Anime & Manga > D.Gray Man
Ricorda la storia  |      
Autore: XShade_Shinra    27/05/2011    4 recensioni
Un ballo, una pozione che permetterà di prendervi parte, un fascicolo di documenti segreti da trovare e un inaspettato cavaliere.
[ Gender Bender - Tyki x fem!Lavi, accenni Link x fem!Allen ]
[ FanFiction classificata 1° al Contest “Let's go genderswap” indetto da OrangeLoLLipop sul Forum Collection of Starlight - C.o.S. ]
Genere: Commedia, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Allen Walker, Bookman, Link, Rabi/Lavi, Tyki Mikk | Coppie: Link/Allen, Tyki/Rabi
Note: What if? | Avvertimenti: Gender Bender
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
-For the Sake of Pleasure-
Un ballo, una pozione che permetterà di prendervi parte, un fascicolo di documenti segreti da trovare e un inaspettato cavaliere.
[Gender Bender - Tyki x fem!Lavi, accenni Link x fem!Allen]
FanFiction classificata 1° al Contest “Let's go genderswap” indetto da OrangeLoLLipop sul Forum Collection of Starlight - C.o.S.
 

-Autore: XShade-Shinra
-Titolo della fanfiction: For the Sake of Pleasure
-Titolo del contest: Let's go genderswap
-Fandom: D.Gray-man
-Pairing: Tyki x fem!Lavi (Lucky), accenni Link x fem!Allen (Linkllen).
-Personaggi: Lavi, Tyki Mikk, Bookman, Sean e Bernard (OC Finders), Howard Link, Allen Walker, Timcanpy.
Solo citati: Mademoiselle des Lunettes (OC), Monsieur Joël de la Cour (OC), Conte del Millennio, Lulubel, Cheryl Kamelot, Road Kamelot, Trisha Kamelot.
-Generi: Commedia, Introspettivo.
-Warnings: What if...?, Genderswarp, Het/Shounen-ai.
-Credits: Tutti i personaggi di questa storia sono maggiorenni e comunque non esistono/non sono esistiti realmente, come d'altronde i fatti in essa narrati. Inoltre questi personaggi non mi appartengono (purtroppo...), ma sono proprietà dei relativi autori; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro ma solo per puro divertimento.
-Citazione di Simone de  Beauvoir: “Non mi sono mai regolata in base a dei principi, ma secondo dei fini”.
-Prompt: Diritto.
-Prompt no: Innamoramento (né innamorata/o o qualsiasi altra parola derivata).  
-Note personali: La seconda coppia (la Linkllen) è stata trascurata di proposito. In realtà potevo anche non metterla, ma non avrebbe avuto molto senso mandare Lavi e Bookman da soli in missione. Se non avessi avuto il limite delle sei pagine in TNR 12 obbligatorio da bando del contest avrei potuto senz’altro sviluppare anche loro.


 
- For the Sake of Pleasure -


«Signor Bookman, le ripeto che non può entrare con un’accompagnatrice, ma con la sua consorte o, al massimo, la sua fidanzata», ribadì pacato l’usciere di colore, tentando di far ragionare il vecchio Panda, mentre Allen e Link, passati poco prima di noi, salivano le scale interne della villa per raggiungere l’ampia sala da ballo al piano superiore.
«Ma lei è la mia fidanzata», insistette il vecchio, indicandomi.
Sospirai, stanco – o sarebbe più corretto dire “stanca”? – di quell’imbarazzante buffonata, facendo roteare l’occhio non coperto dalla benda di pizzo nero.
Glielo avevo detto che non avrebbe mai funzionato, e non c’ero arrivato grazie al tanto declamato “intuito femminile” di cui si parla, ma semplicemente usando il cervello.  

