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Autore: nini superga    27/05/2011    6 recensioni
" Era da quasi un anno che me n'ero andata da Minas Tirith. Gandalf mi aveva letteralmente scaricata a Gran Burrone per poi andarsene a zonzo nei territori dell'Ovest senza dirmi niente, come se fosse alla febbrile ricerca di qualcosa. Di Isengard, la mia vecchia casa, non sentivo affatto la mancanza, anzi: l'esperienza a Gondor mi aveva lasciato una fame di scoprire il mondo che ancora non era stata saziata e, se non fosse stato per ordine di Gandalf, con ogni probabilità non sarei rimasta a Imladris a insegnare a rollare a Arwen, principessa degli elfi, ma sarei sicuramente scappata, dato che spiegare come si crea una sigaretta era il fatto più eccitante delle mie giornate. "
bentornati alle storie di Anna!!! questa volta la storia si fa interessante, dato che mi ricollego alla grande Avventura scritta dal Maestro e rappresentata da quel geniaccio di Jackson! mi scuso già in anticipo per gli errori su nomi, luoghi e personaggi vari: non vogliatemi male!!al massimo fatemelo notere e lo correggerò :) ultimo invito: R E C E N S I T E. e numerosi, anche. buona lettura!
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Boromir, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'I Gioielli di Anna.'
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“ A cosa pensi? “

“ Penso che l’acqua di queste parti debba essere tremendamente fredda e senza vita: non ho visto neanche un salmone! “

“ Un salmone? “

“ Un tipo di pesce… nulla di che. Tu, piuttosto: cosa ti turba, Anna? “

Distolsi lo sguardo dall’acqua e lo puntai su di lei, seduta nella barca adiacente alla mia. Navigavamo su ben tre barche: Aragorn conduceva quella di testa, con Frodo e Sam a bordo; io stavo con Boromir, di giorno in giorno sempre più cupo e taciturno, e Merry, che cercava di capire cosa ci fosse fra noi, mentre Giulia era sulla barca di Legolas, la più affollata, dato che con loro vi erano Pipino e Gimli. Per questo, avevamo accolto una parte dei loro bagagli sulla nostra barchetta, e procedevamo a rilento. Erano giorni in cui si parlava poco, giorni di tensione e di ansie, dovute in gran parte alla decisione che doveva essere presa: da che parte raggiungere Mordor? Io e Giulia ne parlavamo continuamente, sfruttando il dono della Dama. La telepatia era un dono meraviglioso, che dava pieno accesso al pensiero dell’altra, lasciando però poco spazio per se stessi. Fu infatti con enorme fatica che riuscii a tenere nascoste le mie paure riguardo Boromir: se Giulia ne fosse venuta a conoscenza, sicuramente mi avrebbe costretta a parlarne con Aragorn, e quella era l’ultima cosa che desiderassi. Anche se vedevo la situazione farsi sempre più buia, la mascella di Boromir sempre più contratta dall’angoscia, cercavo di convincermi che tutto sarebbe andato per il verso giusto, senza problemi, liscio come l’Anduin che scorreva sotto di noi. Ma Giulia era più abile di me nell’utilizzare il dono della Dama, e mi scrutava l’anima alla ricerca della più piccola crepa, continuando a pormi domande che preferivo lasciare senza risposta.

“ Nulla, Giulia, cosa vuoi che mi turbi? “

La vidi guardare prima me e poi guardare Boromir, che remava alle mie spalle “ E’ da un pezzo che non vi scambiate parole, e tutto questo è iniziato già a Lothlorien. Avete avuto qualche problema? “

“ No. “

“ Questo no vuol dire si. Cazzo, Anna, sono tua sorella mica tua madre! A me puoi parlare senza problemi “ Sorrisi debolmente a quella affermazione “ Non è mia madre che temo. “

Giulia tacque, un silenzio pieno di domande. Mi voltai a guardarla “ E’ Aragorn di cui ho più paura. “

“ Aragorn? “ Proruppe nella mia testa, assordandomi “ Scusa, ti ho resa sorda.. ma Aragorn che centra??? “

Non sarei riuscita a restare zitta ancora a lungo, dovevo svelarle almeno in parte la mia pena “ Continui a dirmi che Boromir è strano. “ Iniziai “ Be, me ne sono accorta anch’io. E’ da qualche giorno che ha smesso di comunicare con chiunque, me compresa. Sembra come preso da una conversazione interiore, che assorbe completamente le sue energie. “

“ Conversazione? Direi piuttosto lotta. “ Giulia si passò una mano fra i capelli, che le erano cresciuti fin quasi alle orecchie, facendola assomigliare giorno dopo giorno a me “ Ma contro cosa sta lottando Boromir? “

“ Non lo so! A saperlo, cercherei in tutti i modi di salvarlo, di redimerlo dalla sua dannazione… “

“ Parli come Dante all’Inferno, sorellina. Forse ho capito cosa lo turba tanto: è ancora quel coso, vero? “

Come al solito, Giulia era abbastanza sveglia da averlo capito da sola. Le avrei raccontato ogni cosa, evitando di dirle che il mio uomo aveva cercato di tirarmi dalla sua parte. Mi voltai a guardarlo, vestito di blu e rosso, col corno di traverso sulle gambe, lo sguardo cupo perso chissà dove. La Dama Galadriel gli aveva regalato una cinta d’oro, e Boromir la sfoggiava sotto le pieghe del mantello della terra di Lorien, il mantello che la Dama aveva tessuto apposta per noi. Non ricambiò il mio sguardo che per un secondo, ma subito lo distolse, e il remo affondo con rabbia nell’acqua.

