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Autore: OnlySunshine    24/05/2011    1 recensioni
"Fino a tre settimane fa..." iniziò prendendo un bel respiro "...vivevo in una villetta dall’altra parte della città, i miei genitori non sono ricchi ma riescono comunque a vivere bene. Ho diciannove anni, non ho fratelli né sorelle, mi sono diplomata l’anno scorso con il massimo dei voti e sono stata ammessa alla Columbia ma non ci sono mai andata, ovviamente. Sono scappata di casa, mi hanno sbattuta fuori in realtà. Ho passato gli ultimi venti giorni girovagando per New York, cercando di allontanarmi il più possibile da quella che era casa mia. Ed eccomi qui, senza una casa, come in quella canzone di Avril Lavigne, come si chiamava?"
"Nobody’s Home" rispose in un sussurro il ragazzo.
Jen ha visto il mondo crollarle improvvisamente da sotto i piedi, ha perso la sua famiglia e la sua casa. Eppure uno strano incontro potrebbe restituirle tutto.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nick Jonas, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Joe era seduto su quel divano ad aspettare da dieci minuti, non aveva fretta ma quell’attesa lo stava snervando. Diede un’altra occhiata in giro osservando la disposizione dei mobili e i quadri appesi alle pareti ma c’era davvero poco di diverso da quando era stato in quella stanza per l’ultima volta.
<< Se sei occupata posso ripassare, davvero >> urlò per l’ennesima volta e la sua voce nervosa si disperse per la casa.
<< No! >> rispose una voce molto più acuta dalla camera da letto << Sono quasi pronta, un minuto e sarò tutta tua... per mezz’ora più o meno, perché poi ho da fare >>
<< D’accordo, nanetta >> ridacchiò il ragazzo mentre si alzava e osservava le foto appese alla parete.
<<  Joseph! Non mi chiami più in quel modo da quando avevamo dodici anni e preferirei continuassi a non farlo >> rispose di ribatto la ragazza.
<< Come vuoi che ti chiami, allora, signorina? Ragazza-Kungfu? Capelli-di-seta? >> rise di gusto questa volta, fiero della battuta e consapevole che alla ragazza non sarebbe piaciuta.
<< Credo che Maya andrà bene >> rispose lei sorridendo mentre entrava in soggiorno.
Joe si voltò a guardarla e si irrigidì improvvisamente, da quando la sua pulce era diventata così... stupenda? Fu quella la parola che comparì nella sua mente  e si vergognò di sé stesso per averla pensata. Scosse la testa e distolse lo sguardo dalle sue gambe abbronzate lasciate scoperte dal corto vestito di seta blu. Focalizzò la ragione per la quale era andato a parlare con lei e prese un respiro, non sapeva cosa gli stesse succedendo, non l’aveva mai guardata in quel modo e non poteva permettersi di farlo.
<< Mi aiuteresti con la zip? Non ci arrivo >> ridacchiò tranquilla lei inconsapevole di cosa, quella semplice richiesta, avesse scatenato nell’amico.
Joe era lì, indeciso su cosa fare, cercando di cacciare via tutti i pensieri che gli offuscavano le mente e le sensazioni che gli annodavano lo stomaco ma l’unica cosa giusta da fare in quel momento sembrava fuggire a gambe levate da una finestra.
<< Allora? >> lo riscosse la ragazza << Mi aiuti si o no? >>
<< Certo >> rispose in un soffio e con passi lunghi e rigidi la raggiunse posizionandosi alle sua spalle. Esitò qualche istante davanti alla candida schiena della ragazza lasciata scoperta dal vestito aperto poi afferrò lentamente la zip ed iniziò a chiuderla sfiorando piano la pelle liscia e lasciando per un istante che la sua mente fosse invasa da strani pensieri, che non l’avevano mai sfiorato prima ma che in quel momento sembravano totalmente naturali.
<< Sono contenta che siate tornati >> disse lei, imbarazzata dal contatto con la mano calda del ragazzo, mentre un brivido la percorreva da capo a piedi << Non ripartirete subito, vero? Abbiamo bisogno di voi >>
Joe tacque soprappensiero, la ragazza si voltò verso di lui e loro occhi color cioccolato si incontrarono.
<< Sei bellissima, con chi esci stasera? >> domandò cercando di sembrare naturale e sperando che il suo tono di voce non facesse trasparire nulla.
<< Esco con il mio ragazzo, David >> rispose lei sforzandosi di sorridere.
A Joe non sfuggì e le lanciò uno sguardo confuso in cerca di una spiegazione.
<< Le cose non vanno tanto bene >> si limitò a rispondere lei guardandosi le alte scarpe col tacco, prese un lungo respiro e scacciò tutto ciò che le affollava la mente << Allora! >> esclamò sorridendo << Di cosa dovevi parlarmi? >>
Joe restituì il sorriso mentre riprendeva in mano la situazione ritrovando il motivo per cui era finito lì.
<< Ho una proposta da farti >> disse quindi poggiando le mani sulle spalle della ragazza.
<< Dimmi >> rispose Maya più curiosa che mai.  
 
