Ai confini del Central Park vi sono due dei più importanti stage di New York: uno è d'arte e uno di scrittura creativa. Sono costruiti uno accanto all'altro e avevano l'entrata comune.
Sulla soglia vi era un uomo piuttosto robusto che sbuffava a più non posso.
-Ehi, signorina Robinson dove crede di andare? Lo sa che è la terza volta che arriva in ritardo? Non vorrà che le venga revocata la borsa di studio?- disse lui
-Scusi ma…sta parlando con me?- gli domandò una ragazza sconcertata guardandosi intorno.
-Elizabeth Robinson, non sono in vena di scherzi!- ribatté l'uomo irritandosi
-Neanche io! E le assicuro che non so di cosa lei stia parlando!- si innervosì la ragazza.
-Professor Carter! Scusi il ritardo, la metropolitana si è rotta e…- un'altra ragazza arrivò correndo senza fiato.
Il professore si voltò e spalancò gli occhi e l'altra ragazza la guardò da sopra la spalla.
-Ma tu…lei…siete uguali!- balbettò l'uomo.
Le ragazze leggermente disgustate si squadrarono: la prima indossava un paio di shorts di jeans sfilacciati e strappati e una maglietta arancione allacciata sopra l'ombelico, che evidenziava il piercing della ragazza, sulla testa aveva calcato un cappello nel quale aveva raccolto i capelli corvini. Ai piedi portava un paio di ciabattine senza tacco. L'altra invece aveva i capelli corti raccolti in due ciuffetti e indossava una gonna a fiori e una camicetta rosa semi aperta allacciata per tener su la gonna. Ai piedi portava scarpe aperte che esaltavano il piccolo tatuaggio sulla caviglia.
La prima a riprendersi dallo stupore fu la ragazza fermata dal professore. -Piacere, io mi chiamo Allison Mc Gill. E…tu sei?-
-Liz Robinson. Elizabeth.- rispose l'altra
-Bene, ora che abbiamo chiarito siete pregate di andare ognuna nella sua aula.- le interruppe il signor Carter mascherando il suo stupore
Liz e Allison ancora sconcertate si diressero alle rispettive aule.
Finalmente le lezioni finirono e le ragazze si diressero verso l'uscita. Una volta fuori…
-Ally, allora oggi pomeriggio vieni al cinema con noi?- le domandò un amico.
-Non so, mio padre mi tiene ancora in punizione per quella storia dei disegni, ma magari riesco a convincerlo.- rispose la ragazza girandosi e continuando a camminare all'indietro.
Era così distratta che andò a scontarsi con qualcuno.
-Scusa non potresti stare un po’ più attenta?- domandò una voce estremamente simile alla sua
-Di nuovo tu? - sorrise Ally
-Ah sei tu! Ma cos'è mi segui?- scherzò Liz
-No, e tu?- ribatté il clone.
-Si, sono venuta da Los apposta per seguire te!- disse Liz
-Los Angeles?!? Uao! E come è viverci?- si fece subito interessata Ally
-Normale, non certo come vivere a N.Y. Tu sei di qui?- le domandò l'altra
-Si, ma scherzi? Vuoi paragonare N.Y. a Los Angeles?- rispose la newyorchese
-No! Però propongo di prendere un caffè per approfondire la discussione, ci stai?- propose Liz
-Certo. Che ne dici del Central Perk? Però non ho tanto tempo mio padre mi tiene in punizione.- spiegò Ally
Le due ragazze allora si diressero al bar. Passarono una piacevole mezz'ora e scoprirono di avere in comune tanto oltre che all'aspetto ma c'erano anche tante cose per le quali i gusti erano completamente diversi.
-Così tu odi scrivere…- scherzò Liz
-Ma no! Cioè… non ho la passione che hai tu! Preferisco disegnare…- rispose Ally
-Immagino tu disegnerai magnificamente!- disse Liz
-Modestia a parte… si! Ho dei disegni qui, li vuoi vedere?- propose l'artista.
-Magari, mi piacerebbe!- accordò Lizzie
La ragazza glieli mostrò…erano davvero meravigliosi.
-Senti, ora devo andare ma ci vediamo domani all'uscita?- salutò Allison
-Ci sto. Ci si vede.- rispose la ragazza