Bella

Odio il traffico dell'ora di punta. Siamo a Seattle è vero, non è una metropoli ma il traffico c'è comunque. Sto andando alla Cullen's per lavorare. Jake ha il pomeridiano e poi lo va a prendere Rose, ed insieme vengono da noi. E' passato un mese da QUELLA sera e niente. Niente discussioni su quello che stava per succedere. Niente più avvicinamenti a meno di 50 centimetri. Niente. Perché mai? Cosa ho fatto? Mentre stavamo per baciarci non desideravo altro che lui eliminasse quei 2 centimetri che ci separavano. Ma niente. Il fatto che mi da più ai nervi è che fa finta di nulla, e quando siamo troppo vicini si allontana di scatto e quasi mi snobba. Non lo posso sopportare più.
Oggi sono particolarmente nervosa. Il traffico, una giornata di lavoro pesante, tutto questo unito al fatto che mi sono arrivate stamattina, quindi è meglio che oggi il mio ''datore-di-lavoro\amico\ragazzo-di-cui-sono-innamorata'' non mi faccia innervosire o prendo il tacco della mia scarpa e glielo lancio in fronte.
Aggressiva? Si. Stanca? Anche di più.
Dopo non so neanche quanto tempo finalmente sono fuori dal traffico e in cinque minuti sono al parcheggio della Cullen's. Esco e prendo i caffè che porto tutti i giorni anche se oggi saranno sicuramente un po’ più freddi del solito.
Salgo di fretta gli scalini d'entrata, entro nell'ascensore che oggi sembra essere ancora più lento del solito e mi precipito nell'ufficio di Aly e Jasp …
Mentre entro dopo aver bussato dico:

B: Scusate, scusate, scusate! C'era traffico e sono in ritardo, i caffè sono un po’ freddini ma meglio di nulla … emm Jasper che hai?

Tanto sono entrata di fretta non mi ero resa conto di Jasper che seduto alla sua poltrona era quasi in lacrime e con lo sguardo perso e Alice sorridente che gli accarezzava il volto. Mi sono persa qualcosa?

A: Bella, Rose è incinta!- sprizzava energia da tutti i pori e io dovevo fingere di non sapere nulla. Si perché QUELLA sera Edward mi aveva anche detto che sapeva di star per diventare zio.

Jasp: Mia … mia sorella è incinta!

Jasper è ancora un po’ perso, così dopo aver lasciato i caffè sulla scrivania vado nell'ufficio dei neo genitori dandogli gli auguri e lasciando il deca di Rose vicino la scrivania, insieme al caffè di Emmett.
Quasi correndo arrivo da Angela le lascio il suo caffè e scappo a bussare alla porta dell'ufficio di Edward.
Appena sento un debole ''Avanti'' entro e lo vedo piegato su dei fogli a leggerli ed eliminare alcune parti con degli sbuffi.
Quando sto per salutarlo senza neanche alzare gli occhi dal foglio mi dice un freddo:

E: Sei in ritardo.

Mi gelo sul posto. Non è da lui comportarsi così. Cosa succede?

B: Ed- mi interrompe subito.

E: Lo sai bene che odio i ritardi.

B: Ma Ed-

E:Niente MA Bella!

Ma che gli prende? Sembra lui la donna con il ciclo e non io! Bella respira, espira, respira, espira.

B: Edward se c'è traffico non è colpa mia! Io ho un lavoro e devo anche andare lì sai? Al giornale non si lamentano se passo metà della mia giornata lavorativa qui, ed allora tu non ti devi lamentare se io arrivo in ritardo per il traffico all'ora di punta. E poi non sono una bambina che mi sgridi Edward.

Sbuffa qualcosa infastidito e ritorna a sedersi mentre cancella altre scritte dai fogli che ha davanti.
Comincio a bere il mio caffè sedendomi di fronte a lui e non rivolgendogli la parola. Anche volendo non potrei fare diversamente visto che io DEVO per forza lavorare con lui. E' con lui che devo lavorare sul manoscritto. A proposito:

B: Edward che fai? Non dobbiamo lavorare sul manoscritto?

E: È quello che sto facendo … - dice con aria annoiata.

