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Autore: Diomache    22/02/2006    2 recensioni
Lei. Dolce, solare, irascibile, maledettamente testarda. E poi c'è lui. Bellissimo, scapestrato, intrigante.
"Rose sente un piccolo nodo allo stomaco e per la prima volta percepisce un disagio con Sean, vorrebbe sentirsi ancora gli occhi di quel tipo addosso, le sue parole, i suoi sguardi, il suo sorriso.
Tom continua a fissarla. E per la prima volta, in vita sua, vorrebbe restare ancora a litigare con lei, a poter godere dei suoi occhi, del suo sorriso arrabbiato.
Rose abbassa gli occhi e si gira, continuando a camminare con Sean.
Tom infila il casco e mette in moto.
Era iniziato un giorno come tanti altri.
Ma né lui, né lei, ora, lo pensavano più."
Genere: Romantico, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ciao a tutti

Ciao a tutti!!

Eccoci al mio dodicesimo capitolo!!!

Vi confesso che man mano che questa storia va avanti e prende forma sono sempre più emozionata…

Ho avuto una piccola idea.. ma devo avere il vostro consenso.. ho pensato.. per rendere meno difficile l’immaginazione dei personaggi.. che il mio stile alquanto rudis non riesce sempre a rendere come vorrei, ho pensato di dar loro un volto conosciuto. Credo che sia più facile leggere un racconto se si hanno almeno i volti dei personaggi in mente..

Naturalmente ho deciso di concordare tutto questo anche con voi…

Io avevo pensato.. per Tom.. che ve ne pare di un bel Brad Pitt?? Magari il Brad di Spy Game, di Ocean’s Eleven.. per Rose.. pensavo Gabriella Pession.. (ovviamente con i capelli lisciati)…?

Mi raccomando, fatemi sapere le vostre idee!!!

Un mega saluto a tutti i lettori e soprattutto a Damynex, Franca e Aly, ciao!!

 

Ciao Damynex!!!!!

Hai ragione Jarod è proprio uno s******!!! Che succederà?? Eheh.. chi vivrà vedrà!

Un bacio!!!

 

Ciao Aly!!!

Grazie mille per i complimenti!!! Spero che anche questo chap ti piaccia, fammi sapere!!!

Un bacio!!!

 

Ciao Franca!!!!

Grazie, davvero, per tutti i complimenti che mi fai ogni volta.. sono commossa…grazie ancora.. Rose delinquente? chissà...

Un bacio!!!!

 

Buona Lettura,

Diomache

 

 

PROFUMO DI MENTA

 

 

CAPITOLO XII: GUAI IN VISTA!!!

 

 

“Tom… smettila…no, fermati, mi mandi l’acqua sugli occhi, poi mi frigge tutto!”

“sei sempre tu che mi provochi, adesso ne paghi le conseguenze signorina mia..”

“stronzo! Adesso ti faccio vedere io!”

“ma tu sei pazza! Hai buttato tutta l’acqua fuori dalla vasca!”

“è tutta colpa tua! E dopo pulisci pure!”

“cooossa??”

Nuove risate e schizzate invadono il bagno e dell’acqua arriva addirittura a bagnare i vetri appannati degli specchi. Dopo un’intensa lotta, un po’ stanchi e più rilassati anche grazie al tepore che emana l’acqua calda, i due giovani si rilassano ai bordi della vasca invasa dalla schiuma. Tom allunga una mano per azionare il bottone dell’idromassaggio. Mormorando di piacere, Rose si accoccola proprio sopra una bocchetta dell’idromassaggio e socchiude le palpebre. “che bello..” sussurra.

Il ragazzo le si avvicina,l’abbraccia poi le stampa un bacio sulla spalla.

Rose sorride e si volta verso di lui. “se penso che la nostra vacanza finirà fra tre giorni mi metto a piangere…”

“appunto, fra tre giorni. È inutile iniziare a pensarci ora.”

Ma la giovane, come se non l’avesse sentito per niente, continua il suo discorso. “se penso che dovrò ritornare alla vita di tutti i giorni…all’università, poi, dopo la sfuriata con quel professore ci sarà un clima tesissimo.. mi guarderanno tutti storto…”

“sei un osso duro.- la tranquillizza.- andrà tutto bene.”

Rose sospira mentre si appoggia alla sua spalla. “invece la danza mi dà un sacco di soddisfazioni..”

“ah sì?” chiede passivamente lui senza voler davvero una risposta. Invece la giovane parte in quarta, come al suo solito. “Mary ha messo su un’iniziativa davvero forte”

“Mary?”

“la nostra organizzatrice.. è un tipo sveglio e determinato e questa volta ci ha organizzato un’iniziativa bellissima!Si tratta di una sorta di lavoro parallelo con dei ballerini di danza moderna… un musical con danza moderna e classica..”

