Ciao a tutti! Capitolo finale gente...ho abbandonato l'idea della musica, ho deciso che andava bene per quel capitolo, non per il resto,spero comunque che vi piaccia...
Ah ci sarà anche un epilogo alla storia successivamente!
Buona lettura!
Può una vita umana essere sconvolta così profondamente in così poco tempo?
Kate Beckett pensava a questo mentre osservava la lavagna davanti a lei.
Nei due giorni precedenti erano successe talmente tante cose che non riusciva più a ricordare come fosse la sua vita prima di quell'isolamento.
Rick era di fianco a lei e parlava con Ryan, mentre Esposito era al telefono e discuteva con qualcuno al telefono riguardo all'incendio.
Era possibile che nessuno avesse notato un pericoloso ricercato entrare in un costoso palazzo in centro? Quella città era davvero diventata così poco sicura?
Ma il problema della detective era un altro.
-Rick?- lo chiamò in disparte, facendo sollevare molte teste al distretto, curiose di sapere quando, di preciso, la detective aveva smesso di chiamare lo scrittore per il cognome.
Beckett notò le occhiate maliziose e disse a voce alta
-Fatevi una vita, gossip girls- prima di sbattere dietro di sè la porta, lasciando tutti i poliziotti sbigottiti dall'altro lato, con Ryan ed Esposito sogghignanti.
-Rick, non so bene come siamo finiti di nuovo nella situazione in cui io cerco il cattivo e tu mi segui passo-passo, quindi non voglio perdere tempo in discorsi inutili: vai a casa, vai da tua figlia e lascia che noi ci occupiamo di prendere il bastardo.-
Rick le rivolse uno sguardo di ghiaccio.
- Quale casa? Quella che mi ha bruciato? Quella in cui c'era la mia unica figlia?
Voglio esserci Kate. Solo questa volta, poi ho chiuso. Ma devi permettermi di esserci.-
La discussione era finita. Non poteva fare niente per convincerlo.
Ne ricordargli che poteva rischiare la vita, né pregarlo di desistere .
Quindi si rimisero all'opera.
-Abbiamo una testimone- si avvicinò a loro Esposito- una mendicante dice di aver visto un uomo entrare ed uscire dall'edificio poco prima che scoppiasse l'incendio. È lei che ha chiamato i pompieri. Dice che l'uomo aveva un cappello e l'aria, cito testualmente,“di uno spacciatore che non è stato pagato dai suoi clienti, nonostante siano abituali e si dovrebbe fidare di loro”- detto questo si sentì gli sguardi dei suoi colleghi addosso, li fissò un attimo e disse – non ho indagato oltre su questo...- mentre i suoi colleghi annuivano e Castle disse “giustamente”, - Ma...- continuò lui - sembra che l'uomo avesse una certa fretta mentre si dirigeva alla fermata della metro,ed era al telefono, quindi probabilmente è proprio lui, in quel momento doveva essere al telefono con la radio- concluse Esposito.
-Ok, quindi ha preso la metro nella stazione vicino a casa di Castle...voi due andate a chiedete in giro se hanno visto il nostro uomo...non deve essere molto lontano in questo momento- disse Beckett.
I due annuirono e si avviarono di fretta verso l'uscita.
Beckett e Castle rimasero in stazione, cercando di capire cosa poteva passare per la mente di quello squilibrato.
Il capitano aveva promesso a Castle la massima protezione per sua figlia e per sua madre, ma quello che terrorizzava di più Beckett era lui stesso. Se l'assassino aveva promesso di vendicarsi di lei, il primo nel mirino era solo Rick.
E questo l'aveva capito anche lui, purtroppo.
Infatti, nello stesso istante, entrambi fissarono il muro dietro alla lavagna, e l'idea più terribile che si possa immaginare venne in mente ad entrambi.
Quella stessa idea aveva provocato due reazioni completamente differenti.
-No!- disse Beckett all'improvviso, capendo che ciò a cui pensava e scartava, lo scrittore l'aveva già analizzata e accettata.
