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Autore: Dolce Kisa    27/05/2011    2 recensioni
Il bad touch trio, riunito nella bella villa di Spagna a Cartagena, si annoia e si prospettano quindi guai. Sfortunatamente per le nostre nazioni, il nostro inglese preferito (scartando Peter ed altri nazioni molto più socievoli, ovviamente) sarà solo la prima delle tante vittime.
Genere: Avventura, Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Noisy Cakes and Psychedelic Jokes


Non che Francia, Prussia e Spagna ce l'avessero in modo particolare con America, anzi, a dir il vero, era solo una delle tante nazioni con cui non avevano un rapporto propriamente pacifico. Altrettanto vero era che non fosse loro intenzione rinvangare antiche e sanguinose battaglie in una piacevole ed allegra vacanza, solo...non potevano farne a meno.

L'americano sembrava immune a qualsiasi scherzo gli avessero combinato durante tutta quella settimana, se la rideva con quel tono irritante e sembrava che nulla fosse successo.
Insopportabile per il trio, o almeno per Francia.
Il francese guardava il tavolo attorniato da ragazzini studiando il momento giusto per attaccare, giocherellando nervoso con il piccolo aggeggio che teneva fra le mani.
-Appena si alza, entriamo in azioni.- ghignò Gilbert al suo fianco. Eccolo, un altro ragazzino. La nazione credeva veramente che fosse tutto un gioco e, come tale, cercava di dargli la giusta sfumatura da thriller.
-Smettila di alitarmi sul collo, mon dieu!- borbottò Francia voltandosi e beccandosi uno sguardo perplesso dai suoi due amici. I suoi due compagni non capivano, quello era un fatto di orgoglio!
Non essere riusciti a non avere alcun genere di reazione da America, era una vera onta sul conto del Bad Touch Trio! Possibile che solo lui comprendesse la complicata e delicata situazione?!
-So, Iggy, fe ti è fuffesso alle soffrarsirglie?- chiede ad un certo punto Alfred, sputacchiando fino a mezzo metro da lui le briciole di un, forse nemmeno masticato, hamburger.
Il tavolo gelò.
Il Bad Touch Trio se la rise.
Arthur imprecò con ogni improprio che  conoscesse in Modern English, Middle English ed Old English, persino qualcosa in francese dal nervoso.
-è vero! Brother, che ti è successo?!- si rese finalmente conto Letitia seguita dal fratello che quasi si strozzò realizzando che le sopracciglia di Inghilterra erano...fini?
-N.Non sono fatti vostri!- ringhiò l'inglese, completamente rosso in viso.
-Non te le sarai assottigliate, come l'altra volta?! Tanto lo sai che non sono durate nemmeno una settimana...-
E il danno fu fatto.
Tutti i presenti rimasero con la bocca spalancata, Inghilterra...aveva cercato di...
No! Francia cancellò a forza l'immagine dalla sua mente decisamente insopportabile per tornare a concentrarsi sul tavolo ora decisamente scosso, l'allegra combriccola sembrava essersi zittita.
-O.Ok...vieni fratellone, accompagnami a prendere qualcosa da bene.- si intromise finalmente Mia portando via il fratello che continuava a masticare la sua cena, come nulla fosse successo.
Arthur, d'altro canto, ignorò i due fratellini che chiedevano silenziosamente risposte -mai avrebbero osato pronunciare ad alta voce la domanda- lasciandoli crogiolare nella loro curiosità ed incredulità.
Nemmeno si accorsero del piccolo canarino giallo che aveva gettato qualcosa sul posto dove stava seduto America precedentemente, ma gli effetti si ebbero appena la nazione tornò e... un'imbarazzante pernacchia fece voltare metà locale.
America, rise, per nulla infastidito.

Alla fine anche quella era andata male. Francia spuntò anche l'idea del cuscinetto, uno scherzo così vecchio ed usato che quasi lo disgustò l'averlo proposto proprio lui.
-Ehi! Andrà meglio la prossima volta...- esordì Spagna sorridendogli e cingendogli le spalle con un braccio, subito raggiunto da Prussia che a sua volta lo incoraggiò magnificamente a perseverare nel suo obbiettivo.
Infondo...per quanto lo scherzo fosse andato a vuoto ed avessero persino rinunciato ad una serata in compagnia delle altre nazioni, potevano sempre contare su loro stessi. Scoppiarono persino a ridere cominciando già a pensare a qualche altro scherzo buffo e pressoché inattuabile.
-Voi...- una voce li raggiunse da dietro e tutti e tre si bloccarono, raggelando per il tono usato.
-...provate anche solo a farmi ancora un piccolo sgarbo e giuro che mi vedrete molto arrabbiato.- terminò la voce, mentre sul volto dell'uomo che aveva parlato si disegnava un sorriso decisamente inquietante.
Francia si appuntò: mai far arrabbiare seriamente l'America.