“bello..- sussurra il ragazzo spostando i capelli di lei dal suo collo.- e di che musical si tratta?”

“bah, questo ancora non si sa… comunque non parteciperanno tutte le ballerine.. ci sarà una specie di selezione.. verranno scelte una decina di ballerine classiche,dieci moderne e otto ballerini moderni…”

“la selezione come avverrà?” le chiede Tom, sentendosi stranamente interessato all’argomento. Di solito, dopo massimo dieci minuti di chiacchiere il suo cervello va inevitabilmente in standby. Con Rose no. Paradossalmente, qualsiasi cosa esca dalla sua bocca vellutata, gli interessa. Ma non per il semplice fatto che a parlare è la sua ragazza, il suo interesse non è mosso dall’affetto che prova per lei. È come parla, il modo in cui gesticola, la sua espressione del viso, la sua impulsività quasi alla massima potenza che la porta a fare anche le più grosse cavolate, la sua abilità a ‘rigirare la frittata’ in maniera quasi impercettibile. La sua bravura a riuscire vincente in ogni confronto in maniera così naturale e spontanea che diresti che abbia ragione anche se vuole convincerti a comprare campi da golf in Alaska. Peccato che si sia indirizzata alla biologia. Avrebbe dovuto prendere la carriera diplomatica, lei si che ci saprebbe fare. Già l’immagina, vestita di tutto punto, con uno stretto tailleur nero, elegante, affascinante, come sempre.

“Tom, ci sei?”

Paradossalmente, si è distratto. Ma si è distratto pensando a lei. “certo.- dice con l’espressione più convincente possibile.- dicevi della selezione.”

“appunto. Ci faranno dei provini davvero particolari. A gruppi di due dovremo rappresentare ballando una scena di un film che ci assegneranno.. ti confesso che sono un po’ preoccupata..”

“sei bravissima, non devi farti problemi.”

“guarda che ci sono tante ballerine brave come me.. tu naturalmente mi verrai a vedere, vero? Mi farai da appoggio morale, no?” gli chiede con quegli irresistibili occhietti da cerbiatta.

Prima ha scordato una caratteristica importante della sua bella diplomatica: avere la capacità di non farsi mai dire di no.

“e come posso negartelo..” sospira.

“iuuuuu” esulta Rose battendo i palmi delle mani sull’acqua, schizzando il partner.

“ehi così mi ringrazi?” si lamenta l’altro rispondendo all’attacco.

Rose inarca un sopracciglio… “veramente avrei in mente un altro tipo di ringraziamento..”

Il giovane osserva quegli occhi verde brillante messi in risalto dalla pelle bagnata del viso.

Bella, davvero. “sento che potrebbe interessarmi questo ringraziamento..” non finisce nemmeno la frase che la suoneria del cellulare di Rose inizia ad invadere la stanza, interrompendo il dolcissimo bagno dei due innamorati. “uffa non ci voleva..” sbuffa lei spostandosi dal ragazzo e avviandosi verso la sponda della grande vasca. Tom la blocca tempestivamente per un braccio.

Si volta. “be?”

“non vorrai rispondere, vero?”

“ovvio che voglio rispondere! Che ne so chi è!”

“io invece credo di saperlo.- risponde lui inarcando la linea perfetta del suo sopracciglio biondo.- sarà di sicuro quella rompi di tua sorella.. dì ma ti va tanto di sentirla?”

Le difese di Rose iniziano a crollare. “ma..”

“preferisci me o lei?” le domanda a bruciapelo il ragazzo, avvicinandosi rapidamente a lei. Per la verità non le dà nemmeno il tempo di rispondere perché subito la bacia, un po’ prepotentemente quasi. Lei lo lascia fare e, lentamente, lascia andare la sua intenzione di rispondere alla chiamata del portatile.

Si volta verso di lui e risponde a quel bacio arrogante, violento come un morso, mentre il cellulare, nella stanza adiacente, continua a squillare.

 

“avanti.. rispondi…” sussurra Hudson mentre osserva i tanti diversi tipi di biscotti esposti nel bancone del supermercato. Allora, quelli con il cioccolato no, quelli con le fibre nemmeno.. oh Rose ma perché non rispondi?? Alla fine opta per quelli più semplici, quelli alla panna. Li prende e li mette nel carrello. Subito dopo chiude la telefonata, con un sospiro. Adesso sì che sono cavoli.

Un secondo dopo il cellulare vibra improvvisamente nelle sue tasche. Subito abbandona la scelta delle patatine e afferra il portatile. “pronto, Rose?”

“macché, sono Susy!!”

Hudson si passa una mano tra i ricci. “Susy che vuoi?”

“deduco che non glielo hai ancora detto!”

“non posso farci nulla, non mi risponde!- le spiega.- voi siete state più fortunate?”

