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Autore: littlediana    25/05/2011    4 recensioni
Salve a tutti, sono nuova del sito e questa è la mia prima fanfiction. Dopo aver letto delle bellissime storie sul mio gruppo preferito, ovvero i Green Day, mi è venuta voglia di continuare una bozza che avevo iniziato un po' di tempo fa. La storia è ambientata a Berkeley a cavallo fra il 1989 e il 1990, quando i nostri mitici musicisti erano solo dei diciassettenni un po' esuberanti. Spero vi piaccia, buona lettura!!!
Genere: Commedia, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Billie J. Armstrong, Mike Dirnt
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 22

CAPITOLO 22

 

Billie

“ Trè! Ma come cazzo guidi? Fra un po’ vomito il tacchino di Natale! “ si lamentò Mike aprendo il finestrino per respirare l’aria di San Francisco carica di umidità

“ Si può sapere chi ha spostato l’ospedale? Quel vecchio a cui abbiamo chiesto ha detto che era praticamente dietro l’angolo! “ constatò Al infastidito

“ Bah quello non sapeva nemmeno di trovarsi sulla terra secondo me! “ feci notare ormai scoraggiato, era da un’ora che giravamo nei sobborghi di San Francisco alla disperata ricerca dell’ospedale…

“ ECCOLO!!!! “ urlò Trè facendoci sobbalzare “ Che il protettore degli hot dog sia benedetto! “

“ Cosa cazzo centra il protettore degli hot dog adesso? “

“ Lui vede tutto! E ha guidato noi poveri affamati smarriti alla destinazione tanto agognata! “ puntualizzò Trè con tono solenne

“ Guarda che siamo all’ospedale non ad una tavola calda… “ lo informò Al scuotendo la testa; Trè non si fece certo scoraggiare da questa rivelazione e inchiodò con entusiasmo davanti all’entrata principale

“ Andiamo truppa! Si mangia! “ urlò catapultandosi fuori dal furgoncino

“ Hey testa di cazzo! Guarda che non si può parcheggiare qui! “ sbraitò Mike invano visto che il batterista era già sparito all’interno dell’edificio

“ Lascia stare! Sono fatti suoi “ constatai appoggiandogli una mano sulla spalla

“ Già “ mormorò a denti stretti il mio migliore amico “ Andiamo! “ aggiunse sottraendosi alla mia presa

“ Mike “ lo chiamai

“ Umh? “

“ Tutto bene? “ domandai con sguardo indagatore

“ Certo… Perché non dovrebbe? “ tagliò corto dopo un attimo di esitazione; scossi la testa e lo seguii dentro l’edificio

“ Mi scusi sto cercando Kimberly McLane… “ la signora dietro la scrivania mi squadrò da cima a fondo con astio per poi abbassare lo sguardo sul computer e digitare alcune lettere con sufficienza

“ Qui non c’è nessuna Kimberly McLane! “ mi informò masticando una cicca rosa a bocca semi aperta

“ Che vuol dire che non c’è? Deve esserci! “ sbottò Mike alle mie spalle sbattendo un pugno sul bancone

“ Senta per favore, potrebbe ricontrollare? Magari si è sbagliata… “ chiesi sfoderando una gentilezza di cui non mi credevo capace; la segretaria rimase a fissarmi per qualche istante sbattendo la bocca come una mucca che mastica annoiata un ciuffo d’erba

“ Ok… Ma come ho già detto qui non c’è nessuno con quel nome “ rispose seccata “ Vediamo… McLane… Umh… C’è solo una Natalie McLane ma nessuna Kimberly! “  confermò alla fine stravaccandosi sulla sedia e riacquistando un’espressione strafottente

“ Natalie? Ma è il nome di sua madre! “ esclamai illuminato; Mike mi guardò interrogativo “ Ne sono sicuro! “ confermai

“ Ci può dire il numero della stanza? “ domandai speranzoso

“ Senti dolcezza non credo che quella tipa si sveglierà presto ma se volete aspettare, al secondo piano c’è la sala d’attesa! E adesso toglietevi dai piedi che ho da fare! “