“ Boromir vuole prendere l’Anello. “ Dissi a mia sorella, vedendola spalancare gli occhi. “ Me l’ha detto qualche giorno fa a Lorien, precipitandomi nell’angoscia. Sei l’unica che lo sa, Giulia, e non deve uscire dalla tua bocca. Hai capito? “

“ Una volta toccata terra, la prima cosa che farò sarà andare a sputtanare tutto ad Aragorn! “ Esclamò lei  sarcastica “ Ma per chi cazzo mi hai preso, eh?! OVVIO che starò zitta, ma non credere che la passerai liscia: sono giorni che ti chiedo cos’hai, e solo ora me lo tiri fuori! Sei stata proprio una stronza, a non dirmi niente. “ Mi strinsi nelle spalle “ Avrei fatto preoccupare anche te… “ Ribadii, sconsolata. La vidi sogghignare “ Dice il saggio: una pena condivisa è sempre meno pesante di una pena solitaria. “ Ribadì lei “ Dai ascolto al saggio, sorellina, e ora godiamoci il silenzio perfetto di questi posti. Credo che questi saranno gli ultimi attimi di pace per molto tempo. “

 

Al secondo giorno di viaggio, dopo una delle tante curve a gomito dell’Anduin, ci trovammo davanti a una delle mete prefissate del nostro viaggio: gli Argonath. Erano due statue immense, illuminate dal primo sole del pomeriggio, che ci scrutavano con indecifrabili volti di pietra. Dovevano essere molto antichi, dato che i lineamenti dei visi erano erosi dall’acqua e dal vento, ma erano ancora riconoscibili: Isildur e suo padre, coloro che avevano sconfitto Sauron. Erano gli Antichi Re, la stirpe di Aragorn. Lo vidi puntare il naso in alto, guardarli bene in faccia. Chissà se si rispecchiava in loro…rimasi stupita dalla maestria degli Antichi, capaci di scolpire nella cruda roccia monumenti così duraturi. Non erano passati un secolo o due, ma migliaia di anni da quando Isildur e suo padre avevano calcato la Terra di Mezzo, eppure i loro simulacri erano ancora li, a salutare i viaggiatori sul corso dell’Anduin, avvisandoli con le mani protese che alle loro spalle si estendeva Rauros, la cascata più alta di Arda, e augurandogli buon viaggio.

<< Sono meravigliosi, vero? >> Merry diede voce all’ovvietà e, dopo tanto tempo, Boromir parlò << Gli Antichi Re danno coraggio e speranza anche a dei disperati come noi. >> Disse con la voce roca di chi non parla da tempo. Non mi voltai nemmeno per paura di farlo tacere: quanto mi era mancata la sua voce? “ Un fottio, sorellina, ti era mancata un fottio. “ Suggerì Giulia, ironico “ Speriamo che non si rimangi nuovamente tutto. “

Passando fra gli Argonath, potemmo ammirare i loro mastodontici piedi: per loro, non eravamo altro che formiche insignificanti, nemmeno alte un quarto del loro alluce. Grandi scalini salivano accanto a loro e chi li avrebbe percorsi sarebbe giunto sul loro capo, avendo la possibilità di vedere l’intera Terra di Mezzo.

<< Chissà se si vede casa. >> Mi sfuggì dalle labbra, mentre mi riparavo gli occhi dal sole e guardavo nelle narici di Isildur.

<< Da dove ? >> Mi chiese Boromir, e quella era la prima domanda che mi rivolgeva da tempo . Lo guardai, stupita << Ma da lassù, no? Dalla punta dell’elmo di Isildur. >> Boromir fermò il ritmico vogare e si lasciò trascinare dalla corrente. Guardò in alto e poi sorrise, un sorriso che mi sciolse il cuore << Credo che da lassù si riesca a vedere persino Mordor, tanto è alto. Mi chiedo come abbiano fatto a costruire delle meraviglie simili, infondendovi quello spirito di cui poc’anzi parlavo: a te non danno speranza, piccola mia? >>

Da quanto non mi chiamava piccola… sentii gli occhi farsi lucidi dalla gioia, ma subito si asciugarono << Si, amore, me la danno. >> “ Proprio come me la da la tua voce, il tuo sorriso. Ben tornato, amore mio, ben tornato. “

 