“no, niente da fare…”

“come sta il padre di Adrienne?”domanda Hudson prendendo le patatine che sa che piacciono molto all’amica.

“meglio, per fortuna. Niente di grave.- risponde Susy con un tono più pacato.- Adrienne è qui vicino a me, te la passo?” Hud annuisce mentre inizia ad interessarsi al prossimo alimento da acquistare, segnato frettolosamente su quella lista scarabocchiata.

“Hud, mi hai comprato i biscotti al burro?”

“al burro? Sulla lista non me lo hai scritto!- si lamenta, poi ritorna a guardare di nuovo sullo scaffale dei biscotti.- e poi qui non ce ne sono!”

“eddai cercameli!!!- la prega.- non posso stare in ospedale con mio padre senza fare qualcosa!”

“e intendi mangiare biscotti al burro tutto il tempo???”

“ti prego, Hud, che ti costa!”

“te li cerco, te li cerco, voi intanto continuate a provare a mettervi in contatto con Rose, dobbiamo dirle tutto, assolutamente!” parlando alza lievemente il tono di voce. Dopo alcune battute, la conversazione termina e la ragazza ripone il cellulare dove l’aveva preso. Riprova a chiamare Rose. Questa volta fa occupato. Con la fortuna che si ritrovano, magari ha centrato l’attimo in cui la stanno chiamando anche Adrienne e Susy. Tirando un grosso respiro, si mette a cercare i biscotti al burro per Adrienne mentre ripensa all’assurdità della loro situazione. Hanno lasciato Londra ieri, dopo la chiamata della madre di Adrienne che avvisava la figlia del malore che aveva colto suo padre. Si erano immediatamente precipitate in aeroporto, poi, arrivate a New York e visto che il genitore della loro amica stava meglio, avevano cercato di avvisare Rose per informarla che la sua copertura era saltata, che si trovavano di nuovo in America.

Con un piccolo slancio, afferra i biscotti al burro che si trovano su uno scaffale un po’ più alto.

Ritenta. Ecco, ora non risponde. Dico io, che avrà da fare che non si può degnare di rispondere?

È importante, cribbio!!!!!

Con un gesto stizzoso, afferra il carrello e continua a camminare per i corridoio del supermercato.

“Hud!!” una voce infantile, frizzante ed allegra la chiama. Chi può essere? Lentamente si volta e si vede arrivare incontro saltellando, la piccola Novaly. Il suo cuore smette di battere.

Si guarda tempestivamente intorno e, non vedendo i suoi genitori, fa per andare via velocemente ma la bambina la chiama più forte. “Hud!!!!!”subito si blocca. *cazzo, cazzo, cazzo…*

È incastrata. Non può correre via perché la piccola le verrebbe dietro, non può  fermarsi a parlare con lei perché tempo due minuti, avrà tutta la famiglia intorno.

“Hud, Hud!” parlicchia la bambina trottelerrando vicino a lei. 

“ciao Novaly.. – bisbiglia la ragazza, abbassandosi.- ho tanta fretta, giochiamo un’altra volta, va bene?” le scompiglia i capelli, si alza, si volta e subito cerca di svignarsela sperando che vada tutto per il meglio.

Avete presente la pallina da tennis del film “Mach Point”? C’è un istante, nella vita, in cui è solo questione di fortuna: la pallina da tennis sbatte sulla riga bianca delle rete. Può cadere di qua o di là.

Ed  è solo fortuna o sfortuna.

Hudson si volta indietro più volte mentre, nervosa, si allontana da Novaly, spingendo il carrello.

È ancora girata a guardare indietro, quando, svoltando, si scontra con un altro carrello. Con un sussulto ritorna alla realtà. “oh mi scusi..”

La pallina non è andata oltre la rete.

Emily.

Punto dell’avversario.

La donna regge il carrello, ammutolita, e la osserva con la bocca spalancata: “Hudson!!” esclama.

La ragazza socchiude gli occhi e si passa una mano tra i capelli. Il suo cuore ha smesso di battere agitato, anzi, si è addirittura fermato in una sorta di rassegnazione. Maledizione!!

“e tu che ci fai qui? Non dovresti essere a Londra con Rose???è successo qualcosa?”

*merda, merda, merda, merda!!*

“no, cioè, qualcosa è successo.. ma mi scusi, ho proprio fretta,devo proprio andare..” cerca di svignarsela, ma ha come il sospetto che non sarà affatto così facile liberarsi di Emily Sandeker in persona.

“aspetta, aspetta un po’..” la richiama la donna aggrottando la fronte , mani ai fianchi.

Hudson si volta lentamente. “si..”

“spiegami, come mai sei tornata a New York? Non dovevate tornare tra un paio di giorni?”

Deglutisce. “si, ma io ho avuto qualche problema e sono dovuta tornare..- dice sorridendo e augurandosi di essere il più convincente possibile. *Mannaggia a Rose e alle sue cazzate! Questa me la paga!!* - ma Rose è ancora là..”