“ Già vedo che è molto impegnata… stia attenta a non slogarsi la mascella a furia di ruminare come una mucca! “ ironizzò Mike avviandosi verso le scale, facendo scoppiare me e Al in una fragorosa risata

“ Ah teppistelli da quattro soldi! Imparate a vestirvi prima di criticare il prossimo! “ la sentimmo sbraitare in lontananza

“ Imparate a vestirvi prima di criticare il prossimo “ la imitò Al provocando altre risate

 

Kim

Sentivo delle voci, ma erano lontane, non capivo quello che dicevano come se stessero parlando un’altra lingua; la testa mi pulsava insistentemente all’altezza delle tempie e qualcosa di freddo mi stringeva il polso

“ Hey credo si stia svegliando! “ sentii sussurrare una voce

“ Piano lasciatela respirare!  “ ordinò qualcun altro

Aprii lentamente gli occhi, portando una mano all’altezza del viso per coprire la luce proveniente dal soffitto

“ Cosa… “ tentai di domandare ma mi interruppi subito spiazzata dalla mia stessa voce così strana e rauca, sembrava che non avessi parlato per giorni

“ Come ti senti, Kim? “ domandò Dave , spostai il braccio sforzandomi di tenere gli occhi aperti e sollevai leggermente la testa per osservare la situazione

“ Wow ci siete proprio tutti “ sorrisi lievemente constatando che tutta la famiglia si trovava nell’angusto corridoio dell’ospedale… tutti tranne mia madre; avevo paura di sapere cosa era successo ma mi feci coraggio e chiesi con un groppo alla gola

“ Co… come sta la mamma? “ la reazione dei presenti non fu certo incoraggiante, visto che tutti abbassarono immediatamente lo sguardo e iniziarono a fissarsi le scarpe

“ Hey! Vi ho fatto una domanda! Siete pregati di rispondere! O forse trovate più interessanti le sudice mattonelle del pavimento? “ sbottai con le lacrime agli occhi alzandomi di scatto, un capogiro mi suggerì di tornare seduta ma non ci feci caso e iniziai a squadrare tutti con astio

“ Ecco Kim… vedi non so come dirtelo… “ iniziò zia Sam

“ Ti prego zia! Non ho più 5 anni! Risparmiami la commedia! “ la gelai

“ Mamma ha avuto un infarto… I medici non sanno se si riprenderà, è entrata in coma “ intervenne Matt con tono piatto, lo sguardo perso nel vuoto; in quel momento fu come se tutto il mondo mi fosse caduto addosso, non poteva succedere! Non a noi! Avevamo già sofferto abbastanza! Non era giusto! Non potevano portarci via anche la mamma!

Delle calde lacrime iniziarono a solcarmi le guancie, la vista si annebbiava ma non era un pianto di liberazione, era solo disperazione, paura e insicurezza; guardai uno ad uno tutti i membri di quel che restava della mia famiglia e il mio cuore fu subito assalito da un’incredibile angoscia; loro avevano tutti bisogno di me, ma io non mi sentivo abbastanza forte!

Come se avesse capito quello che mi frullava per la testa Lizz mi strinse forte a se e iniziò ad accarezzarmi i capelli

“ Dai andrà tutto bene! Ci sono io, nessuno si aspetta nulla da te, Kim, siete tutti sulla stessa barca “ mi sussurrò cercando di calmarmi, ma tutto ciò che riuscii a fare fu sfogare con le lacrime la mia frustrazione

 

“ Imparate a vestirvi prima di criticare il prossimo “ sentimmo una voce sulle scale, delle risate e poi dei passi che si avvicinavano lentamente, quasi avessero paura di raggiungere l’angusta sala d’attesa in cui ci trovavamo; Lizz si staccò da me, infastidita dagli schiamazzi dei nuovi arrivati

“ Non c’è più religione! Senti che casino che fanno questi deficienti! Forse qualcuno dovrebbe informarli che questo è un ospedale! “ constatò acida la mia migliore amica “ Beh ci penserò io “ aggiunse dirigendosi svelta verso le scale