- Non capisci che potrebbe essere l'unica alternativa!?! è assurdo dare la caccia ad uno che da la caccia a me! Ormai saprà già che sono ancora vivo, e continuerà a volere vendetta, fammelo fare!- disse Rick in preda al delirio che lo prendeva sempre ogni volta che pensava di aver avuto un'idea geniale.
-Rick, non farai da esca, né ora
né mai!.-
-Ma cosa cambia? Tanto prima o poi lui verrà
da me! In questo modo saremo preparati! E funzionerà di
sicuro, lui sa che quel posto e mio e che ci vado spesso. Ci ha
sentito parlarne prima che ci rapissero, non ti ricordi?-
Si
ricordava. Pochi minuti prima che entrambi venissero aggrediti alle
spalle in quel posto che pensavano deserto parlavano proprio di
quello.Di sicuro li avevano sentiti.
A malincuore accettò, e il piano cominciò a prendere forma.
Prima di andare a prendere il caffè Kate si fermò di nuovo a osservare il punto che aveva fatto
venire ad entrambi quell'idea.
Il pezzo di giornale di qualche mese prima che parlava di come lo scrittore di gialli Richard Castle avesse comprato il vecchio bar “The Old Haunt”, e di come fosse solito trascorrere i momenti di relax e di scrittura lì, sembrava ricambiare il suo sguardo, quasi sfidandola.
Non era il momento di avere paura.
Il piano era semplice, ben congeniato e assolutamente stupido. Senza menzionare pericoloso.
E vietato.
Non dovevano dire niente a nessuno, il capitano non avrebbe mai permesso un piano del genere, soprattutto sapendo che poteva non portare a niente.
Ma Rick era estremamente convinto, e Kate col tempo aveva capito che l'istinto dello scrittore spesso ci azzeccava.
Così cominciarono a mettersi all'opera.
Rick chiamò il barista e gli disse di chiamare l'ultimo drink, presto sarebbe andato lì e voleva che per quel momento il locale fosse in procinto di chiudere.
Mentre si avviava al locale Rick avrebbe dovuto fare in modo di attirare tutte le attenzioni che poteva, sperando magari che una qualche fan mettesse su Twitter la sua posizione e scrivesse che Rick Castle si avviava da solo al suo locale per tirarsi su di morale dopo l'incendio alla sua casa.
Se quell'uomo aveva gli occhi puntati sullo scrittore quello sarebbe bastato quello ad attirarlo a lui.
Dato che gli piaceva il fuoco il problema era però impedirgli di usarlo di nuovo, ma non c'era pericolo. Il locale era ben controllato, in più la strada era molto trafficata e dall'altra parte della strada c'era la caserma dei pompieri, difficilmente avrebbe agito da piromane.
Quando si sarebbe presentato, se l'avesse fatto, Kate sarebbe intervenuta.
-Semplice e perfetto- concluse Rick.
-Sì, se non muori nel
frattempo...- rispose Kate
- Dammi una pistola allora-
-Certo, stavo giusto per farlo, vuoi una 33 millimetri? Una 39? o vuoi direttamente le spade laser di Star Wars?- chiese sarcastica.
- ok, primo, sei un po' troppo sarcastica, secondo, sarebbe davvero figo se davvero le avessi... Dai! Lo sai che so usarla e che non ne abuserei!-
Kate si lasciò convincere,
di nuovo.
Quella situazione peggiorava ogni secondo di più.
Dio!come odiava quando le cose le sfuggivano di mano...
Il piano cominciò. Richard salutò tutti alla centrale, dicendo di andare a riposarsi.
Mentre si avviava al locale salutava la gente, concedeva autografi davanti alla libreria più grande della città, si faceva scattare foto e osservava compiaciuto una ragazza che sembrava indaffarate a scrivere sul blackberry qualcosa...il piano stava funzionando.
Era così eccitato che neanche notò la figura che lo seguiva poco più indietro.
Mentre camminava continuava a mandare messaggi a Kate come da accordi. Lei intanto era in un'altra zona della città e si avviava anche lei nello stesso punto. Avevano concordato che era meglio prendere strade separate per non destare sospetti.
