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Autore: MissCherie    24/05/2011    0 recensioni
Lui era così bello in quel momento , così vicino che potevo sentire il suo respiro sulle mie labbra che pizzicavano frementi di un contatto più intimo , così silenzioso che faceva rendere quel momento magico [...] Lo guardai negli occhi cercando di scovare un segno di pentimento , ma invece lessi solo .. desiderio e quella cosa mi fece talmente scombussolare che decisi di colmare quelle distanze poggiando le mie labbra sulle sue che risposero al contatto baciandomi a sua volta . Era ustione , era smania , era desiderio ...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 1





<< Oh cazzo! >> . Proprio una bellissima esclamazione per incominciare una nuova giornata di scuola , è? B’è se mettiamo che ieri sera , cioè Domenica , sia andata ad una festa e i miei poveri occhietti si siano chiusi solo alle 4 della notte e che questa mattina mi sia svegliata alle 8 meno cinque mentre il mio pullman mattutino passava proprio alle 8 precise , allora si! Quella esclamazione ci stava proprio bene! Mi buttai giù dal letto e corsi in bagno lavandomi in fretta e furia i denti e cercando di spazzolare i miei dannati capelli , che poi dovrebbero essere lisci visto che erano così dalla nascita ! Ma chissà come mai quella mattina erano un vero groviglio , tipo una balla di fieno andata a male . Allora aveva proprio ragione mia madre a dire che quando una ragazza andava di fretta i problemi si moltiplicavano il più delle volte! Santa donna! Oh ! Che stupida! Mi sono dimenticata di presentarmi! B’è sapete con tutta la fretta che avevo e l’agitazione mi era scappato di mente ! Allora , mi chiamo Arianna ed ho 17 anni . Ragazza normale che andava ad una scuola normale, con una famiglia bizzarra e un migliore amico troppo bello di nome Simon , ma ora non vi sto a spiegare come sia incominciata la mia amicizia con lui e le solite cose! Ci sarà più avanti il tempo di presentarvelo a dovere ragazze! Comunque diciamo che non ero bellissima , ma carina . Capelli lunghi e lisci , occhi nocciola con un taglio orientale e pelle bronzea . Ero bassa diciamolo , 166 cm si reputa una ragazza alta? No , io credo di no . Ecco perché i miei amici mi chiamavano nana  ,nomignolo adorabilissimo che io odiavo . Sapete , quando una tua amica urla “ Nana !” in mezzo ad una popolazione di giovani che si girano e ti guardano facendo risolini , b’è l’unica cosa che riesci a fare è passarti il dito sulla gola mimando una decapitazione immediata alla tua amica che sbianca per quel gesto . Oh! Quanto adoravo fare la dura! Ma ammettiamolo io non ero così e la cosa in parte mi doleva . Ero troppo buona e non sapevo dire di no a niente a meno che non messa sotto tortura con un fucile puntato in testa . Si , li ero in grado di dire di no . Mentre stavo ripensando ad un fucile puntato verso di me , aprì l’armadio e misi le prime cose che mi capitarono a tiro ovvero : una felpa bianca con chiusura, i miei jeans e le mie immancabili Air Force bianche . Si , abbigliamento normalissimo visto le cose che si mettevano le mie compagne di classe . Minigonne con tacchi a spillo , top scollati con sopra una giacca corta sempre portata aperta e le solite borsette firmate che Dio sa solo come i genitori gliele potevano comprare in così tanta quantità! Certo loro erano ricche ! Ma io no o almeno non ero nemmeno una poveraccia , intendiamoci .  Solo che ero una ragazza semplice che non badava troppo ai trucchi o ai vestiti . Con questo presi il mio zaino viola della Eastpack e , dopo aver preso le chiavi di casa e un pezzo di brioche , uscì di casa e mi misi a correre verso la fermata del pullman sperando con tutta me stessa che ancora non era arrivato sennò sarei stata fritta . Una scena , con sottofondo una canzoncina triste , e io che mi scioglievo in un brodo di frittata con gli occhi spenti che galleggiavano su quella sostanza gialliccia mentre pensavo ripetutamente che avevo perso l’autobus . Molto commovente … . Ma la fortuna quella volta volle assistermi e così salì nel pullman con un balzo ed esso ripartì facendomi quasi cadere a terra se un Signore grassoccio non mi avesse tenuta ferma . Gli sorrisi grata e poi mi diressi lentamente verso gli ultimi posti dove ero certa che mi attendeva la mia amica Judith Marlon , come ogni mattina . Fu quando intravidi una testolina bionda con un cappellino e le cuffiette dell’I-pod che capì che era successo qualcosa . Di solito quando litigava con i suoi genitori , si portava via l’I-pod e si metteva ad ascoltare musica house cercando di portare via l’infelicità che l’attanagliava dentro . Diceva che sentire le canzoni tristi la facevano piangere mentre quelle più movimentate le mettevano sprint e allegria . Judith era diversa .. ma diversa non nel senso che era strana , diversa nel senso che non gliene importava niente di nessuno e si divertiva . La serietà e le lacrime non erano il suoi forte . Adoravo il suo carattere così pieno di personalità , ma fragilissimo allo stesso tempo . La prima volta che ci eravamo conosciute , lei era seduta su un’altalena con lo sguardo rivolto verso il basso e la pioggia fredda che le cadeva sul corpo . Ero rimasta colpita da quella ragazza , così andai da lei e la invitai in casa porgendole una buona cioccolata calda per riscaldarla . E chissà come le riuscì a strappare un sorriso e la nostra amicizia incominciò da lì . Mi avvicinai a lei e le tolsi quelle cuffiette dalle orecchie ricevendone uno sguardo scocciato e il suo solito broncio .
<<  Smetti di ascoltare questa merda e sfogati per una buona volta Judy! >> sbottai quando mi misi a sedere di fronte a lei lasciando che i capelli mori scivolassero dalle mie spalle in avanti . La mia amica mi guardò e poi sorrise .
<< La vuoi smettere di dirmi ogni mattina la stessa frase ? Poi , dico io , ti costa anche visto che non ti dico nulla! >> disse esasperata battendo le mani sulle cosce . Feci  un risolino e tirai fuori dallo zaino una barretta di cioccolato mangiandone subito un pezzo e maledicendomi visto che avevo appena lavato i denti . Ma che mi importava!
