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Autore: Argorit    27/05/2011    4 recensioni
Poche settimane dopo gli eventi di Edoras, Fairy Tail è costretta a combattere una nuova minaccia. Heaven, una gilda oscura che sino a quel momento si era limitata ad agire nell'ombra, esce finalmente allo scoperto, ed in suo possesso vi è un'antica anfora dai poteri sconosciuti appartenuta a Zeref.
Per sconfiggere il nemico e riportare l'artefatto al sicuro, Makarov invia i suoi maghi con l'appoggio dell'alleanza tra gilde. Questa volta, però, un altro membro si unirà alla squadra, perchè il master di Fairy Tail ha chiesto l'aiuto della temutissima Dark Phoenix, la più potente organizzazione mercenaria di Fiore.
E loro hanno mandato il migliore.
Genere: Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Erza Scarlet, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                 Attacco a sorpresa
 
Er:«Kongou no Yoroi (Armatura adamantina)»
Sh:«Questa è l’armatura difensiva più potente che hai?»
Er:«Si»
Non capiva proprio perché Shin le aveva chiesto di mostrargli tutte le sue armature.
Sh:«Non ho proprio altra scelta. Devo insegnarti la Tetsu-gawa (Pelle di ferro)»
Er:«Cos’è? Se non sbaglio la usasti anche sul Cristina, quando combattesti contro di noi»
Sh:«Si tratta della difesa base del Genso Doki, e consente di ricoprire la propria pelle di uno strato di energia solida robusta e flessibile. Nel corpo a corpo non c’è nulla di meglio»
Erza inarcò un sopracciglio.
Er:«E a che mi servirebbe? Ho già quest’ armatura. È molto resistente, sai?»
Sh:«Ah si?»
Il biondo non si preoccupò nemmeno di smentirla a parole. Si limitò a scattare in avanti, puntando la propria mano contro il centro dello scudo di Erza.
Sh:«Genso Doki. Kaze. Suzumebachi (Sincronia elementale. Vento. Vespa)»
Il vento cominciò a vorticare intorno alla mano del ragazzo, che sferrò il proprio attacco con la punta delle dita.
L’armatura di Erza si squarciò come carta stagnola e, se Shin non si fosse fermato, il ventre della rossa avrebbe fatto la stessa fine.
Er:«Ma come…»
Sh:«Non fare troppo affidamento sulle tue armature. Come ogni artefatto magico, esse hanno un elemento di appartenenza. Poiché la Kongou no Yoroi (Armatura adamantina) appartiene all’attributo terra, quindi è vulnerabile contro il vento.
Er:«E questo non vale anche per la tua tecnica?»
Shin le rivolse un sorrisetto furbo.
Sh:«Ovviamente non è una tecnica invincibile, ma la Tetsu-gawa ha più elementi. Appartiene alla terra per la durezza e al legno per l’elasticità. Un attacco abbastanza forte può distruggerla, ma non neutralizzarla»
Erza capì subito cosa intendesse Shin: possedendo più attributi naturali, un incantesimo, che per sua propria natura ha una sola proprietà, non poteva annullarla completamente. La tecnica del mercenario era di gran lunga migliore della sua armatura.
Er:«Bene, mi hai convinta. Spiegami cosa devo fare»
Sh:«Oh, nulla di difficile. Dato che è una tecnica che modifica solo gli attributi del tuo corpo non c’è nemmeno bisogno che tu ti immerga nella Chikyu Ishi (Volontà della Terra). È sufficiente che usi il Doki Besu su te stessa»
Erza chiuse gli occhi e materializzò il proprio mondo mentale, ma Shin non sembrava soddisfatto.
Sh:«Sei troppo vaga. Ora non occorre che tu percepisca il tutto, ma solo il tuo corpo. Riduci il raggio del tuo campo di percezione»
La rossa fece quanto dettole, restringendo la propria mappatura mentale fino a ridurre l’area ad un sottile strato cutaneo.