B: In che senso scusa? Tutte quelle cancellature sono sul mio libro?

Non ci posso credere …

E: Si è il tuo libro. Ti avevo detto che andava limato ….

B: Si mi avevi detto questo non che volevi cambiarlo completamente. Mi avevi detto che ti piaceva ma cambiandolo non sarebbe più lo stesso.

Lo vedo, si sta innervosendo. Ma si trattiene. E' arrabbiato.

E: Bella non sono … non sono più così sicuro di voler pubblicare il tuo libro.

O mio Dio. Sono impietrita. Lui … lui non vuole … non vuole pubblicare il mio libro? Perché? Non mi guarda in faccia. Ma appena sente il mio primo singhiozzo alza il viso ed incolla i suoi smeraldi ai miei occhi. Mi ha deluso. Io non sto piangendo per il libro ma per lui che mi ha deluso profondamente. In lacrime, per quanto mi odi in questo momento, comincio a parlare dicendogli:

B: Tu … tu … ormai non ti capisco più! Cos'ha di sbagliato dimmelo!- sto cominciando a gridare e ci siamo alzati entrambi- Dimmelo immediatamente!

E: B-Bella io …- i suoi occhi sembrano sciogliersi e per un minuto rivedo il ragazzo di cui mi sono innamorata. Quanto mi è mancato. Ma ora deve dirmi cos'ha, non posso più sopportare tutta quest'umiliazione.

B: Cosa Edward, cos'hai? O devo cominciarti a chiamare Signor Cullen? Ormai a malapena mi rivolgi la parola e se lo fai non è sicuramente per dirmi belle parole!

E: Ma… - lo interrompo.

B: Niente MA Edward! Tu ti sei definito dall'inizio mio amico ma ti è bastato un niente per allontanarti da me! Un niente che sinceramente ancora non ho capito! Sei uno stronzo Edward. Sappi che questa era l'ultima cosa che mi sarei mai sognata di dirti ma è quello che penso purtroppo. Sei arrivato a farmi pensare questo di te!

L'ho ferito. Lo so. Mi basta guardare il suo viso per capirlo, ma lui non potrebbe mai capire che quello che gli ho detto ha fatto più male a me che a lui.
Continua a guardarmi mentre io cerco di regolarizzare il mio respiro. Oooo quanto vorrei tirargli quel caffè in testa! Ma cerco di trattenermi. L'ho detto poco fa non sono più una bambina, ma la voglia di farlo è rimasta lo stesso.

E: Bella … chi è lui?

Eeee??? Adesso a chi si riferisce? Che c'entra con tutta la nostra discussione questo e poi questo cosa?

B: Chi???

E: Lo sai … il tuo libro è completamente dedicato all'uomo che ami, si vede da come parli di lui. Chi è? DEVO saperlo. Non riesco a … a rileggere in continuazione di quest'uomo che ti è entrato nel cuore, che ami così tanto da scrivere di lui. Sono disposto a non pubblicare più il libro pur di non sapere più di lui, per non soffrire più!

Sta parlando a raffica e secondo me non si rende conto neanche di quello che dice! Da come parla sembra essere geloso del ''mio'' sguardo di smeraldo, ma è impossibile per due ragioni fondamentali:
1) ''Sguardo verde smeraldo'' è lui.
2) A lui io non interesso così tanto da essere geloso di un personaggio di un mio libro, solo perché è ispirato a qualcuno che io amo.

B: Edward … io - veniamo interrotti dalla porta che si apre dove una ignara e sorridente Rose entra tenendo per mano Jake altrettanto allegro.

R: Ciao ragazzi! Sono andata a prendere Jake sono già le 5, ve ne rendete conto?

Le 5? Ma da quanto tempo stavamo qui a litigare e guardarci male? Non lo so. So solo che in questo momento l'unica cosa che voglio è uscire da qui, prendere Alice e Rose e scappare in una gelateria piena di scorte di cioccolato di tutti i gusti e tonalità.

B: Ciao tesoro! Rimani qui con Edward oppure chiamo Renèe e ti faccio venire a prendere? Io devo andare con Rose ed Alice in un posto e ne avremo per le lunghe.