“Problemi? Niente di grave spero! Da quanto sei tornata?” il volto di Emily sembra tranquillo, rilassato. Sembra crederle. E Hud si tranquillizza un po’, inizia a mentire con più disinvoltura.

“sono tornata ieri notte, ho preso un volo notturno e oggi sono qui..”

“accidenti.- esclama lei.- è stato davvero un peccato lasciare la vacanza”

“già. E poi Londra è davvero bellissima!”

“oh Rose me lo ripete tutti i giorni!- esclama Emily mentre afferra una bottiglia di coca cola e la posiziona all’interno del carrello.- ma dimmi, come ti è sembrata questa vacanza?”

“io personalmente sono stata benissimo..”

“E Rose come sta? Come ti è sembrata?- si spiega - no, te lo chiedo perché .. cioè io sono stata davvero contenta che abbia passato il capodanno con voi piuttosto che con quel Tom… intendiamoci, è davvero un bel ragazzo ma Formy è convinto che sia una sorta di delinquente e anche io sinceramente non sono molto contenta che stia con quel tipo. Prima stava con Sean.. quello sì che era un ragazzo perbene, posato… ma.. non si amavano più ha detto.- dice sospirando.- e adesso questo Tom. Ma io non credo che si vogliano poi così bene.. infondo se  ha deciso di partire estromettendolo completamente.. ma dimmi, a te com’è sembrata? Tanto innamorata? Tom l’ha chiamata spesso?”

Hud sospira, deglutisce, si tocca i capelli. E adesso che deve dire? La verità? Non sa che fare, accidenti! Opta per essere, almeno in parte, sincera. “be.. sinceramente sì. Rose è molto presa da lui e anche Tom..”

“ecco, ti pareva.” Mormora scocciata l’altra. “la tua amica non fa altro che innamorarsi di gentaccia! Bah, speriamo bene.. – finalmente l’incontro si conclude.- be, mi dispiace, ti ho fatto perdere tempo…”

“ma no,  non ti preoccupare…”

“ok, ci vediamo un bacio, ciao!”  la saluta Emily con un sorriso cordiale. Hudson contraccambia e si avvia di nuovo, sollevata, finalmente.

Formy si avvicina alla moglie, reggendo la bambina in braccio. Indica con il capo all’indirizzo di Hud. “be? Che ci fa qui?”

Emily alza le spalle. “non me l’ha voluto dire. Povera ragazza, avrà qualche problema. Spero che Rose non perda il giudizio, senza di lei.. tua cognata deve averla fatta diventare matta a Londra, avresti dovuto vederla com’era tesa e stanca!”

“bah..” commenta Formy. L’uomo sospira, riflessivo. Improvvisamente un dubbio, un ricordo. “ma..- inizia- quando è tornata?”

“ieri notte.- risponde.- perché?”

“ieri notte?????” esclama l’uomo posando la bambina a terra. “ma al telefono, Rose non ti aveva detto che andava a fare shopping con lei, oggi pomeriggio?”

Il sorriso di Emily si spegne. Accidenti è vero, Formy ha ragione! Senza pensare, rincorre Hudson per il supermercato. La ragazza si ritrova Emily di fronte per la seconda volta.

Sobbalzando, cerca di sorridere. “Emily.. cosa..”

“Ho parlato con Rose un paio di ore fa e non mi ha detto niente…- dice a raffica.- anzi, mi ha addirittura raccontato che oggi pomeriggio sareste andate a fare shopping voi due insieme!!”

“ma no..- abbozza un sorriso appellandosi ad ogni santo che conosce.- si sarà sbagliata! Avrà voluto dire qualcun altro!”

“e che cose avete fatto ieri mattina?” domanda la donna, mani ai fianchi, per metterla alla prova.

Hud socchiude gli occhi. Cerca qualche ricordo ma niente, Rose non le ha accennato nulla riguardo una delle sue solite invenzioni last minute. “mi dispiace, Emily…” mormora.

La donna inizia a sudare freddo. “Hud, dov’è mia sorella???”

La ragazza sospira. E vuota il sacco.

 

“cooossaaaaa??” urla Susy, attaccata alla cabina telefonica all’interno della struttura ospedaliera. Le sue grida hanno suscitato l’attenzione di molte persone e, ora, imbarazzata, abbassa il tono. “ma che dici, Hudson!”

“è così ti dico, ho dovuto raccontare tutto!” la voce dell’amica le giunge tesa e dispiaciuta.

Susy socchiude gli occhi. “ma non ti potevi inventare qualcosa, dico io! Qualsiasi cosa!”

“senti.- controbatte.- non mi sembrava giusto andare avanti all’infinito con questa sequela di bugie e ..poi .. non ce l’ho fatta, Susy! Sei stata tu a dare a Rose questa bella idea, io..”