Sh:«Ora devi visualizzare il tuo Kaku (Nucleo). È la fonte dell’energia naturale che ti scorre nel corpo, e si trova in prossimità del cuore. Riesci a vederlo?
Er:«E’ questa cosa che sembra un piccolo sole, giusto?»
Sh:«Esatto. Vedi le decine di canali che si ramificano da esso? Quelli sono chiamati Furou Youso (Flussi elementali) e sono loro a permettere la circolazione dell’energia. Devi identificare quelli che ti interessano e usarli, incanalando la loro forza verso la superficie, poco sotto la tua pelle»
Er:«Come riconosco i flussi di terra e legno?»
Sh:«Dal colore. La terra è di colore verde scuro, mentre il legno ha una tonalità più chiara. Il fuoco è rosso e l’acqua è azzurra. Il blu rappresenta il ghiaccio e così via»
Er:«Comodo»
Sh:«In effetti»
Le ci volle un istante per identificare i due flussi, e ancora meno per incanalarli nella direzione da lei voluta. Data la limitatissima area cui doveva prestare attenzione, il suo livello di concentrazione era altissimo, e le consentiva di percepire con chiarezza ogni singola parte del proprio essere.
Sh:«Ora fondi i due elementi e fa in modo che ti ricoprano»
Terra e legno si mescolarono e il colore della pelle di Erza cominciò a scurirsi, sino a diventare nera come la pece.
Shin sorrise e si scagliò di nuovo contro la ragazza, colpendola con la stessa tecnica di prima. La violenza dell’impatto catapultò Erza contro un macigno con una tale potenza da ridurlo in briciole. Erza, tuttavia, si rialzò in piedi quasi subito, leggermente barcollante ma indenne.
Sh:«Congratulazioni Erza. Hai appena appreso la tua prima tecnica del repertorio del Genso Doki»
Il viso della rossa si aprì in un enorme sorriso. Era felice. Si sentiva orgogliosa di se stessa, e il fatto che Shin la guardasse con rinnovato rispetto e profondo amore la riempiva di una gioia immensa.
 
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Na:«Come mai tutto ad un tratto Shin si è messo a fare da maestro a Erza?»
Gr:«Dio, certo che sei proprio ottuso»
Na:«Perché?»
Lu:«Shin è innamorato di Erza, e vuole che diventi più forte, così correrà meno rischi in battaglia»
Ga:«Quel mostro di donna ricambia?»
Lucy lo fulminò con lo sguardo.
Lu:«SI, RICAMBIA. Per ora, però, ha preso del tempo…e un’altra cosa: se osi di nuovo insultare Erza, sappi che non la passerai liscia»
Ga:«Bhuhahahaha, e che puoi farmi tu?»
Lu:«Io? Lo dirò a Levy-chan, ecco cosa posso farti.
Le risa si bloccarono nella gola del Dragon Slayer del ferro, e l’uomo volse lo sguardo mugugnando un forzatissimo “ok”. Preferiva evitare di far incazzare la sua fidanzata: di solito non portava a nulla di buono.
Gr:«A proposito di quei due, sapete che fine hanno fatto? Tra un po’ dobbiamo ripartire»
W:«Eccoli lì»
Lucy li guardò avvicinarsi, ma c’era un particolare che la preoccupava: Erza camminava in modo strano, come se mettere un piede davanti l’altro le costasse uno sforzo enorme. La bionda sperò con tutta se stessa che la sua amica non si fosse fatta male durante l’allenamento, altrimenti Shin avrebbe passato un brutto quarto d’ora.
Man mano che i due si avvicinavano, però, la ragazza notò un’altra cosa insolita: la pelle di Erza sembrava nera, come se la maga fosse caduta in una pozza di catrame.
Lu:«Erza, ma che ti è successo?»
Er:«Oh, nulla. Shin mi ha insegnato una delle sue tecniche, e ora mi sto esercitando a usarla in movimento. Solo che mi risulta difficile camminare e concentrarmi allo stesso tempo. Temo che ci vorrà un po’ di tempo prima che possa usarla in battaglia»
Sh:«Beh, non c’è mica fretta»
Er:«Lo so, ma voglio lo stesso imparare nuove tecniche al più presto»
Sh:«Come mai improvvisamente hai così tanta fretta?»