Quando il vecchio Panda mi parlò di “piccola deviazione prima di tornare alla Home” – dopo che avevamo faticosamente recuperato un frammento dell’Innocence ed eravamo, di conseguenza, tutti stanchi morti e desiderosi di tornare al nostro Quartier Generale – non mi preoccupai più di tanto.
Non m’inquietai nemmeno quando trascinò tutti e cinque – due Esorcisti, me compreso, un Corvo e due Finder – davanti a una villa grande quanto la Basilica di San Pietro, dove entravano solamente ricconi vestiti con costosi abiti, a braccetto con le loro signore agghindate come alberi di Natale.
Fu solo quando tirò fuori dal suo abito di fattura cinese due strane fialette contenenti un denso liquido color catarro che iniziai veramente ad avere un brutto, orribile presentimento.
«Komui mi ha autorizzato a prendere queste dal suo laboratorio», ci spiegò serio, giocherellando con quelle fini boccette dall’aspetto terribilmente angoscioso.
«Ma ne siamo sicuri?», domandò sottovoce Sean, un Finder che ci aveva fatto da supporto durante quella missione in Francia, facendoci sorridere.
«Questa è una festa a entrata libera, ma solo le coppie eterosessuali hanno l’autorizzazione a prendervi parte, ed io non posso lasciarmi sfuggire un’occasione del genere!», esclamò con ardore, facendoci trasalire. «Il padrone di casa, Monsieur Joël de la Cour, custodisce nella propria faraonica villa dei documenti molto importanti che mi servono assolutamente per avere delle notizie in più sulla Storia Oscura», ci spiegò. «E interessano anche a te, Lavi», mise in chiaro.
Annuii preoccupato, non riuscendo a capire cosa c’entrassero in tutto quello le pozioni che teneva in mano.
«Bookman?», lo chiamò educatamente Allen, con i suoi soliti modi cortesi. «Non ci sono donne qui tra noi… Come pensi di fare?», gli ricordò l’Esorcista.
Il vecchio scosse la testa, facendo ondeggiare la sua lunga coda di capelli neri.
«Beh, tu e il mio erede degenere, solo per stanotte, lo diventerete», disse calmo ma con uno strano luccichio negli occhi, facendo perdere colore a tutti noi presenti.
«Cosa?!», il nostro urlo all’unisono squarciò la notte.

