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Autore: Dark_Passion    23/05/2011    1 recensioni
Questa storia è frutto della mia fantasia... Racconta di una ragazza alle prese con i suoi problemi, e di una rockstar incasinata.
I due incontrandosi riusciranno a cambiare una la vita dell'altro? O le cose peggioreranno?...
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Zacky Vengeance
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Capitolo 3
 
Ami P.O.V.
 
Gli occhi mi bruciavano da tutte le lacrime che avevo versato, erano come acido, corrodevano la mia pelle “Hey Mimi” Lucy e io eravamo stese sul letto, era come una sorella che cercava di proteggermi con il suo abbraccio affettuoso pure ieri sera che gli avevo detto un centinaio di volte che stavo bene ed era tutto apposto, si era  ostinata a non volermi lasciare sola “Lucy, torna a dormire” troppo stanca per controbattere appoggiò la testa sulla mia schiena e si lasciò cullare tra le braccia di Morfeo *drindrin* senza pensarci mi alzai dal letto e risposi “Pronto?” un pianto isterico come risposta era sufficiente per capire che era mamma “Mamma” ,
“Tesoro, dobbiamo essere forti …” la voce era un sussurro “ … Lui non vorrebbe vederci in questo stato” avevo subito capito che quelle parole erano per incoraggiare se stessa, nessuna madre dovrebbe vedere il proprio figlio morire “Lo so, ce la faremo vedrai, ce la farai sei una delle donne più forti” volevo solo evitare a mia madre quel grande dispiacere “La mamma voleva sentirti, sono preoccupata per te, come stai?” era riuscita a calmarsi e riprendere un pò di forza nella voce “La supererò … ci vorrà tempo ma starò bene” in fondo una bugia per alleviare almeno quella preoccupazione la potevo dire “Ne sono certa” aveva sempre avuto una forte stima di me, ma forse mi sopravvalutava “Ora devo andare, la vita continua no?” altra bugia “Certo, certo vai pure e buona giornata” prima di chiudere sentì mia  madre crollare di nuovo in quel pianto doloroso; dovevo uscire da quella casa il prima possibile.
Feci la doccia più veloce della mia vita, presi una maglietta degli iron maiden, calzoncini corti da ginnastica e all star e in men che non si dica uscii da quella casa che mi opprimeva facendomi ricordare tutta la sofferenza del giorno precedente, correre sembrava il rimedio fuggire il più lontano e non voltarsi indietro e tirare fuori tutto quel dolore dal corpo *drindrin* Scott “Emi?”  mi fermai un attimo in una panchina “Scott, scusa so che dovrei essere …” m’interruppe prima di lasciarmi finire “Hey piccola, tranquilla Zacky mi ha raccontato tutto, prenditi il tempo che ti serve” Zacky da quello che potevo aver capito era molto dolce, disponibile e di sicuro aveva un gran cuore “Sicuro? Se vuoi posso tornare al lavoro da domani” non ne ero certa che sarei stata in grado di lavorare ma avevo bisogno di pensare ad’ altro “Scherzi? Giuro che se ti vedo qui ti pendo a sberle” in quell’anno era diventato come un padre “Grazie, Scott” chiusi il telefono e ripresi a correre, i polmoni dopo di un po’ mi bruciavano peggio di mangiare il fuoco.
 
