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Autore: DieLeben    29/05/2011    1 recensioni
Quella ragazza ero io. O meglio , sono io , solo che mi piace narrare al passato , miei piccoli fanciulli , cosa ci posso fare ?
E voi , miei cari , perché siete qua? Volete ascoltare una storia? Ma io non racconto storie da bambini. Anzi.
Ok , ok , se insistete così tanto vi racconterò la storia più bella che conosco . E la più proiBITA.
Con il “bita” maiuscolo , non dubitate.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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N.d.A. Le parole tra "..." sono discorsi, non pensieri. Buona lettura ^^. 

Zeus scalciava con insistenza. Era nervoso quanto lui, osservò Sasuke.
Il  principe non riusciva a fare niente. Se stava lì, in sella al suo cavallo, e guardava quelle vite spezzarsi una dopo l’altra. Che macabro cerchio. E come un cerchio quella sofferenza non sarebbe mai  finita.
<< La lasci! La prego, non le faccia del male!>>
Sasuke vide una donna molto anziana implorare un soldato di lasciar andare una ragazzina.
Vide l’uomo sorriderle con cattiveria.
<< Sta zitta, vecchiaccia!>> e, così dicendo, le tiro un calcio nello stomaco.
Allora il ragazzo non ce la fece più.
Scese da Zeus velocemente e, sguainata la spada, la puntò al collo del soldato.
Lo guardò con disgusto.
C’era qualcuno che non gli ispirasse odio da quelle parti?
<< Non siamo qui per uccidere. Siamo qui per prelevare, che è ben diverso>>
Davvero? Era veramente così differente?
L’uomo sorrise con cattiveria.
“Non sei il mio re. Io eseguo solo gli ordini di Itachi”
Il soldato spinse via Sasuke, sfilò la spada dalla sua fodera.
Fece una cosa che, vi giuro piccole creature dei boschi, fu la più vigliacca, schifosa e la più orribile che io abbia mai visto in vita mia.
Trafisse la mia adorata nonna con un unico colpo.
Sia io che Sasuke corsimo ad afferrare il suo corpo prima che toccasse terra.
La guardai negli occhi e li vidi opachi, bianchi. E così mi accorsi che era già morta. Una morte ingiusta, una morte che una donna forte e battagliera come lei non si meritava di certo.
Ora, nonostante siano passati sette lunghi anni, non posso dimenticare quel sangue che mi sporcava le mani. L’odore, oh l’odore. Sapete l’odore del sangue di una persona amata è diverso da qualunque altro odore. sale e ruggine si mischiano a dolore, paura e amore.
Sperai di non sentirlo mai più.
<< E’ morta… Io… Mi dispiace>>
<< No…>>
<< Mi dispiace, non volevo succedesse questo>>
Ricordo che in quel momento non riuscì a piangere.
Nemmeno una lacrima usciva dai miei benedetti occhi viola.
In quel momento nacque in me un sentimento diverso da tutti quelli che avevo provato fino ad allora : era un qualcosa di rude, malvagio eppure sapevo che se avessi realizzato quel desiderio avrei provato un senso di soddisfazione totale. Avevo un solo nome per quel sentimento: vendetta.
 
 
Sasuke si alzò e cercò di pulirsi le mani sporche sui pantaloni.
Vide il soldato che aveva ucciso la donna riprendere la ragazza e farla salire con forza sul carro.
Non riusciva a muoversi. Era rimasto scioccato da tanta crudeltà e dallo sguardo di quella piccola donna. Aveva visto il dolore trasformarsi in odio verso l’uomo che aveva assassinato sua nonna.
Guardo un attimo la donna e pensò che era stata una morte ingiusta, troppo ingiusta. Era ora di fermare tutto quello.
Alzò lo sguardo e notò una figura conosciuta.
Il ladruncolo dell’altra sera.
No, forse non era lui. Infondo non ci vedeva molto bene…
Cosa doveva fare? Salutare? Aiutarlo?
E poi se non era lui che figura ci faceva? Non che ci fosse molta gente coi capelli biondi, però…
<< Sasuke?>>
Ecco, problema risolto.
 