Alla fine, troppo impauriti per dire di no al vecchio Panda, io e Allen bevemmo quella pozione all’inaspettato e gradevole sapore della marmellata di rose, già assaggiata tempo addietro in Ungheria.
Fu così che ci trasformammo in donne. Naturalmente Bookman aveva fatto portare a Bernard, l’altro nostro Finder, un vestito elegante da uomo per l’occasione, e due da donna per noi, mentre per Due Nei non c’era problema alcuno, poiché era solito vestirsi sempre con eleganza senza che fosse richiesto.
Tempo prima mi ripromisi che se fossi mai diventato femmina, la prima cosa che avrei fatto sarebbe stata utilizzare il mio corpo per sapere come gode una donna. Il vecchio Panda, però, appena vide che mi palpavo da solo il seno – e cercare di fare altrettanto con quello di Allen poiché era più abbondante –, mi prese per un orecchio, riportandomi all’ordine e ricordandomi che dovevamo entrare e fare in fretta a cercare quei documenti per leggerli e registrare il loro contenuto, mentre Allen e Due Nei, il quale mi guardava con astio, ci avrebbero coperti, e i Finder avrebbero sorvegliato l’esterno, tenendo al sicuro il frammento recuperato.
Solo Link cercò di far notare a Bookman che ciò che stava facendo si chiamava truffa, ma l’Esorcista maledetto cercò di spigargli le nostre ragioni. Comunque, a tutti gli altri – me escluso – il piano non sembrava male, ed io e il mio amico ci cambiammo nel boschetto della tenuta, con Due Nei che mi diceva in continuazione di non allungare le mani su Allen, per poi presentarci all’entrata della porta ad arco. La farsa andò bene per Link e Allen – che ricevettero tantissimi complimenti per essere una splendida coppia, con forte imbarazzo per l’Investigatore –, ma quando toccò a me e Bookman, l’usciere si accorse subito che non potevamo essere fidanzati, nonostante l’insistenza del vecchio e il fatto che i matrimoni tra giovani donne e vecchi decrepiti non fossero una novità.
Stavo quasi per tirare un sospiro di sollievo, auspicando di non riuscire a entrare così da non espormi al ridicolo nei miei nuovi panni da donna, quando una mano grande e calda si posò sulla mia vita dalla parte destra, e un tonico braccio si appoggiò alla schiena.
«Ecco dov’eri finita, mia cara», disse una voce maschile dall’accento portoghese che avevo già avuto il piacere di conoscere, seguita da un bacio sulla guancia destra.
Mi girai insieme a Bookman ed entrambi vedemmo il viso abbronzato di uno dei nostri peggiori nemici.
Sir Tyki Mikk, il Noah del Piacere.
«Ma ch—», feci per dire, ma il signor Neo mi strinse di più a sé, pizzicandomi appena la vita.
«Sta’ al gioco, Guercino, o ti strappo la milza», mi sussurrò a denti stretti, fingendo di sorridere all’usciere. «Dopo ti spiegherò tutto».
«Guarda che la milza è a sinistra…», sibilai, sconvolto da cotanta ignoranza.
«Oh, Sir Mikk!», esclamò contento l’uomo di colore, rendendogli il sorriso. «Non pensavo che fosse proprio lei il fidanzato di questa bella giovane. Prego, entrate», fece, mettendosi da parte con un inchino.
Le cose stavano succedendo troppo velocemente per i miei gusti, ragion per cui guardai in direzione di Bookman per sapere come dovessi comportarmi, mentre Tyki mi conduceva con falsa delicatezza dentro la villa. Il vecchio Panda annuì serio, facendomi cenno di proseguire, e gli feci un segno di rimando per fargli intendere che avevo capito, varcando la soglia di quella villa assieme a colui che poco tempo prima aveva cercato di uccidere il mio migliore amico strappandogli il cuore dal petto.