Zacky P.O.V.
La sveglia non era mai stata così bastarda come quella mattina, non volevo alzarmi dal caldo tepore delle coperte *ding dong* ormai sembrava diventata un’abitudine passare di casa mia ogni mattina, avrei ucciso per altri cinque minuti in quel letto “Vee!!! Ben svegliato dormiglione” era Johnny con al seguito la truppa “Johnny ci ha detto tutto” Matt mi diede una pacca sulle spalle “Tranquilli, sto bene ricordate l’ho lasciata io” in effetti non ero mai stato meglio, mi sentivo un uomo che poteva ricominciare a respirare aria pulita “Sicuro?” Arin era uno che stava sempre sulle sue da quando lo conoscevamo ma quella mattina aveva deciso di venire per darmi il suo supporto “Davvero e poi sapevate benissimo che da un po’ le cose con Gena non andavano bene” si limitarono ad’annuire silenziosamente interrotti solo dalla grande risata di Brian “Si ricomincia a rimorchiare?” sempre il solito, era certo che se non fossi stato fidanzato mi sarei subito portato a letto una grupie ma io non ero fatto così “Oh Brian perché ci vuoi provare con me adesso che sono single?” feci per ammiccare al ragazzone muscoloso davanti a me “Ragazzi siete una comica” disse Johnny “Tornando alle cose serie, dobbiamo andare in sala registrazione” Matt era il più pratico fra tutti e sempre pronto a riportarci alla realtà “Muoviti Vengeance non possiamo portarti li in mutande” nel mio cervello risuonava solo una domanda; l’avrei rivista?.
Eravamo appena entrati in sala registrazione e di Emi non c’era traccia “Hey Scott, che hai?” sembrava teso e abbastanza preoccupato “Emi non si è vista”  il cuore mi sembrava voler uscire dal petto “Sarà semplicemente in ritardo” da quando  la -conoscevo-  Emi era la puntualità fatta in persona “Da quando lavora qui non è mai stata in ritardo” quando l’avevo lasciata aveva la faccia sconvolta e mi si era spezzato il cuore a vederla in quello stato ma dovevo chiarire le cose con Gena “Scott, penso che Emi non verrà” tutti si girarono a guardarmi stupiti “E come mai?” Scott era sospettoso “Il fratello è morto” mi venne in mente la prima volta che pronunciai le tre parole più dolorose che avessi mai detto JIMMY È MORTO, finche non le avessi dette era come se non fosse successo ma poi pronunciandole mi accorsi della realtà, una parte di me era morta con lui “E tu come fai a saperlo” avrei voluto stargli accanto per fargli capire che non era sola, quando mi era successo io non ero solo “Ieri  l’ho trovata di fuori che piangeva e abbiamo parlato” nessuno disse nulla, il pensiero che aleggiava comune nella stanza era solo uno ed’era come gridarlo nel silenzio; JIMMY.
Decidemmo di non provare per oggi, nessuno era dell’umore tanto meno io “Zacky noi andiamo al bar qui vicino, vieni con noi” Matt sembrava preoccupato “No grazie, preferisco tornare a casa”.
 