“si, va be, adesso non ti tirare in disparte come fai sempre tu! Ignava!!!” la attacca.

“Susy ammetto di avere le mie colpe ma..”

“senti stanno per finirsi i soldi, parliamo di cose più serie, tanto stabilire di chi è la colpa non ci porterà da nessuna parte… allora, l’avverti tu a Rose?”

“non credo che ce ne sarà bisogno..” mormora la ragazza.

“che cosa?- esclama l’altra.- che vuoi dire???”

Hudson sospira. “stanno andando da lei…”

“maledizione…” impreca silenziosamente Susy. La chiamata viene interrotta per mancanza di soldi. Susy potrebbe inserire altri spiccioli ma non lo fa. Tanto non c’è più nulla da dire.

Tira un respiro profondo. Povera Rose…

 

La porta della hall dell’albergo si spalanca violentemente. Tutti si voltano a vedere chi possa essere entrato, così come una furia, con quel modo rabbioso di aprire la porta, quel modo irato di camminare. È Emily. La donna dà uno sguardo un po’ frettoloso all’entrata incontrando gli occhi spiritati dei clienti dell’albergo che ancora non smettono di fissarla. “e che avete da guardare?” domanda stizzita con un americano incomprensibile quasi per tutti. Comunque, anche chi non capisce, annuisce come se avessero compreso la sua domanda arrogante per un cordiale saluto straniero.

La porta si apre nuovamente, ma non come prima. In maniera più pacata, più ansiosa. Un’altra classe. La classe di Formy, che fa il suo ingresso reggendo tra le braccia la piccola Novaly. “allora ti vuoi calmare?” le sussurra avvicinandosi alla moglie.

“calmare? Io mi dovrei calmare? Vuoi che ti ricordi cosa ha fatto tua cognata???”

“ha detto bugia!” esclama Novaly che, poverina, dopo essersi sorbita gli sproloqui della mamma per tutto il viaggio in aereo, sa la storia della bravata di Rose, bene come quella di Cappuccetto Rosso.

I due coniugi sorridono. “Esatto- esclama Emily, orgogliosa.- e adesso andiamo a dargli la punizione!!!!!”

I due si avvicinano alla reception. Un uomo, antico e pomposo quasi come il registro che sta osservando con i suoi occhi neri ed infossati visibili a malapena a causa degli occhiali, alza lentamente lo sguardo e lo posa, incuriosito, sulla coppia. “bonsoir..”

“senta.- lo interrompe Emily.- io sto cercando mia sorella..”

Formy la dà un pizzicotto. “guarda che non siamo dalla fruttivendola!- le ricorda.- credi che questo cretino capisca quello che dici??”

“le assicuro che io capisco benissimo.” Lo interrompe l’uomo con una voce bassa e la caratteristica erre moscia francese. “l’inglese è una lingua che un proprietario d’albergo deve apprendere, signore.”

Emily gli lancia un’occhiata in parte vittoriosa in parte irata. Cielo che figura…

“mi deve aiutare.” Esclama subito dopo. “mia sorella dovrebbe alloggiare qui, nel vostro albergo..”

“attenda. Il nome di sua sorella?”

“Rose Sandeker.” Dice scandendo bene sillaba per sillaba. L’uomo si butta velocemente a capofitto nel suo enorme registro dalle pagine dorate e dalla copertina di velluto rosso.

“allora?” chiede ansioso Formy.

“eccola qua. Ha preso una stanza assieme al signor..”

“Tom Bishop, lo conosciamo.” Conclude Emily in tono sbrigativo. “ci dica la camera, presto.”

“no, non posso. – risponde con voce forte e chiara, tinta lievemente di altezzosità. – c’è una legge sulla privacy e..”

“me ne infischio, io voglio sapere dove diavolo sta mia sorella!” reagisce la donna alzando la voce. Nella hall il brusio cessa improvvisamente e scende di nuovo un imbarazzante silenzio.

Formy si avvicina all’uomo in maniera confidenziale. “siamo parenti. Ecco, questi sono i documenti..” estrae dal taschino le loro carte d’identità. L’uomo le osserva con minuziosità cercandoci falli o imbrogli. Non ne trova. Ma non molla comunque. “mi dispiace signori…ma..”

“senta.- lo interrompe Emily a voce bassa.- se non mi dice in che camera sta mia sorella io le assicuro che busserò ad ogni stanza di questo maledettissimo albergo finché non l’avrò trovata, mi sono spiegata?????”

L’uomo deglutisce. “202. camera 202.”

“grazie infinite” si intromette Formy, poi prende la moglie per un braccio. “dai, andiamo.”

 

Rose si porta alla bocca la sua seconda tartina. Buonissima. Stanno mangiando seduti a gambe incrociate sul letto della loro camera. Rose ha pensato di cenare così questa sera, senza mettersi per forza un bel vestito, senza mettersi in tiro per il ristorante.. basta!

