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Autore: PULLA68    31/05/2011    3 recensioni
Che cosa ha allontanto Edward da casa? Che cosa gli è successo ? Riuscirà la famiglia Cullen a trovarlo e salvarlo dal destino che lo attende??
In una FF ambientata dopo BD, soltanto leggendo troverete le risposte alle domande e soltanto l'amore sarà la soluzione a questa storia dove il giallo del mistero si mescola al rosa dell'amore e al nero del thriller.
Posso solo aggiungere che il racconto è già finito e completo e che quindi se vorrete ne vedrete la fine.
Vi aspetto emozionatissima di poter condividere con voi la mia storia e aspetto i vostri commenti. Luisa
Genere: Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'La Trilogia delle Nuvole'
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Ciao a tutte. 

Vi posto un secondo capitolo sperando che vi piaccia e vi appassioni.  Non fatevi ingannare dall'inizio della storia. Non sarà il problema gelosia e il dualismo tra  Edward/Jacob il centro del racconto.

Quello che succederà sarà influente ma non nel modo che pensate. 

Ricordate nulla è come sembra e tutto ha un motivo preciso per accadere.

Volevo ringraziare Lou per la pubblicità. Lei l'ha già letta tutta e malgrado abbia avuto problemi d'ansia evidentemente le è piaciuta.

Spero che vogliate lasciarmi i vostri commenti.......sono molto ansiosa di sapere la vostra opinione.

Capitolo 2 - L'offesa

Edward


Ero comodamente seduto sul divano dei miei genitori intento a sentire Bella che leggeva le favole a Nessie, quando Emmett si alzò di colpo dal tavolo imprecando. “Emmett, ma come parlì!?” lo rimproverò subito Esme. “C'è Nessie, sveglia. Non devi esprimerti così!”. Jasper guardava Emmett e rideva, sapeva che il mio fratellone odiava perdere a scacchi.

“Emmett, non fare il suscettibile, lo sai che Jasper è un abilissimo stratega. E poi nessuno a parte me e Alice lo riesce a battere” ribadì sapendo di provocarlo.

“E certo. Tu e Alice barate sempre !” commentò subito Jasper un tantino stizzito.

“Non fare il saputello Edward” continuò Emmett con la voglia di provocarmi per sfogarsi un po' “In fin dei conti lo sappiamo tutti, che sei bravo solo a livello mentale. Tant'è vero che tua moglie per avere una figlia ha dovuto chiedere aiuto a Jacob.!”


Lo guardai come se avesse avuto 4 gambe e 3 braccia, non riuscivo a credere a quello che stava dicendo. Era impazzito!? Ma cosa stava insinuando? Che Renesmee, non era mia? Che Bella era andata a letto con Jacob.? Rimasi impietrito, sconvolto, incapace di muovere neanche un dito.

Emmett pensando che non avessi capito l'insinuazione continuò imperterrito “ E dai Ed, perché altrimenti Nessie avrebbe lo stesso numero di cromosomi di Jacob?. Fra qualche anno potrebbe perfino spuntarle una bella pelliccia rossastra.”


Non ebbe il tempo nemmeno di finire la frase, una rabbia ceca e profonda maturata in quei mesi dalla mia gelosia nei confronti di Jacob esplose con la forza di una bomba.

Tutta la mia famiglia era rimasta impietrita, nessuno aveva immaginato che Emmett potesse anche solo pensare per gioco una cattiveria tale, non dopo tutto quello che io e Bella avevamo dovuto passare.

Con una forza e una velocità impressionante persino per la mia razza, caricai Emmett e insieme ci ritrovammo a rotolare nel giardino dopo aver sfondato la porta finestra mandandola in frantumi. Dal mio petto era uscito un ringhio talmente bestiale e forte da far accapponare la pelle a tutti i presenti.

Subito tutti si precipitarono fuori. Bella stringeva Nessie contro il suo petto. Non voleva che vedesse suo padre trasformato in un vampiro selvaggio pronto ad uccidere.