<< Così .. a-almeno se te lo ripeto ogni volta .. f-f-orse un giorno , per quanto ti str-esso .. m-me lo dirai >> dissi mentre mangiucchiavo la mia barretta sotto lo sguardo allibito di una povera vecchietta alla quale le rivolsi un caloroso sorriso mostrando i miei denti sporchi di cioccolato , facendola rigirare dallo schifo . “ Così ti impari a fissare le persone mentre mangiano .. che c’è? Non ti è mai capitato di non fare colazione ed avere fame la mattina presto? “ pensai tra me e me mentre la guardavo con gli occhi socchiusi .
<< Ehi .. io non è che non voglio dirti dei discorsi che ci sono tra me e i miei genitori , ma non mi sento pronta a rivelarli . Quando ce la farò , sarai la prima alla quale dirò qualsiasi cosa , ok? >> mi disse per poi prendere lo zaino nero della Nike preparandosi , visto che la fermata alla scuola era vicina . Mi alzai anche io con la borsa in spalla e le sorrisi buttando poi la cartaccia per terra facendo finta di niente , ma ovviamente la vecchietta se ne accorse e mi guardò schifata un’altra volta .
<< Che c’è?! Non l’ho buttata io! >> scherzai facendo una faccia sbigottita tipica da ochetta e la vecchietta si portò più vicina al petto la busta della spesa . Intanto dietro di me Judy se la rideva alla grande e io mi avviai poi verso l’uscita rivolgendo poi uno sguardo alla signora davanti a me che cercava di andare avanti e di uscire pur di non avermi tra i piedi .
<< Oh mio Dio! Judy! Ieri sera il mio uomo mi ha provocato un orgasmo così forte che tutto il vicinato ha sentito! Tesoro , lo sai che lui fa anche le signore più mature? Ma quanto è macho? >> dissi io facendo  finta di vantarmi e la signora scappò dall’autobus sbigottita con quei tacchetti mini mentre io e Judith non riuscivamo a camminare per il dolore alla pancia che ci stavano provocando quelle risate .
<< Ari .. sei sempre la solita! Ahahahah ! Anche con una povera vecchietta te la dovevi prendere? >> mi disse lei ridendo mentre ci incamminavano verso i cancelli della scuola ancora piena fuori , quindi non avevano ancora aperto il portone .
<< Scusa mi guardava mentre mangiavo e io che dovevo fare? Starmene zitta? No , questa non è Arianna Finn! >> dissi e puntai un dito al cielo in stile rock star e Judy rise ancora di più . Cavolo aveva le lacrime agli occhi !
<< B’è ? Siete così prese dalla ridarella che neanche salutate la vostra amica? >> ci disse una voce offesa davanti a noi . Alzai lo sguardo tenendomi ancora la pancia e vidi una ragazza , con enormi pantaloni da Hip Hop e una felpa con un disegnino di una scimmia davanti . Lei era Mariah Kleis , una francesina tutta pepe , nostra grande amica e sorella del mio migliore amico Simon . Quella mattina , chissà come mai ,portava degli occhiali da sole che nascondevano i suoi occhi verdi che io adoravo . B’è avevo degli occhi nocciola che avrei fatto a meno di possedere! Ero una comunissima ragazza , niente capelli strani o occhi stupendi . Che vita crudele … . Comunque dedussi che doveva esser successo qualcosa , o almeno stava cercando di nascondere una qualche tipo di infezione . Mi avvicinai e cercai di toglierle quegli occhiali , ricevendone uno scappellotto in testa da lei stessa .
<< Sei scema?!>> sbottò mettendosi a posto i capelli e aggiustandosi quegli occhiali . Judith aveva smesso di ridere e guardava la ragazza con un sopracciglio arcuato e poi i suoi occhi brillarono verso un punto indefinito dietro di noi . Io non mi ero accorta di niente e continuai a parlare/litigare con Mariah che sbuffava e mi dava gli schiaffi ogni qual volta che mi avvicinavo al suo viso .
<< Questa mattina mi sono svegliata con delle occhiaie orribili che neanche il correttore è riuscito a nascondere per quanto sono violacee . Ah , io l’avevo detto che non bisognava andar a quella festa ! >> sbottò e io risi . In effetti il suo viso era piuttosto pallido visto che ieri sera si era ubriacata e aveva ballato finché non si era sentita le gambe cedere . Mariah odiava le feste , diceva che erano per i fighetti e le persone che non sapevano divertirsi con un gioco da tavolo . Io l’avevo guardata allibita .. scommetto che anche voi siate rimaste allibite ! Chi mai poteva rimanere a casa con gli amici e giocare con un gioco da tavola?? Nessuno!
<< Sei impossibi.. >> cercai di dire , ma Judith mi afferrò il braccio scuotendolo violentemente e io mi girai verso di lei scocciata .
<< Che c’è?! >> sbottai infastidita e lei mi indicò con il dito qualcosa oltre la mia spalla . Mi girai come Mariah e per poco la mascella non mi cadde per terra per la persona che avevo davanti .
<< Oh merda .. quello me lo sposo! >> trillò felice Mariah mettendosi a saltellare sul posto eccitata . Non per dire , ma io non l’avevo nemmeno ascoltata per quanto ero intenta a guardare lui . Guardavo il suo volto ancora con lieve abbronzatura , i suoi capelli mori spettinati , il naso alla francese , le labbra carnose ora increspate in un sorriso , il suo fisico asciutto coperto da una giacca con cappuccio peloso , dei jeans a vita bassa e delle Timberland . Era veramente , se possiamo dirlo a parole povere , fico! (xD) .
