01/06/2011
4 recensioniÈ notte fonda, e siete
tutti immersi nel sonno. Questa è l’ora in cui
posso essere libero. A dire il vero non mi preoccupa il sonno di voi
tre, perché non dipendo da alcuno di essi. Il problema
è lo stato di veglia di Kouryuu. Finché lui
è sveglio io ho poca coscienza di me e non posso vegliare
come vorrei su di te.
Non mi pento di essermi sacrificato per salvarti. La tua vita era ciò che volevo proteggere a tutti i costi e sono riuscito nell’impresa. Certo non è andata come desideravamo, ma in un modo o nell’altro ora siamo di nuovo insieme.
Non ho potuto osservarti nei tuoi cinquecento anni di solitudine perché non avendo più un corpo fisico non ero libero di manifestarmi sulla Terra. Ma appena Kouryuu è nato, ho iniziato a riprendere coscienza di me, e nel momento in cui si è accettato come Genjo Sanzo, sono stato libero di sentire il tuo richiamo e di farlo sentire anche a lui.
Ho mantenuto la promessa. Ti ho teso io la mano questa volta e ti ho liberato dalla tua solitudine. Ho provato una gioia immensa nel rivederti sano e salvo: mi fa male sapere che non ricordi più nulla del tempo vissuto insieme, di quei giorni che sono stati i più felici della mia lunga esistenza…. ma sono felice di poterti essere ancora accanto.
Ti vedo crescere giorno dopo giorno, ti vedo gioire, ti vedo fare nuove esperienze e diventare adulto. Ho visto tornare sul tuo volto il sorriso limpido che ti contraddistingue, e ti ho visto mentre ritrovavi la felicità che ti era stata strappata via.
Ogni notte ti vedo dormire, nello stesso modo in cui dormivi accanto a me nel Tenkai; la mia mano sfiora leggera il tuo viso ogni notte ma non riesce mai a farsi sentire da te. Solo attraverso Kouryuu posso toccarti, ma quel ragazzo è più restio di me al contatto fisico: credo di essere peggiorato reincarnandomi!
Tuttavia quando ti da della stupida scimmia io mi sento felice, mi sento ancora lì con te, sono di nuovo con quel bambino fastidioso che mi ha insegnato cosa sia sentirsi vivi. Sono di nuovo con il mio cucciolo che sta diventando uomo. Veglierò su di te ogni notte Goku, come fa la luna qui sulla Terra con gli esseri viventi.
Tu continua a vivere scimmietta, vivi e con te vivrò anch’io. Ti voglio bene bambino mio.
Non mi pento di essermi sacrificato per salvarti. La tua vita era ciò che volevo proteggere a tutti i costi e sono riuscito nell’impresa. Certo non è andata come desideravamo, ma in un modo o nell’altro ora siamo di nuovo insieme.
Non ho potuto osservarti nei tuoi cinquecento anni di solitudine perché non avendo più un corpo fisico non ero libero di manifestarmi sulla Terra. Ma appena Kouryuu è nato, ho iniziato a riprendere coscienza di me, e nel momento in cui si è accettato come Genjo Sanzo, sono stato libero di sentire il tuo richiamo e di farlo sentire anche a lui.
Ho mantenuto la promessa. Ti ho teso io la mano questa volta e ti ho liberato dalla tua solitudine. Ho provato una gioia immensa nel rivederti sano e salvo: mi fa male sapere che non ricordi più nulla del tempo vissuto insieme, di quei giorni che sono stati i più felici della mia lunga esistenza…. ma sono felice di poterti essere ancora accanto.
Ti vedo crescere giorno dopo giorno, ti vedo gioire, ti vedo fare nuove esperienze e diventare adulto. Ho visto tornare sul tuo volto il sorriso limpido che ti contraddistingue, e ti ho visto mentre ritrovavi la felicità che ti era stata strappata via.
Ogni notte ti vedo dormire, nello stesso modo in cui dormivi accanto a me nel Tenkai; la mia mano sfiora leggera il tuo viso ogni notte ma non riesce mai a farsi sentire da te. Solo attraverso Kouryuu posso toccarti, ma quel ragazzo è più restio di me al contatto fisico: credo di essere peggiorato reincarnandomi!
Tuttavia quando ti da della stupida scimmia io mi sento felice, mi sento ancora lì con te, sono di nuovo con quel bambino fastidioso che mi ha insegnato cosa sia sentirsi vivi. Sono di nuovo con il mio cucciolo che sta diventando uomo. Veglierò su di te ogni notte Goku, come fa la luna qui sulla Terra con gli esseri viventi.
Tu continua a vivere scimmietta, vivi e con te vivrò anch’io. Ti voglio bene bambino mio.
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NDA.
Konzen e Sanzo condividono la stessa anima essendo il secondo la reincarnazione del primo. Ma ciononostante, li ho immaginati come due coscienze diverse, avendo essi due caratteri simili ma non identici.
Ho immaginato quindi una realtà in cui la coscienza di Konzen sia latitante se non inesistente, quando Sanzo è in stato di veglia, ma ben presente nel momento in cui il monaco "spegne l'interruttore" e si addormenta, lasciando Konzen libero di vagare, seppur in forma di spirito. Non mi sono soffermata sui dettagli di come questo possa accadere perchè esulava dall'interesse del racconto, per cui, ogni discorso sul piano fisico/ectoplasmico etc mi è del tutto oscuro! ^ ^