Esme gridò, presa dal panico, aveva capito dalla mia espressione che stavolta avrei fatto sul serio. Jasper, si era alzato come un fulmine e subito cercò di afferrarmi per le spalle, aveva anche lui paura di vedermi smembrare Emmett. Carlisle corse giù attirato dal rumore e dal ringhio che avevo emesso. Io guardavo Emmett sotto di me senza riconoscerlo, il veleno scorreva copioso e usciva dalla mia bocca. Il mostro dentro di me si era risvegliato e ora richiedeva il suo tributo di odio e violenza. Con una rabbia ceca, cercai di morderlo alla gola, mentre Emmett spaventato dai miei occhi e dalla mia reazione alzava le mani in difesa, incapace di reagire. Quando Jasper mi afferrò per le spalle, mi dimenai e gli diedi una spinta che lo mandò a cadere fra le gambe di Esme che mi implorava di fermarmi. Poi mi voltai verso Emmett e preso un braccio glielo torsi dietro la schiena rompendogli le ossa. Fu allora che mio padre, arrivato di corsa, mi afferrò per una spalla costringendomi a voltare la testa e mi assegno uno schiaffo potentissimo. “Adesso basta Edward. Calmati, maledizione. Ma cosa vuoi fare?”. La voce irata mi colpì con la stessa potenza della mano, e il mostro mugolò indispettito. Lo guardai, come se fosse un extraterrestre, ... mi aveva schiaffeggiato.! Mai lo aveva fatto. Mai mi aveva colpito con tanta violenza, neanche quando avevo provato a mangiarmi un suo amico medico, tanti anni addietro. Lo guardai , con la bocca aperta, come un ebete. Poi abbassai lo sguardo verso Emmett che mugolava per terra con Esme che lo abbracciava. Jasper mi prese per le spalle e mi spinse via. “Vieni via Edward, cerca di calmarti.”. Feci qualche passo, mentre la consapevolezza di quello che avevo fatto..... di quello che avrei potuto fare... mi si abbatté addosso come un muro. Allora scuotendo la testa mi allontanai di corsa verso il bosco, non volevo sentire le loro menti cariche di rabbia , apprensione e paura. Sapevo che Emmett sarebbe guarito nel giro di poche ore, ma ero anche consapevole di avere inflitto a tutti una ferita che non sarebbe guarita velocemente. Il mostro che era in me, dopo tanti decenni si era risvegliato, e adesso non sarei più stato lo stesso.


Veloce mi nascosi fra le fronde di una grande quercia. Potevo vedere mio padre che chino su Emmett gli fasciava la spalla e il braccio. Poi aiutato da Jasper, Emmett si alzò e si avvio verso casa preceduto da Carlisle ed Esme che chiaramente sconvolta lo abbracciava. Carlisle la accarezzava la testa cercando di calmarla. Mai era successo un incidente simile nella nostra famiglia, mai un fratello aveva osato ferirne un altro.
Ero un mostro, lo sapevo!
Lo avevo sempre saputo!
Ero l'unico che pur avendo una scelta diversa a disposizione aveva cacciato e ucciso.
Ero l'unico che prepotente calpestava i sentimenti altrui.
Ero l'unico che aveva osato uccidere per egoismo la donna che amava.


Il mio pensiero volò verso Bella che era rimasta immobile e impietrita. Il suo sguardo era fisso verso il bosco, verso di me. Ma non ero sicuro che mi vedesse realmente. Perché non potevo leggerle nella mente? Cosa stava pensando? Aveva finalmente capito che ero un mostro? Il peggiore persino fra i miei simili?

Emmett si trascinò fino alla porta di casa poi si voltò verso il bosco e pensò Edward, so che mi puoi sentire. Scusa fratellino, non dovevo dire quelle cattiverie. Non pensavo ti offendessi e reagissi così! Torna a casa... ti spetto per abbracciarti. Non far soffrire Esme e Carlisle....loro hanno capito proprio come me. Adesso siamo tutti preoccupati per te! Non è successo nulla... vieni.

I suoi pensieri mi colpirono come uno schiaffo. Volevo scendere e andare ad abbracciarlo, ma il mostro dentro di me era ancora troppo libero e il veleno troppo abbondante mentre la vergogna mi paralizzava. Scossi la testa, non meritavo una famiglia simile.


