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Autore: _Ella_    23/05/2011    4 recensioni
[...]
Cominciamo dalla base. Fondamentalmente, ci sono tre tipi di AkuRoku:
-Loro sono migliori amici;
-Loro sono nemici;
-Loro non si conoscono e si innamorano a prima vista.
[...]
l’AkuRoku sta modificando geneticamente le menti di noi fangirl che spargiamo allegramente cuoricini, yaoi e biscottini in abbondanza, magari anche panettoni, colombe e uova pasquali e vorremmo anche noi una storia struggente come la loro, fatta di amore, sesso, resurrezioni da far invidia a quel povero birbantello di Gesù che, ahimè, non fa più notizia con tutti i suoi miracoli.
Genere: Demenziale, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Axel, Roxas, Un po' tutti
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun gioco
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Ed ecco a voi il terzo tipo di AkuRoku, dove i protagonisti, questa volta non si conoscono:
- Roxas è depresso;
- Axel è più figo del solito;
- Si affezioneranno l’uno all’altro quasi istantaneamente.


 

 

Cose, fatti e circostanze sono da considerarsi puramente casuali
e frutto dell’immaginazione della strafatta autrice.

Third Type: Di “cantanti” e indigenti quantità di piastrine andate a puttane.


Era una giornata come un’altra.
Il sole splendeva, gli uccellini cinguettavano, Sora si infilava gli M&M’s nel naso e Roxas aveva l’intenzione di tagliarsi le vene perché il senso di inferiorità che aveva verso suo fratello cresceva sempre di più.
Senso di inferiorità verso un ragazzo che si infilava delle praline nel naso.
Mah.
Il biondo sospirò pesantemente per la terza volta in un secondo, mentre si infilava le scarpe per andare a scuola.
A lui non piaceva stare in classe, perché c’era un vociare sempre troppo alto, perché tutti lo prendevano sempre in giro e lo molestavano punzecchiandolo coi bastoni (no, non quel tipo di bastoni, sporchi porcellini perversi), gli mettevano il cassino in bocca (no, non quel tipo di cassino! Tanto lo so che pensate male, voi!) e lo facevano cantare mettendolo a testa in giù.
E poi dicevano che era basso.
Il che poi era assolutamente vero.
Quel giorno, in barba alla solita routine monotona, decise di saltare la scuola – anche perché i suoi amici gli avevano anticipato che gli avrebbero fatto cantare YMCA indossando un’accattivante costume da ballerina rosa – e così si avviò per le strade deserte della città.
Perché quando stai per incontrare uno pseudopedofilo sconosciuto, le strade sono sempre deserte, si sa.
Stava allegramente camminando nel parco, ascoltando canzoni depressive, quando si rese conto che il suo stomaco brontolava, così entrò in un bar per mandare giù un boccone.
Insomma, lui era troppo un figo per fare colazione a casa con la sua mamma.
Si accomodò al tavolo – chiedendosi da quando in qua ci fosse un bar nel bel mezzo del parchetto del centro – quando arrivò un cameriere.
Il cuore di Roxas mancò un battito.
Subito dopo si risvegliò in ospedale.
Confuso e spaventato, ritrovandosi un essere sconosciuto che probabilmente doveva essere una donna, viste le indigenti quantità di trucco sugli occhi, cominciò ad urlare come una donnetta.
«Ohi! Ragazzino che ti urli?!»
«Un pazzo, un maniaco, un trans
«Trans lo dici a tuo nonno!»
«Mio nonno è un trans, si chiama Lady Gaga»
«Oh…»
«Già».
Roxas puntò i suoi occhi sullo sconosciuto, fissandogli il volto sottile e chiaro, gli occhi verdi che scintillavano alla luce bianca della lampada alogena che stava prendendo fuoco ed i suoi capelli che facevano invidia a quelli di Pippi Calzelunge.
Oddio ma è un figoH! <3
«Ma… come ti chiami?»
«Axel»
«Che sta per?»
«Eh?» domandò l’altro, confuso
«Nel senso. Nome di battesimo?»
«No, non te lo dico. C’ho vergogna»
«Oh eddai!»
«No»
«Posso almeno indovinare?»
«Mi chiedo perché non ti ho lasciato a morire sul pavimento del bar».
Ignorandolo, Roxas ci pensò, poi ebbe l’illuminazione.
«…oooooh adesso capisco! Magari conoscevi mio nonno!» il rosso lo guardò confuso, così il biondino continuò «Lo dice anche la sua canzone, no? Don’t call my name, Axellandro!»
«…Mi hai sgamato» borbottò l’altro, fissandolo male.
Poi, ad un tratto, un’improvvisa voglia di conoscere qualcosa in più di quel ragazzino che gli era caduto ai piedi – letteralmente, visto che era svenuto morente – gli portò a fare un’osservazione
«Lo sai che… mi ricordi un cantante! Sarà di famiglia!»
«Oh, chi? Jesse McCartney?»
«No, Justin Bieber».
E Roxas gli lanciò il sostegno della flebo appresso, colpendolo in piena fronte, non calcolando però che in questo modo l’ago della suddetta flebo si sfilasse dal braccio e quindi il sangue cominciò a schizzare ovunque.
Per ben mezz’ora e settantadue secondi, fu panico generale.

