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Autore: FlyChick    31/05/2011    1 recensioni
"...alcuni elfi cantastorie sussurravano leggende e cantavano storie riguardo a loro; il vento stesso col suo fruscio tra le foglie sibilava narrando di un amore nascosto tra gli alberi dei boschi elfici del regno di lui, vissuto sulle rive dei fiumi incantati del regno di lei..."
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Eomer, Legolas, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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11.Come a Bosco Atro

.Exile.

-Verso I Neri Cancelli-

Luthien sorrise. Vedere il suo viso la rallegrò.
"Hai avuto molto coraggio in battaglia." le disse Legolas.
"Lo stesso che hai avuto anche tu."
Si guardarono negli occhi. Di certo Luthien non parlava di tutti gli olifanti che Legolas aveva abbattuto.
"Quanto tempo era passato dall'ultima volta!" fece lei sottovoce
ricordando che loro due, così tanti anni addietro, si erano amati nella tranquillità dei loro regni, nel silenzio della natura.
Al suo fianco Luthien avvertiva che forse tra le tenebre incalzanti una piccola luce risplendeva fioca, ma risplendeva ancora. Come una fiammella. Era la speranza.
Nonostante ciò la sua mente era vuota. Nessuno dei loro momenti insieme nei boschi riusciva a riaffiorare. Il sorriso sulle sue labbra andava sempre più affievolendosi.
"Non ho più memoria di quei tempi.
Ho sofferto molto nel loro rimpianto, aspettando sulle sponde del fiume l'arrivo una barca che mai sarebbe approdata, o sperando di scorgere ai confini della foresta un cavallo bianco che mai sarebbe arrivato. Troppo tempo è passato. E troppo tempo siamo stati lontani."
Legolas non avrebbe mai creduto che Luthien sarebbe rimasta così tanto ferita da quell'episodio.
Molti anni prima suo padre, re Thranduil, gli aveva comandato di sorvegliare i confini di Bosco Atro insieme ad una schiera di buoni soldati a causa della continua minaccia degli orchi e lui, da principe responsabile qual'era, l'aveva fatto. Nei 2931 anni che aveva vissuto aveva sempre avuto un forte interesse per il suo popolo e per la sicurezza del suo regno. Inoltre si offriva spesso di andare personalmente a Imladris o a Lorien per i consigli degli elfi al posto di messaggeri o delegati.
Fu proprio in queste circostanze che conobbe Luthien. La stella più splendente di Lorien.
Agli inizi il loro amore fu segreto.
Poi svelato.
Poi, quando il dovere di principe richiamò l'elfo, lui sparì, così la loro storia cadde nell'ombra. Lei sapeva quali pericoli cominciassero ad espandersi sulle loro terre e sapeva che Legolas mai avrebbe indugiato venendone a conoscenza.
Ma il dolore aumentava ogni giorno sempre di più, ad ogni tramonto che si ritrovava a guardare da sola.
Anche lei aveva cominciato a sentire lo stesso senso di responsabilità verso il suo popolo, ma non lo manifestò attraverso l'amore per l'arte del combattimento, che già nutriva da molti anni, fin quando la sorella non venne rapita e torturata dagli orchi.
Celebrian sarebbe dovuta essere colei che avrebbe sostituito la madre una volta che un giorno lontano la regina di Lorien fosse partita per i Rifugi Oscuri, ma così non fu.
E nel mentre, Luthien attese.
Gli alberi dietro cui si celava l'amore dei due elfi cominciarono a parlare e la brezza che da Lorien giungeva a sud aveva portato gli elfi viaggiatori a narrare la loro storia ai nobili signori dei regni degli uomini, ed ognuno aggiungeva una propria parte al racconto facendolo diventare pura leggenda.
Era la storia di Legolas Thranduilion e Luthien Celeborniel.

