CAPITOLO 22
Billie
“ Trè! Ma
come cazzo guidi? Fra un po’ vomito il tacchino di Natale! “ si lamentò Mike
aprendo il finestrino per respirare l’aria di San Francisco carica di umidità
“ Si può
sapere chi ha spostato l’ospedale? Quel vecchio a cui abbiamo chiesto ha detto
che era praticamente dietro l’angolo! “ constatò Al infastidito
“ Bah quello
non sapeva nemmeno di trovarsi sulla terra secondo me! “ feci notare ormai
scoraggiato, era da un’ora che giravamo nei sobborghi di San Francisco alla
disperata ricerca dell’ospedale…
“ ECCOLO!!!!
“ urlò Trè facendoci sobbalzare “ Che il protettore degli hot dog sia
benedetto! “
“ Cosa cazzo
centra il protettore degli hot dog adesso? “
“ Lui vede
tutto! E ha guidato noi poveri affamati smarriti alla destinazione tanto agognata!
“ puntualizzò Trè con tono solenne
“ Guarda che
siamo all’ospedale non ad una tavola calda… “ lo informò Al scuotendo la testa;
Trè non si fece certo scoraggiare da questa rivelazione e inchiodò con
entusiasmo davanti all’entrata principale
“ Andiamo
truppa! Si mangia! “ urlò catapultandosi fuori dal furgoncino
“ Hey testa
di cazzo! Guarda che non si può parcheggiare qui! “ sbraitò Mike invano visto
che il batterista era già sparito all’interno dell’edificio
“ Lascia
stare! Sono fatti suoi “ constatai appoggiandogli una mano sulla spalla
“ Già “
mormorò a denti stretti il mio migliore amico “ Andiamo! “ aggiunse
sottraendosi alla mia presa
“ Mike “ lo
chiamai
“ Umh? “
“ Tutto
bene? “ domandai con sguardo indagatore
“ Certo…
Perché non dovrebbe? “ tagliò corto dopo un attimo di esitazione; scossi la
testa e lo seguii dentro l’edificio
“ Mi scusi
sto cercando Kimberly McLane… “ la signora dietro la scrivania mi squadrò da
cima a fondo con astio per poi abbassare lo sguardo sul computer e digitare
alcune lettere con sufficienza
“ Qui non
c’è nessuna Kimberly McLane! “ mi informò masticando una cicca rosa a bocca
semi aperta
“ Che vuol
dire che non c’è? Deve esserci! “ sbottò Mike alle mie spalle sbattendo un
pugno sul bancone
“ Senta per
favore, potrebbe ricontrollare? Magari si è sbagliata… “ chiesi sfoderando una
gentilezza di cui non mi credevo capace; la segretaria rimase a fissarmi per
qualche istante sbattendo la bocca come una mucca che mastica annoiata un
ciuffo d’erba
“ Ok… Ma
come ho già detto qui non c’è nessuno con quel nome “ rispose seccata “
Vediamo… McLane… Umh… C’è solo una Natalie McLane ma nessuna Kimberly! “ confermò alla fine stravaccandosi sulla sedia
e riacquistando un’espressione strafottente
“ Natalie?
