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Autore: A Midsummer Night_s Dream    23/05/2011    1 recensioni
La vita di Isabella Swan era sempre stata oggetto d’invidia per ogni ragazza: aveva dei genitori che l’amavano sopra ogni cosa, degli amici che considerava una seconda famiglia e tutto ciò che un’ adolescente può desiderare.
Amava molto la musica e per questo era stata fin da piccola un ottima ballerina e un eccezionale pianista.
I suoi genitori amavano sentirla suonare perché in quelle note riusciva a trasmettere i suoi sentimenti facendoli arrivare dritti al cuore di coloro che la ascoltavano.
Ma si sa tutto può cambiare in un attimo e questo Isabella lo ha imparato sulla propria pelle.
Al raggiungimento della maggior età fugge da una realtà che non sente più sua, da un mondo a cui non sente più di appartenere.
Diventerà tutto quello che non era mai stata, si dimostrerà fredda e cinica verso tutti ma solo chi la conosce veramente può capire che questa è solo una maschera.
Una maschera che serve a nascondere un dolore troppo grande.
Cosa accadrà quando un paio di occhi dorati entreranno a far parte della sua vita?
Riuscirà il proprietario di queste gemme preziose ad abbattere la sua dura corazza e a far riemergere la dolce e vecchia Isabella?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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POV BELLA


Ero appena atterrata al’aeroporto di Port Angels, aspettavo l’arrivo dei bagagli quando il mio cellulare squillò.
“Pronto?”
“Ciao tesoro, sei arrivata? Come stai?” disse la voce squillante di Victoria dall’altro capo del telefono
“Ciao Vic, sono appena atterrata e sto bene grazie tu? James dov’è?”
“Va tutto bene anche qui, ci manchi tanto sai?” disse con voce da bambina e non potei fare a meno di alzare gli occhi al cielo e lasciarmi sfuggire un sorriso divertito “Comunque James si trova a lavoro, doveva partecipare ad un assemblea dei soci per discutere delle nuove azioni di mercato”
Prima della mia partenza avevo delegato James capo dell Swan’s Corporation, mi fidavo di lui ad occhi chiusi, era molto bravo nel suo lavoro e non avrei potuto scegliere di meglio.
Si occupava lui dell’azienda durante la mia assenza anche se prima di ogni decisione sapeva che doveva rivolgersi a me per qualsiasi cosa.
“Si ricordo, mi aveva accennato qualcosa a riguardo”
“Ah tesoro prima che mi dimentichi all’uscita dell’aeroporto troverai la macchina che avevi richiesto”
“Grazie Victoria… per tutto” dissi mentre sentivo il solito rossore colorare le mie guance
“Di niente tesoro. Lo sai che ti vogliamo bene e che per qualsiasi cosa ci saremo sempre. Ti voglio bene piccola”.
“Ehm… anch’io… Vic ora devo andare sono arrivati i bagagli ci sentiamo dopo. Ciao!” dissi chiudendo forse troppo velocemente la chiamata.
Non volevo essere distaccata nei loro confronti, molto spesso mi ripetevano che mi volevano bene che mi consideravano una figlia ma ricambiare quella frase per me era come tradire i miei genitori.
Interruppi i miei pensieri prima che i brutti ricordi affiorassero e così dopo aver ritirato i miei bagagli mi diressi al’uscita dove ad attentermi trovai una bellissima Aston Martin Vanish grigia.
La giornata iniziava ad andare meglio.

*


Bene sapevo che Forks era una piccola cittadina immersa nella vegetazione ma non immaginavo che fosse tutto così… verde!
Dopo aver passato il cartello che mi dava il benvenuto, svoltai pochi metri dopo a destra dove era stata creata apposta una piccola stradina.
Con l’aiuto di Victoria avevo fatto costruire una piccola villa poco lontano dal centro di Forks, preferivo stare lontano dalla gente e vivere nella tranquillità e pace che solo la natura sapeva darmi.
Ma appena arrivai di fronte la mia nuova casa non mi sembrò tanto… piccola!

Era una bellissima villa a due pani: la parte anteriore era composta da pareti-vetro mentre la parte posteriore era composta in mattoni dando così alla casa un aspetto quasi rustico.
Presi le chiavi e ancora sconvolta mi apprestai ad entrare per scoprirne l’interno e come immaginavo nulla deluse le mie aspettative.

Tutto era perfetto dal soggiorno soggio , alla cucina, al bagno e per concludere la mia camera da letto.


 

 

 



 

































Infine in cima si elevava un piccola mansarda dai colori chiari come il resto della casa: la stanza era come quelle delle scuole di danza classica, non mancava nullla ma subito i miei occhi corsero al bellissimo pianoforte bianco che si trovava infondo alla stanza.

Sorrisi felice al ricordo di quando i miei genitori me lo regalarono.
Decisi di uscire, troppi ricordi stavano affiorando ma aprendo la vetrata mi trovai in una bellissima terrazza dal panorama mozzafiato.

 

Tutto era perfetto, rispecchiava i miei gusti e avrei ringraziato Victoria al più presto.
Ma ormai era tardi, così dopo una bella doccia rilassante andai a dormire e come ogni notte i miei incubi tornarono a farmi visita.