Nella casa accanto, nel frattempo, Jen e Nick erano accoccolati sulle morbide lenzuola del letto. Il silenzio regnava sovrano e Jen, con la testa poggiata sul petto del ragazzo, riusciva a sentire il tamburellare del suo cuore, forte e ritmico. Chiuse gli occhi mentre una mano calda le attraversava i capelli e si fece cullare dal movimento del petto di Nick che si alzava ed abbassava ad ogni suo respiro.
<< Ancora non ci credo >> sussurrò rimanendo con gli occhi chiusi e senza spostarsi di un millimetro.
<< A cosa? >> chiese sorridendo lui giocherellando con una ciocca di capelli della ragazza.
 << Che siamo ancora insieme, che tu mi abbia permesso di rimanere con te >> rispose alzando le spalle come per far capire quanto quella frase fosse ovvia.
<< Era mio dovere >> disse dopo qualche istante Nick, del tutto sicuro di sé.
<< No, non lo era. Non lo era per niente, avevi tutto il diritto di lasciarmi. Stare con me significa diventare padre, quale ventunenne vuole questo? >> esclamò sistemandosi seduta davanti al ragazzo.
<< E quale diciannovenne vuole rinunciare alla Columbia e diventare madre? >> ribatté lui sistemandosi sui cuscini.
<< Non è la stessa cosa, Nick, lo sai. Io non ho avuto scelta. >> disse seria abbassando lo sguardo.
<< Eppure un’alternativa c’era. È stata una tua scelta seguire questa strada >> la ragazza gli lanciò uno sguardo sconvolto.
<< Stai parlando dell’aborto? No, quella non era un’alternativa! Non lo è mai stata! >> alzò la voce alterata ma Nick le afferrò le mani che avevano iniziato a tremare convulsamente.
<< Neanche abbandonarti è stata mai un’alternativa per me. Non era minimamente concepibile come non lo era l’aborto per te, io tengo te, tu tieni lui. Quindi rimarremo insieme, tutti e tre >>
Jen annuì commossa e lo abbracciò stringendosi a lui, Nick le baciò teneramente i capelli.
<< Posso farti una domanda? >> domandò lui dopo qualche istante << Hai già pensato al nome? >>
La ragazza annuì ancora stretta al suo petto, poi scostò di poco il volto per poter parlare.
<< Se è maschio si chiamerà Christopher, come mio padre >> Nick le lanciò uno sguardo confuso e lei sorrise << Lo so che può sembrare strano dopo tutto quello che è successo ma lui è ancora la persona a cui tengo di più al mondo e, nonostante non abbia fatto nulla quando mia madre mi ha cacciato, penso che anche lui tenga ancora tanto a me. È l’uomo più forte e premuroso del mondo e voglio che mio figlio sia come lui >>
<< Capisco perfettamente, credimi. Ma... se fosse femmina? >> ridacchiò divertito.
<< Non lo so. Ci devo ancora pensare >> sussurrò facendo spallucce << Ho ancora un po’ di tempo per decidere >>
Qualcuno dall’altra parte della porta bussò richiamando l’attenzione dei due ragazzi e pochi secondi dopo un raggiante Kevin spuntò nella stanza.
<< Disturbo? >> domandò e il fratello gli fece segno di entrare << Nick, c’è qualcuno al telefono per te >> disse quindi passandogli il suo cellulare con uno strano sorriso.
<< Pronto? >> esclamò dopo aver afferrato il telefono e averlo portato all’orecchio.
<< Zio Nick! >> urlò dall’altra parte della cornetta una vocina cristallina.
<< Campione! >> urlò a sua volta Nick mentre un enorme sorriso gli si dipingeva in faccia << Come stai? >>
<< Bene zio! Ormai sono grande, ho quattro anni! Lo sai che papà per il compleanno mi ha comprato una pianola? È bellissima, ma mi ha detto che per usarla devi insegnarmi tu! >>
<< Sarà un onore per me, Tommy, essere il tuo maestro >> disse sorridendo sentendosi stringere il cuore, quel piccoletto gli mancava davvero tanto.
<< Si! Ma dobbiamo iniziare subito! Voglio diventare il più bravo del mondo a suonarla! >>