Io e Tyki salimmo in silenzio le scale, tenendoci a braccetto.  
L’adrenalina al massimo, tutti i sensi all’erta.
«Come mai qua, signor Neo?», gli domandai con la mia voce leggermente più fine del normale, a causa della trasformazione che mi aveva privato del pomo d’Adamo.
Pur vestendo i panni rossi di un’avvenente ragazza, il mio io interiore rimaneva pur sempre un maschio e non riuscivo ancora a adattarmi al peso del seno che gravava sulla schiena, a “S” a causa del bustino, alle anche larghe e alle scarpe con il tacco. Mi chiesi come facessero le donne a sopportare quella tortura, per non parlare della gonna che danzava a ogni mio passo, facendomi ancheggiare pur non volendo. Mi sentivo volgare e civettuola in quelle vesti, armata di un ventaglio di piume.  
«Il Conte è stato invitato qui da Monsieur Joël de la Cour, ma ieri notte ha fatto indigestione al banchetto offerto da Mademoiselle des Lunettes, e così gli ho dovuto fare da sostituto…», mi raccontò. Sembrava parecchio scocciato dall’accaduto. «Lulubel era in missione e mio fratello non ha voluto lasciarmi la piccola Road per paura delle chiacchiere, e quindi sono andato da una conoscente di Trisha, la moglie di Cheryl, che mi avrebbe fatto da dama, ma ci metteva troppo a prepararsi e mi sono trastullato con la sua cameriera… motivo per il quale non ha più voluto venire con me alla festa. Sono venuto lo stesso, sperando che ci fosse qualche bruttona libera, ma mi è andata meglio del previsto». Mi stava raccontando davvero tutto; probabilmente non vedeva l’ora di sfogarsi con qualcuno per quella giornataccia che gli era capitata.
Quasi senza che me ne accorgessi gli accarezzai il dorso della mano.
«Fidati, non hai visto ancora il peggio del peggio…» gli dissi pensando alla pozione.
Avevamo appena finito di salire la lunga scalinata che portava al primo piano, ed eravamo entrati nella sala da ballo, dove i musicanti avevano già iniziato a suonare una musica leggera e lenta.
«E tu, Junior, come mai sei qui vestito così? Non pensavo ci fossero frammenti dell’Innocence anche in questo luogo…», mi chiese, mentre camminavamo fino a giungere alle comode sedie con il cuscino di raso rosso disposte lungo la parete della sala.
«Infatti», borbottai. «Sono qui in veste di Bookman, non di Esorcista», spiegai. Probabilmente ero stato fortunato e il mio cavaliere d’eccezione non aveva visto che in sala con noi c’erano anche Allen e Link, quindi avrei potuto sfruttare il loro intervento come effetto sorpresa in caso di pericolo.
Con molta fatica mi sedetti stando attento a non rovinare la gonna, mentre Tyki occupava il posto a sedere accanto a me, chiedendomi di essere più chiaro.
«Dovrei perlustrare questa casa per trovare e leggere un documento…», risposi vago, guardando il signor Neo che fermava un cameriere e prendeva due bicchierini di pregiato vino.
«Per le vostre ricerche, suppongo…», mormorò ed io annuii, prendendo il bicchiere che mi veniva offerto.
Tyki era uno tra i Noah più forti e sadici, eppure era anche quello che teneva di più agli esseri umani e aveva addirittura degli amici, quindi non era difficile instaurare una chiacchierata cordiale con lui. Inoltre era sempre molto annoiato e non uccideva nessuno se non dietro specifica richiesta del Conte.
Cercai Allen con lo sguardo intanto che sorseggiavo il pregiato vino offertomi dal Sir, e lo trovai insieme a Link mentre ballavano lì vicino, che mi teneva d’occhio, chiedendosi probabilmente cosa ci facessi con quel Noah, ma gli feci segno di stare tranquillo. Avevo tutto sotto controllo, per il momento.