Arthur se ne stava davanti alla porta della propria camera, seduto a terra, mentre cercava di pensare dove diavolo potessero essere finite le chiavi della sua stanza.
-L'ho sempre detto che sei un vecchiaccio, Iggy!- lo rimproverò una voce che purtroppo riconobbe.
-Idiota!- lo riprese mettendo su il muso e senza nemmeno degnarlo di uno sguardo, perfetto adesso arrivava anche lui!
America si sedette accanto ad Inghilterra con un luminosissimo sorriso.
-Che cosa combini qui per terra? Un nuovo gioco?- gli chiese piuttosto divertito ed ignorando completamente l'insulto dell'inglese, non era una novità che Iggy dicesse cose che non pensava minimamente. Con questa certezza continuò a sorridere ed ad aspettare la risposta dell'altro biondo.
-Le...chiavi...- mormorò imbarazzato Arthur -...non le trovo...- ammise con estrema difficoltà e la risata di America lo fece solo innervosire maggiormente.
-AH! Iggy!! Cominci a perdere pure la memoria adesso?!- gli chiese buttandosi per terra e continuando a ridere.
Arthur divenne di ogni colore possibile -E-E SMETTILA!! Me le avrà rubate la stupida rana!!- rimbeccò furioso prima di rifilargli un pugno sullo stomaco che l'altro nemmeno sentì.
Inghilterra sospirò, ma perché quel ragazzo era così maledettamente forte?!
-Ed andare a chiedere una nuova chiave?- gli fece notare l'americano quando si fu un attimo ripreso.
-Non farò mai una figuraccia simile!!- si impose. -Non in uno stupidissimo hotel americano!!- ribadì con più forza e senza alcuna possibilità di appello.
-Ti sveglierai con il maldischiena, vecchio...- gli fece notare, ancora ridendo e per nulla preoccupato da quella possibilità.
-Ma non hai niente di meglio da fare, idiota?! Va a dormire!!!- lo rimproverò allontanandosi scocciato di alcuni centimetri.
-E vorresti cacciare un eroe come me?!- chiese l'americano sorridendo ed avvicinandosi di nuovo a lui.
-Avrei tutto da guadagnarci!- rimbeccò per poi alzare gli occhi e vedere il volto dell'altro. Sbuffò girando la testa dall'altra parte. -Oh! Fa quel diavolo che ti pare!- sbottò mettendo su il muso e tornando ad evitare il suo sguardo.
Se c'era una cosa che Inghilterra non sopportava era quel sorriso ingenuo -che ingeuo poi effettivamente non era- che viveva costantemente ancorato sulle labbra dell'americano, insieme a quelle fastidiosissime briciole di chissà che.
Sussultò improvvisamente quando sentì una testa appoggiarsi alla sua spalla.
-A-Alfie...- mormorò sul principio di un infarto. Qualche antico ricordo di serate passate su una verranda con il piccolo America fra le sue braccia si fecero prepotentemente spazio nella sua mente.
Così, Arthur, vedendo solo quella testa bionda appoggiata contro di lui ebbe la fortissima tentazione di accarezzarla, allungò persino la mano tremante. Per l'inglese era davvero impossibile liberarsi del passato...
E l'americano si sistemò meglio – forse sarebbe più esatto dire che a quasi spiaccicò a terra Arthur per “accoccolarsi contro di lui” - cominciando a russare rumorosamente.
-I-IDIOT!!- gli urlò contro l'inglese per poi sospirare, svegliarlo sarebbe stato impossibile e persino spostare quell'ammasso di grasso era fuori questione.
Ecco! Adesso, si, che la mattina si sarebbe svegliato con il maldischiena. Complimenti all'eroe!
Sbottò cercando di spintonarlo via e di riuscire a raggiungere una posizione più comoda e, in un qualche modo, riuscendoci.
Alfred aprì appena un occhio come per controllare la situazione, aveva sentito il respiro di Iggy regolarizzarsi quindi probabilmente si era addormentato. Quando fu sicuro che l'altro dormisse estrasse qualcosa di piccolo e luccicante dalla tasca dei pantaloni.
-L'ennesima missione da eroe portata a termine!- sorrise tutto contento ed intascò nuovamente le chiavi della stanza di Iggy nei suoi jeans per poi concedersi un ottimo sonno, a sua detta, più che meritato.