“ Scusate! Qui c’è gente che… “ non terminò la frase, rimase impietrita ad osservare le scale,con gli occhi spalancati

“ Oh mio Dio! Lizzy sei tu? “ esclamò una voce fin troppo famigliare

“ Billie? “ domandò Lizz riprendendosi dallo stato di catalessi in cui era caduta “ Che diavolo ci fate voi qui? “

“ Simpatica come sempre! “ ironizzò il moro “ Comunque stavo cercando… Kim! “ i suoi profondi occhi verdi si illuminarono quando si accorsero della mia presenza, ero rimasta immobile al centro del corridoio, dovevo avere un aspetto orribile ma non mi importava; l’unica cosa che contava era che lui era lì, per me!

“ Billie “ sussurrai prima di essere accolta fra le sue braccia e di affondare il viso nell’incavo del suo collo

“ Kim, ho avuto paura “ ammise con un timido sorriso accarezzandomi la schiena, potevo sentire il suo respiro regolare fra i capelli e mi sembrò per un istante di essere in pace col mondo

“ Devo essermi perso qualcosa! “ commentò acido Steven

“ Già, anch’io “ si intromise Emily “ Ma sono felice per voi! Congratulazioni! A quando le nozze? “ terminò con un sorrisetto malizioso sulle labbra

“ Emily, non dire sciocchezze! “ la riprese zia Sam “ Ad ogni modo, non vorrei interrompere questo meraviglioso momento, Kim, ma credo che tu mi debba presentare qualcuno “ continuò guardandomi di sottecchi, Ah questa mi mancava! Zia Sam che si preoccupava per me! La preferivo da sbronza! Sperai solo che non attaccasse con la favola su come nascono i bambini nel bel mezzo dell’ospedale!

Mi staccai malvolentieri da Billie e rivolgendo un sorriso acido alla zia feci le presentazioni

“ Billie questa è mia zia Sam, zia Sam lui è Billie Joe, il mio ragazzo “

Avrei pagato qualunque cosa per poter fare una fotografia alla faccia della zia e di tutti i presenti in quel momento

“ Piacere “ mormorò lei a denti stretti

“ Il piacere è mio, signora “ rispose educatamente Billie con un sorriso soddisfatto stampato sulle labbra

“ Zia Sam io ho fame! “ si intromise la piccola Clare aggrappandosi  ai pantaloni della zia

“ Oh tesoro, mi dispiace, hai ragione, abbiamo completamente perso la cognizione del tempo… che ore sono? “

“ Le 21.00 “

“ Ormai è tardi per tornare a Rodeo… che ne direste di restare a dormire a casa mia qui a San Francisco per stanotte? “ propose Dave

“ Io non credo che… “

“ Ma certo! E’ un’ottima idea! “ intervenne zia Sam entusiasta

“ Ma zia… “

“ Niente ma Steven! Siamo tutti stanchi e fuori sta piovendo a dirotto! Passeremo la notte qui a San Francisco a meno che tu non abbia voglia di tornare a Rodeo in pullman! “ lo liquidò la zia; quella sera mi stava davvero dando sui nervi, credeva forse di poterci dare ordini solo perché mamma non c’era? Strinsi forte la mano di Billie che rispose prontamente accarezzandomi la guancia con la mano libera ed aprendosi in un dolce sorriso

“ Andrà tutto bene “ sussurrò e non potei fare a meno di credergli, la sua tenerezza era disarmante.

“ Io non posso lasciare l’ospedale “ mormorai

“ Ma tesoro devi riposarti “ cercò di farmi ragionare la zia

“ Lo so ma se la mamma dovesse svegliarsi voglio essere qui! “ ribattei fermamente

“ Senti Kim sei svenuta solo poche ore fa per un cedimento nervoso, va a casa di Dave e riposati resterò qui io e se Natalie dovesse svegliarsi vi chiamerò immediatamente “ propose Sam.