Ma è il nome di sua madre! “ esclamai illuminato; Mike mi
guardò interrogativo “ Ne sono sicuro! “ confermai
“ Ci può
dire il numero della stanza? “ domandai speranzoso
“ Senti
dolcezza non credo che quella tipa si sveglierà presto ma se volete aspettare, al secondo
piano c’è la sala d’attesa! E adesso toglietevi dai piedi che ho da fare! “
“ Già vedo
che è molto impegnata… stia attenta a non slogarsi la mascella a furia di
ruminare come una mucca! “ ironizzò Mike avviandosi verso le scale, facendo
scoppiare me e Al in una fragorosa risata
“ Ah
teppistelli da quattro soldi! Imparate a vestirvi prima di criticare il
prossimo! “ la sentimmo sbraitare in lontananza
“ Imparate a
vestirvi prima di criticare il prossimo “ la imitò Al provocando altre risate
Kim
Sentivo
delle voci, ma erano lontane, non capivo quello che dicevano come se stessero
parlando un’altra lingua; la testa mi pulsava insistentemente all’altezza delle
tempie e qualcosa di freddo mi stringeva il polso
“ Hey credo
si stia svegliando! “ sentii sussurrare una voce
“ Piano
lasciatela respirare! “ ordinò qualcun
altro
Aprii lentamente
gli occhi, portando una mano all’altezza del viso per coprire la luce
proveniente dal soffitto
“ Cosa… “
tentai di domandare ma mi interruppi subito spiazzata dalla mia stessa voce
così strana e rauca, sembrava che non avessi parlato per giorni
“ Come ti
senti, Kim? “ domandò Dave , spostai il braccio sforzandomi di tenere gli occhi
aperti e sollevai leggermente la testa per osservare la situazione
“ Wow ci
siete proprio tutti “ sorrisi lievemente constatando che tutta la famiglia si
trovava nell’angusto corridoio dell’ospedale… tutti tranne mia madre; avevo
paura di sapere cosa era successo ma mi feci coraggio e chiesi con un groppo
alla gola
“ Co… come
sta la mamma? “ la reazione dei presenti non fu certo incoraggiante, visto che
tutti abbassarono immediatamente lo sguardo e iniziarono a fissarsi le scarpe
“ Hey! Vi ho
fatto una domanda! Siete pregati di rispondere! O forse trovate più
interessanti le sudice mattonelle del pavimento? “ sbottai con le lacrime agli
occhi alzandomi di scatto, un capogiro mi suggerì di tornare seduta ma non ci
feci caso e iniziai a squadrare tutti con astio
“ Ecco Kim…
vedi non so come dirtelo… “ iniziò zia Sam
“ Ti prego
zia! Non ho più 5 anni! Risparmiami la commedia! “ la gelai
“ Mamma ha
avuto un infarto… I medici non sanno se si riprenderà, è entrata in coma “
intervenne Matt con tono piatto, lo sguardo perso nel vuoto; in quel momento fu
come se tutto il mondo mi fosse caduto addosso, non poteva succedere! Non a
noi! Avevamo già sofferto abbastanza! Non era giusto! Non potevano portarci via
anche la mamma!
Delle calde
lacrime iniziarono a solcarmi le guancie, la vista si annebbiava ma non era un
pianto di liberazione, era solo disperazione, paura e insicurezza; guardai uno
ad uno tutti i membri di quel che restava della mia famiglia e il mio cuore fu
subito assalito da un’incredibile angoscia; loro avevano tutti bisogno di me,
ma io non mi sentivo abbastanza forte!
Come se
avesse capito quello che mi frullava per la testa Lizz mi strinse forte a se e
iniziò ad accarezzarmi i capelli
“ Dai andrà
tutto bene! Ci sono io, nessuno si aspetta nulla da te, Kim, siete tutti sulla
stessa barca “ mi sussurrò cercando di calmarmi, ma tutto ciò che riuscii a
fare fu sfogare con le lacrime la mia frustrazione
“ Imparate a
vestirvi prima di criticare il prossimo “ sentimmo una voce sulle scale, delle
risate e poi dei passi che si avvicinavano lentamente, quasi avessero paura di
raggiungere l’angusta sala d’attesa in cui ci trovavamo; Lizz si staccò da me,
infastidita dagli schiamazzi dei nuovi arrivati
“ Non c’è
più religione! Senti che casino che fanno questi deficienti! Forse qualcuno
dovrebbe informarli che questo è un ospedale! “ constatò acida la mia migliore
amica “ Beh ci penserò io “ aggiunse dirigendosi svelta verso le scale
“ Scusate!