<< Suvvia! Sarà il solito fighetto Don Giovanni che farà coppia all’altro ! >> sbottai io alzando gli occhi al cielo . Però dovevo dire che ero rimasta veramente affascinata da quel ragazzo . Non so , aveva un non so che di attraente e di solito i ragazzi facevano breccia nel mio povero cuoricino dopo mesi e mesi! Ma lui .. lui mi aveva provocato qualcosa dentro che non riuscivo a spiegare . Scossi la testa pensando di levare quegli stupidi pensieri dalla mente e mi girai  verso le mie amiche che stavano parlando del pomeriggio visto dovevamo andare al bar per metterci d’accordo su che cosa volevamo fare nel weekend . Sapete , di solito i fine settimana io e la mia comitiva , andavamo o in montagna dai miei nonni che non c’erano mai , o al mare ma a Gennaio era impossibile! Così entrammo a scuola continuando a parlare finché non arrivammo in classe e posai il mio zaino per terra al mio solito banco vuoto , visto che Judith e Mariah stavano vicine .
<< Potremmo fare un pigiama party! Ovviamente ci saranno anche i ragazzi , ma che importa? Di sicuro giocheranno a biliardino ! >> disse Judith e io annuì convita . Sarebbe stata una bella idea .
<< Un barbecue possiamo fare! >> disse di punto in bianco l’altra mia amica schioccando le dita illuminandosi .
<< No , ragazze! Qualcosa di semplice ! Mm .. che ne dite se prepariamo noi delle buonissime pizze?>> dissi io guardandole aspettando una risposta . Judith trillò entusiasta proprio come Mariah che poi incominciò a fare la lista di chi poteva venire , ma venne interrotta dal suono della nostra “adorabile “ campanella e io mi misi a sedere al mio posto sbuffando . Era da più di 4 giorni che ero nel mio banco da sola e già volevo cambiare i posti! Era così stressante ! Se il banco era morbido e tutto mi ci potevo anche fare una bellissima pennichella . Già .. potevo prendere quell’idea! Sorrisi e poi tirai fuori il mio diario iniziando a scarabocchiarci sopra come facevo di solito , mentre aspettavo che la professoressa arrivava . Ammirai la superficie viola di esso dove  vi erano diverse scritte . Alcune erano dediche delle mie amiche , altre invece erano le firme e i noiosissimi TVTTTBB dei compagni di classe . Tutti , si poteva dire , mi conoscevano perché in passato avevo avuto una relazione con Johnny Costa , il quarterback della scuola , nonché il solito ragazzo presuntuoso e con una fila di ragazze dietro . Già .. vi chiederete perché mi ero proprio fidanzata con uno come lui . B’è il fatto era semplice . In primo superiore si era matricole e quindi non si sapeva affatto chi erano i grandi o che cosa facevano . Il fatto  era che mi era subito piaciuto Johnny dal primo momento che lo avevo visto e non sapevo affatto della sua rinomanza da una botta e via ,e  così incominciai ad uscirci insieme finché non mi chiese di voler essere la sua ragazza . Fin qui tutto bene , ma poi dopo che siamo finiti a letto insieme , il giorno dopo mi lasciò e voi potete ben capire come potevo sentirmi! Avevo dato la mia verginità ad una persona viscida come lui , ma io pensavo di esserne innamorata  o almeno pensavo di essere ricambiata .E così da quel giorno tra me e Johnny erano fuoco e fiamme . I maschi mi adoravano perché riuscivo sempre a tenergli testa e per questo conobbi Simon , che era il suo miglior amico . Anche lui era il solito ragazzo di turno  bello e impossibile , ma aveva qualcosa in più . Era simpatico , gentile e premuroso . E  chissà come , ora , era diventato il mio migliore amico , quello che mi appoggiava , quello geloso degli altri amici maschi , quello protettivo , il mio fratellone! E gli volevo un bene del mondo . Ma i miei pensieri si erano interrotti quando la Professoressa Costen fece ingresso nell’aula con il solito ticchettare dei suoi tacchi alti laccati di nero e il solito buon giorno . Lei insegnava letteratura inglese ed era la mia peggior nemica . Sapevo perfettamente che mi odiava per i voti bassi che prendevo e il mio non interessamento per la sua materia , che io tra l’altro reputavo inutile . Era la classica signora con i capelli mori raccolti sempre in uno chignon , gli occhi coperti da spessi occhiali rotondi , una gonna lunga fino alle ginocchia , una camicia e dei tacchetti che a detta mia erano orribili . La Prof posò la sua borsa rossa sulla cattedra e prese l’agenda appuntandoci qualcosa che io non avevo la benché minima idea di cosa era e poi si mise a sedere , tirando fuori i libri di storia e aprendoli , scorrendo con gli occhi le pagine .
<< Bene ragazzi .. prima di iniziare la nostra lezione volevo presentarvi il vostro nuovo compagno di classe . Prego vieni >> disse la Prof girandosi verso la porta e sorridendo alla prossima vittima delle sue grinfie . Poverino … rimasi a guardare il banco disinteressata finché non sentì gli urli eccitati delle ragazze e così alzai lo sguardo e lo vidi . Il ragazzo di quella mattina! Quello fico , impossibile , futuro Don Giovanni era il nostro nuovo compagno? Rimasi letteralmente con gli occhi fuori dalle orbite , ma poi mi ricomposi dicendomi che dovevo darmi un po’ di contegno . Non potevo ricaderci un’altra volta .. non dovevo o sarei rimasta male per un altro uomo che invece non meritava la benché minima attenzione . Il ragazzo , invece stava guardando la classe esaminando i nostri volti per poi soffermarsi su  di me . Cavolo che begli occhi .. verde chiaro .. no , Ari , riprenditi! Meno male che lui li spostò poi sul gruppetto di ragazze starnazzanti e io sospirai sollevata .
<< Lui è Andrea Darvo , il vostro nuovo compagno . Oh! Italiano? >> disse poi stupendosi la prof e il ragazzo annuì . E ci credo che era così attraente! Era italiano!
<< Si , vengo da Roma precisamente >> rispose lui sorridendole e pensai che alla prof potesse prendere un attacco cardiaco . Sorrisi pensando che poi non era tanto male quell’idea ..