<< Vedrai che lo diventerai, appena ci vediamo ci mettiamo al lavoro e suoneremo tutto il giorno, tutti i giorni >> dall’altro capo del telefono si sentì un urlo entusiasta.
<< Non vedo l’ora! Ora, però, ti passo la mamma va bene? >> sentì dire al bambino con un tono di voce più che dispiaciuto.
<< D’accordo campione, ci sentiamo >> salutò ancora sorridendo.
Per un momento dalla cornetta non arrivò nessun suono poi qualcuno parlò.
<< Pronto? >> disse la ragazza e una morsa stritolò lo stomaco di Nick, se Thomas gli era mancato tanto a Danielle aveva pensato tutti i giorni, lei era come una sorella maggiore per lui.
<< Dani >> sussurrò teneramente passandosi una mano fra i capelli.
<< Ehi piccolo >> rispose con altrettanta dolcezza la ragazza e Nick cercò di ricordare l’ultima volta che aveva sentito la sua voce, doveva essere passato qualche mese ma gli sembrava un’eternità a dire il vero
<< Non ho più quattordici anni, Dani. Sono cresciuto >> ridacchiò il ragazzo.
<< Tu sarai sempre il mio piccolino Nicholas, ricordalo >> la sua risata cristallina risuonò perfettamente dall’altro capo e Nick sorrise sentendola << Kevin mi ha raccontato tutto, come va? >>
<< Se ci fossi tu andrebbe meglio ma ce la caviamo comunque >>
<< Tra poco vi sarò molto più d’aiuto, vedrai >> ridacchiò lei e Nick aggrottò le sopracciglia confuso.
<< Che vuoi dire? >> domandò mentre la porta si riapriva e Joe faceva capolino nella stanza.
<< Non è mio compito parlarne Nick, fatti spiegare dai tuoi fratelli e poi richiamami >>
<< D’accordo >> rispose il ragazzo ancora più confuso che mai e sentì Danielle riattaccare << Ok, Kevin sputa il rospo! >> esclamò facendo scostare di poco Jen che era poggiata alla sua spalla.
I fratelli si lanciarono strani sguardi e scoppiarono a ridere, Kevin si sedette sul letto rimanendo in silenzio come per prepararsi un discorso poi iniziò a parlare.
<< Vedi, la tua chiamata non è stata l’unica ragione per la quale siamo venuti a New York. Certo, appena ci hai chiamati siamo subito corsi qui ma io ci sarei comunque venuto perché il mio capo mi ha offerto una promozione e, se l’accettassi, io Danielle e Thomas ci dovremmo trasferire qui. In questi tre giorni mi sono dato da fare per trovare una casa ma non ci ero riuscito, fino a stamattina... >> un enorme sorriso comparve sul volto di Nick mentre il cuore gli batteva sempre più forte << È una villetta molto carina, me la posso permettere e dista un centinaio di metri da qui >>
<< Ti trasferisci qui? >> chiese il piccolo euforico e Kevin annuì << Ma intendi definitivamente, vero? >>
<< Certo Nick, si definitivamente >>
<< Ma è perfetto! >> urlò << Tu, Dani e Tommy dall’altra parte della strada e Joe, tu puoi ritornare nella tua camera, Jen dormirà qui con me. Tornerà tutto come ai vecchi tempi. >> una strana luce brillava negli occhi di Nick, non si sentiva così felice da tempo.
<< Non credo che vada bene così, Nick >> si intromise Joe e la fiamma si spense negli occhi del fratello << Quella camera vi serve, non ora certo, ma vi servirà ed io mi sentirei decisamente di troppo qui >>
<< Si ma tu non puoi andare via. Devi rimanere qui, non puoi abbandonarmi >> la voce tremante del ragazzo sorprese Jen che gli strinse le mani intorno al braccio, lo aveva già visto soffrire per i suoi fratelli ma mai così.
<< Non sto dicendo che andrò via, Nicky. Tranquillo. Rimarrò qui anch’io ma non in questa casa >> lo tranquillizzò il fratello e Jen sentì il ragazzo rilassarsi sotto la sua stretta.
<< E dove starai? >> domandò preoccupato.
<< Da Maya >> ridacchiò divertito Joe << Ci ho appena parlato e per lei va bene >>
Nick sorrise ancora incredulo e si lanciò ad abbracciare i fratelli, finalmente erano di nuovo insieme.
 
