Capitolo Uno
Erika si lasciò cadere sul letto con aria pensierosa, fece un respiro profondo per poi sollevarsi a sedere aprendo con una mano l'armadio e iniziare a frugarci dentro indecisa su cosa mettersi.
Vinsero le selezioni una maglietta bianca cn la faccia di Topolino sopra, un paio d jeans blu scuri e le adidas bianche e nere che amava tanto.
“Vedi Luci...è che sono stufa ogni volta di aspettarmi le stesse cose...” disse all'amica seduta sulla sedia vicino a lei.
“Ok questo me l'hai detto...ma quindi a che conclusione sei arrivata?”
La ragazza si perse negli occhi stampati sulla maglietta che aveva fra le mani e che sembravano fissarla come se aspettassero anche loro una sua risposta. Erano parecchi giorni ormai che ci pensava e le sembrava di aver analizzato ogni più piccolo particolare, ma nonostante ciò qualcosa ancora la rendeva insicura.
“Non lo so...è che non so se è la cosa giusta...”
“Come ti ho già detto, secondo me l'unica insicurezza che hai è dovuta al fatto che hai paura di fargli male...però capisci che non puoi lasciare che sia tu a star male per non far soffrire qualcun altro...Mi spiace ma per un volta mi sa che ti toccherà fare l'egoista...”
“Penso proprio di si...è che te l'ho detto...non è che di punto in bianco non mi piaccia più...è che sono stufa delle solite emozioni...le solite parole...” sospirò iniziano a levarsi la tuta da casa per prepararsi per uscire.
“Risparmia le motivazioni...quelle non le devi elencare a me...ma a Marco...e ora sbrigati che come al solito sei in ritardo.”
“Ci vediamo appena ho finito? Ti prego...”
“Certo, non c'è neanche bisogno di chiederlo...”, sorrise alzandosi dalla sedia e avvicinandosi a Erika per abbracciarla, “Appena è tutto risolto fammi uno squillo e in meno di 20minuti sarò in piazzetta.”
La ragazza ringraziò mentalmente l'amica per tutto l'appoggio che le stava dando. Erano migliori amiche più o meno da quando avevano due anni, e il loro rapporto aveva avuto inizio con Erika che, rubato una bambola alla bambina seduta in un angolo a giocare da sola, aveva iniziato a correre e urlare per i giardini inseguita dalla piccola bambina con grandi occhioni azzurri che a stento stava in piedi.
Quasi di corsa Erika si allacciò le scarpe, prese il casco azzurro chiaro e le chiavi che Lucia le aveva preparato sulla scrivania e uscì di casa lasciando all'amica il compito di chiudere a chiavi la porta.
“Tienile...io ho quelle del motorino di scorta...e non ho tempo...devo correre!” urlo rischiando di cadere dalle scale mentre un paio d occhi azzurri la guardavano con dolcezza in cima alla rampa. Pochi minuti dopo un SH azzurro cielo attraversava veloce la via.