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Autore: Kagome91    20/02/2006    3 recensioni
.... Ringrazio di cuore la mia amicona Rin-chan che mi ha aiutato tantissimo nella realizzazione di questa mia opera: immaginatevi se Inu Yasha fosse assillato dallo stesso sogno tutte le notti…cosa vorrà dire vedere suo padre e corrergli in contro nel buio più totale? E se per caso Sesshomaru si ritrovasse coinvolto in una ricerca frenetica nel mondo di Kagome? Magari magari aggiungiamo anche un pizzico di follia… Buona lettura! ^______^
Genere: Generale, Romantico, Drammatico, Demenziale, Avventura, Comico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Miroku, Nuovo personaggio, Sango, Sesshoumaru
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ritorno al presente

Ritorno al presente

 

 

Bene ecco qui il secondo capitolo fresco fresco di giornata! L’abbiamo scritto tutto d’un fiato (hanf hanf) sulle note di Ai No Uta! W Inu Yasha!

 

I raggi del sole filtravano attraverso la tenda posandosi lievi sulle sue gote, il loro calore la destarono dal suo sonno. In un primo momento si lasciò andare, gustandosi quel calduccio rassicurante, poi avvertì un lieve peso sul braccio sinistro…. Sbarrò gli occhi rendendosi subito conto che il giovane monaco riposava al suo fianco tranquillo e beato.

Non si mosse, scrutò il suo viso per qualche secondo e dopo essersi accertata che Miroku dormiva per davvero, gli prese la mano – che teoricamente la infastidiva - e gliela mise affianco al viso. Si alzò cominciando a guardarsi attorno: c’era un silenzio rilassante in quella capanna, il piccolo Shippo dormiva contento sul fianco di Kirara, mentre fuori le acque del ruscello scorrevano limpide e calme.

- Buon giorno mia cara – Kaede fece la sua comparsa sulla soglia.

- Buon giorno signora Kaede, dormito bene questa notte? – rispose sistemandosi i capelli dietro la schiena.

- Non mi lamento -.

- Io invece ho dormito da favola! – la voce di Miroku la fece sussultare, ma non la stupì più di tanto l’abbraccio che le regalò un secondo dopo.

- Io andrei – propose la vecchia donna, sgattaiolando via in punta di piedi.

SCHIAF!

- Eh eh! Il buon giorno si vede dal mattino! – rise avviandosi al fiume, poi però si rese conto che qualcuno mancava – ma dov’è Inu Yasha? -.

 

Non conosceva il perché del suo ritorno, non sapeva che scuse prendere, ignorava cosa gli avrebbe chiesto lei vedendolo arrivare all’improvviso, una cosa però era certa, il cuore gli batteva in petto come se volesse uscirne fuori! Stava ritornando da Kagome, fra pochi istanti l’avrebbe rivista…. Bella come sempre, la sua Kagome!

 

Era stata una vera pazza ad accettare quel invito una settimana fa! Hojo non faceva altro che parlare di cultura giapponese e di antichi rimedi cinesi contro le sue ″presunte″ malattie. Ancora non erano saliti nemmeno su un gioco, a volte per un motivo a volte per un altro, certo che quelle giostre stavano li: bellissime  e cariche di gente, ma lei non poteva gustarsele liberamente perché il suo accompagnatore era troppo occupato a ricordarsi le formule matematiche che al divertimento!

- Guarda Hojo! – disse zittendolo – la casa stregata! Entriamo li! – suggerì, correndovi dentro.

 - Ehi aspetta Kagome! – urlò il giovane, seguendola nel buio della catapecchia.

- Che ti prende Hojo?! Non avrai mica paura dei manichini? – rispose lei, cominciando ad avviarsi per l’uscita. Voleva andare via, magari lasciarlo li da solo. Già! Qualsiasi altra tortura era certo meno terribile delle parlantine incessabili di quel cervellone – forza Hojo! Corri! Io sono qui! -.

- Ehi Kagome! Fermati un po’! -.

Finalmente libera! Quello era rimasto troppo indietro! Eh eh! E adesso di corsa a casa!