Sospirai. Il mio abito rosso era molto più comodo del suo color panna, ugualmente infiocchettato e pieno di merletti. Il vecchio Panda ci aveva procurato una tournure da mettere sotto il vestito – gabbia di tessuto che, al contrario dell’antenata crinolina, permetteva perlomeno di sedersi –, ma quelle scarpe alte sicuramente non lo mettevano a proprio agio, perché lo vedevo spesso incespicare ed essere afferrato al volo dalle braccia di Link, trovando poi riparo contro il suo petto largo. Inoltre quel buffo cappello piumato - dov’era nascosto Timcanpy, che sembrava proprio un ornamento d’oro – in tinta con il vestito lo faceva sembrare ancora più basso. Bookman non aveva proprio gusto… L’unica cosa di cui gli dovevo essere grato era quella di aver scelto per me un vestito che sotto aveva una camicetta bianca in pizzo a collo alto, senza scollatura, poiché le mie forme, messe in risalto dal corsetto, erano valorizzate fin troppo.
Sapere tutte quelle cose da donna, in quel momento, non mi faceva molto onore…
All’ennesimo scivolone di Allen, una spallina del vestito si abbassò appena, scivolando sul suo braccio sinistro. Vidi Link arrossire pudico, mentre gliela risistemava per coprire l’Innocence, e il suo occhio cadere solo per un attimo proprio alla prosperosa scollatura di Allen.
“Hai capito il puritano…” pensai, portandomi il ventaglio di piume di struzzo davanti alla bocca per nascondere le labbra rosse stirate in un sorriso malcelato. “Poi chiedo ad Allen se c’è qualcosa che io non so tra loro…”, a quel pensiero, però, mi depressi: iniziavo anche a diventare impiccione come una donna… O forse lo ero già da prima?
Mentre continuavo a guardare i due ballerini, mi sentii stranamente osservato, e mi voltai nella direzione delle due iridi auree che mi fissavano.
Tyki mi studiava affamato, come se quel mio nuovo corpo gli piacesse.
«Hai fatto un ottimo lavoro, Junior», rise, prendendomi in giro. «Che cosa hai messo sotto il vestito per avere un balconcino così?», chiese, palpandomi il seno sinistro, che, a quanto pareva, credeva finto.
A quel gesto – forse perché quella mano era troppo vicina al mio cuore o forse per puro pudore femminile – il rumore di un sonoro schiaffo risuonò per la sala, seguito poco dopo dallo schianto dei nostri due bicchieri che andavano in frantumi, facendo girare molti presenti, esattamente come la faccia di quel damerino da strapazzo, che posò la mano sulla propria guancia offesa, guardandomi con occhi spalancati.
Per un attimo credetti che volesse colpirmi di rimando per l’offesa subita, invece mi prese per il polso, trascinandomi dietro una colonna, abbastanza lontano da sguardi e orecchie indiscrete.
«Cos’è questa storia?», mi chiese, più stupito che arrabbiato. Aveva tastato con mano che la mia terza non era falsa.
«Il peggio del peggio di cui ti parlavo poco fa, Marcantonio dei poveri…», borbottai.
Tyki continuò a fissarmi il petto e fece per riavvicinare entrambe le mani, che afferrai saldamente quando furono troppo prossime al vestito.
«Non ci provare di nuovo…», borbottai. Probabilmente qualsiasi altra bella donna avrebbe dato fegato, milza e intestini per essere al centro delle attenzioni di Tyki, ma io e lui eravamo nemici, e quelle sue mani mi facevano paura.
«Perché no? Tanto sei comunque un uomo, no?», mi chiese, sperando di potermi raggirare con le parole, non sapendo che in quello il vero campione ero io.
«Perché non hai alcun diritto di toccare il mio corpo!», ringhiai, tenendolo più saldamente per i polsi.
«Quante storie…», borbottò, liberandosi una mano grazie al suo potere Noah e posando il palmo inguantato sulla mia testa, accarezzandomi i capelli. «Sei davvero bello, sai? Quasi ti preferisco così che in veste di uomo».
«Non m’incanti con le tue belle parole…», gli dissi, nonostante sentissi un confortevole calore dove mi coccolava. «Dimmi chiaramente quello che vuoi…», pretesi, lasciandogli il polso.
Il suo modo di muoversi, di respirare, l’acqua di colonia con un leggero fantasma di puzzo di sigaretta, quel suo sorriso malizioso erano tutte cose che sarebbe stata più propensa a notare una donna, ma io, in quanto Bookman Junior, le avevo già osservate da molto tempo prima, a Edo. Fin da subito lo avevo considerato un bell’uomo, ma, a causa della trasformazione, in quel momento lo trovavo addirittura affascinante, se non seducente; e questo mi preoccupava.