E finalmente, ecco il locale.
Rick vedeva la gente che usciva, leggermente infastidita dalla chiusura anticipata.
Lui eslcamò a voce alta -Scusate signori! Ho bisogno di un po' di pace e quiete, capite cosa intendo?- ridendo e dando pacche sulle spalle alle persone.
Il barista chiese se aveva bisogno di altro e conlcuse dicendo – Ok Rick, ti lascio al tuo destino- prima di congedarsi da lui.
Era una cosa che diceva sempre, tutte le volte che qualcuno usciva dal locale, m quella volta le parole gli penetrarono dentro come un coltello. Rick scrollò la testa tentando di far uscire i cattivi pensieri, ed entrò.
Tutto buio, tutto tetro...il posto perfetto per un omicidio...
“Non sarebbe neanche male morire qui...sarebbe poetico” pensò Rick sedendosi.
Non sapeva bene cosa fare, se fingersi occupato o restare semplicemente seduto a bere...
Rick guardò il bicchiere di scotch che si era versato, poi pensò alla pistola...forse è meglio lasciar perdere il bere, pensò allontanando il bicchiere.
Poi cominciò a guardarsi intorno. L'ultima volta che era stato così al buio era insieme a Kate, ed era stato il momento più intimo che avesse mai avuto in tutta la sua vita. Mai si era sentito tanto vicino ad una persona come in quel momento. La tragedia unisce le persone in maniera incredibile. Non si era mai chiesto perchè...magari nel suo prossimo libro avrebbe trattato l'argomento...
- Buh-
Rick alzò la testa all'improvviso, per ritrovarsi una canna di pistola puntata alla testa, proprio di fronte a lui.
-Cavolo scrittore, quando sei
pensieroso non senti nulla intorno a te- disse l'uomo, appoggiato
alla colonna del locale.
Completamente paralizzato.
L'unica cosa a cui Rick non aveva pensato, in quel piano, era la sua reazione nel vedere l'uomo che lo aveva torturato.
Completamente paralizzato.
- Non dici niente? Neanche ciao, Derek? Mi sei mancato? Sento come un “brivido” nel vederti?- rise l'uomo fissando lo scrittore.
Dopo pochi secondi Rick si riprese quel poco per dire:
- Hai dato fuoco alla mia
casa-
-Corretto-
-Con mia figlia dentro-
-Speravo
fossi tu, ma, di nuovo, corretto-
- Hai ucciso un mucchio di
persone, tra cui dei bambini...per divertimento...-
Il ghigno
sulla faccia dell'uomo si spense.
Il suo viso si contorse in una
smorfia.
- Stupido bastardo, il divertimento non c'entrava
niente... Ora inginocchiato o ti sparo diritto in fronte!-
-
Perchè hai ucciso quelle persone, Derek?- continuò
Rick, senza muoversi di un millimetro.
- Ti ho detto
inginocchiati!- ripetè il killer sempre più alterato.
- Ok!- rispose Rick mettendo le mani avanti, cercando di calmarlo – mi sto inginocchiando, vedi, tu però dimmi perchè...solo questo..poi puoi uccidermi.- disse Rick.
Cercava di prendere tempo, aspettando che Kate entrasse....ma non lo faceva...
Il suo sguardo si soffermò un attimo sulla porta alle spalle dell'uomo.
Che lo notò...
- Oh! Ho capito adesso...aspetti rinforzi? Aspetti che la tua guardia del corpo venga a salvarti? Oh ma non è molto virile da parte tua Ricky!-
Disse l'uomo avvicinandosi di nuovo
alla grande colonna a cui era appoggiato prima.
- Anche perchè dubito possa aiutarti!- continuò l'uomo, afferrando qualcosa da dietro la colonna e gettandola per terra di fronte a Castle.
Kate se ne stava, svenuta, di fronte ai suoi occhi,sdraiata per terra e ammanettata con le sue stesse manette.
Doveva averla vista appostata.
Doveva averla colpita e legata.