Si diressero alla sala del trono.
"Frodo è passato oltre la mia vista." cominciò Gandalf, "L'oscurità sta aumentando"
"Se Sauron avesse l'anello lo sapremmo." commentò Aragorn.
"In questo momento l'anello è ancora nelle mani di Frodo. Non saremmo qui se l'Oscuro Signore ne fosse già in possesso." disse Luthien.
"E' solo una questione di tempo." rispose lo Stregone Bianco, "Ha subito una sconfitta, si, ma dietro le mura di Mordor il nostro nemico si sta riorganizzando."
Gimli, seduto su quello che sarebbe dovuto essere il trono del Sovrintendente di Gondor, fumava una lunga pipa.
"Che rimanga lì. Che marcisca! Perchè interessarcene?" disse burbero.
"Perchè diecimila orchi ora si trovano tra Frodo e il monte Fato." concluse Gandalf.
Il nano si zittì facendo uscire il fumo dalle sue larghe narici.
"L'ho mandato alla morte." si scoraggiò lo stregone.
"No." fece Aragorn, "C'è ancora speranza per Frodo. Ha bisogno di tempo e di passare al sicuro attraverso le pianure di Gorgoroth. Questo possiamo darglielo noi."
"Come?" chiese permaloso Gimli.
"Attiriamo gli eserciti di Sauron! Svuotiamo le sue terre! Poi raduniamo le sue forze e marciamo sul Nero Cancello."
Gimli per lo sgomento respirò troppo fumo e tossì rumorosamente.
"Non possiamo ottenere la vittoria con la forza delle armi." si fece avanti Eomer.
Aveva già indossato la sua armatura nonostante la ferita.
"Non per noi stessi," ribatté Aragorn, "ma possiamo dare a Frodo una possibilità se teniamo l'occhio di Sauron fisso su di noi."
Il Ramingo si voltò verso Gandalf: "Renderlo cieco ad ogni altra cosa che si muove."
"Un diversivo." concluse Legolas.
"Certezza di morte! Scarse possibilità di successo!" riprese il nano, "Che cosa aspettiamo?"
Non appena tutti uscirono dalla sala del trono Legolas raggiunse Luthien.
"Luthien! Sai cosa ci aspetterà alla fine di questa battaglia?" chiese con tristezza.
"Si," rispose lei "e sono disposta ad andare fino in fondo."
"Il tuo compito è già finito, se non fosse stato per te nessuno avrebbe potuto annientare il Re Stregone di Angmar."
"Non avevo questo proposito quando sono partita."
"Ora cavalca verso i porti di Mithlond e naviga verso i Rifugi Oscuri, non c'è niente per te a Mordor. Se partirai ora arriverai salva."
Luthien spalancò gli occhi tanto inaspettata le pareva questa sua richiesta.
"Perchè?" chiese.
"Devi farlo. Là troverai finalmente Celebrian. E la salvezza."
All'udire il nome della sorella Luthien fu pervasa dal grande desiderio di riabbracciarla, ma ancora più grande era il desiderio di restare.
"Non ci andrò sapendo che tu giacerai a Mordor per sempre ed io sarò così lontana. Sola."
Legolas sospirò. Voleva salvarla, non portarla con sé nella morte.
"Vengo con voi." riprese Luthien, "E che il fato scelga per me la sorte che ritiene più giusta."
"Questa volta non sarà come le altre Luthien..." cercò di dire l'elfo.
"Preferisco morire con voi che sapervi morti sul terreno dove pesta il nemico ed io salva dove non mi potrà mai raggiungere."
"Se proprio non vuoi andare almeno resta qui. Tanta gente necessita le tue conoscenze, le Case di Guarigione brulicano di soldati che devono essere ancora guariti."
"E a cosa servirà?" fece Luthien, "Sappiamo quali saranno gli esiti della battaglia, tanto vale che anche io combatta. Se Frodo non dovesse farcela non importa dove sarò, so solo che tutti noi saremo toccati dalla mano gelida della morte."
Legolas si trovò disarmato. Rimase in silenzio. Ormai discutere non sarebbe più servito. Lei aveva già deciso.
"Questa potrebbe essere l'ultima volta che parliamo, Legolas." disse infine la elfo con voce tranquilla, "Tra non molto saremo già in partenza per i Neri Cancelli."
Il loro sarebbe stato un vero e proprio sacrificio.
Luthien si avvicinò e gli prese una mano.
I due elfi non furono più visti per tutta la mattinata, fin quando non venne l'ora di partire.

Capitolo molto significativo a parer mio :) Abbiamo inoltre scoperto qualcosa in più riguardo al passato dei due "orecchie a punta" :) Recensite! Baci!! Flychick.
  
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