*

Intanto, fuori dalla finestra…
«Che sta combinando quell’imbecille?!», Bookman sputava fuoco e fiamme dalla bocca, mentre, aiutato da Sean e Bernard, che gli avevano fatto da scala umana – come quella che erigono i bambini per spiare le femminucce in bagno mentre si cambiano –, seguiva il tutto dalla finestra del primo piano. La colonna che aveva scelto Tyki era perfetta per nascondersi dagli occhi indiscreti delle coppiette presenti al ballo, ma non per un’eventuale spia dall’esterno, giacché era particolarmente vicino a una finestra.  
«Onorevole Bookman, la prego, non si muova troppo…», uggiolò il Finder più vicino a lui, che faticava a sorreggerlo. «Soffro pure di vertigini…», cercò di fargli pena, ma invano.
«Zitto!», abbaiò il vecchio, continuando a fissarci, tenendosi con le mani allo stretto balcone di marmo di Carrara.

*

Perso nei miei pensieri, non mi accorsi che Tyki si era avvicinato a me.
«Ai balli mi annoio, e dopo una certa ora amo appartarmi nelle camere. Monsieur Joël de la Cour lo sa molto bene…», sussurrò al mio orecchio, riscaldandomelo con il suo fiato.
«Mi… Mi stai dicendo che tra poco sarò di troppo?», chiesi, balbettando appena all’inizio della frase. Non che mi dispiacesse essere lasciato per qualche avvenente tardona, anzi sarei stato ben lieto di liberarmi della sua presenza, ma senza di lui sarei stato braccato da qualche altro signorotto per qualche ballo e non avrei avuto l’occasione di svolgere la missione, e questo al vecchio Panda non sarebbe piaciuto per niente.
«No, al contrario…», fece il Noah, sorridendo in maniera maliziosa.
Appoggiò il suo petto contro il mio, facendomi posare la schiena contro il freddo marmo della colonna.
«Tyki…», feci un po’ spaventato, trattenendo il fiato.
«Mi permetti di proporti un’offerta che non potrai rifiutare?», domandò, per poi continuare senza attendere la mia risposta in merito. «Allora, tu potresti essere la mia dama di compagnia per questa notte, ed io, in cambio, ti fornirò un alibi valido per recarti ai piani superiori», propose.
Lo guardai scandalizzato.
«Cosa?!», mi scappò dalla bocca.
«Sesso in cambio di favori. Non ti piace l’idea?».
«Ma… ma… Io non sono una puttana!», gli feci notare a voce alta, mentre una sua mano si poggiava sulla mia vita stretta e l’altra mi pizzicava al mento con due dita.
Tyki rise. Una risata che non mi piacque abbinata a quel suo sorriso e allo sguardo lascivo.
«Sei buffo, Coniglietto», disse, chiamandomi con quel ridicolo appellativo. «La tua risposta sarebbe dovuta essere “Ma io sono un uomo”. Mi fai quasi sperare in una risposta affermativa…».
Lo guardai spalancando la bocca e l’occhio.
In effetti avevo difeso di più il mio onore di donna che i miei gusti sessuali.
«Grrr…», ringhiai basso, ritrovando lucidità e facendo per dargli un altro schiaffo, prima che potesse continuare con la sua farsa da gentil nobiluomo, ma mi anticipò:
«Non ti pago per fare sesso con me, Coniglietto. In realtà saresti tu a dover pagare per una notte di fuoco con me… ma scommetto che sei ancora vergine sotto queste tue mentite spoglie, quindi non ti chiederò nulla. Per me si tratta solo di uno scambio equo di favori, non sei d’accordo? Inoltre, se aggiungiamo il fatto che sarò un validissimo escamotage per le tue ricerche, oggettivamente parlando, ti conviene accettare, no?», mi portò a pensare, poggiando la punta del naso contro la mia.
Rimasi a ponderare le sue parole.
Il suo ragionamento filava. Avrei potuto provare il mio momentaneo corpo per “ampliare il mio bagaglio culturale di Bookman”, e sarei potuto salire al secondo piano senza dare nell’occhio.