Doveva averla portata dentro dall'uscita secondaria senza che lui se ne accorgesse...come diavolo aveva fatto a non accorgersene?
Ora cominciava ad avere paura.
In
uno scatto d'ira si mosse nella direzione dell'uomo che aveva colpito
alla testa la donna, che ora sanguinava dal punto d'impatto, ma il
killer lo avvertì di stare attento scuotendo la pistola.
-Oooh Sandokan! Attento...non vorrei
farti male prima del tempo...-
Rick non capiva.
- oh, vedi, ho pensato che, dato che voi avete ucciso mio fratello davanti ai miei occhi, è giusto che io ricambi il piacere...dobbiamo solo aspettare che la bella addormentata apra gli occhi-
Rick lo guardò, con il disgusto negli occhi.
-Oh non guardarmi così! Insomma ammetti che un po' è colpa vostra! Pensavate davvero di potermi sfuggire?pensavi davvero che potessi credere che tu venissi da solo in questo posto? Ovviamente no! Non sono uno stupido, così quando ho visto che uscivi dal distretto ho deciso di non seguirti, ma di seguire la tua bella, qui...ovviamente ti avrebbe raggiunto...e l'ha fatto...prima di te! Pensavi davvero che non avrei capito che il tuo piano era proprio attirarmi in questo posto? Per questo hai fatto in modo di farti notare?? Incredibile... -
- e' per questo che non ti ho sentito
entrare? Eri già dentro quando sono arrivato?-
-Eravamo già
dentro sì...beh d'altronde mentre tu eri impegnato a firmare
autografi in libreria...sì anche io ho Twitter,e non
immagineresti neanche quanti amici ho...beh, dicevo, mentre tu ti
occupavi della tua pubblicità, noi abbiamo avuto un piacevle
incontro, e mentre la clientela usciva siamo sgattaiolati
dentro...sinceramente pensavo ci notassi appena entrato, ma non è
stato così...non sei molto bravo come osservatore...-
- Già non lo sono- disse Rick
sottovoce...
- Già...ma davvero, credevate di potermela
fare in questo modo? Credevate di prendermi alla sprovvista e
ingannarmi come un criminale qualunque? Siete incredibili...se non
fosse che mi avete messo i bastoni nelle ruote per tutto questo tempo
avrei quasi pietà di voi...-
- Gentile da parte tua- Rispose una
voce da terra.
Kate tirò un calcio all'uomo in
piedi sopra di lei e lo atterrò, facendogli mollare la
pistola. Gli si buttò addosso per impedirgli di riprenderla e
intanto urlò a Rick di stare indietro, dato che l'uomo si
stava avvicinando per aiutarla.
-ORA!!- gridò la donna,
confondendo lo scrittore che non sapeva bene cosa fare.
Capì poco dopo che non si rivolgeva a lui.
Ryan ed Esposito saltarono fuori da
dietro al bancone e puntarono le armi all'uomo, gridando entrambi
“Mani in alto!” .
Rick,sempre più confuso guardò l'uomo alzare le mani, con un'espressione sempre più rabbiosa in volto e lo sguardo di uno che cercava una via d'uscita da quella situazione.
Non ne aveva.
Finalmente la giustizia aveva fatto il suo corso.
Dopo poco più di dieci minuti degli agenti portarono via l'uomo in manette, dopo avergli letto i capi d'accusa e i suoi diritti.
I tre detective e Castle guardarono l'uomo entrare nella macchina lanciandogli uno sguardo di puro odio.
Richard Castle aveva un nemico mortale.
Poteva farci l'abitudine...
Era
strano non ne avesse di più in effetti.
Ma quello era il momento delle spiegazioni.
Rick scoprì che Beckett aveva capito che lui sarebbe saltato fuori con l'idea dell'esca nel bar, quindi aveva detto a Ryan e ad Esposito di aspettare lì dentro, ma davanti a lui doveva dare loro un'altra scusa per mandarli via dalla stazione, perchè non avrebbe voluto i due poliziotti con loro.