<< Oh! Ma che bellezza! Prego siediti vicino a … mm .. Oh! Siediti vicino a Finn , l’ultimo banco a sinistra ! >> . Quasi mi strozzai con la mia stessa saliva per quello che aveva detto la prof . Mi voleva morta? Io non volevo un compagno di banco! Andrea mi guardò subito e si avvicinò posando lo zaino e mettendosi a sedere accanto a me . Per quasi tutta l’ora non mi degnò di uno sguardo , almeno non mi dava fastidio , ma io ero veramente imbarazzata . Ma proprio quando il suo braccio sfiorò il mio , mi allontanai con la sedia ad una distanza di sicurezza e lui mi guardò arcuando un sopracciglio ,cosa che lo rese ancora più sexy di quanto non lo era già .
<< Mica ti mangio! >> mi bisbigliò  e io lo guardai truce facendolo sorridere .
<< Possibile .. sei nuovo e i nuovi vanno sempre in cerca di nuove prede >> sbottai infastidita e lui rise piano attirando l’attenzione delle ragazze alla sua sinistra che mi guardarono scettiche . Proprio per questo non vidi Andrea  prendere la mia sedia e spostarla delicatamente più verso di lui, finché i nostri bracci non si toccarono di nuovo .
<< Sono fidanzato , ma per adesso sei l’unica che conosca e quindi non voglio che ti scansi pensando che io sia un pervertito . Amici? >> mi disse porgendomi la mano e io esitai . Non lo conoscevo nemmeno e lui mi chiedeva di essergli amico? Ma su quale pianeta era vissuto questo qui?
<< Ehm .. per la cronaca Italians neanche ti conosco o almeno ti sto conoscendo da soli .. mm .. 3 minuti? Si , tre minuti >> dissi mentre mettevo le penne dentro l’astuccio visto che la prima ora si stava per concludere .
<< Ok , ok! Scusa , ma noi in Italia siamo impulsivi e a me basta anche solo vedere una ragazza senza conoscerla per capire se è simpatica o meno >> rispose Andrea sfilandosi poi il giubbotto e rivelando un maglione nero aderente con lo scollo a v che gli stava veramente bene mentre continuava a guardarmi con quegli occhi , che Dio , erano stupendi . Lo guardai scettica e poi risi .
<< Quindi io .. mm .. sarei simpatica? >> gli domandai incrociando le braccia e solo in quel momento notai che Judith e Mariah ci stavano guardando sorridenti e mi venne quasi l’impulso di portargli dei popcorn! Cioè .. stavamo facendo una normale conversazione ,niente di strano! Andrea appoggiò il gomito sopra il banco e di girò verso di me ghignando .
<< B’è se per simpatica intendi acida allora si .. >> rispose sorridendo e io lo trucidai con lo sguardo , sicura che se avessi avuto una matita a portata di mano gliel’avrei conficcata dentro la bocca ! .
<< Ma quanto sei spiritoso! Perché allora vuoi essere mio amico se sono acida?! >> sbottai infastidita dalla presa che stava prendendo il discorso . Era tutto una sequenza di bisbigli che neanche la professoressa sentiva , ma in quell’ultima parte avevo un tantino alzato la voce che l’arpia si girò fulminandomi con lo sguardo facendomi alzare gli occhi al cielo . Ora penserà che starò dicendo al nuovo compagno di non studiare letteratura perché è una materia inutile . Bah .. ma chi la capisce!
<< Perché … b’è .. mi piaci . Cioè non in quel senso , ma non sembri una delle solite ragazze . Sei diversa .. ma allora amici o no? Guarda che è l’ultima proposta! >> mi disse e io arrossì  e meccanicamente abbassai la testa coprendomi il viso con i capelli . Cavolo , ero davvero così stupida? Si lo ero .. Lo sentì ridere e questo mi diede la forza di alzare lo sguardo e cercare di non guardarlo negli occhi , il mio punto debole . Non dovevo farmi vedere fragile ai suoi occhi .
<< Eh va bene Italians! Amici! Guarda che poi mi dovrai sopportare con tutti i discorsi da femmine e ti dico .. non è una cosa semplice! >> dissi io minacciandolo puntandogli un dito contro e lui rise alzando le mani in segno di resa per poi scuotere la testa e sospirare .
<< Ti sopporterò se questo vuol dire passare più tempo con te , mia acidella >> scherzò lui e io gli diedi una botta sulla spalla , ma alla fine anche a me un piccolo sorrisetto spuntò sulle labbra e fui felice di aver conosciuto una nuova persona .
 
Odiavo quelle salse arancioni che mettevano dentro i panini a scuola. Il gusto era tipo formaggio fuso e scaduto da tempo, una vera schifezza. Per non dire che le patatine non erano da meno! Gommose e senza sale. L’unica cosa che si salvava era la Coca – Cola in quel buco di luogo che si chiamava mensa. Mi ricordo che anni fa ero venuta all’Open Day della scuola insieme a Judith . Ovviamente tutti dicevano che il cibo era ottimo, come al MacDonald. C’era una sala per le riunioni che si chiamava Aula Magna e indovinate un po’ Judith che cosa mi aveva detto? “ Ma questa è l’aula dove si mangia?”. Ero rimasta con gli occhi completamente spalancati ed ovviamente ero scoppiata a ridere. Magari fosse stata quella la mensa! Larga e spaziosa, con tavoli puliti … invece a noi ci toccava mangiare in un buco con pareti bianche , come in ospedale, cibo scarso e sedie che si rompevano e scricchiolavano al minimo movimento. Una vera tortura! Posai il mio panino e incominciai a guardarlo decidendomi se era il caso di mangiarlo o buttarlo via , ma dopotutto avevo fame , molta fame , ma decisi di mangiarmi un po’ di patatine facendo delle smorfie ogni volta che ne imboccavo una. L’unico che riusciva a mangiare era Simon, era come un tritatutto. Mangiava kili di schifezze e non ingrassava mai!Beato lui! Io mangiavo ed ingrassavo, avevo già messo su le maniglie dell’amore , ma mia madre mi diceva che erano belle ed era meglio avere un corpo formoso. Le solite cose che una madre dice  a noi ragazze!
<< Fai schifo, Simon >> disse Mariah disgustata e io risi piano. Il ragazzo alzò il capo corrugando le sopracciglia.
<< Siete voi che non sapete apprezzare del cibo>> rispose lui continuando a mangiare . Alzai gli occhi al cielo. Per lui tutto quello che toccava e metteva in bocca era buono. Mm potevo prendere l’idea di mettergli qualche insetto dentro il panino così la finiva di dire che tutto era buono.