Spostai lo sguardo su Billie che mi sorrise incoraggiante come per farmi capire che quella era la soluzione migliore

“ Ok, va bene… allora andiamo a casa “ conclusi contrariata

“ Bene! Inutile dire che anche i tuoi amici sono invitati! “ esordì Dave facendo un cenno a Billie, Mike e Al; in quel momento mi accorsi di Lizz, non ci avevo più fatto caso ma mi resi conto subito degli sguardi di ghiaccio che si rivolgevano il bassista e la mia migliore amica,  non presagivano niente di buono.

“ Fantastico! Allora andiamo su! “ esclamai prendendo Lizzie a braccetto e trascinandola via.

 

                                                                               _______________________________

 

“ Cazzo! Che mi venga un colpo! Una limousine!!! Cazzissimo!!! Non ne avevo mai vista una! “ esclamò Al quando si rese conto quale mezzo di trasporto ci avrebbe portato a destinazione

“ Porca puttana! “ aggiunse poco finemente Mike

“ L’hai detto amico! “ terminò Billie avvicinandosi all’auto con gli occhi spalancati; bah ma chi li capiva, era solo una macchina più lunga di quelle normali, niente di che!

“ Hey amico devi averne di grana, è? “ chiese Al continuando ad osservare il veicolo con la bocca spalancata

“ Chiudi la bocca, Al se no ti entrano le mosche! “ esclamò Trè comparendo in tutto il suo splendore con un hot dog in una mano e una porzione di nachos nell’altra

“ Hey Trè che fine avevi fatto? “

“ Ero andato a fare rifornimento! “ rispose fiero sventolando il suo trofeo

“ Potevi anche evitare, non mi sembra che tu ne abbia bisogno “ intervenne acida Emily squadrando la pancia del batterista

“ Oh ma ciao tesoro non mi sono ancora presentato, che cafone… io sono… “

“ Non mi interessa! “ tagliò corto mia sorella, salendo in macchina e lasciando il povero Trè con un palmo di naso

“ E’ pazza di me! “ decretò il batterista riprendendosi

“ Hey! Stai lontano da mia sorella! “ lo avvertii prendendolo per il colletto della camicia

“ Oh è tua sorella? Sai non vi assomigliate per niente, tu sei molto più brutta! “ disse aprendosi in un sorrisetto furbo per poi sgattaiolare nella limousine senza attendere la mia reazione

“ TRE’!!! SE TI PRENDO… “ sbottai ma fui interrotta dall’intervento di mio fratello Steve che mi trascinò in disparte

“ E così… Armstrong “ iniziò con aria indagatrice

“ Come scusa? “ domandai ancora frastornata, un attimo prima stavo quasi picchiando Trè e un attimo dopo mi ritrovavo davanti la serissima faccia di mio fratello

“ Hai capito benissimo… Ti sei fidanzata con Billie Joe Armstrong! “ constatò quasi incredulo

“ Oh tu conosci Billie? “chiesi sempre più confusa

“ Già e non ne ho certo sentito parlare per la sua santità o le sue buone opere… “ mi fulminò; alzai un sopracciglio accigliata

“ Two Dollar Bill… ti dice niente? “ aggiunse come se fosse la cosa più ovvia del mondo

“ Questi non sono affari tuoi, Steven! “ lo liquidai iniziando ad allontanarmi; mi bloccò per il polso obbligandomi a girarmi verso di lui

“ Io credo che siano affari miei, Kim! Tu sei mia sorella! “ disse guardandomi intensamente negli occhi, sostenni il suo sguardo per qualche secondo e poi ribattei

“ Tu non lo conosci… “

“ No e non ci tengo nemmeno! “

“ Già perché sei solo un’idiota che si ferma alle apparenze! “

“ No dico ma ti senti? Stai difendendo un drogato del cazzo che tu stessa hai sempre criticato! “ esclamò con tono ironico mantenendo salda la stretta sul mio polso

“ Beh mi sbagliavo! C’è molto di più dietro a quella sua aria da ragazzetto arrogante “ dissi cercando di mantenere un tono di voce calmo

