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Autore: Weasleylion    31/05/2011    3 recensioni
Andromeda sentì la collera montare dentro di lei, un fuoco acido bruciarle dentro lo stomaco: non le importava di essere meno abile della sorella; non le importava che Bellatrix in quel momento desiderava solo ucciderla; non le importava il fatto che quel giorno avrebbe distrutto diciassette anni di ricordi. Roteò il braccio verso il soffitto e ripeté: < Stupeficium! >
Genere: Azione, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Andromeda Black, Bellatrix Lestrange, Narcissa Malfoy
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Era un'estate come un'altra al numero dodici di Grimmauld Place. Il giovane Sirius se n'era andato precisamente un anno prima, ma solo la sedicenne Andromeda sembrava aver veramente accusato il dolore per aver perso il cugino. Regulus si era limitato a barricarsi in camera sua per tre giorni di seguito, ma ora era tornato più arzillo che mai e parlava del signore oscuro a chiunque gli capitasse a tiro. Bellatrix notava il disgusto nel volto della sorella minore quando il cugino si lanciava sui suoi discorsi contro i nati babbani, ma faceva finta di non vedere e tornava ad inculcare i principi da purosangue alla sua seconda ed ultima sorella, Narcissa.
< Basta Bella, devo finire un tema di pozioni per settembre e non l'ho neppure iniziato! > Sbottò la ragazza d'un tratto. Il I settembre Narcissa avrebbe frequentato il suo quinto anno alla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts. Bellatrix invece aveva terminato gli studi proprio nel giugno di quell'anno, mentre Andromeda – che era di un anno più piccola della sorella – avrebbe affrontato i M.A.G.O.
< Cissy, credi davvero che avrai bisogno di superare i G.U.F.O. Se mi unirò al signore oscuro? Quella stupida scuola cadrà una volta per tutte sotto il dominio dei mangiamorte e saremo noi a decidere come trattare gli studenti! > Soffiò la giovane donna con ardore.
Narcissa si voltò per osservarla: i capelli di Bellatrix erano ricci e neri come la notte, tenuti insieme da una spilla a forma di corvo sulla testa. Gli occhi erano grandi incorniciati da lunghe ciglia, gli zigomi alti, la mascella leggermente pronunciata e le labbra carnose. Narcissa era sempre stata invidiosa delle sue sorelle maggiori: lei era di un colorito cereo, i capelli biondi e lisci, quasi albini, gli occhi azzurri e privi di calore. Inoltre Bellatrix ed Andromeda erano tutto quello che lei non era: avevano buoni voti a scuola e un certo successo fra i ragazzi. L'unica cosa che la accomunava con le sorelle maggiore erano i tratti marcati del volto.
Narcissa torno a fissare a capo chino la sua pergamena. Le due sorelle si trovavano nella stanza della più piccola, quest'ultima era distesa sul letto e vicino a lei c'era il foglio su cui avrebbe dovuto scrivere il compito e una boccetta di inchiostro poco distane. Bellatrix invece era seduta sul bordo del letto e sfoggiava il suo migliore abito blu notte. I tendaggi color argento e smeraldo ricoprivano due alte e strette finestre che mostravano la strada londinese assolata.
< Bhe non dici niente? > Esclamò arrabbiata la mora. Temeva che Narcissa potesse diventare come Andromeda, riluttante riguardo un qualsiasi argomento oscuro. E proprio in quel momento la ragazza entrò: quasi identica alla sorella maggiore, alta e slanciata, i capelli castani e ricci, i tratti più dolci rispetto a quelli di Bellatirx e Narcissa. Si avvicinò alle sorelle rivolgendo un'occhiata infuocata a Bellatrix, che rispose allo stesso modo.
< Cosa fai Cissy? > Chiese dolcemente sedendosi sul lato sinistro del letto.
< Non ti riguarda Dromeda. > Sibilò con freddezza Bellatrix, rispondendo per la sorella e guardando Andromeda con occhi pieni di disprezzo e di odio.
< Non mi sembra di averlo chiesto a te, Bella. > Rispose decisa la ragazza, aggiungendo una certa enfasi sull'ultima parola. Enfasi che non sfuggì alla maggiore.
< Allora avanti Cissy, parla! > Ordinò la mora. L'ira che cominciava a montare dentro di lei le deformava il volto: gli zigomi sembravano più scuri e tenebrosi, e le conferivano un'aria scheletrica; le labbra erano piegate in quello che poteva sembrare un ghigno – e allo stesso tempo un verso schifato - e mostravano gli incisivi appuntiti come quelli di un pipistrello. Gli occhi saettavano come dardi tra Andromeda e Narcissa.