<< Apprezziamo il cibo , cretino! È solo che questa roba fa … schifo!>> ribattei sbuffando e feci ridere i ragazzi per la mia smorfia indignata a fine frase . Judith sembrava in un altro mondo e continuava a sorseggiare la bibita con un lieve rossore sulle guance. Ormai lo avevo capito che le piaceva Simon perché ogni volta che le stava vicino lei arrossiva e balbettava cose insensate. Per ora lui sembrava non essersi accorto di niente visto i chili di prosciutto che aveva negli occhi, ma in un modo o nell’altro glielo avrei fatto capire io. E mentre pensavo a quelle cose , sentì le ragazze incominciare a bisbigliare sotto voce e alzai il capo vedendo il mio carissimo vicino di banco fare la sua comparsa con un vassoio pieno di roba che secondo me avrebbe mangiato solo metà . Vidi che cercava con lo sguardo un posto a sedere e appena incrociò i suoi occhi con i miei sorrise e incominciò a camminare verso di me.
<< Perché quello nuovo sta venendo qui?>> chiese Mariah con gli occhi che le brillavano. Alzai le spalle e sospirai. Dovevo ritrovarmelo anche nei momenti di relax? Dio , che sfinimento … . Presi un’altra patatina e la mangiai.
<< Ehi ragazzi!Posso sedermi?>> chiese Andrea vicino a me ai miei amici e loro annuirono. Judith ,forse, nemmeno lo aveva visto, Simon lo guardava con disprezzo mentre Mariah lo guardava sognante come se ero un Dio. Ed io? B’è non  lo guardavo nemmeno. Un solo suo sguardo mi mandava in fibrillazione il cuore facendomi venire i brividi. Ma che diavolo aveva di così … eccitante?Tutto. Zitta coscienza del cavolo che mi ritrovavo!
<< B’è , ragazzi, lui è Andrea . Andrea loro sono, Simon , Judith e Mariah i miei amici >> dissi io per smorzare quel silenzio provocato solo dal ruminare continuo di Simon mentre mangiava e dalle ragazze vicine che guardavano il mio vicino come se volessero saltargli addosso.
<< E’ vero che vieni dall’Italia?>>chiese Simon arcuando un sopracciglio. Scommettevo al cento per cento che glielo chiedeva solo per le ragazze. Era il suo tipico. Andrea annuì continuando a mangiare incurante delle occhiate che tutto il popolo femminile gli stava rivolgendo.
<< Come sono lì le ragazze?Sai qui sono tutte tirchie a dartela … >> disse Simon ghignando e Andrea sorrise complice . Oddio no! Depravati mentali che non erano altro!
<< Uno spettacolo, amico! More, con delle labbra carnose che ti fanno sognare … un corpo da favola e soprattutto ci sanno fare!>> disse Italians come un bambino che raccontava il suo regalo proibito. Bleah! Simon aveva la bocca spalancata e gli occhi accecati di desiderio. Spostai lo sguardo su Judith e la vidi ribollire di rabbia . Decisi di intervenire.
<< Non vorrei interrompervi, ma a noi discorsi di … questo genere non interessano>> dissi schifata e i due ragazzi risero.
<> mi chiese Andrea confuso come se quell’argomento era l’unico da trattare sensato. Ma dico io … erano tutti rimbecilliti?
<< B’è sei nuovo … non vorresti sapere qualcosa di qui?>> dissi io come se era una cosa ovvia e lui arcuò un sopracciglio pensandosi e poi sorrise sghembo .
<< Qui adorano stare sotto o sopra?>> disse e poi sia lui che Simon scoppiarono a ridere vedendo la mia faccia livida di rabbia. Temevo di veder il fumo uscirmi dalle orecchie.
<< Ehm .. tipo possiamo parlare di questo weekend!>> disse Mariah parlando finalmente e zittendoci .
<< Questo weekend?>> chiese il pervertito a me e io scrollai le spalle.
<< Si! Ogni weekend noi e la nostra comitiva andiamo in montagna a casa dei nonni di Ari che non ci sono mai o al mare. Questa settimana andiamo in montagna e avevamo deciso di preparare noi le pizze!>> squittì entusiasta e io alzai gli occhi al cielo .
<< Vuoi venire anche tu , amico?>> chiese Simon ad Andrea. Cosa????!!! Strabuzzai gli occhi e risi amaramente .
<< Non se ne parla!>> sbottai io indignata e Andrea si girò verso di me guardandomi intensamente. Cavolo … un brivido mi scosse da capo a piedi e fremetti sospirando lievemente. Sembrava che mi stesse leggendo dentro l’anima e la cosa mi sembrava così eccitante ed intima che improvvisamente una vampata di caldo mi sovrastò . Socchiusi le labbra lentamente e vidi i suoi occhi spostarsi di grado su di esse , ma poi rialzò gli occhi su di me velocemente .
<< Ti do fastidio?>> mi chiese irritato spezzando quel momento allontanandosi di poco. Ma per quel poco potei vedere Judith guardarmi con un sopracciglio alzato, Simon con le labbra aperte e le sopracciglia arcuate e Mariah mi stava trafiggendo con gli occhi . Ma sembrava che non li vedevo … il suo tono in quel momento mi aveva colpita. Sembrava irritato e deluso che non lo volessi avere tra i piedi. Ma io non volevo questo … Lui mi irritava perché mi faceva provare tutte queste cose anche se lo conoscevo appena.
<< Si!>> dissi io con fare ovvio mentre invece dentro di me dissi NO . Lui rise piano e scosse la testa scostandosi bruscamente da me e mettendosi a parlare con Simon e Mariah della festa lasciandomi sola a crogiolarmi . Judith mi lanciò una patatina in testa e io la trucidai con lo sguardo .
<< Perché lo stavi guardando prima come se volessi baciarlo di lì a momenti?>> mi disse piano cercando di non farsi sentire e io avvampai . Oh merda . Se n’era accorta! Cavolo! Il mio corpo era una vera miscela di emozioni quando c’era lui di mezzo!