“ Come puoi dire una cosa del genere, Kim? Quel tipo è un teppista, spaccia droga, si fa di marijuana, suona in un gruppo rock di falliti e abita in una catapecchia! “ esclamò irritato

“ Forse prima di parlare dovresti sapere come stanno realmente le cose! Si è vero, Billie spaccia erba ma non si può decidere di chi innamorarsi e io… “ in quel memento mi bloccai, non potevo credere a ciò che avevo appena detto, avevo ammesso di essermi innamorata di Billie, rimasi immobile a fissare il vuoto dietro la spalla di Steven. Non avevo mai trovato il coraggio di ammettere i miei sentimenti per quel nano dai capelli neri, ma quella sera sentivo il bisogno di urlare a tutto il mondo ciò che provavo

“ Io… io… io lo amo “ mormorai infine a mezza voce, quasi in un soffio; Steven rimase spiazzato dalla mia rivelazione, così ne approfittai per sciogliere la sua presa e salire finalmente in macchina, o meglio in quel salottino su 4 ruote!

Trovai Trè già spaparanzato con un bicchiere di champagne in mano, Al era intento a schiacciare ogni pulsante che gli capitava sotto mano ed emetteva esclamazioni di stupore ogni volta che vedeva gli effetti dei suddetti pulsanti; Mike e Lizz erano seduti l’uno di fronte all’altro e continuavano la battaglia di sguardi che avevo interrotto nel corridoio, Emily stava cullando dolcemente Clare che non smetteva di lamentarsi per la fame; Matt parlottava tranquillamente con Dave e Billie si lamentava con Trè accusandolo di occupare tutto il sedile col suo grosso culo. Non riuscii a trattenere un sorriso guardando quella tranquilla scenetta

“ Allora Kim andiamo o no? “ domandò Dave vedendo che mi ero bloccata sulla porta dell’auto

“ Ah si certo! “ esclamai prendendo posto fra Trè e Billie; poco dopo ci raggiunse anche Steve che dopo avermi rivolto uno sguardo accusatore si posizionò vicino ad Emily

“ Luke possiamo andare “ comunicò Dave all’autista premendo un bottone

“ Che figata! Da lì si può parlare all’autista! Non ci credo! Hai visto Trè? “ esclamò Al, entusiasta della nuova scoperta

“ Cazzo si! Questa macchina è la cosa più fica che abbia mai visto! “ gli fece eco l’altro batterista

“ Cosa succede se schiaccio questo bottone? “ domandò Al

“ No non lo… “ Dave non riuscì a terminare la frase perché il batterista aveva già premuto il pulsante facendo cadere all’interno della vettura tutta l’acqua che si era accumulata sul tettuccio

“ Al sei un deficienteeeee! “ urlò Mike infastidito dalla doccia indesiderata “ Se ti prendo! “

“ No no Mike! Aiuto mi arrendo! Scusa non volevo! “ implorò Al completamente schiacciato sotto il dolce peso del bassista  

“ Hey ragazzi piano! “ si lamentò Emily

“ Ma io ho fameeee! “  Clare

“ Gente per favore un po’ di pazienza fra poco saremo a casa! “ intervenne Dave cercando di calmare le acque; Billie Joe scosse la testa divertito

“ Sono peggio dei bambini “

 

Bene sono riuscita a postare un nuovo capitolo in tempi rispettabili, sono fiera di me! =)

Voglio ringraziare tutti i miei lettori e lettrici ed in particolare

Icegirl46: ciao carissima! Grazie 1000 per i tuoi commenti è sempre bello sentire il parere di qualcuno =) Come puoi vedere Mike e Lizz si stanno uccidendo con lo sguardo! Ma ti prometto che presto si sbloccherà anche la loro situazione!

Jingle Town: Hey hai di nuovo cambiato nome, così mi confondi XD questa volta ti ho fatto aspettare un po’ di meno =) Oddio! Adoro Don’t Cry! Fa davvero venire voglia di piangere, è un capolavoro! =)

Detto questo vi lascio! Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, consigli e suggerimenti sono sempre ben accetti!

 

Con affetto

Littlediana <3

  
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