Ora, vestita con una morbida tuta, capelli legati in una coda da cui  scendono libere alcune ciocche che le coronano il viso, si sente molto più a suo agio. E si direbbe lo stesso di Tom che è stato ben contento di appoggiare la sua iniziativa. È così bello, così un po’ dimesso, con i capelli scompigliati, che gli verrebbe voglia di saltargli addosso. Dopo le loro coccole in bagno sono andati a fare un po’ di equitazione in un maneggio. Sorride ripensando alle figuracce, alle risate che si erano scambiati.. Davvero un bel pomeriggio. Tutto bellissimo a parte l’insegnante di equitazione che non aveva fatto altro che lanciare occhiate al suo ragazzo. Si sporge per prendere la bottiglia d’acqua appoggiata sul comodino. Vede il cellulare accanto all’abajoue. Una piccola luce a intermittenza le segnala che ci sono molte chiamate perse. Si complimenta con se stessa per non aver portato il cellulare con se durante il pomeriggio, altrimenti sarebbe stata sempre attaccata al telefono e non si sarebbe goduta un bel niente!

“hai provato il prosciutto crudo? È buonissimo..” le chiede Tom.

Rose storce il naso. “non mi piace, è troppo salato. Prova questa tartina, è squisita.” Gli porta una tartina proprio accanto alle labbra. Il ragazzo si lascia imboccare in un dolce gioco afrodisiaco.

“buona, sì.- approva.- deliziosa”

Deliziosa. Questo aggettivo fa scattare la ragazza che di botto diventa seria e tesa. Tom la guarda concentrato, cercando di capire in cosa abbia sbagliato.

“deliziosa?- ripete la donna- deliziosa come la ragazza che oggi pomeriggio faceva equitazione con noi!!!”

“oh  no, Rose ci risiamo!” sbuffa lui. Anche se non lo dà a vedere è segretamente divertito al pensiero della sua Rose gelosa.

“sbuffa poco signorino!- incalza.- guarda che mica me lo sono inventato??? Tu hai detto: lei è una ragazza davvero deliziosa!”

“ma dai!!!!” esclama. “era così per dire!”

“certo!- concorda sarcasticamente. –adesso sono io che sono paranoica! Allora dimmi.. come mai quando io ti ho domandato se saltavamo un po’ di ostacoli mi hai detto di no e invece quando te l’ha chiesto l’istruttrice hai detto di sì?? Avanti, dimmelo!”

Sorride. Non può certo dirle che l’ha fatto solo per farla ingelosire un po’. “be.. tu sei un po’ inesperta, io l’ho fatto per te! Saresti potuto cadere!”

“senti che mi tocca sentire!- controbatte, sistemandosi i capelli dietro le orecchie. Tom l’osserva stregato. Adora quando si arrabbia. – se ti interessavo davvero io, le avresti detto di no e avremo fatto un’altra passeggiata insieme!”

Eccolo, di nuovo con le spalle al muro. Adesso non sa che dire. Tom sospira e attende qualche secondo. Ha imparato a gestire le collere di Rose. A volte, quando non sa che dire, ha imparato che basta aspettare qualche secondo, poi Rose ripartirà a parlare. E avrebbe avuto tempo per pensare a qualcosa di intelligente da rispondere. Puntualmente..

“e poi tutti quegli sguardi, quei sorrisini.. quella era proprio un’oca! Dico io, non fosse esplicito che stavamo insieme! Ti davo un bacio ogni due minuti non può averci preso per fratelli!”

“aaaaah ecco il motivo di tutto quello scoppio d’amore improvviso..”

“non stare tanto a farmi la morale, ogni donna si difende come può! Avresti preferito un bello sgambetto come l’hostess dell’aereo? Non ho voluto essere violenta, tutto qui! E poi è tutta colpa tua, se l’avessi ignorata lei non si sarebbe presa la biga di farti i sorrisi, le mille domande, con quell’orribile erre moscia, poi, che mi mette un nervoso che non puoi nemmeno immaginare, e..”

Rose parla, argomenta, confuta per un tempo che a Tom sembra interminabile. Poi reagisce pure lui, però, contrattacca. Ma a modo suo.

Con una manata sposta violentemente tutto ciò che si trova tra di loro, poi le prende il volto tra le mani e chiude con un bacio quella bocca vellutata e passionale interrompendo per sempre quel discorso. Dopo un secondo di smarrimento e di piacevole sorpresa, la ragazza risponde a quel bacio infuocato con la passione accesa ancora di più dalla gelosia. Vorticosamente lo abbraccia, felice. Lo sente suo, sente il suo cuore battere velocemente nel suo petto, riesce a percepire che anche lui è agitato ed emozionato ogni volta che si trovano vicini, ogni che, come ora si baciano.