Emi P.O.V.
Ero fuori casa da troppo tempo, non volevo far preoccupare Lucy più di quanto non lo fosse già “Emi  non hai più cinque anni devi affrontare i problemi, prendili di petto come hai sempre fatto” ero diventata pure matta, non ero mai stata il tipo da parlare da sola “Non sono pronta però”  tra tutti i mille pensieri non mi ero accorta del palo di fronte a me e come mio solito, da sbadata cronica, gli andai incontro “Cazzo che male” sentivo il cuore pulsare sulle tempie e dell’affluire del sangue “Tutto bene?” un ragazzo si era fermato a vedere come stavo, carino da parte sua “Si, non avevo visto questo fottuto palo” il mio sguardo di sfida lo avrebbe fatto raggelare se solo fosse stato animato “Oh sono sicuro che non lo ha fatto apposta a far cadere una così bella ragazza” non avevo capito se lo pensava sul serio o mi prendeva solo in giro “Comunque io sono Liam”  disse porgendomi la mano per aiutarmi ad’alzarmi; Liam era un ragazzo dai grandi occhi azzurri non tendenti al verde come quelli di Zacky –indimenticabili- ma quasi grigi e un grande sorriso smagliante “Io sono Emi, piacere” era alto e muscoloso “Emi sei di qui? Perché hai un accento strano” pure perspicacie “Sono texana” e ne ero fiera “Non ci sono mai stato e pure viaggio molto” fece alzando il piercing al sopracciglio “Wow questo è il massimo che puoi fare?!” sembrava una di quelle scadenti telenovela dove si incontrano lui flirta un po’ e lei cade ai suoi piedi “Ahahaha … Potrei fare di meglio, che ne dici domani a cena?” non ero in vena di frequentare qualcuno e di certo non in questo momento dove la vita mi sembra crollata addosso “ Mi dispiace ma non posso” il suo sorriso si spense, era evidentemente dispiaciuto “Non è cattiveria è solo che non me la sento in questo periodo” se fosse successo in un altro momento avrei anche accettato ma le cose stavano così “Allora diciamo che ci si vede in giro” sorrisi timidamente e mi dileguai lasciandolo lì impalato.
Era mezzogiorno e il mio fabbisogno umano si fece sentire forte e chiaro mentre ero in sul divano “Qualcuno a fame” disse Lucy affacciatasi dalla cucina “Hai un udito da pipistrello te lo hanno mai detto?” avevo bisogno anche di quelle piccole battutine e risate che mi facevano ridere per non cadere nel baratro, mancava poco al caderci dentro; me lo sentivo “No tesoro, lo avrebbero sentito anche in Cina” non mangiavo da ieri e il mio stomaco non se lo era dimenticato “Ok ho un leggero appetito” più che leggero ma non gliela avrei data vinta “Dai oggi preparo un pranzo speciale” lei era la cuoca della casa “Ok, ricordati però di non mettere la cannella questa volta” mi ricordai l’ultima volta che si era scordata che ero allergica alla cannella, mi ero gonfiata come un palloncino “Tranquilla, a proposito cosa hai fatto stamattina che sei partita di fretta e fuga?” non le sfuggiva niente “Avevo bisogno di staccare” da tutto e soprattutto da me stessa “Conosciuto qualcuno?” fece per scherzare, voleva a tutti i costi che mi trovassi una persona che mi stia accanto, che mi ami, che mi comprenda “C’era una ragazzo, Liam ma era solo un ragazzo come tanti” non mi sembrava opportuno iniziare a parlare di ragazzi così sviai il discorso “Cosa cucini di buono?”  mi stavo avvicinando alla cucina trasportata da quel profumo invitante “Vai in camera, te lo ordino così non potrai vedere perché è una sorpresa” odiavo le sorprese “Ok ma se mi avveleni il mio spirito di perseguiterà” ne avevo proprio bisogno, di quelle risate.
La camera era molto più ordinata di come l’avessi lasciata quella mattina, sicuramente c’era lo zampino di Lucy; la mia attenzione venne attirata da un cartoncino rosso con una grossa V, era molto familiare, lo presi tra le mani e me lo passai su tutte le dieci dita, profumava di tabacco Zacky Vengeance 555-0123  (ovviamente non è il suo numero di telefono xD) il cuore era come se mi fece capolino dal petto, il ricordo sfocato di ieri fece spazio a interminabili momenti di dolcezza e comprensione; era come se le potessi sentire ancora le sue carezze sulla mia pelle, come se mi avessero lasciato la cicatrice e le sue lacrime così amare e tristi –Emi non puoi permetterti proprio adesso d’innamorarti- ritornai alla realtà e lo riposai sul comodino; degli occhi azzurri mi fissavano nella mia mente e neanche dopo cinque secondi ripresi il cartoncino.
 
Zacky P.O.V.
La casa era buia e fredda, immutabile come se si fosse fermata alla morte di Jimmy *drin drin* il cellulare lo sentivo vibrare nella tasca posteriore dei jeans,  se fosse stato di nuovo Matt mi sarei impiccato, invece …
 
From +345552736
Vediamoci da Kimberly’s fra venti minuti.
Ti aspetto Emi
 
Presi di fretta e furia le chiavi appena appoggiate sul tavolino e uscii di casa.
 
Note dell’autrice:
Ed ecco l’entrata in scena del misterioso Liam che porterà molti guai a tutti. Ringrazio ovviamente chi legge e recensisce, spero vi piaccia.
Non fate troppo caso agli errori di scrittura ero un po’ di fretta quando l’ho scritto :D
Baci baci
Dark_Passion
  
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