Ad ogni modo, dopo che furono usciti dall’ospedale – uno con un cerotto in fronte e l’altro con il braccio fasciato – andarono a prendersi un gelato, per rimediare a quelle prime impressioni non molto carine.
Seduti all’ombra di un alberello da dove cadevano deliziose mantidi religiose croccanti e proteiniche – Axel ne aveva ingoiata una che gli era caduta nel frappé alle nocciole (aveva creduto fosse una nocciolina) – cominciarono un po’ a parlare l’uno dell’altra.
Roxas doveva ammettere che lo trovava affascinante, con quel suo modo di fare.
Il modo in cui si puliva la bocca sporca dal sangue verde della mantide, il fascino con cui si aggiustava i capelli da quel colore accecante con le mani zozze di frappé alla cioccolata, la finezza con cui sputava per terra quando si strozzava con le zampette di quegli animaletti…
Hmmmmm…
Era uno spettacolo sublime.
Arrossì, quando quello gli sorrise con i denti sporchi di marrone. Oddio, si sentiva tutto un fremito, tutto tremante!
«Non rispondi al cellulare? Sta vibrando!»
«Oh… no, magari dopo» sentiva le farfalle nello stomaco…
«Roxas, hai appena ingoiato una farfalla che era sul tuo gelato…»
«…Che schifo!».
Ma quando Axel avvicinò il viso al suo, il pensiero di aver appena ingoiato una bestiola scomparve dalla sua mente.
O-oddio… sta… sta per…!
«Vado un attimo al cesso, con permesso».

…Forever Alone.
Quando Axel era ritornato, il piccolo ragazzino si sentiva un po’ triste.
A lui… a lui quello piaceva. Insomma, lo conosceva da ben più di mezz’ora! Senza contare il tempo che era rimasto svenuto, ovviamente.
Gli sembrava ieri che i loro sguardi si erano incontrati per la prima volta…
In effetti è oggi, ma vabe’.
Il tempo era solo un numero, non aveva importanza, non per lui. Dopotutto, che cos’erano i numeri, in confronto al vero amore?
Nulla, assolutamente nulla.
«Io… credo che tu mi piaccia» sussurrò Axel al suo orecchio, ad un tratto, facendolo sobbalzare ed arrossire
«Io invece ti amo!»
«Ma abbiamo settecentoventitré anni di differenza…» il biondo lo guardò confuso «Sono un vampiro, ma sono vegetariano, per questo mangio insetti»
«Oh. Vabe’ ma l’età è solo una stupidaggine perché… vabe’ mi scoccio di ripeterlo tanto quelli che leggono lo sanno, l’ho pensato poco prima» fece velocemente
«E ma io non lo so»
«Ma che razza di vampiro sei?! Non sai leggere nel pensiero?!»
«..Eccone un altro che crede nelle boiate di Twilight…»
«Non importa, Axel. Non importa se non sbrilluccichi e se abbiamo tutti quegli anni di differenza, perché io ti amo» lo abbracciò forte, commosso «Ma se cel’hai piccolo non pensare che io resti qui un minuto di più. Io ho “certe esigenze”, mi spiego?».

E così, Axel glielo fece vedere.
«Ma… è enorme
«Modestamente»
«E… posso toccarlo?»
«Tutte le volte che vuoi»
«Magari me lo infilzi, eh?»
«Come vai di fretta!»
«Ma non dovresti averne due, di canini
«Nah, non per forza»
«Oh, va bene».

E così, rimasero assieme per tutta la vita.
O almeno finché Axel non lo uccise per succhiarsi tutto il suo sangue.
Eh, ragazzi, la fame è fame.

The End.


Oh jeah. E' finita, ed io ho fatto il ritardo più enorme di tutta la mia fottuta vita e mi scuso tantissimo per questo.
Ad ogni modo, ringrazio tutti di cuore, davvero! Siete moltissimi *-*
Ed adesso vi rispondo tanto per essere incoerente alle altre non-risposte che ho dato nei miei due precedenti aggiornamenti.
Già, tre aggiornamenti in un giorno.
*ED ELLA ENTRA NEL NUOVO GUINNES WORD RECORDS!*
Cazzate a parte (HAHAHAHAHAHA) sono felicissima che questa raccolta abbia avuto così tanto successo *-* chessò, magari se mi vengono, potrei aggiungere qualche altra boiata, che non fa mai male! °O°
Vi amo, vi adoro ç.ç
Byeeeee!!!

   
 
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