Ma una donna si sarebbe davvero comportata in quel modo?
«Allora?», mi chiese insistentemente Tyki. Grazie alle sue lunghe braccia, fece scorrere la mano lungo il mio vestito fino al ginocchio, poi iniziò a sollevarmelo piano, scoprendomi le gambe.
Valeva davvero fare la faccia da brava ragazza quando io per primo avrei voluto provare le meraviglie del corpo femminile? Inoltre, in quanto Bookman, non avevo bisogno di un cuore, quindi non ci sarebbero state complicazioni sentimentali per il dopo. Solo e puro sesso, nient’altro.
«Solo se manterrai il segreto», risposi deciso.
«Sapevo che non avresti potuto declinare l’offerta», sorrise serafico, mentre il vestito ormai mi scopriva le fini ginocchia.
«Non mi sono mai regolata in base a dei principi, ma secondo dei fini», risposi, fiero del mio ruolo di Bookman, persone che bramano la conoscenza, giornalisti della storia pronti ad andare dalla parte degli Esorcisti e abbandonare i Noah per i loro fini. Solo dopo mi accorsi della gaffe e mi corressi: «Volevo dire “regolato”».
Tyki rise – a quanto pareva doveva trovarmi molto divertente – e la sua risata s’infranse sulle mie labbra pitturate dal rossetto.
«Allora, affare fatto, Coniglietto», mi disse, facendo per adagiare le labbra sulle mie, mentre mi sollevava il vestito fino a scoprirmi la coscia. Prima che riuscisse a baciarmi, però, presi il mio Oodzuchi Kodzuchi dalla giarrettiera, dove lo avevo fissato per essere sempre pronto a qualsiasi occasione – nemmeno in quelle vesti mi sarei mai separato dalla mia preziosa arma anti Akuma –, e gli puntai alla gola la croce sulla sommità del martellino, tenuto ancora in dimensioni mignon.
«Non ci provare, Noah!», abbaiai.
Tyki mi guardò spalancando gli occhi, ma, prima che potesse parlare, lo precedetti:
«Volevi prendere la mia arma, vero?», gli chiesi malfidato.
Lui mi guardò stranito, poi rise. Una risata lunga e di gusto.
«Ahah! Signor Benda, pensi davvero che avrei messo su tutta questa farsa?».
Corrucciai le sopracciglia. L’occhio ridotto a una fessura. L’arma ancora contro la sua giugulare.
«Sì. Tu adori giocare con le persone», risposi freddo.
«È vero, lo ammetto, ma mi piace di più un casto gioco di seduzione. E poi ti ricordo che non sono qui per scontrarmi con te e il mio ragazzino».
«Come sai che c’è anche Allen?». In quel momento ogni mia barriera cadde.
«Guarda che non occorre essere donna per notare le cose», mi disse, lasciandomi andare e invitandomi a voltarmi per vedere Allen e il signor Neo che ancora ballavano guardandosi negli occhi, come se fossero dentro a una bolla che conteneva solo loro due.
«Meno male che contavo su di lui…», borbottai a mezza voce.
«Ricorda che le donne non possono mai contare sugli uomini», rise Tyki, prendendomi per il mento e facendomi girare delicatamente il volto, posando dunque le labbra sulle mie.
Per la sorpresa spalancai l’occhio, ma il mio stupore durò ben poco, perché mi lasciai trascinare subito dal piacere che timidamente cresceva insieme alla passione di quel bacio, scaldandomi come la fiammella di una candela.
Dopo un poco la sapiente lingua del mio partner abbandonò la mia bocca, dove aveva preso la supremazia del bacio, e mi sussurrò piano che voleva che io fossi suo, usando un linguaggio non proprio galante.
Lo guardai con un sorriso birichino, allacciandogli le braccia al collo e facendo un saltello in modo che mi afferrasse al volo a mo’ di sposina.
«E allora prendimi», dissi, tornando a baciarlo con foga, mentre sentivo che mi portava via da dietro la colonna e saliva le scale, trasportandomi in una stanza da letto per consumare la nostra passione.

