Credo di amarti
Stella dopo stella raggiungiamo il paradiso
Mi strinsi alla sua schiena nuda e umida di sudore, le coperte ci avvolgevano dolcemente in un abbraccio troppo stretto ma io mi sentivo così bene ...
L'avevo sentito esplodermi dentro, come un fuoco d'artificio colorato e bellissimo, l'amore.
Lui era l'artefice di questo sentimento così complesso che avevo scambiato per amicizia per così tanti anni.
Dormiva sereno nel letto del mio appartamento, quello che mi avevano comprato i miei dopo la laurea.
Le tende spalancate, odiavo il buio.
La timida luna illuminava la sua pelle e mi sembrava un angelo bellissimo.
Una vocina nella mia testa mi urlava disperata di dormire, che il giorno dopo a lavoro sarei stata uno zombie ma il mio cuore urlava più forte e mi diceva di stare sveglia, di sentirmi viva questa notte, di sentirmi amata finalmente.
Il cuore mi urlava di rimanere sveglia a guardarlo che era così bello da morire.
«Nicholas, ti amo» sussurrai ne silenzio della notte accarezzandogli un ricciolo ribelle.
Sentii la sua mano afferrare il mio polso «Ti amo anch'io, Elisa» mi si mozzò il fiato in gola.
«Ma tu non stavi dormendo ?» gli chiesi imbarazzata, vidi un radioso sorriso apparire sul suo viso e spezzare il buio della notte «Fingo bene vero ? - rispose con malizia - no ero sveglio, mi stavo godendo la tua presenza, mi fai stare bene».
Le sue braccia mi strinsero delicate e io mi sentii a casa, mi sentii come se il resto del mondo non esistesse e fanculo la sveglia puntata alle sei domani, fanculo il lavoro, fanculo la spesa da fare,
fanculo la lavatrice da stendere, fanculo la lavastoviglie da svuotare; se lui stava con me mi veniva voglia di mollare tutto per scappare insieme a lui.
Lui era un angelo venuto a salvarmi e, stella dopo stella, portarmi in paradiso.