Qui c’è gente che… “ non terminò la frase, rimase impietrita ad osservare le
scale,con gli occhi spalancati
“ Oh mio
Dio! Lizzy sei tu? “ esclamò una voce fin troppo famigliare
“ Billie? “
domandò Lizz riprendendosi dallo stato di catalessi in cui era caduta “ Che
diavolo ci fate voi qui? “
“ Simpatica
come sempre! “ ironizzò il moro “ Comunque stavo cercando… Kim! “ i suoi
profondi occhi verdi si illuminarono quando si accorsero della mia presenza,
ero rimasta immobile al centro del corridoio, dovevo avere un aspetto orribile
ma non mi importava; l’unica cosa che contava era che lui era lì, per me!
“ Billie “
sussurrai prima di essere accolta fra le sue braccia e di affondare il viso
nell’incavo del suo collo
“ Kim, ho
avuto paura “ ammise con un timido sorriso accarezzandomi la schiena, potevo
sentire il suo respiro regolare fra i capelli e mi sembrò per un istante di
essere in pace col mondo
“ Devo
essermi perso qualcosa! “ commentò acido Steven
“ Già,
anch’io “ si intromise Emily “ Ma sono felice per voi! Congratulazioni! A
quando le nozze? “ terminò con un sorrisetto malizioso sulle labbra
“ Emily, non
dire sciocchezze! “ la riprese zia Sam “ Ad ogni modo, non vorrei interrompere
questo meraviglioso momento, Kim, ma credo che tu mi debba presentare qualcuno
“ continuò guardandomi di sottecchi, Ah questa mi mancava! Zia Sam che si
preoccupava per me! La preferivo da sbronza! Sperai solo che non attaccasse con
la favola su come nascono i bambini nel bel mezzo dell’ospedale!
Mi staccai
malvolentieri da Billie e rivolgendo un sorriso acido alla zia feci le
presentazioni
“ Billie
questa è mia zia Sam, zia Sam lui è Billie Joe, il mio ragazzo “
Avrei pagato
qualunque cosa per poter fare una fotografia alla faccia della zia e di tutti i
presenti in quel momento
“ Piacere “
mormorò lei a denti stretti
“ Il piacere
è mio, signora “ rispose educatamente Billie con un sorriso soddisfatto
stampato sulle labbra
“ Zia Sam io
ho fame! “ si intromise la piccola Clare aggrappandosi ai pantaloni della zia
“ Oh tesoro,
mi dispiace, hai ragione, abbiamo completamente perso la cognizione del tempo…
che ore sono? “
“ Le 21.00 “
“ Ormai è
tardi per tornare a Rodeo… che ne direste di restare a dormire a casa mia qui a
San Francisco per stanotte? “ propose Dave
“ Io non
credo che… “
“ Ma certo!
E’ un’ottima idea! “ intervenne zia Sam entusiasta
“ Ma zia… “
“ Niente ma
Steven! Siamo tutti stanchi e fuori sta piovendo a dirotto! Passeremo la notte
qui a San Francisco a meno che tu non abbia voglia di tornare a Rodeo in
pullman! “ lo liquidò la zia; quella sera mi stava davvero dando sui nervi,
credeva forse di poterci dare ordini solo perché mamma non c’era? Strinsi forte
la mano di Billie che rispose prontamente accarezzandomi la guancia con la mano
libera ed aprendosi in un dolce sorriso
“ Andrà
tutto bene “ sussurrò e non potei fare a meno di credergli, la sua tenerezza
era disarmante.
“ Io non
posso lasciare l’ospedale “ mormorai
“ Ma tesoro
devi riposarti “ cercò di farmi ragionare la zia
“ Lo so ma
se la mamma dovesse svegliarsi voglio essere qui! “ ribattei fermamente
“ Senti Kim
sei svenuta solo poche ore fa per un cedimento nervoso, va a casa di Dave e
riposati resterò qui io e se Natalie dovesse svegliarsi vi chiamerò
immediatamente “ propose Sam.
Spostai lo
sguardo su Billie che mi sorrise incoraggiante come per farmi capire che quella
era la soluzione migliore
“ Ok, va
bene… allora andiamo a casa “ conclusi contrariata
“ Bene!