Rose mi guarda interrogativa ma poi dopo il mio occhiolino annuisce alle mie parole.

J: Ok zia, ehm magari chiama Renèe ? Oggi ho litigato con Nessie e vorrei fare pace …

B: O tesoro certo! Non sai come ti capisco! Tu non sei come gli altri ometti che vogliono sia la donna a fare il primo passo, ma sei tu che vuoi andare da lei a fare pace! Sono orgogliosa di te! Bravissimo! Mentre vado di la chiamo Renèe tranquillo, tu magari vai da Angela ok? Ti voglio bene Jeky ci vediamo stasera.

Gli lascio un bacio sulla guancia e faccio per andarmene quando:

E: Bella puoi rimanere qui per favore? Stavamo parlando …

B: Ora non posso mi dispiace, devo parlare anche con gli altri miei datori di lavoro. Buona giornata Signor Cullen.

E con ancora l'immagine di un Edward triste e nervoso allo stesso tempo varco la porta del suo ufficio e seguita da una sempre più curiosa Rosalie busso alla porta dell'ufficio di Alice.

EDWARD

Sono un'idiota. Sono geloso? Ok, va bene. Dovrei arrabbiarmi con lei? Assolutamente no!
Sono un'idiota lo ripeto.
Che colpa ne ha lei se io mi sono innamorato di lei? Si mi sono innamorato di lei. Dalla sera in cui ci siamo quasi baciati è passato un mese, ed in questo mese l'ho conosciuta ancora di più per com'è, ovvero una donna molto intelligente, bella, sensibile e coraggiosa. Il coraggio l'ho visto poco fa. Non pensavo avesse la forza di dirmi tutte quelle cose. Tutto quello che mi ha detto, tutto il suo discorso, è stato peggio di uno schiaffo in pieno viso.
La amo per com'è, e per quanto io in questo mese abbia provato a starle lontano e a non concentrarmi troppo su di lei, lei era sempre presente. In qualsiasi gesto facessi, in qualsiasi cosa pensassi lei era lì con me. Come oggi ad esempio. Mi stavo vestendo e poi i sono detto ''ma a Bella piacerà cosa ho scelto o devo cambiarmi?''. Non ho mai fatto un pensiero del genere perché non sono mai stato innamorato. Mia madre aveva ragione quando mi diceva che quando si è innamorati si diventa anche un po’ stupidi agli occhi degli altri più che dei nostri.
Ma più di tutto nella discussione mi ha davvero ferito il ''Signor Cullen'', come mai la parola ''stronzo'', che mi ha rivolto, potrà ferirmi. Stronzo me lo sono meritato, ma l'essere fredda nei miei confronti non lo posso accettare anche se so di meritarmelo. Io lo sono stato con lei ed ho sbagliato. Ma cosa ci posso fare se la gelosia mi sta logorando? Lei ama lui, quest'uomo che non conosco e, solo leggendo tutto quello che lei pensa di lui, soffro come un cane.
Stupido si, ma innamorato di più.
E' da un paio d'ore che è andata via, oggi era stupenda. Quel vestitino blu le donava una luce particolare. Ho notato che è un colore che le sta benissimo. La illumina e le delinea maggiormente la figura. I jeans neri stretti le fasciavano le gambe lunghe rendendo quasi impossibile per me respirare tanto era la sua bellezza. Io non credo lei si renda conto di quanto bella sia. Bella, sexy, innocente e delicata nello stesso momento.
Alice e Rose so che sono state con lei fino a che non ha lasciato l'edificio una mezz'oretta fa. Poi sono venute qui dentro per dirmi che qualsiasi cosa io abbia deciso in merito al libro di Bella loro non avrebbero mai accettato che non venisse pubblicato e poi sono andate via senza lasciarmi neanche il tempo di aprire bocca.
Dopo tre soli minuti dalla loro uscita dal mio ufficio mi sono resa conto della stupidaggine colossale che avevo fatto e di scatto mi sono alzo correndo fuori dall'ufficio e dicendo ad Angela che per oggi io tornavo a casa.
Dove sono ora? Sono a casa? No non sono a casa. Sono di fronte a casa di Bella cercando di convincermi a bussare. Un sacchetto tra le mani e un piccolo metodo di corruzione che so potrebbe essermi utile nella tasca.
Sto finalmente per bussare quando la porta si spalanca davanti a me e vedo Jake con uno zaino sulle spalle. Non mi guarda bene … avrà saputo …

E: Ciao Jeky … c'è Bella?

