato insopportabile, sarei caduta a terra molto
presto.
-Fidati per una volta!- insistette. Non so perché, ma mi fidai. Zoppicando
andai verso di lui e mi sedetti sul letto.
Senza neanche chiedermi il permesso, mi prese il piede delicatamente e lo
esaminò attentamente.
-Credo che sia slogato- provai, rabbrividendo a ogni
suo tocco freddo, ma al tempo stesso caldo e dolce.
-È rotto- mi smentì lui- Vado a chiamare un Medimago- fece per alzarsi , ma lo
fermai prendendolo per la camicia di seta.
-Non andare!- gli dissi in tono supplichevole.
-Ma hai bisogno di essere curata!- protestò lui.
-Non fa poi tanto male!- dissi, cercando di essere più convincente possibile.
Mi alzai in piedi, ma barcollai e sarei caduta sul pavimento se lui non mi
avesse afferrata in tempo.
-Visto?- disse facendo un sorrisino, mi fece risedere.
Ci metterò poco- disse indossando il mantello, prima
di uscire.
Non sapevo ancora il motivo del perché l’avessi trattenuto, ma ero stata impaurita
all’idea che non sarebbe più arrivato con un Medimago.
Rimasi seduta lì per un paio di minuti, quando sentii delle voci provenire da
fuori.
Con molta fatica mi alzai e andai alla finestra alla mia sinistra.
Ero in alto, credo al secondo piano o al terzo piano
del Maniero e c’erano 4 o 5 persone immantellati. Altri Mangiamorte.
Alla fine del mio 7° anno a Hogwarts molti Serpeverde si erano uniti
all’esercito di Voldemort e pochi altri avevano deciso di
essere neutrali. Gli Auror erano aumentati di un bel po’, ma i
Mangiamorte erano sempre in maggioranza.
Stavano parlando, non sapevo bene di che cosa, ma certi sembravano parecchio
alterati, uno aveva tirato fuori la bacchetta e minacciava di schiantare i
compagni.
Il portone si aprì lentamente e uscì un altro Mangiamorte incappucciato, si
avvicinò agli altri e abbassò il cappuccio. Era Draco Malfoy.
Stava parlando con gli altri, che avevano una faccia arrabbiata, ma non dissero
nulla, non li vidi muovere la bocca, e se ne andarono,
ognuno con lo sguardo basso.
Stavo per tornarmene sul letto, quando sentii la porta aprirsi di scatto. Un
mangiamorte a me sconosciuto era entrato nella stanza e aveva chiuso la porta a
chiave.
-Che…che cosa vuoi? Chi sei?- chiesi impaurita.
-Graziosa!- disse con voce ghignante, si avvicinò a me con passo deciso e si
tolse il mantello nero- Il giovane Malfoy le sa scegliere bene le sue puttanelle!!-
continuò.
Quelle parole, non ho idea del perché, mi fecero molto male, allora era quello
lo scopo di Malfoy: portarmi a letto.
-Coraggio! Fammi vedere il tuo potenziale!- disse lascivo avvicinandosi.
-Avvicinati solo di un passo e giuro che…-
-E che cosa vorresti fare, sentiamo? Non puoi scappare, sei in trappola, mia
cara!- mi interruppe lui, avanzò di un altro passo, ma
io non potevo indietreggiare, purtroppo.
Con uno scatto felino mi afferrò per un braccio e mi spinse sul letto.
Strisciai sulle morbide lenzuola fino al lato opposto al suo.
-Rilassati!- mi disse ghignando sedendosi sul letto- Sarà fantastico, vedrai!-
riuscì ad afferrarmi per il piede sano e mi attirò a sé. Ero spaventata,
terrorizzata e un groppo alla gola mi impediva di
urlare e chiedere aiuto.
Mi abbracciò rudemente ai fianchi e mi strinse così forte che gemetti di
dolore.
-Lasciami!- riuscii a gridare- Lasciami!- avevo le
lacrime agli occhi e non riuscivo a divincolarmi, era come se fossi posseduta
da qualcosa che non si voleva muovere.
-Calmati ho detto!- mi tirò un ceffone così potente che mi stordì. Con una spinta mi fece sdraiare sul letto e mi si mise sopra. Mi
strappò i bottoni della camicia e iniziò a toccarmi dappertutto.
Ero completamente disgustata, mi aveva bloccato i polsi sopra la testa e il suo
peso mi schiacciava, impedendomi di muovermi o cercare di respingerlo.
-Ti…ti prego!- balbettai piangendo-Ti prego!- urlai.
-Più mi supplichi più mi eccito- mi disse leccandomi il collo. Rabbrividii
orripilata. Non potevo fare niente per fermarlo.
All’improvviso la porta si spalancò e ci voltammo entrambi per vedere chi era
entrato.
-Malfoy!- sussurrò il Mangiamorte terrorizzato, velocemente mi lasciò andare e
si allontanò dal letto.
-Stai bene?- mi domandò guardandomi preoccupato coi
suoi begli occhi.
-S…sì- balbettai, chiusi la camicia come potei e mi misi a sedere tra i cuscini
e più lontano possibile da quello lì.
Il mio salvatore aveva la bacchetta puntata contro il compagno Mangiamorte.
-Gail! Non ti avevo detto di non toccarla?- chiese Malfoy minaccioso.
-Si, ma…perdonami, non…non pensavo che te la saresti
presa così tanto- disse in sua difesa l’uomo.
-Esci subito da qui e non farti più vedere- gli ordinò.
L’uomo, impaurito, corse velocemente verso l’uscita e sparì.
Draco mise la bacchetta nel mantello e chiuse la porta.
-Mi dispiace- si scusò avvicinandosi a me.
-Non ti avvicinare!-gli urlai. Avevo paura di lui, ora che sapevo perché mi
aveva fatto portare lì.
-Ti ho appena salvata!- protestò lui continuando ad
avvicinarsi- Gail voleva…-
-…voleva prendere il tuo posto- conclusi io per lui.
Lui scosse vigorosamente la testa- No, voleva farti del male, per fare del male a me. Io tengo molto a te- disse. Era
incredibilmente convincente. Dannazione! Lo era
davvero!!
Lui teneva a me? Perché? Che
cosa era cambiato dai tempi della scuola? Mi aveva fatta lavare e vestire
perché teneva a me? O era semplicemente pena? Pietà?
-Credimi Hermione, voglio solo aiutarti, qualunque cosa ti abbia detto Gail non
è vera- riprese Malfoy quasi supplicandomi di crederlo.
-Ti…ti ha accusato di volermi…po…portare a letto-
balbettai.
-Non è affatto vero, se lo avessi voluto lo avrei gia fatto. Non avrei esitato
a prenderti davanti ai tuoi amici, non avrei sprecato tempo a farti lavare e
vestire- spiegò avanzando di un passo.
-Allora perché sono qui?- chiesi titubante.
-Perché ti voglio salvare. Vogliono ucciderti, con i tuoi compagni, ma non
glielo ho permesso dicendo che ti avrei presa con me
per il mio piacere personale- rispose lui- Posso avvicinarmi ora?-
-Si- risposi con voce bassa.
Lui venne a sedersi sul ciglio del letto.
Fine secondo chap.
Ringrazio tutti quelli che mi stanno seguendo e alla prossima!!
Un bacio!