-Ma...che vi è successo?- chiese una voce tipicamente francese mentre addentava una brioche abbastanza morbida per i suoi raffinati gusti. Effettivamente, la scena che si presentò alle nazioni tutte riunite per la colazione la mattina successiva fu veramente divertente.
Un inglese nemmeno troppo arrabbiato – nel percorso dalla porta della sua camera al ristorante dell'hotel aveva finito gli insulti – era sostenuto da un America a dir poco lamentoso.
-S-Se scopro che siete stati voi...- ringhiò infatti Alfred indicando una povera coppia su un tavolo lì vicino, -Giuro che vi dichiaro guerra!!- minacciò, stupendo i due piccioncini che preferirono defilarsi.
-America, siamo di qua...- disse il francese facendo un mezzo sorrisino e masticando in tutta tranquillità la sua colazione.
Alfred cominciò ad indicare tavoli a caso fino a che Inghilterra non gli guidò il braccio davanti al tavolo giusto -Sono lì!- sospirò per poi abbassargli la mano, -Ma non indicare! È maleducazione!-
perché quel ragazzo non riusciva ad imparare un minimo di buona educazione?
-Cosa vuoi che me ne importi?!-
-Ti mollo qui se non stai buono!-
-Non puoi.-
-Si che posso! Non mi fa più tanto male.-
-Iggy...-
-Ragazzi, scusate se vi interrompo ma...cosa vi è capitato?- domandò Germania, in un nuovo tentativo di delucidazioni, mentre osservava una tortina molto critico, gli sembrava piena di coloranti... Italia intanto continuava a reclamarla ma il tedesco sembrava decisamente poco convinto dal cibo ed alla fine decretò -Meglio se non la mangi.- per poi gettarla nel piatto di suo fratello.
Tanto, ragionò, lui aveva uno stomaco di ferro.
-Ho maldischiena perché quella stupida rana mi ha rubato le chiavi della stanza....- sbottò l'inglese, fissando con rabbia il francese che quasi si strozzò con il caffellatte.
-M...Mais...Non ho fatto nulla stavolta!- si difese immediatamente per poi fissare l'americano, furente anche lui.
-E dopo!! Mi hai rubato gli occhiali per dispetto perché sono stato io ad avere la brillante idea e sono stato così bravo che non se ne è nemmeno accorto!!- aggiunse furioso l'americano.
Il silenzio cadde, interrotto solo da qualche risolino e dal sospiro decisamente sollevato di Francia.
-TU!- si infervorò l'inglese ficcando una mano nella sua tasca e trovandoci le chiavi, -crepa qui!- ringhiò mollandolo davanti al tavolo e raggiungendo con un po' di fatica gli altri, per sedersi.
-Fammi spazio, rana.- borbottò ficcandosi affianco a lui e rubandogli un dolcetto dal piatto per addentarlo. -Ma oui...mon petit chenille...- ghignò il francese guardando l'americano, vittorioso.
Peccato che lui non poté vederlo visto che cominciò a muovere le braccia con grande impaccio ed a girare intorno.
-Quindi...hai dormito per terra?- domandò il francese, mentre si avvicinava di più, era persino fortunato! Il tavolo era attorniato da un divanetto semicircolare e non da sedie.
-Ti fa male la schiena? Ti posso fare un massaggio...- si offrì e, senza aspettare la risposta, cominciò a massaggiargli le spalle.
Il ringhiò iniziale dell'inglese si acquietò presto e, fra la colazione spiluccata a Francia e quel massaggio, si ritrovò ad abbassare i livelli di acidità al normale.
Intanto America era stato aiutato da Gilbert che, ridendo, l'aveva fatto sedere sul divanetto.
-Ma...quindi...tu non ci vedi, senza occhiali?- chiese piuttosto perplesso Sealand, mentre gustava la il suo latte caldo con del cacao.
America emise uno sbuffo e disse -Solo...ombre...- ammise -Ridatemi Texsas!!*- si lamentò agitandosi e rischiando di far cadere metà del tavolo.
Di certo, quando Gibilterra, Sealand e California si alzarono quasi in contemporanea, con dei saluti affrettati, e se ne andarono allegramente, nessuno, tranne America che continuava ad agitarsi, aveva più dubbi su cosa fosse capitato alla sfortunata nazione.



[Capanna dell'Autrice]

Coming soon...
  
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