<< Lo guardavo come se volessi ucciderlo! È diversa la cosa … >> sussurrai io sorseggiando poi la mia Coca – Cola . Lei rise piano scuotendo la testa .
<< Ari … non sei brava a dire le bugie lo sai?>> disse trattenendosi dal scoppiarmi a ridere in faccia e io sbuffai. Aprì la bocca per parlargli ma le parole mi morirono in gola. Lì vicino c’era Johnny che mi fissava serio e appena incrociò i miei occhi mi sorrise dolce . E in quel semplice sorriso rividi tutto. Rividi tutti i momenti assieme, le nostre stupidate, i suoi sorrisi ironici per tirarmi su il morale … lo sentivo ancora dentro di me e mi mancava tanto. Ma lui mi aveva ferita ed io non potevo perdonarlo solo per far smettere questo dolore che silenzioso scorreva nel mio corpo.
<< Arianna?>> mi disse una voce maschile vicino a me e io sobbalzai risvegliandomi dai miei pensieri .
<< Che c’è?>> dissi io lievemente sospirando incontrando di nuovo i suoi occhi verdi .
<< E’ il tuo ragazzo?>> mi disse indicando con un cenno della testa verso Johnny e io scossi la testa sorridendo amara .
<< Non è nessuno … >> dissi convinta e sperai vivamente che quella convinzione mi entrasse dentro … .

Ore 17.30
La  musica scorreva lenta nelle mie orecchie. Adoravo ascoltare alcune volte le canzoni tristi. Sapevano trasmetterti emozioni che in alcuni casi ti provocavano la pelle d’oca. Avevo sempre pensato che la musica per essere capita ed ammirata doveva essere ascoltata profondamente. Mia madre me lo aveva insegnato. Lei era una musicista e suonava il violino nei concerti. Mi faceva sentire la sera quei suoni fluidi e dolci e io rimanevo lì , a guardarla rapita e immobile mentre vedevo la sua mano scorrere su e giù come se stava facendo una leggera carezza. La cosa che mi era rimasta impressa era stata la sua espressione: così serena e piena di emozione che ti lasciava a bocca aperta. Non avevo mai creduto che si poteva provare tanto amore per la musica. Ma mia madre ne era la prova. Così con il cappuccio alzato, visto il leggero venticello ,e le cuffiette nell’orecchie entrai nel piccolo Bar della città. Sospirai sentendo subito il dolce calore della stufa invadermi e strofinai le mani cercando di trovare più calore. Mi misi a sedere davanti ad un tavolino in legno ed aspettai l’arrivo delle mie due amiche. Nel mentre, mi tolsi il cappuccio e riposi il mio Ipod nella borsa bianca. Sentì dei ragazzi ridere dietro di me ed istintivamente mi girai. Erano in gruppo e forse erano al massimo sei ragazzi della mia stessa età. Sbuffando mi rigirai e iniziai a rileggere i messaggi nel mio cellulare, una cosa che facevo abitualmente quando non sapevo cosa fare. Adoravo rileggerli perché ridevo pensando poi che il giorno successivo le cose non erano mai andate come volevo io o volevano le mie amiche.
<< Strano vedere la mia acida compagna di banco qui da sola>> disse una voce accanto a me e come scottata alzai il viso incontrando due occhi verdi che conoscevo bene. Sorrisi scuotendo piano la testa, ma mi resi conto dopo del suo abbigliamento. Portava una polo bianca con il logo del Bar e dei pantaloni neri mentre in mano aveva un blocco notes ed una penna . Non mi dire che …?
<< Non mi dire .. lavori qui?>> chiesi stupita e lui rise leggermente inclinando poi il capo mentre continuava a guardarmi negli occhi come se voleva leggermi dentro.
<< B’è si. Mio padre conosce il proprietario e mi ha assunto. Mi serve il lavoro per pagarmi il viaggio che dovrò fare tra un po’ di mesi >> mi spiegò sospirando e si appoggiò con le mani al tavolino guardandolo.
<< Ah .. e dove vai?>> chiesi io un po’ troppo invadente, ma ero curiosa. Andrea mi guardò e vidi distrattamente le labbra incurvarsi in un sorriso dolce , cazzo, troppo sexy. Ma da dove era uscito?Da una rivista di moda?
<< Ti interessa saperlo?>> mi chiese avvicinandosi un pochino ed io indietreggiai con la sedia per quando mi era possibile. Stavo facendo la figura da stupida perché ovviamente non poteva fare niente in un luogo pubblico … o no?
<< Scusa , è che  a volte mi faccio gli affari degli altri e non devo>> risposi io cercando di tenere il tono della voce il più normale possibile data la sua vicinanza. Sentivo caldo, tanto caldo , e sentire il suo profumo così intenso e invitante a pochi centimetri da me , non era una buona cosa. Il ragazzo si allontanò bruscamente con uno strano cipiglio in volto come se si era reso conto di qualcosa, ma poi scosse la testa e mi rivolse uno dei suoi soliti sorrisi.
<< Lo sapevo che eri anche presuntuosa. Comunque ritornerò in Italia. Sono venuto qui per il lavoro di mio padre , sai è un avvocato , e deve seguire un caso, ma visto che i miei sono separati dovrò tornare solo io , ma  lui le spese non me le può pagare ,così sono costretto a lavorare … >> mi disse tenendo lo sguardo basso e io rimasi sorpresa. Mi dispiaceva così tanto per i suoi genitori , ma più per lui. Sapevo che cosa voleva dire andare via dalla propria casa per seguire un genitore e poi ritornare per stare con l’altro. Anche i miei erano separati e questa cosa nuoceva anche a me. Ma la cosa che più mi dispiaceva era che lui dopotutto alla fine ritornava nel suo Paese ed io non lo avrei mai più potuto rivedere. Una strana fitta mi colpì lo stomaco.
<< … Comunque vuoi un cappuccino oppure una cioccolata calda?>> mi chiese dopo un minuto di silenzio ed io risposi per una cioccolata calda. Andrea sparì poco dopo dalla mia vista ed io rimasi sola , su quel tavolino , come un ‘allocca . Meno male che ero io quella sempre in ritardo! Ma poi vidi due testoline sbucare davanti a me mentre continuavano a parlare una sopra l’altra per chiedermi scusa del ritardo. Le guardavo scioccata. Ma si erano rimbecillite? Scoppiai a ridere ammutolendole .
