Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Ombra    28/05/2011    1 recensioni
Questa è una storia breve, ma davvero importante per me. L'ho scritta col cuore in mano e spero possa trasmettervi quello che ho provato scrivendola, parola per parola. La trama è semplice affinchè chiunque possa comprenderla: i giri di parole non sono la miglior strada se si vuole parlar d'amore.
Buona lettura!
Cit: "La ragazza si accorse di come uno arrivasse a farsi problemi stupidi quando non riusciva a uscire da uno molto più grande."
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo Due


Porto il casco dietro o lo metto nel sottosella?!

La ragazza si accorse di come uno arrivasse a farsi problemi stupidi quando non riusciva a uscire da uno molto più grande.

Va bene lo porto dietro...così mi ricorderò che dovrà essere corta come cosa...

Sospirò e il suo sguardo si fermo sul piccolo adesivo a forma di cuore attaccato sul lato sinistro del casco. Gli occhi le divennero lucidi mentre ancora uno volta tornava a chiedersi quale fosse realmente la cosa giusta.

-*-Stampò un bacio sull'adesivo che aveva in mano prima di prenderle la mano e darglielo.

“Lo so...infondo l'abbiamo preso in quello stupida cartoleria...e solo perchè li regalavano...” sorrise incrociando i suoi occhi verdi con quelli neri e profondi di Erika, “ma ora che ci ho dato un bacio...è un po' come se fosse l'immagine del mio amore per te...”

Sorrise ancora dolcemente e le posò l'adesivo sulla mano, la ragazza si sentì sciogliere a quel tocco caldo.

“Vedi questo è il mio cuoricino...e te lo do...perchè possa sempre vegliare su di te e portarti fortuna...”

“Oh amore...” iniziò, ma non trovò le parole per continuare la frase e così optò per un morbido e dolce bacio sulle labbra, sperando di riuscire a ricambiare la tenerezza che lui aveva appena fatto per lei.-*-

Tornando al presente si accorse che una lacrima era ormai arrivata a metà guancia, la asciugò in fretta con la manica della maglia e si aggiustò controllandosi nello specchietto del motorino cercando di sembrare il più possibile sicura di se.

Guardò l'orologio: 21,37.

Di sicuro sarà già lì...cazzo...

Lo vide seduto su una panchina: il casco in mano, gli occhi fissi su di lei e uno strano sorriso dipinto in volto. Sentì il cuore che cercava di fuggire dal torace per tornare dal SH.Allungò il passo mentre si dirigeva verso la Rinascente. Un lampione si fulminò proprio mentre ci passava sotto facendole venire un colpo.

“Ciao amore!” si alzò dalla panchina e le venne incontro, salutandola con un leggero bacio sulle labbra.

Di nuovo gli occhi le diventarono lucidi, ma ingoio le lacrime con forza. “Ehi...ciao...”

Cercò di abbozzare un sorriso ma, sicura di non esserci riuscita, ringraziò il buio e il lampione fulminato che le nascondevano il viso quanto bastava perchè non si vedesse. Marco però sembrò accorgersene, e il sorriso sulle sue labbra svanì per un attimo, tornando subito dopo ma con qualcosa di leggermente diverso.

“Ascoltami...ti ho già detto per messaggio che posso stare poco...” lui annuì in silenzio, senza distogliere lo sguardo dal quello di Erika, cosa che rendeva alla ragazza tutto più difficile, “però dovevo vederti...ne avevo bisogno...”

Prese una pausa e cercò di respirare quanto più a fondo poteva, ma sembrava non esserci più aria attorno a lei: si sentiva come se qualcuno le avesse infilato in testa una di quelle bolle per i pesci per impedirle di respirare.

“Senti...perchè non ci sediamo?” le venne in aiuto Marco indicando la panchina da cui, qualche minuto prima, si era alzato.

Ecco...ci manca solo la gentilezza ora...dio dio dio...non respiro...qualcuno mi aiuti...sento che da un momento all'altro potrei svenire...

Annuì e con le mani che le tremavano si avvicinò alla panchina, lasciandocisi praticamente cadere sopra. Guardò ancora una volta il casco, ma prima che i suo occhi potessero nuovamente fermarsi sull'adesivo, si morse un labbro e facendosi forza iniziò a parlare.

Quello che le uscì dalle labbra era un discorso che quasi neanche lei aveva mai sentito, le parole scorrevano veloci senza concedersi neanche una pausa, gli occhi le divennero lucidi ancora un paio di volte ma in entrambe riuscì a trattenere le lacrime, ma soprattutto non sollevò mai lo sguardo dal casco per tutta la durata del discorso.

Si fermò riprendendo fiato, si accorse di avere la labbra secche e mentre ci passava la lingua sopra per bagnarle un po' senti il cuore batterle come impazzito nel petto. Cercò di calmarsi un attimo e poi alzò lo sguardo per incrociare quello di Marco, ma quando lo vide desiderò di non aver mai parlato: lui la guardava in silenzio, gli occhi socchiusi coperti da lacrime che sembravano sul punto scendere ma con qualcosa che ancora glielo impediva e un'espressione sul volto che Erika non gli aveva mai visto, era come se il mondo gli fosse crollato addosso ma cercasse di nasconderlo.

Lei avvicinò una mano alla sua, sfiorandola, ma lui subito la ritrasse e la ragazza sentì di non riuscire più a trattenere le lacrime che un secondo dopo le rigavano le guance arrossate.

“Mi spiace...di non essere riuscito ad essere per te...quello che volevo...”

Si alzò dalla panchina e le diede le spalle in procinto di andarsene.

“Magari un giorno ci rivedremo...e a nessuno dei due farà male ricordare...quello che è stato... Sappi comunque che quando ti dicevo ti amo, non mentivo mai...piccola mia...”

Erika abbassò lo sguardo cercando di nascondere i singhiozzi che le scuotevano la schiena mentre quello che era stato il primo amore della sua vita se ne stava andando con le lacrime agli occhi.

Un forte stridio la richiamò alla realtà costringendola a girarsi nella direzione da cui proveniva. Improvvisamente fu come se qualcuno avesse premuto il tasto “rallentatore” nel telecomando dalla sua vita: senti lo stridio dei freni e il rumore delle gomme che raschiavano sull'asfalto, sentì il suo urlo squarciare l'aria attorno a lei, senti l'urlo che usci dalla sua bocca ma con una voce che non riconosceva affatto e vide i quegli occhi verdi cercarla anche in quel momento di terrore puro come se volessero dirle ancora un'ultima cosa.

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Ombra