 

Era ormai un intero pomeriggio che se ne stava appollaiato su quel albero in attesa del suo arrivo e quando la vide correre come una forsennata verso casa gli si illuminò il viso. Balzò giù dal ramo avviandosi verso la ragazza, quando in lontananza notò un’altra figura rincorrere la giovane…

 

Fiuu! Sono riuscita a seminarlo!” pensò poggiando le spalle al muro con un sorriso a 360° stampato in viso quando, voltando lo sguardo, lo vide ….

- Higurashi! Ehi aspettami! – Hojo correva verso di lei agitando il braccio avanti e indietro.

Kagome sospirò stringendo i pugni con forza. Il suo piano non era riuscito! Mannaggia! Eppure era a così pochi metri da casa, poteva benissimo voltarsi e continuare a correre facendo finta di niente…. Era ugualmente troppo tardi! Il compagno l’aveva già raggiunta intrappolandola contro il muro.

- Perche′ scappi via Kagome? – le domandò, ignaro delle reali intenzioni dell’amica – se avevi così tanta paura della casa stregata perché hai voluto a tutti i costi che entrassimo li? -.

- Ehm… no Hojo, non è questo! È che… -.

- Tranquilla! Non lo dirò in giro! –.

- Sei molto gentile ma… - Kagome girò il viso cercando di non guardarlo in faccia, mentre provava ad inventare una qualche convincente bugia. Cosa dire? Cosa? Una telefonata improvvisa, un malanno…

In quella, sentì un fruscio provenire da casa sua. Spaventata alzò il volto fissando l’individuo davanti ai suoi occhi. Li, fermo, c′era….

- Inu Yasha! – esclamò guardando il ragazzo come se fosse stato un fantasma.

- Chi? – domandò l’altro, spostando le sue attenzioni verso il buffo amico della Higurashi.

Era piuttosto ridicolo: una lunga veste in rosso lo rivestiva completamente stringendogli la vita; era a piedi nudi e lunghi artigli bianchi accompagnavano la pelle rosea delle mani. Aveva una folta chioma argentata e…. e… le orecchie più strambe che avesse mai visto!

- Salve! – disse avvicinandosi a lui assieme all’amica.

- Oh! Che sbadata! – intervenne Kagome – Inu Yasha lui è Hojo; Hojo, Inu Yasha. Non è di queste parti viene da…. Da….. Kyoto! Già! L’ho conosciuto la scorsa estate al mare. Beh, ti stavo dicendo che…. Che… - si fermò accorgendosi che l’amico era troppo occupato ad esaminare il corpo di Inu Yasha piuttosto che ad ascoltare lei, quindi piazzandosi davanti al mezzo demone, riprese a parlare – ti stavo dicendo che oggi è il compleanno di Sota e ho voluto organizzargli una piccola festicciola con i compagni! Per questo Inu Yasha è conciato a questo modo! È semplicemente un animatore, mica avrai pensato che fosse….-

- Un demone? – la interruppe l’hanyou, guardandola di sottocchio.

- No, no di certo! – rispose Hojo avviandosi verso il sole calante – beh Higurashi, ti lascio alla tua festa. A domani! Arrivederci Inu Yasha! – e sparì nel rosso fuoco del tramonto.

 

Che bellissima sorpresa! Inu Yasha era tornato! Era tornato da lei! Rimanendo, però, il solito di 4 settimane fa: silenzioso, scorbutico e terribilmente bello! Anzi ad osservarlo meglio sembrava anche più alto….

- Dimmi Inu Yasha! – cominciò, tirandolo a lato della strada – come mai da queste parti? -.

- Cosa c’è, ti disturba forse? – rispose quello, guardandola rabbioso.

- No, io intendevo…. -.

- Guarda che se volevi rimanere ancora un po’ con casanova, potevi - proseguì dandole le spalle.

- Ma cosa cavolo dici!!?? – esplose la ragazza battendogli due pugni sulla schiena – chi è che voleva rimane con quel tonto di Hojo? -.

- 5 minuti fa sembrava proprio di si! –.

- E tu cosa diavolo ne capisci? Non ti sei mai interessato a queste cose! -.

- Oramai sono un esperto! A forza di badare a quei Miroku e Sango! -. (la mattina a colazione pane e finezza, eh? Ndt Kaggy-chan)

- Che? -.