Si dividono, ad un certo punto. Si sorridono mentre, leggermente ansimanti si ritrovano di nuovo abbracciati. Rose apre la bocca per parlare ma viene interrotta dall’improvviso bussare alla porta.

Il ragazzo incurva le sopracciglia e dà uno sguardo alla radiosveglia posta sul suo comodino.

Le ventidue e trenta. Chi può essere a quest’ora?

“hai fatto venire qualcuno?” domanda sciogliendo il loro abbraccio.

Rose nega. “ no, nessuno. Aspetta, vado a vedere chi è.” Giunge alla porta, poi, prima di aprire, si ferma e si volta verso di Tom. “giuro che se è quella del maneggio..”

Il ragazzo ride, divertito. “scema. Ma come può essere lei? Le ho raccomandato di non venire qui in albergo…”

La ragazza gli risponde con un falso sorriso. Si blocca di nuovo. “ e se..” la sua mente corre a qualche giorno fa. A quell’episodio terribile di quell’uomo che si era intrufolato nella loro camera.

Tom lo intuisce subito. “non entrerebbe dalla porta, ti pare?” la tranquillizza.

Tanto tranquilla non è, a dir la verità, ma dopo un nuovo e più violento susseguirsi di colpi, si decide a girare la chiave. Apre la porta.

Il suo sorriso scompare di botto. Subito richiude la porta e si volta, bianca come un cencio, verso il ragazzo.

“chi è?” domanda Tom. “sembra che hai visto un fantasma!”

“magari fosse un fantasma!!- esclama la ragazza.- il problema è che sono qui, in carne e ossa!”

Il ragazzo si precipita verso il comodino dove tiene la sua fedelissima calibro 9.

“lascia perdere. – lo ferma-  non servirà a niente.”

Tom la guarda perplesso. “ma si può sapere chi è?”

“mia sorella, mio cognato e mia nipote!! Stanno qui fuori!”

No, non può dire sul serio. Tom continua a sorridere. Sicuramente Rose sta scherzando, deve scherzare. Hanno una copertura eccellente, come può essere? Ma no, non è vero.

Questa volta è Rose ad intuire i suoi pensieri. “ è così ti dico!!!” esclama.

A conferma giunge alle loro orecchie l’urlo irato: “Rose apri immediatamente la porta!”

Tom non può fare a meno di scoppiare a ridere. Oddio allora è proprio vero!

Sospirando, Rose apre.

Emily, piglio estremamente irato, volto impassibile ed imperscrutabile, entra nella stanza seguita a ruota dal resto della combriccola. Dà appena uno sguardo di sufficienza a Tom poi la sua attenzione si rivolge a Rose.

“Tu!!!!- urla.- Tu, cretina, disgraziata, rovina della famiglia!”

Tom inarca un sopracciglio: ha incominciato con una bella climax crescente.

Come incipit non c’è male.

“Emily lasciami spiegar..”

“zitta!” le parla sopra la donna. Rose abbassa un po’ il capo, pur tenendo alto lo sguardo ad osservarla. Cielo, è davvero arrabbiata. Forse questa volta l’ho fatta davvero grossa.

“allora, dimmi, che ci fai qui? Non dovresti essere a Londra con le tue amiche, a casa della cugina di Susy??”domanda, mani ai fianchi, puntando il suo sguardo penetrante verso di lei. Formy, dietro di lei, fa scendere Novaly dalle braccia, le toglie il giacchino, poi anche lui si toglie il cappotto. Meglio mettersi comodi…

“avanti, rispondi! Cos’è, una logorroica come te ha improvvisamente perso l’uso della parola? Avanti spiegami come mai sei qui!!!”

La ragazza sospira. Ma come diavolo è possibile che sua sorella si trovi lì? Com’è venuta a sapere di tutto quanto? Com’è successo? Si schiarisce la voce. “mi dispiace.”

“mi dispiace?? Solo questo sai dire? Ci hai ingannati, ci hai detto un sacco di buie, hai messo su una montatura di cui non era vera nemmeno una parola, ed ora l’unica cosa che sai dire per discolparti è che ti dispiace!! Ma come hai potuto fare una cosa del genere? Hai mentito a noi! Alla tua famiglia!”

“Emily lasciami spiegare…” ritenta la giovane ma la sorella la aggredisce di nuovo.

“cosa dovresti spiegare? Che sei una falsa, una bugiarda e… se ripenso a tutte le telefonate e a tutte le bugie che mi hai detto!!!!!!!!!!” urla così forte che qualche attimo dopo Novaly, impaurita, scoppia a piangere.