< Io stavo solo scrivendo un tema per Lumac... > Tentò di rispondere la bionda, ma un grido improvviso di Bellatrix la interruppe: la strega scattò in piedi ed estrasse ferocemente la bacchetta.
< Adesso basta! Prima Sirius, poi Andromeda e adesso tu! > Disse sputacchiando. Non aveva più niente della bella ragazza di casa Black, sembrava solo un feroce corvo pronto a colpire. < Voi siete la vergogna della famiglia! Generazioni e generazioni di Black hanno portato con fierezza il loro stato di purosangue ed ora la mia stessa carne sta per rovinare tutto! Ma io, io, farò tornare alto il nome della nostra nobile e antichissima casata e il signore oscuro dimenticherà tutto quando eseguirò i suoi ordini come la sua serva più devota! >
Anche le altre due si alzarono. Narcissa – se possibile – impallidì e si nascose dietro Andromeda, sperando che la proteggesse. Lei in tutta risposta sfoderò la bacchetta e cominciò a fronteggiare la sorella.
< Ora basta Bella, stai esagerando! > Disse seria, tenendo il braccio teso pronta a contrattaccare. Sapeva che Bellatrix era una strega eccezionalmente dotata e soprattutto che non provava alcun dolore se non quello della sua rovina che aveva appena manifestato. Era sicura che se solo lo avesse voluto la avrebbe attaccata con l'intento di ucciderla senza provare niente eccetto un'euforica soddisfazione.
< Oh.. Dromeda vuole dimostrare di essere una strega... non è una strega più dell'abito che indossa! > La schernì la maggiore e senza che Andromeda se lo aspettasse la colpì con la mano libera sulla guancia, con un tremendo schiaffo. La ragazza si portò una mano al volto offesa: se la sorella avesse scagliato su di lei una maledizione avrebbe sofferto meno. Bella era sempre la stata la sorella maggiore alla quale voleva un mondo di bene: da bambine accudiva e proteggeva lei e Narcissa con affetto, giocava con Sirius e Regulus e il sorriso era sempre stampato sul suo volto. Poi quando era andata ad Hogwarts le cose erano cambiate: era stata smistata tra i Serpeverde, cosa che le dava un immenso orgoglio e una certa approvazione da parte dei genitori e degli zii. Andromeda avrebbe desiderato essere come lei l'anno dopo, ma una volta arrivata a scuola era stata smistata tra i Grifondoro insieme all'amato cugino Sirius e si era resa conto di cosa erano i Serpeverde: un ammasso di giovani maghi e streghe votati alle arti oscure. Da quel giorno il loro rapporto era cambiato e si erano allontanate sempre di più. Fino a quel momento, in cui sicuramente si sarebbe spezzato per sempre.
< Allora Dromeda? Vuoi piagnucolare tutto il giorno? > La incitò decisa Bellatrix leccandosi le labbra: sembrava provare un immenso piacere, come se avesse sognato quel giorno da sempre.
Andromeda serrò le dita sul manico della bacchetta e, consapevole che il gesto che stava per fare la avrebbe condannata ad un infinito travaglio, sferzò l'aria puntandola contro la sorella.
< Stupeficium! > Un getto di luce rossa scaturì dalla punta della bacchetta e si diresse verso Bellatrix che lo evitò con un gesto aggraziato. L'incantesimo si infranse sulla libreria di Narcissa che si ruppe facendo rovinare a terra decine di libri.
< Ah, era l'ora! Credevo non potesse essere possibile vederti usare la magia! Vieni allora, traditrice del tuo sangue! > La stuzzicò ancora Bellatrix, aprendo le braccia come per invitarla ad attaccare di nuovo.
Andromeda sentì la collera montare dentro di lei, un fuoco acido bruciarle dentro lo stomaco: non le importava di essere meno abile della sorella; non le importava che Bellatrix in quel momento desiderava solo ucciderla; non le importava il fatto che quel giorno avrebbe distrutto diciassette anni di ricordi. Roteò il braccio verso il soffitto e ripeté: < Stupeficium! >
Bellatrix stavolta parò il colpo con semplicità e contrattaccò: < Serpensortia! >
Un viscido serpente verde e argento come lo stemma che lo ritraeva schizzò dalla bacchetta di Bellatrix verso il collo di Andromeda che con una stoccata lo allontanò da se facendolo volatilizzare nel nulla come fumo.