- Niente lascia perdere! – disse cominciando ad allontanarsi – forse facevo meglio a stare dov’ero –.

- Bene! Allora va! Va via come sempre! – rispose Kagome guardando infuriata la veste rossa dell’amico farsi sempre più piccola e lontana.

“ è sempre lui! Geloso e orgoglioso! Come ha potuto pensare che io e Hojo facessimo sul serio? È assurdo!” pensò fissando il punto in cui l’hanyou era scomparso. Era inconcepibile, ogni sacrosanta volta che lei dimostrava interesse verso un ragazzo le faceva sempre quelle stupide scenate! Certo però che quando c’era Kikyo di mezzo la sua presenza veniva praticamente rimossa dalla mente del mezzosangue. In fin dei conti, non era del tutto negativo che lui reagisse a quelle piccole sfrecciatine che arrivavano ogni tanto. Ciò significava che le voleva bene, nonostante Kikyo fosse ancora in circolazione un pensierino su lei lo concepiva ogni tanto!

 

Il sole era completamente scomparso dietro i tetti delle case e le terrazzine dei grattacieli, l’aria cominciava a rinfrescare laddove durante il giorno i raggi del sole avevano governato con il loro calore, la luna splendeva e padroneggiava in cielo attorniata dalle stelle piccole e luccicanti. Tutto quel gran bel teatrino le ricordava troppo i tempi passati con Sango, Miroku, Shippo, Kirara e… e Inu Yasha. Ogni notte regalava loro uno spettacolo stupendo e persino quella sera era li bello e imponente. Inu Yasha…. “Dove sarai adesso? Perché sei andato via così presto? È stata davvero colpa mia?” quel pensiero le assillava la mente, non riusciva a dormire, si girava e rigirava nelle lenzuola nell’intento di trovare una posizione adatta a farle prendere sonno ma niente! I brutti pensieri quella sera non ne volevano sapere di andare via. Che senso aveva rimanere ancora a letto? Con un braccio spostò le coperte dalle gambe e piazzò i piedi per terra. Piano piano e con cautela si avviò verso le scale e prese a scenderle cercando di fare il meno rumore possibile. A passo felpato e fiato sospeso riuscì a raggiungere il giardino. Finalmente fuori! Riempì i polmoni d’aria fresca e si accovacciò ai piedi del grande albero di casa…. Toccò con una mano la corteccia, cominciando a tracciare una serie di piccoli cerchi su di essa. La sua ruvidità la sentiva sotto i polpastrelli delle dita e quasi le facevano solletico; poi si fermò in un punto ben preciso, lì era stato sigillato Inu Yasha…. Ricordava ancora quando lo vide per la prima volta, un semplice ragazzo dormiente abbracciato dai rami della quercia…. Chi l’avrebbe mai detto che da quel giorno in poi la sua vita avrebbe fatto un cambiamento così radicale!

 

Ma che diavolo stava facendo la sotto? Questa fu la sua prima reazione dopo averla vista sgattaiolare fuori casa e rifugiarsi sotto l’albero secolare. Sembrava una bambina a guardarla, con il suo pigiamone ingombrante e i lunghi capelli corvini legati in una treccia…. Era davvero così divertente giocherellare con il tronco dell’albero? Bah, umani! Sperava solo che non si accorgesse della sua presenza [praticamente appollaiato sui rami dell’albero Ndt Rin-chan!] “stupida Kagome! Perché questo pomeriggio ti ho trovato in compagnia di quel ragazzino? Eh? Non dovevi studiare per l’esame? E adesso che fai? Dormi? Non ti puoi addormentare qua fuori potresti prenderti un raffreddore! Ah femmina cocciuta e incosciente!” pensò saltando giù dal ramo e coprendola con la sua veste. Era un incosciente! Un incosciente! Continuava a ripetersi sistemandola alla meno peggio sulle radici. Poi però non poté non farsi scappare un sorriso….

 

 

Ahhhhhh! Anch’io voglio essere coccolata così da un Inu-chan! Singh sob! Non è forse così’? giovani ammiratrici di Inu Yasha fate sentire la vostra voce!

Ps: commenti please!

 

Continua…

 

  
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