*

Bookman, intanto, stava urlando istericamente dalla finestra chiusa, mentre mi vedeva salire le scale con Tyki.
«Lo ucciderò! Appena uscirà da quella casa e tornerà uomo lo ridurrò in polpette! Solo la morte lo potrà salvare dalla mia ira!», sbraitò come un ossesso, facendo dondolare paurosamente la scala umana.
«Onorevole Bookman, mantenga la calma…», cercò di dire Sean, ottenendo il solo risultato di farlo urlare ancora di più.
«Zitto, dementeee—!», urlò il vecchio Panda, mentre tutti e tre cadevano sul prato verde del giardino.

*

L’alba arrivò fin troppo presto quel giorno. Dallo studio, vicino alla camera che avevo condiviso quella notte con Tyki, si poteva vedere il sole che iniziava a sorgere, intanto che rimettevo a posto il documento che avevo trovato e letto da quando Tyki si era addormentato – “Prima il piacere e poi il dovere”, aveva detto –, memorizzando ogni suo singolo contenuto, a partire dal tipo d’inchiostro per finire con il modello di rilegatura, compreso il testo.
Sospirando appena, aprii la finestra, trovando già Bookman fuori ad aspettarmi. Mi avrebbe ucciso.
Presi il mio martellino da sotto la gonna, dove lo avevo riposto dopo che Tyki lo aveva fatto volare su un armadio assieme ad una scarpa e al bustino, e gli dissi di allungarsi fino a quando toccò terra, poi mi appesi a esso e mi feci portare comodamente giù.
«Bentornato…», mi salutò Bookman con un ringhio, mentre i due Finder scuotevano appena la mano, sudati e in tensione. La mia povera coda di paglia stava per prendere fuoco.
«Grazie…», lo salutai a disagio, incrociando le braccia dietro la nuca, facendo “inavvertitamente” sollevare il mio seno, e sorridendo come mio solito. «Come mai siete sporchi di terra?», chiesi loro.
«Nulla…», rispose serafico il vecchio. «L’Ispettore Howard Link e Allen Walker?».
«Non so…», feci, guardando verso il cielo rosato. In realtà sapevo benissimo che si erano appartati anche loro in una camera, poiché li avevo ben uditi verso l’una mentre cercavo il fascicolo di documenti, ma non avevo voglia di fare la spia. Non ne valeva la pena: mi sarei fatto ben pagare per il mio silenzio.
«Hm… Ok, li aspetteremo», borbottò il Panda, ma non fece in tempo a finire la frase che la porta delle cucine per i garzoni si aprì, e Link e Allen (nella sua uniforme maschile da Esorcista) uscirono seguiti da un caloroso saluto della servitù, che aveva regalato loro cesti di cibo in abbondanza.
Io, Bookman e i Finder li guardammo con un grosso punto interrogativo sulla testa.
«Ciao!», ci salutò cordiale Allen, tornato maschio, mentre mangiava dei pasticcini insieme a Timcanpy.
«Buongiorno», fece anche Due Nei, sempre con i suoi modi marziali.
«Ma… che…», chiesi – o almeno ci provai. «Perché eravate in cucina?».
Allen arrossì appena, poi ci spiegò come stavano le cose:
«Alle tre mi è venuta fame e Link mi ha detto che mi avrebbe preparato volentieri qualcosa, allora siamo andati in cucina e i cuochi, vedendolo lavorare, all’inizio si sono stupiti, ma quando hanno assaggiato le sue creazioni l’hanno nominato capocuoco per la colazione».
Signor Neo, tronfio di sé, diede un colpetto di tosse:
«Proprio così». Si vedeva che gli faceva piacere che le sue opere d’arte culinaria fossero tanto apprezzate.
«Però…», fece il vecchio Panda, scrutando Walker. «Da quando sei tornato maschio?».
Quella domanda mi fece tremare, e iniziai ad arretrare, pronto a fuggire.
«Da metà nottata… Perché?», domandò il mio amico, senza sapere che mi aveva appena condannato a morte. Infatti, Bookman si girò verso di me con gli occhi spiritati e iniziò a correre nella mia direzione.
«Erede degenere!», sbraitò, raggiungendomi in poco tempo e provando a colpirmi con la seria intenzione di farmi fuori. «So benissimo cosa hai fatto stanotte con quel Noah! Tentavi di fingerti ancora donna per non farti picchiare da me, eh? Torna qui!».
«Aiuto!», urlai, tentando di schivare i suoi colpi di arti marziali, correndo impacciato verso l’uscita – le mele che avevo usato come seno finto m’infastidivano quanto la gonna, il bustino stretto e i tacchi.
I nostri compagni di viaggio ci inseguirono – presumibilmente per fermare il vecchio Panda –, così nessuno si accorse di un giovane uomo che ci guardava da una finestra del secondo piano, fumando una sigaretta con un sorriso soddisfatto in volto.
«Alla prossima, Coniglietto…».

§Fine§
XShade-Shinra


  
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > D.Gray Man / Vai alla pagina dell'autore: XShade_Shinra