Imboscata
 
Lo osservò da lontano, riconoscendolo grazie agli abiti che indossava. E dai suoi capelli color rosso fuoco ovviamente. Si muoveva con passo lento e deciso, trasportando alcuni libri che probabilmente gli erano stati affidati dal suo ex-maestro, Baki.  A giudicare dai movimenti del giovane Kazekage, si poteva immaginare che si stesse dirigendo nel suo ufficio, luogo dove passava la maggior parte delle sue giornate. Il kazekage continuò a seguire la traiettoria per arrivare alla sua meta,  inconscio del fatto che qualcuno lo stesse osservando.
Grande errore.

Infatti si avvicinò al povero ragazzo, con passo furtivo e silenzioso, degno dei migliori sicari in circolazione.
Del resto era un ninja, abituata a muoversi nel silenzio senza farsi scorgere.

Quando era a pochi metri dal capo villaggio, decise di scaraventarsi su di lui.

Un tonfo sordo echeggiò in tutto il corridoio, arrivando persino nel piano di sotto.
Seguito dall’urlo di Gaara.
 
“Matsuri dannazione!! Quante volte ti ho detto di non saltarmi addosso mentre trasporto libri!!??”

“Eh eh avevo voglia di abbracciarti!!”


Già perché da un po’ di tempo Matsuri aveva deciso di mostrare così il suo affetto: abbracciandolo al volo.
E quando sopraggiunse Kankuro per controllare, li trovò ancora a terra, con almeno una decina di libri sparpagliati intorno a loro( e uno sulla testa di Gaara), mentre la ragazza era ancora abbracciata al kazekage.

“Oh oh il mio fratellino rubacuori!” lo canzonò  il fratello maggiore con un sorrisetto.

“Kankuro sparisci!” disse il kazekage lievemente imbarazzato.

Si perché anche se i modi di fare della sua ragazza erano un po’…insoliti, doveva ammettere che non gli dispiaceva…