Mi guarda storto e dice:

J: Non dovrei dirtelo … ma se sei qui vuol dire che di lei ti frega, quindi potrebbe essere che sia di la nella vecchia serra in giardino …

Tiro fuori dalla tasca i KINDER che so che lui adora.


In questo mese di conoscenza ho imparato una cosa importante su Jacob: è un bambino molto intelligente e maturo, ma è pur sempre un bambino ed infatti gli si illuminano gli occhi, prende i cioccolatini e si allontana lasciandomi lo spazio per entrare in casa.

E: Jeky grazie … come mai quello zaino?

J: Dormo da Quil ed Embry … domani andiamo in gita a New York con la scuola per 2 giorni, e la zia mi ha permesso di andare a dormire da loro prima di partire. . . Edward posso chiederti una cosa?

E: Certo!

J: Non mi dici bugie vero?

Eccolo di nuovo il bambino dolce che conosco!

E: Jeky tranquillo, ti prometto di essere sincero!

J: Ti piace mia zia?

Non me l'aspettavo! Sono rimasto paralizzato ma non posso dirgli una bugia … gliel'ho promesso ! E poi sta aspettando la mia risposta ed io scelgo di essere completamente sincero.

E: Si Jacob. Ne sono innamorato anche se lei non lo sa.

J: Mmm Alice aveva ragione quindi …

E: Eeeee????

J: Nulla, nulla, se vorrà te ne parlerà lei. Ora vai e cerca di impegnarti … mi serve uno zio al più presto! Ciaooooo.

E scappa via prima di lasciarmi parlare … Alice???? Zio????

Meglio non indagare … entro e subito sento un profumo particolare … vado verso la cucina e vedo un sacco di dolci. Biscotti e torte delle forme più strane e disparate. Una volta che gliel'ho fatto notare mi ha spiegato che ha preso da sua madre, solo questo e che si diverte in cucina. In un mese che la conosco ho mangiato tante di quelle cose dall'aspetto inquietante che neanche pensavo fosse possibile ingerire. Come i brownies con gli oreo … okey detto così sembra una stupidaggine ma al posto delle gocce di cioccolato c'erano pezzi di oreo! Buonissimi davvero, tra l'altro.


Sento d'un tratto una musica che viene dall'esterno. Dalla vecchia serra che c'è fuori casa in particolare. E'una parte della casa che ho conosciuto solo quando siamo venuti qui da Bella tutti insieme per cenare dopo il lavoro e qui ho conosciuto anche il piccolo gattino di Bella. E' un cucciolo nero con gli occhi gialli ed è troppo carino!
Continuo a seguire questa musica che mi sembra, tra l'altro, di conoscere e arrivo davanti alla porta della serra. Le foglie sul tetto fanno filtrare un po’ di luce e donano alla figura di Bella, in fondo alla piccola stanza, un che di etereo.


Lei è lì. Voltata verso i suoi quadri che dipinge tranquilla. I lunghi capelli chiusi in un'alta crocchia. Indossa dei vecchi jeans scuri e corti e una maglia rosa larga legata sopra la vita in modo da tenere libero da impedimenti alla mia vista il ventre piatto.
E' meravigliosa …
Sul tavolo accanto a lei c'è il piccolo Kevy, il gatto, piegato dentro una ciotola di gelato penso?


E, accanto a lui, una fetta di torta di quella che era in cucina tutta colorata, altra strana creazione della cucina di Bella.
I quadri che sta dipingendo sono 2 volti stilizzati davvero stupendi …


La guardo ancora per un po’ mentre dipinge, non si è accorta della mia presenza, ma poi voglioso di guardarla negli occhi le dico:

E: Nessuno ti ha mai detto che bisogna guardarsi alle spalle ogni tanto?

Lei è lì ferma immobile, non dice nulla, non si sposta di un millimetro.