<< Siete così buffe >> dissi in risposta e mi fecero la linguaccia per poi mettersi a sedere .
<< Scusaci , ma qualcuno si è scordato di mettere la benzina alla macchina e siamo rimaste a piedi>> disse Judith fulminando Mariah con lo sguardo la quale  abbassò il capo in imbarazzo.
 << Oh, capisco … >> dissi io appoggiandomi allo schienale della sedia sospirando. Ridacchiai piano quando vidi Mariah mandare a quel paese Judith. Cavolo, loro sapevano sempre come mettermi allegria , ma allora perché ora mi sentivo così giù di morale? Non lo capivo nemmeno io ..
<< Ecco la cioccolata. Oh! Ciao , ragazze!>> disse Andrea che , premuroso, mi poggiò la tazzina davanti  mentre sorrideva alle  mie amiche che lo guardavano imbarazzate.
<< Ma , lavori qui?>> chiese Mariah interessata e lui annuì.
<< Allora ci sei questo weekend? >> chiese invece Judith guardandolo . Il ragazzo si passò una mano tra i capelli e fece spallucce.
<< Non so , ma penso di si. Dov’è questa casa?>> chiese lui appoggiandosi con le mani al tavolino e guardando Judith .
<< Ehi, ma non preoccuparti! Possiamo portarti noi che viene anche Simon>> disse Mariah trillando e io risi attirando l’attenzione del ragazzo che mi sorrise.
<< Non mi vuoi ancora tra i piedi?>> mi chiese guardandomi intensamente. Deglutì e feci un sorrisetto amaro. Sapeva come mettermi a tacere.
<< Puoi venire , se vuoi >> sussurrai mordendomi il labbro e lui rise piano .
<< Allora ragazze ci sarò… >> poi una voce roca urlò qualcosa dalla cucina e Andrea sbuffò alzando gli occhi al cielo << …  scusatemi , ma devo scappare>> disse sorridendoci e poi se ne andò lasciandoci sole a quel tavolino … .
Era da circa 10 minuti che stavamo decidendo chi invitare per il weekend e cosa fare ed io mi ritrovavo ancora più spaesata. Judith e Mariah non riuscivano a mettersi d’accordo. C’era quella che invitava gli ex e l’altra che non li voleva rivedere, quella che invitava la loro peggior nemica e l’altra diceva di no … in pratica non riuscivano a mettersi d’accordo. Alcune volte cercavo di intromettermi nel discorso , ma mi fermavano con un gesto della mano e continuavano a parlare come se non esistessi. Per me , la cosa migliore, sarebbe stata se alla festa non veniva Marianna. Certo, voi non la conoscete , ma era meglio starle alla larga in tutti i sensi. Il nostro litigio era iniziato un anno fa, quando la ragazza venne a scoprire che io mi ero messa con Johnny. Lei aveva una cotta epocale per lui e vederlo tra le braccia della propria migliore amica non era una bellezza. La nostra amicizia incominciò a disintegrarsi mano a mano , forse anche per colpa mia che non riuscivo a capire tutti i suoi continui “ Ma ti farà del male ..” o “ Non innamorarti di lui!” . Pensavo che me lo diceva solo per farmi stare alla larga. Ero arrabbiata all’idea che lei potesse portarmelo via, ero così innamorata di lui da non vedere il bene degli altri. C’era il fatto anche che lui non faceva da meno. Un giorno spalleggiava per me e l’altro per Marianna mettendoci così una contro l’altra ogni minuto che passava fino a che la nostra amicizia si ruppe . Cercai in tutti  i modi di recuperarla , ma l’avevo così ferita che non era più possibile. Johnny mi aveva mentito. Lei non mi aveva mai dato della bugiarda, mi stava solo difendendo da lui, da quello che mi avrebbe fatto . E cavolo, perché ero stata così ingenua? Scoprì poi che loro due erano stati insieme anni fa e che aveva riservato alla mia amica la stessa pratica con me . Era da quando era incominciata la scuola che non la rivedevo né sentivo più. Dicevano che se n’era andata in un’altra città per motivi familiari ed io stetti male in quei giorni. Averla persa e non poter recuperare tutto mi aveva sotterrata , io avevo sbagliato, io mi ero fatta abbindolare da un maschio senza cervello. Sia Judith che Mariah , mi continuavano a ripetere che non avevo sbagliato nulla e che forse lei non aveva capito quanto ero innamorata. Forse si o forse no, fatto sta che ora lei non faceva più parte della mia vita … .
<< Ok! Ce lo invitiamo Marco! Contenta?>> disse esausta Mariah alzando gli occhi al cielo e Judith fece una smorfia. Ridacchiai. Marco era il migliore amico di Judith , ma non stava molto simpatico a Mariah perché alle medie le aveva dato della prostituta davanti a tutto l’edificio scolastico umiliandola. E b’è lei si era rinchiusa in casa per una settimana senza mai uscire. Potete capire che essere definite in quel modo dal ragazzino di cui avevate preso una cotta non era una bella cosa.
<< Scusate … possiamo sederci?>> chiese una voce maschile vicino a me e io alzai il capo per vedere chi era e sorrisi imbarazzata. Un ragazzo, al massimo di 18 anni , veramente carino mi stava sorridendo e cavolo aveva un sorriso smagliante!
<< Certo!>> dissi e mi spostai un pochino per farlo sedere accanto a me. Lui disse un Grazie e goffo si mise a sedere assieme ai suoi amici che risero per le facce buffe che avevano Judith e Mariah . B’è li guardavano come se erano alieni.
<< Ragazze … siete inquietanti>> dissi io cercando di smorzare quel momento e sentì il mio vicino ridacchiare .
