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Autore: ChloeGates    28/05/2011    1 recensioni
Questa storia parla d'amore, di promesse, di legami, e di quel senso di possessione quasi perverso che si crea e che è in grado di crearsi solamente tra due persone che non si possono avere.
Chloe e Dorian, ma anche Henrie, Sophian e Alexis, Becky e Ren, e poi Sarah e suo fratello con il compagno...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Che cosa mi racconti di bello?

 
Arrivata a casa, lo scenario era tragico.
Becky e Ren erano seduti sul divano, lei con uno sguardo preoccupato e tuttavia riflessivo, chiusa tra le braccia dell’uomo che amava, quasi come un’ancora di salvezza. Accanto al caminetto John Knowar era appoggiato al muro, e davanti a lui era in piedi Harry Moriarty, il suo compagno, al quale cingeva le spalle con forza e risoluzione. Harry era una figura molto particolare. Non parlava molto, era timido e poco sicuro di se, ma era una persona riflessiva e se interveniva, lo faceva con contegno e riguardo nei sentimenti altrui. Era molto amico di Alexis, nonostante la loro lontananza, erano rimasti in buoni rapporti anche dopo le tensioni causate dalla fuga di Dorian ai nostri clan. Di fianco a loro, Sarah Knowar era seduta impettita con le gambe accavallate in modo innaturale. I capelli corvini incorniciavano il suo viso di molto più vicino a quello di un gatto che a quello di un umano, gli occhi azzurri mi fissavano riflessivi e timorosi, ma non in collera. Sarah era... disarmante. Molto più bella di me, molto più immatura, sciocca e bambina. Eppure in lei vedevo molto di me. La materialità, la gelosia, la possessività... Ogni volta mi chiedevo perchè Dorian avesse scelto me e non lei. Di fianco a Sarah, Alexis era appoggiata e stringeva con forza il braccio di.. Sophian. Mi ritrovai col cuore in gola prima ancora di riuscire a parlare “Sophian!” Lui ovviamente non si alzò a salutarmi, e io capii che non lo faceva perchè era arriabbiato con me, bensì perchè la stretta di Alexis non era un abbraccio, ma una corda che lo teneva legato e impediva lui di scappare, alzarsi, muoversi. “Chloe! Mi spiace...” Ma prima che potesse continuare, Alexis lo fissò e disse “Ora che ci siamo tutti, devi dirci dove sei stato. Perchè sei tornato di tua spontanea volontà?” e dicendo questo lasciò Sophian perchè si potesse alzare e iniziare il suo racconto. “Era notte qui a Chicago, ma giorno nel deserto del Sahara, Becky mi ha confermato che l’ultima volta che mi ha visto è stata proprio lì. Mentre tentavo di scappare un’altra volta dall’altra parte del mondo, sento dei passi e delle parole in arabo, un gruppo di beduini si avvicinava e siccome la sete si faceva sentire, decido di attaccare il gruppo. Proprio mentre attacco l’ultimo umano, sento una voce familiare che dice “Ti manca la solita classe, Sophe.” E mi ritrovo abbracciato a Dorian che mi saluta come se fossi suo fratello.” Le gambe mi cedettero e dovetti sedermi, caso strano, proprio tra Alexis e Sarah. Tra una delle mie migliori amiche.. e la mia peggior nemica. “Hai detto.. DORIAN?” Sophian mi fissò compassionevole “Si, Dorian. Subito dopo inizia a chiedermi di te, e io sapendo come stai non gli rispondo. Lui diventa pazzo, inizia a dirmi “Dov’è? Con chi è?” e poi... buio. Inizia a torturami... per avere un pò di informazioni su di te. Faccio per alzarmi, dolorante, e dirgli qualcosa, lui si volta e... torno a casa.” Tutti sapevamo cosa Dorian era capace di fare, il suo dono era la tortura. Non un’immagine di dolore, ma vera e propria tortura fisica, che spiegava i tagli mal cicatrizzati dal veleno sul braccio di Sophian. “Oh mio Dio Sophe... ma perchè non gli hai detto quello che voleva?” Il mio tono stesso di voce era sconvolto dal lato brutale e animalesco di Dorian. “Perchè so come ti senti. Solo tu puoi scegliere se Dorian può riaverti, io non sono nessuno per scegliere per te.” Ren fece per intervenre, ma venne zittito dallo sguardo di Alexis “Dio mio, ti ha torturato! Se quell’uomo tenterò di entrare nella MIA casa, io ti giuro che...” “...No.” Sophian si impose con forza alle parole della sua compagna “Dorian tornerà o non tornerà, la decisione non è ne tua, ne mia, ne di nessun’altro in questa casa se non di... Chloe.” Quel pazzo di Sophian era riuscito a stupirmi ancora una volta, la sua logica fuori dal comune ancora una volta aveva il sopravvento su ciò che una situazione del genere imponeva di fare. La decisione era mia, ma cosa scegliere? Forse... Ma all’improvviso ecco un’altra visione. Correvo verso Springfield, parallela all’autostrada, in una zona molto vicina a Nashville. L’unica cosa che mi accompagnava erano lacrime e odio, e a volte anche desideri suicidi. Le voci della mia famiglia e dei miei amici erano lontane da me, L’unica cosa vicina era... “Dorian!!” Becky si avvicinò cingendomi le spalle, e Alexis sussurrò preoccupata “Chloe, che hai?” La mia voce tremava spaventata “Dorian! È qui... Dorian... sta arrivando, è vicino!” E a questa frase seguì il più assurdo, primordiale, incontrollato e indefinibile... caos. Sarah Knowar corse verso il fratello che le strinse la mano dubbioso, Alexis strinse di nuovo Sophian in quella morsa protettiva, Becky e Ren si avvicinarono guardandosi fissi negli occhi. Becky mi parlò da lontano: “Chloe, come puoi...? Riesci a VEDERE la sua volontà?” Chiusi di nuovo gli occhi. Era semplice, avevo sempre avuto un contatto speciale con la mente di Dorian. “Si Becky. E non vedo buone probabilità di sopravvivenza.. per lui. Vuole me, si sente in colpa verso Sophian, vuole rivedere te e Ren, vuole UCCIDERSI.” “Non lo farà.” Una voce inaspettata mi aveva distratto dai miei pensieri.  Sarah mi aveva appena parlato con quella sua vocetta leggera e frivola, buona per un sordo o un ritardato, dolce e nauseabonda come il miele zuccherato. “Per quanto mi riguarda.. può stare con te. I rapporti tra i nostri clan sono salvi, qualsiasi cosa accada.” Non sapevo come prendere quell’affermazione. Da un lato ero contenta, i nostri clan erano finalemnte riappacificati dopo tanto tempo e queto mi rendeva felice. Dall’altro, ero furibonda del fatto che Sarah potesse anche solo pensare di poter disporre della mia vita. Tuttavia, ero troppo sconcertata per poter badare a Sarah. Per un’attimo realizzai l’entità dei danni della mia voglia di riavere Dorian attraverso Henrie. Poi riflettei sul da farsi. E quando capii che non c’era niente da fare, che tutti eravamo condannati ad almeno una perdita dolorosa, caddi a terra quasi svenendo, e Ren mi recuperò un centimetro prima che io toccassi terra.

  
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