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Autore: Joy    31/05/2011    4 recensioni
Anche un Originario, di tanto in tanto, merita un momento di svago.
[Damon/Elijah]
Post 2x14.
Secondo e terzo capitolo per il "The Vampire Geometry Fest".
Genere: Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Damon Salvatore, Elijah
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Scritta per il The Vampire Geometry Fest con il prompt: Damon/Elijah “È più facile urlare che sussurrare, vero

 

Scritta per il The Vampire Geometry Fest con il prompt: Damon/Elijah “È più facile urlare che sussurrare, vero?”

Note: What if? 2x22.

 

... E come al solito, sopportatemi. -__-

 

 

SANGUE ORIGINARIO

 

 

-Svegliati, ragazzo.-

Damon aprì gli occhi appannati dal sudore e si sforzò di mettere a fuoco la figura accanto al suo letto.

-Che diavolo ci fai tu qui?- domandò con voce roca e affannosa.

-Chi credi che ti abbia riportato a casa?- domandò Elijah a sua volta. –Oppure pensi che Elena sia abbastanza robusta da trasportarti di peso?- lo schernì.

-Dov’è lei, adesso?- riuscì a chiedere nonostante le fitte martellanti.

-Al piano di sotto con il segno dei tuoi canini sul collo.- riprese quello con tono svagato, sedendosi sulla poltrona più vicina. –Ma sta bene.-

Damon si lasciò sfuggire un sospiro di sollievo.

Ma dopo un istante di apparente quiete si ritrovò ad affondare il viso nel cuscino, ruggendo di dolore: il veleno del lupo scorreva in ogni vena del suo corpo.

Si contorse e gridò, cercando di riprendere fiato, e alla fine si lasciò ricadere boccheggiando tra i cuscini.

-Trattieniti, per favore.- commentò Elijah infastidito. –Soffri in silenzio, c’è più onore in un lamento misurato.-

Damon lo mandò misuratamente al diavolo.

Ma al secondo doloroso attacco tenne la bocca chiusa, lasciandosi sfuggire a malapena qualche gemito trattenuto.

-È più facile urlare che sussurrare, vero?- lo schernì di nuovo Elijah, mostrando tuttavia uno sguardo compiaciuto.

Il ragazzo lo ignorò e si concentrò sul soffitto della sua camera da letto, respirando profondamente per riprendere le forze.

Chiuse gli occhi per un istante e quando li riaprì, il polso del vampiro originario era davanti al suo viso.

Il sangue gocciolava piano dal taglio appena inflitto…

Elijah incrociò il suo sguardo sospettoso e rise di gusto.

-Rallenterà il veleno.- chiarì poi, accostandoglielo alle labbra. –E ti darà sollievo.-

Damon deglutì suo malgrado e si abbandonò sospirando tra i cuscini, sentendo il dolore farsi sempre meno intenso.

L’altro lo osservò soddisfatto e tornò a sedersi sulla poltrona, le gambe accavallate.

-Adesso ti fidi di me?- gli domandò dopo qualche minuto di silenzio.

-Non me ne importa niente di te.- ribatté il ragazzo risoluto. –Sto morendo, ricordi?-

-Questo non t’impedisce di essere sfrontato come tuo solito, a quanto pare.- constatò quello, celando di malavoglia un sorrisetto ilare.

-E non ha trattenuto te abbastanza, da farti rinunciare al tuo svago preferito.- aggiunse Damon, tagliente.

-Non sono qui per quello, ragazzo.- chiarì l’altro distratto, mentre gettava uno sguardo poco convinto al libro sul comodino.

-E allora cosa diavolo sei venuto a fare?-

Elijah si adagiò contro lo schienale della poltrona e incrociò le dita in grembo.

-A mostrarti compassione nei tuoi ultimi istanti.- gli rispose calmo.

Damon voltò la testa dall’altro lato, sbuffando derisorio.

-Elena era più che sufficiente per questo, grazie.- commentò.

L’altro si lasciò sfuggire un sorriso ghignante.

-Ma Elena non possiede la cura.- sottolineò senza scomporsi.

Damon si voltò per la prima volta genuinamente sorpreso ed Elijah stirò le labbra in un mezzo sorriso insolitamente rassicurante.

-Che te ne fai della cura, se tanto mi lascerai morire?- commentò sarcastico, dopo un istante, il vecchio Damon Salvatore.

-Non è detto che ti lasci morire.- rispose quello di nuovo impassibile. –La scelta dipende da te.-

-Sei un maledetto sadico.- asserì il ragazzo.

L’altro rise sonoramente e si alzò dalla poltrona per chinarsi sul letto.

-Ti sbagli.- gli sussurrò avvicinandogli le labbra all’orecchio. –Io sono il fratello gentile e questa è la quarta volta che ti salvo la vita.-

-Cosa vuoi in cambio?- sputò Damon senza mezzi termini.

-Farai ciò che ti dico.- decretò deciso, allontanandosi da lui per misurare la stanza a grandi passi.

Il ragazzo sbuffò esasperato. –Lo faccio già, tu mi costringi.-

Elijah rise ancora. –Lo farai senza protestare.- aggiunse.

-Vai al diavolo!- sbottò quello, tornando a piegarsi dal dolore.

Quando riuscì a riprendere fiato, trovò il suo interlocutore in piedi vicino al letto.

-Hai già smaltito il mio sangue.- lo informò serio. –Il veleno ha ripreso a fare il suo effetto.-

-L’ho notato.- sibilò quello sarcastico, ma la sua voce era di nuovo debole e roca.

Elijah si sedette sul bordo del letto, scostando i lembi della giacca che indossava.

-Con questa non succederà.- disse poi, mostrando al ragazzo la bottiglietta con la cura.

-Non la voglio.- biascicò quello. –Non voglio essere in debito con te.-

-Lo sei già, sia chiaro.- ribatté l’altro imperturbabile.

-Non sarò mai la tua marionetta.- aggiunse Damon, lesinando sul fiato per riuscire a parlare.

Elijah sollevò brevemente gli occhi al cielo.

-Sfrontato e testardo.- mormorò, forzandogli la bottiglietta contro le labbra e costringendolo a bere.

Attese qualche minuto per assicurarsi che facesse effetto, poi si alzò dirigendosi verso la porta.

-Quando ti sarai ripreso, raggiungimi in biblioteca.- gli disse prima di varcare la soglia. –Dobbiamo parlare.-

-Ho alternative?- riuscì a domandare pungente Damon Salvatore.

Elijah indugiò un istante, con la mano sulla maniglia. –Ricordati che non ti ho mai soggiogato.- gli rispose infine.

-Ma lo faresti se mi rifiutassi.- insistette quello.

-Dovresti provare per scoprirlo.- ribadì il vampiro originario. –Ma sappiamo entrambi che non lo farai.- e si chiuse la porta alle spalle.

 

 

FINE.

 

 

Angolino dell’autrice: ^_^

 

Se devo essere sincera, mi vergogno enormemente per i pensieri poco pudichi che m’ispirano questi due, per non parlare del loro sarcasmo pungente di cui non riesco proprio a fare a meno. -_-

Poi, qualcuno ha inserito di proposito dei prompt che sembravano fatti apposta per me, e in effetti lo erano. Per cui cos’altro avrei dovuto fare? *occhioni ingenuamente sbrilluccicanti*

Poiché la mia mente perversa non accennava a sentirsi soddisfatta, ho deciso di trasformare “Originario svago” da shot a raccolta: tre storie, dunque. L’ultima in lavorazione. ^_^

 

Un giorno la smetterò di tormentare Damon, forse.

 

*Si dilegua senza farsi notare*

  
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