Inutile dire che anche i tuoi amici sono invitati! “ esordì Dave facendo un
cenno a Billie, Mike e Al; in quel momento mi accorsi di Lizz, non ci avevo più
fatto caso ma mi resi conto subito degli sguardi di ghiaccio che si rivolgevano
il bassista e la mia migliore amica, non
presagivano niente di buono.
“ Fantastico!
Allora andiamo su! “ esclamai prendendo Lizzie a braccetto e trascinandola via.
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“ Cazzo! Che
mi venga un colpo! Una limousine!!! Cazzissimo!!! Non ne avevo mai vista una! “
esclamò Al quando si rese conto quale mezzo di trasporto ci avrebbe portato a
destinazione
“ Porca
puttana! “ aggiunse poco finemente Mike
“ L’hai
detto amico! “ terminò Billie avvicinandosi all’auto con gli occhi spalancati;
bah ma chi li capiva, era solo una macchina più lunga di quelle normali, niente
di che!
“ Hey amico
devi averne di grana, è? “ chiese Al continuando ad osservare il veicolo con la
bocca spalancata
“ Chiudi la
bocca, Al se no ti entrano le mosche! “ esclamò Trè comparendo in tutto il suo
splendore con un hot dog in una mano e una porzione di nachos nell’altra
“ Hey Trè
che fine avevi fatto? “
“ Ero andato
a fare rifornimento! “ rispose fiero sventolando il suo trofeo
“ Potevi
anche evitare, non mi sembra che tu ne abbia bisogno “ intervenne acida Emily
squadrando la pancia del batterista
“ Oh ma ciao
tesoro non mi sono ancora presentato, che cafone… io sono… “
“ Non mi
interessa! “ tagliò corto mia sorella, salendo in macchina e lasciando il
povero Trè con un palmo di naso
“ E’ pazza
di me! “ decretò il batterista riprendendosi
“ Hey! Stai
lontano da mia sorella! “ lo avvertii prendendolo per il colletto della camicia
“ Oh è tua
sorella? Sai non vi assomigliate per niente, tu sei molto più brutta! “ disse
aprendosi in un sorrisetto furbo per poi sgattaiolare nella limousine senza
attendere la mia reazione
“ TRE’!!! SE
TI PRENDO… “ sbottai ma fui interrotta dall’intervento di mio fratello Steve
che mi trascinò in disparte
“ E così…
Armstrong “ iniziò con aria indagatrice
“ Come
scusa? “ domandai ancora frastornata, un attimo prima stavo quasi picchiando
Trè e un attimo dopo mi ritrovavo davanti la serissima faccia di mio fratello
“ Hai capito
benissimo… Ti sei fidanzata con Billie Joe Armstrong! “ constatò quasi
incredulo
“ Oh tu
conosci Billie? “chiesi sempre più confusa
“ Già e non
ne ho certo sentito parlare per la sua santità o le sue buone opere… “ mi
fulminò; alzai un sopracciglio accigliata
“ Two Dollar
Bill… ti dice niente? “ aggiunse come se fosse la cosa più ovvia del mondo
“ Questi non
sono affari tuoi, Steven! “ lo liquidai iniziando ad allontanarmi; mi bloccò
per il polso obbligandomi a girarmi verso di lui
“ Io credo
che siano affari miei, Kim! Tu sei mia sorella! “ disse guardandomi
intensamente negli occhi, sostenni il suo sguardo per qualche secondo e poi
ribattei
“ Tu non lo
conosci… “
“ No e non
ci tengo nemmeno! “
“ Già perché
sei solo un’idiota che si ferma alle apparenze! “
“ No dico ma
ti senti? Stai difendendo un drogato del cazzo che tu stessa hai sempre
criticato! “ esclamò con tono ironico mantenendo salda la stretta sul mio polso
“ Beh mi
sbagliavo! C’è molto di più dietro a quella sua aria da ragazzetto arrogante “
dissi cercando di mantenere un tono di voce calmo
“ Come puoi
dire una cosa del genere, Kim? Quel tipo è un teppista, spaccia droga, si fa di
marijuana, suona in un gruppo rock di falliti e abita in una catapecchia! “
esclamò irritato
“ Forse
prima di parlare dovresti sapere come stanno realmente le cose! Si è vero,
Billie spaccia erba ma non si può decidere di chi innamorarsi e io… “ in quel
memento mi bloccai, non potevo credere a ciò che avevo appena detto, avevo
ammesso di essermi innamorata di Billie, rimasi immobile a fissare il vuoto
dietro la spalla di Steven. Non avevo mai trovato il coraggio di ammettere i
miei sentimenti per quel nano dai capelli neri, ma quella sera sentivo il
bisogno di urlare a tutto il mondo ciò che provavo
“ Io… io… io
lo amo “ mormorai infine a mezza voce, quasi in un soffio; Steven rimase
spiazzato dalla mia rivelazione, così ne approfittai per sciogliere la sua
presa e salire finalmente in macchina, o meglio in quel salottino su 4 ruote!