Tom osserva intenerito la bambina spaventata, poi i suoi occhi azzurri tornano a concentrarsi su Rose e sue sorella. Strano. Rose non ha ancora reagito, non ha ancora cercato di far valere le proprie ragioni. In questo caso ci sono solo due ipotesi.. o si sente veramente in colpa o sua sorella la mette in soggezione e non riesce ad esprimere quello che prova. La prima ipotesi è facilmente confutabile: Rose ha sempre sostenuto di essere ricorsa a questo trucchetto solamente perché la sua famiglia non gli lasciava scelta, quindi non si sente del tutto in colpa. Anche la seconda ipotesi è ovviamente falsa: Rose che si lascia mettere in soggezione da qualcuno??????

Quindi la verità può essere che una: sta per scoppiare e dire la sua. Il ragazzo scende dal letto ove era seduto, si prende una sedia e si siede, a mo’ di spettatore. Formy, con la bambina in braccio, si prende una sedia e si siede accanto a lui.

“la verità è che sei una persona doppia e meschina! Non vali niente, sei..”

“Adesso basta!” le urla sopra Rose, all’apice della sopportazione.

Quando è troppo è troppo, diamine.

“se ti ho mentito e ho organizzato questa messa in scena è solo perché voi due non mi avete lasciato scelta!!!” urla la ragazza.

“parte la riscossa..” sussurra Tom.

Formy annuisce. “stavo facendo il conto alla rovescia.”

“che cosa?- urla Emily, incredula- adesso vorresti dire che è colpa nostra??? Ma lascia perdere!”

“tu lascia perdere! Dimmi, mi avresti mai mandato a Parigi con Tom, eh? Rispondi!”

Emily getta uno sguardo veloce verso il ragazzo in questione. “no ma..”

“appunto, accidenti! Io non potevo rinunciare a questo viaggio, è troppo importante per me!!”

“potevi essere più sincera!!- la incalza Emily.- siamo la tua famiglia!” urla la donna. Ripensa a circa otto ore fa, quando aveva creduto e sperato che il legame tra sua sorella e Tom fosse vacillante.. che stupida…

Rose allarga le braccia. “io non me la sentivo di correre il rischio! E se tu, nel culmine della tua saggezza, mi avresti risposto di no????- esclama sarcastica.- io avrei dovuto rinunciare a tutto! Per cosa, poi?

“si ma..”

“mi dispiace, ho fatto un casino!- il tono di voce non cessa di trovarsi nell’aria semantica dell’urlo.- ma se ci pensi bene, noterai che è stata solo colpa tua! Se non fossi così opprimente, così soffocante! Ti ricordo che ho 21 anni, cara Emily, sono grande e vaccinata e non mi devi più stare con il fiato sul collo!!”

Emily prende un respiro enorme e si prepara al contrattacco.

Sembrano due grandi guerrieri che si stanno sfidando ad un duello. A tratti uno sembra essere sul punto della sconfitta, poi però si rialza e riesce a recuperare campo, a prevalere sull’avversario, senza però riuscire a disarmarlo e ad ottenere una vittoria schiacciante.

“di solito vanno avanti per molto?” domanda Tom rivolgendosi a Formy. L’uomo alza le spalle. “ dipende. Fino a che una delle due non si piega.”

“interessante.- risponde l’altro, riflessivo.- e di solito accade?”

Formy ride. “devo ammettere che accade raramente. Di solito sono io che metto fine a tutto prima che si prendano a capelli…”

“non ti invidio.” Risponde Tom sinceramente impietosito. Emily e Rose (anche se per niente sul piano estetico.) sono due gocce d’acqua quando litigano.. lo stesso tono di voce, lo stesso modo di gesticolare.. pensare di avercene non una (che già è terribile di suo) ma due dentro casa… no, deve essere una di quelle cose che manda completamente fuori di testa.

Si volta verso Formy. Poveraccio…

Novaly scende dalle gambe del padre e si va a fare un giretto per la stanza.

Tom prende il pacchetto di sigarette dal taschino e ne porge una all’uomo seduto accanto a se. Formy sorride, accetta la sigaretta. Tom accende per entrambi.

“comunque hai gusto.- interloquisce Formy. – l’albergo è meraviglioso..”

Il ragazzo sorride. “la verità è che ci tengo a tua cognata. È una persona fantastica..”

“già.”approva l’uomo. “una rosa con tantissime spine…”

Avrebbe voluto rispondere che lui ama anche le sue spine. Ma preferisce tenere quei pensieri per se e si limita ad annuire. Gli viene in mente una bellissima frase di Stendhal, uno scrittore francese.

“L’Amore è un bellissimo fiore, ma bisogna avere il coraggio di coglierlo sull’orlo di un precipizio.” L’uomo accanto a lui non dice nulla, ma Tom percepisce che anche lui è d’accordo.

Si porta la sigaretta alla bocca, aspira il fumo, poi lo lascia andare mentre i suoi occhi non smettono di fissarla. Lei. Rose. Il suo bellissimo e pericolosissimo fiore.

 

 

Fine dodicesimo capitolo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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