*


Una leggera luce entrò dalla vetrata svegliandomi dal dormiveglia in cui mi trovavo.
Dopo aver fatto colazione feci una bella doccia e dopo essermi vestita ( http://www.polyvore.com/senza_titolo/set?id=31769210  ) presi le chiavi della mia macchina e mi diressi verso la mia destinazione: Forks High School.
A causa della morte dei miei genitori persi un anno di scuola e così avevo deciso di concludere i miei studi iscrivendomi a questa scuola.

Appena arrivata parcheggiai la mia auto accanto ad una Volvo grigia, per fortuna era tardi e tutti gli studenti si trovavano a lezione, e dopo aver alzato il cappuccio della mia felpa e aver controllato che il mio viso fosse coperto così da riuscirne a vedere solo le labbra mi diressi all’interno dell’edificio.
Appena entrai in segreteria ad accogliermi vi fu una signora di circa cinquant’anni dai capelli rosso fuoco.
“Ciao cara come posso esserti utile?” mi disse mentre sistemava una pila di fogli
“Salve a lei Signora…” e dopo la sua occhiataccia mi corressi subito trattenendo a stento una risata “Signorina… Cooper sono Isabella Swan, i miei moduli di iscrizione penso siano già arrivati” conclusi e subito vidi i suoi occhi riempirsi di curiosità.
“Oh certo certo cara” disse mentre prendeva un foglio da sotto il bancone e cercando così di spiare il mio volto, coperto dalla felpa, con scarsi risultati “Tieni, questi sono i tuoi orari dele lezioni e questa è una cartina della scuola. Potrai iniziare a frequentare le lezioni domani stesso” disse non smettendo un attimo di fissarmi.
“Grazie” risposi forse un po’ troppo brusca ma quel suo modo di guardarmi mi dava sui nervi.
Ero forse un alieno? Era così importante vedere il mio volto?
Ancora persa nei miei pensieri non mi accorsi della persona che procedeva nella mia direzione e così andai a sbattergli contro cadendo a terra.
“Ahi!” mi lamentai massaggiandomi il mio povero fondoschiena
“Scusa non ti avevo vista ti sei fatta male?” disse una voce melodiosa
Alzai il capo per vedere il proprietario di quella voce e in un attimo il respiro mi si bloccò in gola.
Mi ritrovai davanti un bellissimo ragazzo, a cui avrei dato non più di 17 anni, carnagione molto pallida, alto 1,87 m e un fisico slanciato e muscoloso.
Ma la cosa che mi colpì maggiormente fu il suo viso: aveva dei lineamenti dritti e regolari, incorniciati da capelli ribelli color bronzo che si accostavano a due splendidi occhi color ambra.
Solo dopo aver ripreso le mie facoltà mentali mi accorsi della mano che mi porgeva ma feci finta di nulla alzandomi e raccogliendo i fogli che a causa della caduta si erano sparsi sul pavimento.
“Sto ben grazie ma la prossima volta guarda dove vai!” gli dissi forse un po’ brusca ma anziché rispondere a tono scoppiò in una fragorosa risata e subito mi incantai ad ascoltare quel dolce suono ma l’irritazione tornò presto a causa delle sue risate con non accennavano a fermarsi.
“Quando hai finito fammi un fischio ok?” dissi irritata prendendo l’ultimo foglio da terra ma una mano bianca mi precedette e così mi ritrovai a sfiorare la mano di quello sconosciuto ma la cosa a cui non ero preparata fu la scossa che provai appena le nostre mani entrarono in contatto e subito ritirai la mia come scottata.
Riportai lo sguardo sul ragazzo e notai sul suo viso un espressione sorpresa ma subito questa scomparve seguita da una dispiaciuta.
“Scusa” disse porgendomi il foglio e stando ben attento questa volta a non toccarmi.
“Di niente” risposi con un fil di voce scossa ancora per la strana sensazione che avevo provato.
“Tu devi essere la nuova arrivata Isabella Swan giusto?” disse mentre uno strano sorriso fioriva sulle sue labbra, lo avrei definito… sghembo.
“Si ma tu come fai a saperlo?” chiesi curiosa
Sorrise divertito “Sai Forks è una piccola cittadina e tu sei la nuova novità”
“Oh bene! Magnifico!” dissi in tono sarcastico che causò un’altra risata divertita da parte sua.
“Comunque non mi sono ancora presentato, io sono Edward Cullen” disse guardandomi con quelle due pozze oro che riuscivano ad incantarti con un solo sguardo.
“Ehm… piacere Bel-“ mi morsi la lingua per lo sbaglio che stavo per fare, solo i miei amici potevano chiamarmi Bella ma ormai non avevo più amici e né lo sarebbe diventato lui tantomeno qualcun altro “Isabella Swan ma già lo sai. Ora devo andare. Ciao” risposi mentre mi allontanavo da lui, lasciandolo con un espressione confusa e stupita per il mio comportamento così freddo.
Sorrisi amaramente, lui non avrebbe mai potuto capire e nessun altro avrebbe potuto farlo.












_____________
Buona sera a tutti, come avrete capito ho deciso di continuare la storia .
Vi sarete chiesti il perchè dell'immagine di Meagn Fox ma ho scelto lei come protagonista, come Isabella Swan... non so mi ispira di più!
Ritornando al capitolo cosa ne pensate? Vi piace?
Mi raccomando fatemi sapere lasciandomi una piccola recensione ;)
Ringrazio tutti coloro che hanno recensito lo scorso cap ( vi risponderò appena possibile) e tutti quelli che hanno inserito la storia tra le seguite e preferite.
Grazie!

 

   
 
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