Narcissa che era stata per tutto il tempo rannicchiata dietro le spalle della sorella maggiore fu costretta ad allontanarsi: le due si squadravano da un capo all'altro della stanza muovendosi in cerchio nel poco spazio conferito dall'ampio letto.
< Expelliarmus! > Esclamò Andromeda, ma con un colpo annoiato della bacchetta Bellatrix parò nuovamente l'attacco della sorella. Bellatrix proruppe in una risata sguaiata e senza gioia che durò per una buona manciata di secondi. Quando ebbe terminato assunse un espressione oscura e battagliera.
< Vuoi attaccarmi con un incantesimo di disarmo Dromeda? > Disse a bassa voce arricciando le labbra in un sorriso che le scoprì tutti i denti. < Non siamo al circolo del duello e questa non è un'esercitazione. > E poi d'un tratto alzò la voce. < Dovrai fare meglio di così! Crucio! >
Andromeda venne scagliata in aria verso il basso e cominciò a contorcersi dal dolore. La ragazza sentiva ogni muscolo del proprio corpo strapparsi, la pelle ardeva come se mille lame infuocate la trapassassero da tutti i lati. Anche il cervello sembrava sconnesso dal resto, ma sentì chiaramente Bellatrix ridere come pochi attimi prima.
Narcissa sembrava sul punto di svenire dalla paura e velocemente si scaraventò fuori dalla porta per chiamare qualcuno.
E infatti pochi minuti dopo tornò in camera accompagnata dalla zia. Andromeda volteggiava ancora a mezz'aria in preda ai dolori ed era strusciava contro le travi a vista del soffitto.
Vedendo la zia - che le assomigliava molto - varcare l'uscio il sorriso di Bellatrix si spense e si affrettò a sciogliere la maledizione, facendo cadere sul tappetto ( verde e argento come le tende ) la sorella come un peso morto.
Walburga Black tuttavia non si avvicinò a lei bensì si diresse verso Andromeda, osservandola dall'alto con disgusto e ferocia. < Alzati feccia! Osi sfidare tua sorella e ti concedi anche il lusso di distenderti a terra? L'unico motivo per cui dovresti trovarti sul pavimento dovrebbe essere strisciare come un verme! > E concluse sferrandole un calcio sui denti con le sue nere scarpe munite di uno spesso tacco.
Andromeda si era aspettata la reazione della zia: la vena di pazzia era una cosa che a quanto pare accomunava tutti in famiglia e nessuno di loro possedeva la comprensione e il buonsenso. Tranne Sirius. Ma Sirius se n'era andato e lei era lì a ripercorrere le sue orme. Con uno sforzo enorme si rimise in piedi con difficoltà e lentamente uscì dalla stanza, aiutata da Narcissa che la sorreggeva cingendole la vita con il braccio. Sentiva gli occhi puntivi della zia posati sul suo collo, accostati a quelli trionfanti di Bellatrix.
Pochi mesi dopo Andromeda Black fuggì di casa e si avventurò nel mondo babbano; pochi mesi dopo Narcissa Black frequentò il suo quinto anno ad Hogwarts, sviluppando un certo interesse per Lucius Malfoy; pochi mesi dopo Bellatrix Black si unì al mago oscuro che oggi è conosciuto in tutto il mondo con il nome di Lord Voldemort.




Si lo so, non è niente di eccezionale, ma adoro le sorelle Black e questa è frutto di una delle mie solite ispirazioni notturne. Tuttavia sono stato indeciso fino all'ultimo sul postarla o meno: prima di tutto non ero convinto neanche io di aver fatto una cosa decente e poi ho notato di aver fatto degli errori per quanto riguarda l'ordine degli eventi. Infatti secondo Wi**edia ( certo, sempre che ci si possa fidare di quanto scritto lì ._. ) Andromeda è la primogenita ed ha 9 anni in più di Sirius. Io invece ho sempre saputo che fosse la secondogenita ed ho quindi mantenuto la mia versione. Inoltre ho infilato Andromeda tra i Grifondoro, cosa che non viene mai specificata ( Sirius dice che è stato il primo dei Black a venir smistato tra i leoni ). In base a questi ultimi due punti ho deciso di mettere "OOC" tra le avvertenze. Certo, i caratteri sono rispettati ( almeno credo é_é ) ma non vorrei creare disguidi sulle date. Spero comunque che vi sia piaciuta ^^

  
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