Erza sbuffò sonoramente, assumendo un’espressione semi-imbronciata che quasi fece scoppiare a ridere il biondo, tanto era adorabile.
Er:«Fatti miei»
Non avrebbe mai ammesso, nemmeno con se stessa, che l’unico motivo per cui aveva detto quella frase quasi infantile era perché voleva ricevere altri complimenti da Shin.
Sh:«Come vuoi»
La:«Smettetela di fare i piccioncini. In marcia!»
D’improvviso qualcosa colpì la spalla di Erza, ancora protetta dalla Tetsu-gawa, e rimbalzò a terra, conficcandovisi per quasi meta della propria lunghezza.
Immediatamente Shin usò il Doki Besu, individuando i nemici e anticipando la loro prossima mossa.
Sh:«VERSO IL CIELO, LAXUS!
All’avvertimento del biondo, il mago dei fulmini alzò lo sguardo e vide distintamente decine di migliaia di dardi precipitare su di loro.
La:«Merda. Rairyuu no Gekihen (Sconvolgimento del drago del fulmine)»
Una gigantesca scarica elettrica esplose verso l’alto, deviando o distruggendo le armi del nemico. Quasi duecento uomini sbucarono dal nulla, scagliandosi verso i maghi di Fairy Tail.
Gr:«Un attacco diretto? Devono essere pazzi»
Na:«Infatti. Karyuu no Houkou (Ruggito del drago di fuoco)»
L’attacco che avrebbe dovuto fare scempio delle fila nemiche, però, non partì. Per qualche strana ragione Natsu non riuscì ad usare i suoi poteri.
Sette colonne di luce si innalzarono all’orizzonte, tracciando un cerchio quasi perfetto intorno ai maghi di Fairy Tail.
El:«Che roba è?»
La:Cazzo, siamo nella merda fino al collo»
Mi:«Perché? Tu sai cos’è quella cosa?»
La:«Si, una volta ho visto Freed usare questa tecnica»
Pa:«In che consiste?»
La:«E’ un sigillo runico di alto livello. Necessita di decine di rune diverse poste secondo uno schema preciso che ne amplifica a dismisura la forza. Temo che finché sarà attivo non potremo usare la magia»
Ga:«Se non altro loro sono nelle nostre stesse condizioni»
Furono le ultime parole famose: un raggio di magia compressa, sparata da un cannone Jupiter miniaturizzato, si diresse verso di loro, apparentemente immune al sigillo.
Sh:«Genso Doki. Kaze. Fuuka (Sincronia elementale. Vento. Fiore di vento)
L’aria mutò il proprio flusso, convogliandosi rapidamente in uno scudo vorticante che disperse l’attacco nemico.
Sh:«Merda. Sembra che il sigillo blocchi solo voi. Laxus, qui non siete di nessun aiuto. Io li tratterrò, voi cercate di uscire dal cerchio runico»
Er:«Non possiamo lasciarti qui!»
Sh:«Senza magia voi non potete fare nulla, io, invece, si»
Shin la fissò dritto negli occhi. Gli costava uno sforzo enorme trattare Erza con tale durezza, ma sapeva che se non avesse agito così la rossa sarebbe rimasta a combattere al suo fianco, rischiando seriamente di perdere la vita.
Sh:«Ecco, prendi questa»
Si sfilò la spada dalla cintura e la porse a Erza.
Sh:«E’ una cosa a cui tengo molto. Tienila tu, usala per difendere te e gli altri e conservala finché non tornerò a prenderla»
Er:«Se tornerai»
Sh:«Tornerò, è una promessa»
Non c’era traccia di menzogna o d’insicurezza in lui. Era sicuro di se stesso e delle proprie forze.