Jen entrò in soggiorno nervosa passandosi le mani fra i capelli e si sorprese che la luce della cucina fosse ancora accesa.
<< Ehi >> le sussurrò Kevin dallo sgabello su cui era seduto.
<< Ehi >> sorrise lei incontrando il suo sguardo smeraldo << Che fai ancora in piedi? >>
<< Dovevo fare una telefonata di lavoro, cose noiose. Tu? Non riesci a dormire? >> lei scosse la testa e si sedette accanto a lui.
<< Ti preparo la tisana segreta di mia madre, quando Danielle aspettava Tommy la faceva addormentare come un sasso, è incredibile vedrai >> ridacchiando balzò in piedi e si diresse verso i fornelli.
<< Vostra madre mi odia ora, vero? >> domandò la ragazza dopo qualche minuto di silenzio.
<< Credo che mia madre non sia geneticamente programmata per odiare, lei vuole bene a tutti e da come parlava di te penso che ci tenga davvero tanto >> rispose tranquillo ma Jen non si convinse.
<< Si ma tutto questo quando ancora ero una povera senzatetto che Nick ospitava, ora è tutto diverso >> replicò convinta.
<< Io non credo che sia così, ma se non ti fidi dei miei giudizi te lo posso far dire da lei direttamente >> sorrise lanciandole un’occhiata e tirò fuori dalla tasca il lucente Blackberry.
<< Non credo sia il caso, Kevin. È davvero tardi >> protestò la ragazza ma lui non la stette a sentire e, composto il numero, impostò il vivavoce.
<< Kevin! >> la voce della donna risuonò per tutta la stanza e Jen sperò che né Nick né Joe si svegliassero.
<< Ehi mamma, mi dispiace per l’orario >> rispose lui dolcemente.
<< Non ti preoccupare tesoro, ma è successo qualcosa? >> domandò preoccupata e Kevin si affrettò a risponderle.
<< No, no, niente, tranquilla e solo che sono qui con Jen e... >> non riuscì a finire la frase che già la donna iniziò a urlare.
<< Jen! Cara, come stai? Che ci fai ancora sveglia? Hai bisogno di dormire, lo sai. Sono stata così in pena per te, non posso credere a tutto quello che hai dovuto affrontare. Non hai idea di quanto mi dispiaccia. Spero che ora vada meglio >>
<< Si, signora, va molto meglio ora. Beh tutto grazie ai suoi figli, in realtà. >> rispose imbarazzata la ragazza, non riusciva a credere che nonostante il modo in cui aveva sconvolto la vita di Nick lei continuasse a preoccuparsi per lei. L’immagine di sua madre che la cacciava via le comparve in mente e le lacrime iniziarono a scendere indisturbate. Kevin le sorrise riuscendo a tranquillizzarla.
<< Sono sicura che sei in buone mani, Jen. E per qualsiasi cosa io ci sono sempre, chiamami quando vuoi, a qualsiasi ora >>
<< Grazie, grazie davvero >> rispose con voce roca asciugandosi gli occhi.
<< Prego tesoro, ora forza, vai a dormire e non piangere >> risuonò la voce della donna nel tono più dolce possibile e la telefonata finì.
Kevin porse la tazza piena alla ragazza.
<< Che ti avevo detto? >> ridacchiò e la ragazza annuì sorridendo.
La porta del corridoio in quel momento si aprì ed un Nick molto assonnato entrò in cucina. Si stropicciò gli occhi e si avvicinò a Jen abbracciandola da dietro e lasciandole un bacio sulle tempie.
<< Che state combinando? >> chiese sbadigliando e Jen bevve un lungo sorso di tisana sorridendo,
<< Kevin mi ha aiutato a scegliere il nome se il  bambino si rivelerà una bambina >> disse lanciato uno sguardo al ragazzo che li guardava soddisfatto.
<< Ah si? E qual è questo nome straordinario? >> ridacchiò curioso.
<< Denise >> rispose lei senza esitazione e fece l’occhiolino a Kevin. 




**************
In un ritardo assurdo ma eccomi qui! Mi dispiace ma sono stata in gita e non sono riuscita a postare prima però il capitolo è bello lungo quindi mi potete perdonare ;)
Mi dispiace, lo so di non averlo scritto al meglio ma spero che vi piaccia comunque.
Alloooora, 
prima di tutto è una nuova coppia quella di Joe e Maya? Si formerà? E chi lo sa...
beh per quanto riguarda loro mi è venuta l'ispirazione a Firenze durante la gita e mi sono convinta a inserirlo nella storia.
Ma se siete curiosi di sapere cosa succederà dovete continuare a leggere.

Il prossimo capitolo sarà il penultimo probabilmente quindi spero continuiate a seguire la storia fino alla fine.
Manca davvero poco!

Grazie a tutti colore che leggono ma soprattutto a chi recensisce anche se siete davvero pochi.
Alla prossima, quindi.
Un bacio,
-cla 


PS Ho postato due OS se vi va di leggerle mi farebbe piacere sapere il vostro parere.
  
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