I muscoli mi si paralizzarono quando dalla porta uscì Jacob. Se avessi avuto voglia, mi sarei messo a ridere. Era in pantaloncini, i capelli corti erano dritti e gli occhi erano di chi è stato svegliato all'improvviso da un lungo e piacevole sogno. Stizzito lo vidi avvicinarsi a Bella e Renesmee ed abbracciarle entrambe. Come lo invidiavo in questo momento, io non avevo il coraggio di avvicinarmi a loro, sapevo di averle spaventate entrambe e di non essere abbastanza calmo. Decisi allora di concentrarmi per ascoltare la loro conversazione. Dovevo sapere cosa Bella pensava di me.


“Bella, tutto bene... state bene...?” si era avvicinato cauto e adesso le stringeva forte “Se hai fatto loro del male, ti vengo a cercare e ti stacco la testa.” “Jasper mi ha accennato che Edward, è uscito fuori di testa e ha ferito Emmett” “ So che mi puoi sentire, cosa ti è girato? Sei impazzito? Nessie sta piangendo e tremando come un pulcino. Come puoi fare del male ad entrambe?”

Mi sentivo male, la testa mi girava. Se avessi potuto avrei iniziato a piangere, volevo raggiungerle, confortarle, scusarmi ma non potevo avvicinarmi adesso, rischiavo di spaventarle ancora di più. Pensaci tu Jacob ti prego, mi ritrovai a implorare nella mia testa.

Poi vidi Bella annuire e passare Renesmee a Jacob. “Non aver paura piccina. Papà ha litigato con lo zio, ma non voleva fargli del male. Lui non farà del male più a nessuno! E soprattutto non lo farà ne a me, ne a te.”

Una pugnalata ecco l'effetto che mi fecero le sue parole.

“Lo so mamma, che ci vuole bene. Ma mi manca ho paura per Lui. Perché se ne è andato? Quando ritorna?”

Il pugnale continuava a rigirarsi nella ferita aprendo squarci sempre più grandi.

“Presto. Nessie. ..Adesso va con Jacob in casa... io vado a cercare papà. Adesso lui ha bisogno di me!”

Si piccola mia, vai con Jacob. Lui è meno pericoloso di me. Pensai amaramente.

Detto quelle parole vidi Jacob entrare in casa tenendo stretta Renesmee “Attento Edward. Se fai dell'altro male a Bella è meglio che sparisci dalla mia vista. Stupido succhia-sangue, permaloso ed egoista. Prima o poi noi due faremo i conti, e non te la caverai a buon mercato”


Restai fermo accovacciato sul ramo mentre osservavo Bella annusare e seguire la mia scia.

Nel giro di pochi minuti, era sotto il ramo su cui stavo.

“Allora, che intenzioni hai adesso? Vuoi startene appollaiato lassù per qualche giorno o vuoi scendere e venire a chiedere scusa a Emmett e Jacob?” la sua voce era carica d'ira.

Oh cielo. Come era bella quando si arrabbiava. Avrei voluto con tutte le mie forze scendere ed abbracciarla, farmi avvolgere dal suo profumo e baciarla sulle labbra.... ma non potevo. Continuò sempre più irosa “ Ma ti rendi conto di come ti sei comportato? Emmett scherzava, ormai dovresti conoscerlo! Ma come hai potuto credere a quello che ha detto?” No! Io non credevo quello! Sapevo perfettamente che Renesmee era mia figlia e che Lei mi amava con tutto il suo cuore. Ero consapevole di quello che aveva fatto per stare con me .... Di quello che io ero per lei..... ma non trovavo le parole... non sapevo come spiegarle..... la gelosia.... era assurdo ! Come poteva credere che io avessi potuto pensare che quella era la verità!! Era folle... era pazzesco.... No! No Bella non puoi pensare questo...... Volevo scendere, abbracciarla, spiegarmi... ma il mostro era ancora libero, ancora assetato di violenza. Non potevo avvicinarla e non sapevo come fare, non volevo ammettere che ero un vampiro senza controllo. Si un vampiro assai pericoloso. Un vampiro che poteva fare una pazzia perché il mostro dentro di me era sveglio e aspettava soltanto un errore da parte mia.


Così la guardai, le sussurrai le uniche parole che potessi mai dirle e senza sentire la sua risposta mi girai e scappai nel bosco.

Scappare, era l'unica cosa che potevo fare fino a che non fossi riuscito ad imprigionare nuovamente il mostro dentro di me.

   
 
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