In più la detective gli aveva messo alle costole due poliziotti che lo controllassero mentre andava al bar, seguendolo da lontano, per evitare che gli venisse fatto del male nel tragitto (mentre gli spiegava questo Kate salutò con la mano due agenti in borghese dall'altra parte della strada, che Rick ricordò di aver notato mentre firmava gli autografi in libreria, ma che aveva scambiato per due passanti). Il problema del piano è che lei non aveva previsto che il killer avrebbe potuto seguire lei. Per questo non aveva potuto prevedere di venire colpita.
All'interno del bar i due detective avevano vissuto momenti di vero terrore, non sapendo quando poter intervenire senza ferire nessuno, ma fortunatamente Beckett si era ripresa, e tutto era andato bene.
La folla attirata scemò. I poliziotti cominciarono a lasciare l'area, Ryan ed Esposito li salutarono allegri ed infine Kate e Rick rimasero soli.
- Oh mio Dio!- disse Rick
all'improvviso – mi sono completamente dimenticato! La tua
testa!-
-Oh tranquillo, non è niente, è già
chiusa, domani andrò dal medico- rispose lei cominciando a
camminare
- Ok, se lo dici tu... sai sono un po'
deluso....-
- Come mai dici questo?Abbiamo preso il cattivo-
chiese Kate
- Si ma speravo di essere io a prenderlo! Volevo una
scena epica, in cui dopo una lotta feroce tra noi due io gli puntavo
la pistola spinto dalla vendetta, dicendogli qualcosa tipo “Questo
è per mia figlia bastardo!” e poi poco prima di
sparargli tu mi fermi con le lacrime agli occhi pregandomi di non
farlo perchè non sono un assassino, e io alla fine abbasso la
pistola dichiarandolo in arresto e cose così...- disse Rick
-
Wow...questo era davvero molto specifico...-
- Già...lo
immaginato molte volte nella mia testa...- disse Rick
- Lo sai
che non puoi arrestare nessuno vero?- chiese Kate
- Si, ma lui
non lo saprebbe!-
- Ok...beh sarà la prossima
volta...- concluse lei sorridendo e prendendogli la mano, felice di
poterlo finalmente fare.
Continuavano a camminare quando, ad
un certo punto,Rick si fermò.
- Sai cosa non abbiamo mai
fatto?-
- No- rispose Kate confusa.
- Questo- disse Rick ,
prima di prenderle il viso e baciarla con tutta la passione che
poteva.
Lei si lasciò andare al bacio buttandogli le
braccia intorno al collo.
Quando si staccarono lei sorrise e
disse
- Veramente questo l'abbiamo già fatto-
- Non di fronte al mondo intero -
rispose lui girando la testa ed indicandogli con un cenno una dozzina
di persone che li fotografavano con cellulari e Blackberry.
Tutti i fan accorsi appena sentito della notizia che il loro scrittore preferito era stato tenuto in ostaggio e aveva rischiato di morire stavano per mostrare a tutto il mondo virtuale il loro segreto,e nessuno dei due poteva essere più felice.
- Allora diamogli qualcosa di cui parlare- disse lei mostrandogli il suo splendido sorriso e avvicinando le sue labbra alle sue un'altra volta.
“Allora è questo che si prova ad essere felici?”
Fine.
The end....
Fin.
Non so come altro dirlo...sono un po' triste che la storia è finita...spero che il capitolo vi sia piaciuto, all'inizio volevo farlo con molta più azione, con una scena un po' come la voleva Castle, per intenderci, ma ho pensato che era un po' scontata e poco realistica...
Dopo questo capitolo in realtà ci sarà l'epilogo, quindi non è proprio la fine fine, ma comunque mi dispiace lo stesso un po'...questa storia durava da qualche mese, mi ci ero quasi affezionata.
Ringrazio tutti quelli che l'hanno seguita, recensita, preferita ecc...Grazie!
Mi piacerebbe vedere qualche commento anche di chi non ha mai recensito, solo per sapere se la storia nel suo insieme (non solo questo capitolo) è piaciuta...anche se non lo farete comunque Grazie di cuore!
Buona settimana a tutte...
Namaste