Trovai Trè
già spaparanzato con un bicchiere di champagne in mano, Al era intento a
schiacciare ogni pulsante che gli capitava sotto mano ed emetteva esclamazioni
di stupore ogni volta che vedeva gli effetti dei suddetti pulsanti; Mike e Lizz
erano seduti l’uno di fronte all’altro e continuavano la battaglia di sguardi
che avevo interrotto nel corridoio, Emily stava cullando dolcemente Clare che
non smetteva di lamentarsi per la fame; Matt parlottava tranquillamente con Dave
e Billie si lamentava con Trè accusandolo di occupare tutto il sedile col suo
grosso culo. Non riuscii a trattenere un sorriso guardando quella tranquilla
scenetta
“ Allora Kim
andiamo o no? “ domandò Dave vedendo che mi ero bloccata sulla porta dell’auto
“ Ah si
certo! “ esclamai prendendo posto fra Trè e Billie; poco dopo ci raggiunse
anche Steve che dopo avermi rivolto uno sguardo accusatore si posizionò vicino
ad Emily
“ Luke
possiamo andare “ comunicò Dave all’autista premendo un bottone
“ Che
figata! Da lì si può parlare all’autista! Non ci credo! Hai visto Trè? “
esclamò Al, entusiasta della nuova scoperta
“ Cazzo si!
Questa macchina è la cosa più fica che abbia mai visto! “ gli fece eco l’altro
batterista
“ Cosa
succede se schiaccio questo bottone? “ domandò Al
“ No non lo…
“ Dave non riuscì a terminare la frase perché il batterista aveva già premuto
il pulsante facendo cadere all’interno della vettura tutta l’acqua che si era
accumulata sul tettuccio
“ Al sei un
deficienteeeee! “ urlò Mike infastidito dalla doccia indesiderata “ Se ti
prendo! “
“ No no
Mike! Aiuto mi arrendo! Scusa non volevo! “ implorò Al completamente schiacciato
sotto il dolce peso del bassista
“ Hey
ragazzi piano! “ si lamentò Emily
“ Ma io ho
fameeee! “ Clare
“ Gente per
favore un po’ di pazienza fra poco saremo a casa! “ intervenne Dave cercando di
calmare le acque; Billie Joe scosse la testa divertito
“ Sono
peggio dei bambini “
Bene sono
riuscita a postare un nuovo capitolo in tempi rispettabili, sono fiera di me!
=)
Voglio
ringraziare tutti i miei lettori e lettrici ed in particolare
Icegirl46:
ciao carissima! Grazie 1000 per i tuoi commenti è sempre bello sentire il
parere di qualcuno =) Come puoi vedere Mike e Lizz si stanno uccidendo con lo sguardo!
Ma ti prometto che presto si sbloccherà anche la loro situazione!
Jingle
Town: Hey hai di nuovo cambiato nome, così mi confondi XD questa volta ti ho
fatto aspettare un po’ di meno =) Oddio! Adoro Don’t Cry! Fa davvero venire
voglia di piangere, è un capolavoro! =)
Detto questo
vi lascio! Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, consigli e suggerimenti
sono sempre ben accetti!
Con affetto
Littlediana
<3