La rossa lo afferrò per la felpa, portando il proprio viso a pochi centimetri dal suo.
Er:«Sarà meglio per te. Non azzardarti a morire, altrimenti ti ammazzo io»
Sh:«Ovvio. Ora andate»
Il gruppo eseguì l’ordine e si diede alla fuga, lasciando il biondo alle proprie spalle.
Sh:«Genso Doki. Tsuchi. Youryoku seigyo (Sincronia elementale. Terra. Comando di sollevamento)»
La terra tremò con violenza, e una lunga frattura si aprì dietro ai maghi. Un ulteriore scossone, e un gigantesco muro di pietra si innalzò dal nulla, precludendo la strada ad eventuali inseguitori.
Uno dei nemici si fece avanti brandendo un enorme spadone.
Ne:«Hai fatto un errore a lasciarli andare via. Da solo non hai possibilità»
Sh:«Dici? Il mio Genso Doki non subisce gli effetti del vostro sigillo»
Ne:«Non prendermi per il culo. Ci siamo informati su di te. Dato che il tuo potere sfrutta l’energia della natura il sigillo non può bloccarti del tutto, ma sei indebolito, e molto anche. Non riuscirai a battere quasi centottanta maghi»
Sh:«Tu dici? Io non ne sarei così sicuro»
Ne:«Che intendi?»
Sh:«Il Genso Doki non è certo la mia unica risorsa. Ora che i miei compagni non sono qui posso scatenarmi senza problemi. Purtroppo per voi, visto che sto per mostrarvi il mio asso nella manica, sarò costretto a uccidervi tutti»
Ne:«Balle. Finché il sigillo sarà attivo hai le mani legate»
Un sorriso cupo e minaccioso increspò le labbra di Shin. Se quegli idioti non volevano credergli erano fatti loro.
Sh:«Ni-sho Genso Doki. Sora. Torikeshi to Gentei Kaijo (Sincronia elementale doppia. Vuoto. Annullamento e Revoca del Sigillo»
 
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Il gruppo di maghi stava ancora correndo per uscire dal campo di sigillamento, quando una gigantesca esplosione squarciò il silenzio, riverberando per kilometri.
La quantità di energia magica rilasciata fu esorbitante. Talmente elevata da raggiungere un livello simile a quello di Gildarts. La velocità del flusso, però, era addirittura superiore.
La:«Che cazzo sta succedendo lì?»
Ga:«Non lo so, ma una cosa è certa: chiunque fosse lì ora è polvere. Con una tale quantità di energia si potrebbe radere al suolo mezza Magnolia»
W:«Gazille-san!»
Ga:«Che c’è?»
Erza si accasciò al suolo, affranta. Non poteva credere che Shin fosse morto.
Le lacrime iniziarono a scendere senza che neppure lo volesse, mentre un singhiozzo strozzato lottava per uscire dalle sue labbra serrate.
Un acuto dolore alla mano destra le fece abbassare lo sguardo: erroneamente aveva serrato il palmo sulla lama della spada di Shin.
Un sottile raggio di luce rimbalzò sulla lucida superficie metallica, sfavillando sul volto della rossa.
Con un sorriso strinse maggiormente la presa sull’arma, acuendo il dolore fisico che provava.
Come aveva potuto, anche solo per un istante, essere così idiota? Shin le aveva promesso che sarebbe tornato, e lei doveva aver fiducia nelle sue parole.
Lu:«Erza, tutto bene?»
Er:«Si, sto bene. Ora andiamo»
Pa:«E il mercenario?»
Er:«Shin tornerà da noi. Lo sento»
La:«Allora muoviamoci»




Ola gente. Come va la vita?
Shin sarà ancora vivo? E cos'era quell'esplosione colossale?
La risposta alla prima domanda l'avrete nel prossimo capitolo, quella della seconda tra moooooooooolto tempo.
Come al solito vi chiedo di recensire se avete tempo, magari dicendomi cosa vi è piaciuto e cosa no, così vedrò di migliorare.
Sayonara.
  
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