Boromir riprese a parlare con me, e per il resto del pomeriggio non stette zitto un minuto. La tensione sulla nostra barca si sciolse e scivolammo via, verso Rauros, col sorriso sulle labbra. Il ruggito della cascata arrivava distinto, e la schiuma bianca di umidità saliva come fumo verso il cielo, illuminato adesso dal caldo sole del tardo pomeriggio. Ci accampammo sulla riva destra del fiume, per riposarci e aspettare la notte. Solo allora, avremmo attraversato il fiume e raggiunto la sponda orientale, per poi raggiungere Mordor da nord. Gimli non parve particolarmente felice di questa soluzione, ma era l’unico ad essere contrario: persino Boromir taceva, e ciò mi insospettì. “ Credi che stia covando qualcosa? “ Mi chiese Giulia, mentre aiutavo ad allestire il campo e preparavo il focolare. “ Non vorrei ammetterlo, ma questa sua improvvisa apertura non mi piace affatto. “

Lei sorrise “ Allora non sei così accecata dall’amore come sembri. Tienilo d’occhio, ok? “

<< Ma tu guarda cosa ci tocca fare! >> Stava borbottando Gimli << Attraversare gli Emin Muil, quelle pendici maledette, con rocce affilate come lame e neanche un cespuglio dietro cui nascondersi! >> Pipino e Merry lo ascoltavano con aria spaventata << E poi cosa c’è? >> Bisbigliò Pipino, mordendo un angolo di Lembas. << MA va ancora peggio! >> Sbuffò Gimli, puntando l’ascia contro Aragorn << Poi ci sono le paludi! Uno schifoso, puzzolente acquitrino, che si estende dalla fine di quell’orrida catena fino al Nero Cancello! >> Aragorn non sembrava minimamente toccato dal discorso. Guardò il Nano con aria gelida e alzò un sopracciglio << Ebbene, questa è la strada. Vedo che hai un’ottima conoscenza della geografia di Arda, e la cosa non può che darmi piacere. Quindi, proprio perché la conosci, ti consiglio di darti una calmata e di recuperare le forze. >>

Quella fu la goccia che fece traboccare il vaso. Gimli divenne rosso di rabbia e squadrò Aragorn << Recuperare le forze?! Ma con chi credi di parlare, sono un NANO, IO!! >> Giulia ridacchiava mentre terminava di scavare la buca per il focolare. Svegliò Sam, che si era appisolato, e gli disse di preparare un po’ di carne essiccata. Questi acconsentì con aria insonnolita, ma si riprese subito quando si accorse che Frodo non era con noi. << Dove il padrone? >> Chiese, e tutti sentimmo un tuffo al cuore. Ci guardammo attorno con aria sconvolta, specchiandoci negli occhi degli altri e vedendo sempre la stessa cosa: l’angoscia.

<< Frodo! >> Iniziò a chiamare Aragorn << FRODO!! >> La Compagnia si disperse lungo i boschi che costeggiavano la riva, chiamando Frodo a gran nome. Stavo per andare anch’io, quando mi accorsi che Boromir aveva lasciato il suo scudo sulla barca- e lui non abbandonava mai il suo scudo… << E’ in pericolo. >> Mi disse Giulia a voce alta << Dobbiamo ASSOLUTAMENTE trovarli, Anna. Tutti e due. Prima che succeda un bordello. >> Annuii, spaventata. Lo sapevo, lo sapevo, lo sapevo! Boromir mi aveva ingannata.

“ Più propriamente te l’ha messo nel cul-“ Provocò Giulia, ma la zittii in malo modo. “ Io vado a destra. Tu a sinistra. Se lo trovi e va tutto bene, coinvolgilo nelle ricerche, se no… “

<< Se no? >>

Deglutii a fatica, sfoderando piano la spada al mio fianco << Fermalo. In qualsiasi modo. >>

 

 

 

 

 

 

 

 

NOTICINA!!!mio dio ci siamo!!sta per succedere un vero e proprio bordello, ve l’assicuro! Spero di aver reso bene l’idea…e spero che questa storia vi sia piaciuta abbastanza, dato che ormai volge al termine: ma tranquille, non penserete che vi lascio senza seguito! Non so ancora come si chiamerà- perciò, accetto suggerimenti- ma sarà carina…è già tutto qui, nella mia testa! Yo, quanto mi sento bene!!!

 

Spero tanto che il successo dei Gioielli si ripeterà, anche se questa storia è stata parecchio più doloroso e difficile dell’altra…forse è per questo che sono stata premiata con una valangata di recensioni e di visite!ergo, vi ringrazio sentitamente, stimati lettori, e vi do appuntamento ai chappi futuri-ancora pochi, ma veramente VERAMENTE densi.

 

Non smettete di seguirmi e recensite, mi raccomando!!! Pace e ammore- e tante scuse a chi non ho ancora risposto…sto diventando pigra!!sappiate che avete tutta la mia stima stimissimma!!!vi lovvo assai!!

 

Con infinito calore, un’abbronzata Nini.

  
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