E: Bella io sono venuto qui per chiederti scusa … non … non meritavi tutto quello che ti ho detto, sono stato uno stupido! Perdonami per favore io voglio essere ancora tuo amico e voglio che parliamo come prima e… e sopratutto voglio che pubblichiamo il tuo libro. Ero solo nervoso e di questo ti chiedo scusa tu … tu non centri nulla ….

Finalmente alza il viso e con rabbia mi dice:

B: A no? Non centravo nulla? Allora perché è da un mese che non mi rivolgi la parola, se non per dirmi qualche cattiveria o per parlare di lavoro? E perché hai detto, cito le tue parole,''Sono disposto a non pubblicare più il libro pur di non sapere più di lui, per non soffrire più'' … perché dovresti soffrire al sentire parlare di Lui?? Perché Edward? Allora PERCHÉ?

Non voglio rispondergli … tra noi cade un silenzio pieno di rabbia e parole non dette. Quasi vergognandomene le porgo il pacchetto che le ho preso. Lei lo prende senza neanche guardarmi e lo apre … si mette a guardare l'orsacchiotto che le ho preso in modo confuso e poi guarda me nello stesso modo.

E: Ti ho voluto prendere un altro peluche perché ho pensato che anche a quello dell’altra volta serve una compagna … scusa avrei dovuto prenderti qualcosa di meglio ma appena l'ho visto in vetrina ho pensato a te e te l'ho preso … spero ti piaccia.

E smetto di parlare …

 
Pochi secondi dopo vedo sulle sue labbra che un sorriso cerca di spuntare e stringe a se l'orsacchiotto, poi mi si avvicina e mi posa una mano sul petto e subito i soliti brividi si perdono in me. Mi sta toccando di nuovo e mi guarda con quel mezzo sorriso di prima, io non posso fare a meno di guardarla dritta negli occhi e di stringerle la mano che è poggiata al mio petto. La amo …



B: Non credere che io ti abbia completamente perdonato! Ne dovrai fare di strada ma almeno questo è un inizio …

Felicissimo la prendo di slancio e l'abbraccio stretta al mio corpo perdendomi nei suoi capelli da lei precedentemente sciolti. Quando si allontana è a pochi centimetri dal mio viso e sento dentro di me le stesse emozioni di quella sera che, prepotenti come la prima volta, si fanno risentire e anche più forti.
Ci avviciniamo di qualche millimetro e ci guardiamo negli occhi chiedendoci reciprocamente il premesso di fare quello che stiamo per fare …
Non vedendo nei suoi occhi nessuna traccia di negazione, mi avvicino eliminando gli ultimi millimetri che ci distanziano ed unisco finalmente le mie alle sue labbra.


Non posso riuscire a descrivere le sensazioni che provo in questo momento. Non stiamo facendo nulla di che. Siamo fermi con le labbra incollate ma che non si muovono, come per realizzare se tutto quello che sta succedendo sia reale o no, per abituarci all'altro e, se necessario, per allontanarsi prima di continuare. Ma è lei che dopo poco tempo prende il mio mento tra le sue dita ed incomincia a muovere le sue labbra sopra le mie, io vado quasi in estasi per questo gesto e comincio a muovermi anch'io, finché il bacio non diventa passionale tanto da non rendermi più possibile di respirare.
Ci stacchiamo ansanti ed io continuo a baciarle il collo, non stanco della sua pelle e non riuscendo a scollarmi da lei neanche per un minuto ora che l'ho avuta tutta per me. Rimetto in contatto le sue labbra con le mie e le dico finalmente quello che sento senza potermi più contenere.

E: Bella … ti amo non ce la faccio più a contenermi … so che tu vuoi lui … ma … ma dammi una possibilità ti prego … dammi la possibilità di amarti come meriti ….

Mi da un paio di baci di sfuggita e dice:

B: Ed-Edward … sei tu … sei tu quell'uomo … sguardo verde smeraldo sei tu … ti amo anch'io … io amo lui perché amo te … amami come meglio desideri amore mio, perché è te che voglio … da sempre …

O mio Dio!

E: Oh Bella! - e ricomincio a baciarla con tutta la passione che provo per lei. Finalmente siamo pronti ad un domani migliore, perché quel domani ci vedrà insieme.

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