<< Oh , ritrovarsi dei fichi al tuo tavolo non è da tutti i giorni >> sbottò Judith sempre così schietta a dire le cose e risero tutti . C’erano al massimo 4 ragazzi e subito li conoscemmo . Quello con i capelli mori e degli occhiali firmati si chiamava Sebastian ed era veramente simpatico. Poi c’era David , il solito biondo occhi azzurri ; Michael moro e con degli occhi bellissimi, azzurri chiari ed infine c’era Danny, il ragazzo seduto alla mia destra. Lui si che era bello. Moro, occhi verdi e labbra fini ed abbastanza alto . Avevamo subito fatto amicizia appena si era seduto accanto a me ed avevamo continuato a parlare del più e del meno. Scoprì che praticava nuoto e che frequentava un Istituto Tecnico Informatico.
<< E allora mi ha chiuso fuori di casa per due giorni!>> disse lui ridendo insieme a me . In un certo senso quel ragazzo mi attirava, era strano. Ogni cosa che diceva mi metteva il buon umore facendomi ridere .
<< Mm domandina! >> dissi io come se volevo dirgli un segreto e lui alzò gli occhi al cielo sorridendo.
<< Ragazza?>> chiesi e lui mi guardò arcuando un sopracciglio turbandosi un po’. Avevo forse toccato un tasto dolente?
<< Non più. Comunque conosci Darvo, vero?>> mi chiese poi cambiando discorso ed io annuì . E proprio in quel momento l’interessato arrivò al nostro tavolino , cambiato e con il cellulare in mano. Aveva finito il turno di lavoro allora … .
<< Avete conosciuto le mie tre ragazze, è!>> scherzò lui e subito un vociare di polemiche alleggiò in quel tavolo facendomi ridacchiare. Guardai Danny irrigidirsi e poi abbassare lo sguardo. C’era qualcosa che lo turbava evidentemente.
<< Andrè! Sei sempre quello più fortunato , è!>> sbottò Michael facendo la faccia di un bambino con il broncio e Darvo sorrise mettendosi poi a sedere sull’unica sedia libera appoggiando il suo Iphone sul tavolo che subito venne preso da Sebastian che fece una smorfia.
<< Non si capisce una sega! È ostrogoto?>> disse il ragazzo indignato e Andrea gli fece una smorfia alzando gli occhi al cielo.
<<È italiano >> rispose ridendo poi . Diede un pugno al braccio al ragazzo che fece finta di lamentarsi e poi gli diede una manata sulla pancia. Sembravano due bambini . Sorrisi  a quell’idea.
<< Ehm .. ma come vi conoscete?>> chiese Mariah interessata da quello scambio di botte tra i due ragazzi. Sebastian tappò la bocca ad Andrea e sorrise . In quel momento sorrisi anch’io e vidi poi gli occhi di Darvo sui miei  fissarmi intensamente e spostai subito lo sguardo imbarazzata.
<< Il signorino qui passava le vacanze in estate  in questa bella cittadina da quando aveva 2 anni. Abbiamo imparato a fare la pipì insieme, a tagliarci i capelli e … >> si mise una mano sul petto << .. abbiamo imparato insieme l’inno americano. Non è fantastico?>> disse commosso e si beccò una gomitata dall’amico che scoppiò a ridere dandogli del deficiente . Risi anche io per quella situazione comica. Dovevo dire che Sebastian era veramente simpatico , ma l’unico che non parlava era David. Sembrava su un altro mondo, fatto di cellulare e cappuccino .
<<È innamorato quel finocchio!>> urlò Sebastian ridendo e David lo guadò fulminandolo .
<< C’è qualche problema? Finocchio ci sarai tu che ancora non ti sei trovato una ragazza fissa!>> sbottò incupendosi e poi rise accompagnato da tutti .
<< Uhm , il grande Danny che rimane zitto?>> disse Michael passandosi una mano sul mento pensieroso e  sentì subito gli occhi di tutti puntati contro di Danny . Mi girai anche io e lo vidi tenere ancora lo sguardo basso e i pugni stretti lungo i fianchi. Qualcosa lo turbava veramente, allora . Poi alzò gli occhi verdi verso Andrea che lo stava fissando con sufficienza e sprezzante sbottò :<< Non parlo in presenza di quel coglione >> . Io mi girai indignata verso di lui e lo vidi trattenere a stento l’impulso di alzarsi ed andare via.
<< Non ti ho fatto niente , non vedo perché dovrei andarmene >> disse il ragazzo sfidandolo mentre con la mano tamburellava il tavolo evidentemente nervoso ad occhi altrui. Danny rise piano, un sorriso carico di significati, come una risata di un ragazzo che la sapeva lunga , più di quanto immaginasse.
<< Vedi di schiarirti le idee Darvo perché a me sembra proprio che un mese fa hai tradito la nostra amicizia >> sibilò sprezzante alzandosi pronto ad andarsene via da quel posto. Vidi per un attimo gli occhi di Andrea incupirsi, ma poi rialzò velocemente lo sguardo sul ragazzo e con tutta la calma che aveva in corpo disse :<< Non ho mai tradito nessuno e nemmeno la nostra amicizia. Se credi ad altri invece che a me, b’è fai come vuoi>> e poi prese il cellulare dalla mano di Sebastian e se ne andò senza salutare lasciando tutti in silenzio. Vidi Danny stringere ancora più forte i pugni e poi sospirò calmandosi . Dedussi che doveva essere successo qualcosa per averli fatti allontanare così tanto, ma non volevo indagare oltre perché erano loro questioni ed io non c’entravo niente in tutto ciò .
<< Tutto  bene?>> gli chiesi toccandogli appena il braccio e lui annuì piano. Girò il viso verso di me e mi sorrise.
<< Ti va di andare a prenderci un gelato?>> mi chiese ed io annuì alzandomi ed uscendo dal locale non prima di aver salutato le mie amiche che mi congedarono dicendomi” Dopo ci racconti tutto “ , e poi insieme a Danny ci dirigemmo verso una gelateria che si trovava proprio in piazza … .
 
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Ed eccomi tornata con il primissimo capito di questa storia! Allora abbiamo introdotto Arianna, la nostra protagonista! Le sue due amiche , Andrea, Danny e molti altri! Quello che è successo tra Danny e Andrea lo scopriremo più avanti e tra due capitoli il tutto si farà più complicato e inizierà la vera storia! Spero che non vi annoierete leggendo :D Buona lettura e Grazie !
SoFunny
  
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