Fantastico, pensò Naruto.
Era legato mani e piedi, aveva il volto tumefatto, un labbro spaccato, i vestiti rovinati e, per di più, puzzava come un caprone.
E chi si ritrovava davanti? Il ragazzo che non solo la sera prima lo aveva scambiato per un ladro (anche se sarebbe stato meglio), ma era anche meravigliosamente stupendo.
Si guardarono.
<< Ehm… Ciao Naruto..?>>
Al biondino gli stavano per cadere le braccia. Ciao? Si aspettava ben altro da quel coglione.
Ma infondo non lo aveva appena chiamato coglione?
Sei molto coerente Naruto. Ecco, adesso si insultava da solo.
Aiutami, cretino di un soldato! Imprecò nella sua mente verso quello che non sapeva essere il principe del regno. E il fratello dell’uomo che voleva uccidere.
 
 
Sasuke gli si avvicinò. Cavolo se era bello.
Aveva il volto tumefatto, era sporco, probabilmente aveva fame.
Ma era meraviglioso.
Non fece nemmeno in tempo a perdersi in quegli occhi che lui ricordava di uno strepitoso blu oceano, che gli furono sottratti da sotto il naso.
<< No!>>
Spinsero il ragazzo nel carro e lui non fece niente (n.d.a. Che novità, ne? Il mio Sas’ke è privo di spina dorsale… E poi chi è che vuole uccidere Itachi? Tks… Sogna bello mio, sogna u.u) , rimase a guardalo andare contro la morte.
E poi, perché ragionava così? E’ vero, era incredibilmente bello, ma lo aveva visto una sola volta, non poteva considerarlo qualcosa da “proteggere”!
Scacciò quei pensieri e montò a cavallo e, dette uno un ultimo sguardo alla vecchietta ormai priva di vita.
<< Vai Zeus>>
Naruto, vedendo che la sua ultima occasione di salvezza fuggiva da lui, svenne.
 
 
Gli faceva male la testa.
Questa fu la prima cosa che pensò.
Merda.
Si mise seduto. E sì, prima era sdraiato. E su un pavimento sudicio e appiccicoso.
Il problema non era tanto lo strato di lordura che impregnava il pavimento, quanto al fatto che non si ricordava come fosse arrivato lì. E poi, dov’era?
<< Naruto, ti sei svegliato!>>
Delle piccole braccia lo strinsero.
<< Y-yui…>>
<< Sì, sì, Naruto, sono io! Oh, com’ero preoccupata!>>
“N-non respiro…”
Mi staccai da lui.
<< Scusa, scusa>>
Finalmente riuscì a guardarla negli occhi.
Era ricoperta di sangue, i capelli arruffati e lo sguardo di chi è tormentato dai pensieri più orribili.
<< Dove siamo?>>
<< Siamo in una delle celle del palazzo… Forse non vedi bene ( avrai la vista un po’ annebbiata, hai sbattuto la testa, e poi è buio)… Comunque laggiù ci sono le sbarre e se allunghi la mano puoi sentire un lettino>>
Con la mano toccò quello che sembra più un tavolo che un qualcosa dove poterci dormire.
<< Siamo soli?>>
<< Certo ragazzo. Siete soli e la voce che senti è quella di un fantasma>>
 
 
Eccomi qua con il terzo capitolo. E’ corto e ho postato con un ritardo mostruoso, ma credetemi se vi dico che è stato un vero parto scriverlo. Spero che vi sia piaciuto e se c’è qualche cosa che non va sarei molto felice se voi me lo comunicaste ^^
Voglio ringraziare le persone che hanno recensito i primi due capitoli de “ La storia Proibita” … Cioè:
ryanforever
maoa
lunatic_Beth
Michiyo Shou Tomoko
 
Grazie mille a tutti ^^
  
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