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Autore: aiwa    02/06/2011    4 recensioni
E' l'inizio del sesto anno e Draco Malfoy torna ad Hogwarts cambiato. Durante l'estate ha sviluppato un'insana passione per la lettura, talmente forte che non puo' fare a meno di avvicinare l'unica studentessa in grado di soddisfare la sua sete di libri: Hermione Granger.
Anche Harry e' cambiato molto nell'ultimo anno, e si accorge presto di essere un po' troppo geloso delle amicizie della sua migliore amica.
Hermione scopre emozioni nuove e allo stesso tempo un potere nuovo, qualcosa che potrebbe aiutarla a proteggere le persone che ama dalla minaccia che incombe su Hogwarts.
(Canon fino al quinto libro)
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Hermione
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
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Disclaimer: Non possiedo nessun personaggio di Harry Potter

Note dell'autore: Mi sa che le fan di Draco ce l'avranno un po' con me per questo capitolo... ma non vi preoccupate, piu' avanti tornera' e si fara' valere... circa >>

Si sta avvicinando la fine dei capitoli gia' scritti, quindi vorrei mettere un giorno della settimana come giorno in cui posto il capitolo nuovo cosi' ho anche il tempo di scrivere quelli nuovi, avete preferenze per il giorno? Tipo prima del weekend, dopo il weekend?

 

Ovvio che piu' commenti ricevo, piu' mi viene voglia di scrivere, piu' posto in ogni caso... non lo dico per farvi commentare, e' vero, succede cosi', leggendo quello che mi scrivete sulla storia i miei coniglietti-trama si mettono in attivita'...

 

Grazie a coloro che commentano sempre, siete davvero gentili >< abbracc

 

Che altro... se qualcuno e' disponibile a farmi da beta, avrei bisogno di qualcuno che mi controlli i capitoli vecchi oltre che quelli nuovi..

 

Va beh, buona lettura

 

 

 

 

 

 

CAPITOLO 19

 

 

 

Il giorno dopo Hermione scendeva le scale con un proposito molto chiaro in mente.

 

Oggi sarebbe riuscita a fare come se nulla fosse cambiato tra Harry e lei.

 

Gli si sarebbe avvicinata, gli avrebbe sorriso e avrebbe iniziato a parlare di una delle solite cose.

 

Sarebbe riuscita a far finta che il bacio di ieri non le avesse fatto passare la notte in bianco.

 

Lanciò un’occhiata allo specchio che c’era di fianco alla porta che portava alla Sala Comune.

Aveva un aspetto terribile, ma in fondo, non poteva dire di essere molto diversa dal solito.

 

Quando appoggiò la mano sulla maniglia davanti a se' e con fatica aprì la porta, si chiese se aveva fatto bene ad alzarsi, aveva dormito troppo poco e non si sentiva tanto bene.

 

Entrando trovò Harry e Ron che sedevano distrattamente sulle loro poltrone preferite vicino al fuoco.

 

Mettendosi un sorriso rassicurante sul viso si avvicinò tradendo solo un po’ del nervosismo che provava.

 

"Buongiorno!" salutò i suoi amici.

 

I due alzarono la testa. Ron con un sorriso, Harry con un rossore imbarazzante.

 

"Come va?" fece lei ignorando il suo sguardo e sedendosi poco lontano.

 

"Bene." dissero i due in coro, guardandosi poi con un mezzo ghigno.

 

"Avete fatto colazione?" chiese poi guardando l’orologio.

 

"Sì, tu?" domandò il rossiccio a sua volta.

 

"No, ma non ho fame."

 

"Dovresti mangiare. Devi ancora riprenderti completamente." intervenne Harry, cercando di non guardarla negli occhi.

 

“Mm, ormai sono a posto… non ho fame." spiegò rassicurante. Sapeva anche perché. La mancanza di sonno le aveva chiuso completamente lo stomaco, e non aveva voglia assolutamente di scendere nella Sala Grande prima dell’ora di pranzo.

 

"Oggi, dobbiamo assolutamente cercare di trovare qualcosa su quella pietra." esclamò Harry dopo un po’, aveva paura di un possibile silenzio imbarazzante.

 

"Sarebbe anche ora." commentò Hermione con un senso di frustrazione. Erano ormai giorni che cercavano informazioni su qualcuno o qualcosa che non compariva da nessuna parte.

 

"Forse potremmo chiedere a qualcuno." propose Ron.

 

"E a chi? Ce la sequestrerebbero" domandò la ragazza piuttosto sfiduciata. "E Hagrid non è la persona giusta di certo." Sospirò, appoggiandosi con le spalle alla poltrona.

Tutti i muscoli le facevano male.

Forse era il caso di tornare a letto, adesso che era più tranquilla per quanto riguardava quello che era successo il giorno prima.

 

Non sarebbe riuscita a poggiare gli occhi su un libro senza crollare, e senza sentire quella nausea continua.

 

"Ragazzi, io torno a dormire." sbottò alzandosi in piedi, cercando di allontanare le immagini del giorno prima, quei ricordi che avevano di nuovo iniziato ad affollarle la mente poco sveglia.

 

"Cosa? Ma sei appena scesa." protestò Ron.

 

Harry fissò il suo sguardo in quello di lei, poi annuì. Sapeva che era colpa sua in qualche modo, e l'unica cosa che poteva fare era non protestare.

 

"Ho dormito poco… avevo un po’ mal di pancia stanotte, devo aver preso freddo." mentì spudoratamente.

 

"Hey, un attimo!" la richiamò Ron, alzandosi e raggiungendola prima che potesse allontanarsi.

 

"Hai letto l’avviso?"

 

"Cosa?"

 

"Per la fine dell’anno."

 

"Cosa?" ripeté ancora, desiderosa di andare a letto.

 

"Faremo un brindisi tutti insieme nella Sala Grande."

 

"Ah, un altro ballo?"

 

"No, solo un brindisi, niente di impegnativo."

 

"Capisco. Anche se credo che le ragazze lo prenderanno comunque come impegnativo."

 

Ron la guardò perplesso. Non capiva.

 

Lei scosse le spalle.

 

"Qualunque motivo di riunione a più persone è qualcosa di impegnativo per una ragazza, che per fare bella figura deve passare le ore a truccarsi e a vestirsi. Comunque non mi aspetto che tu capisca." disse con debolezza.

 

Forse era stata anche un po’ dura, ma il ragazzo non fece una piega, in effetti non capiva.

 

Harry li guardava ancora seduto sulla poltrona, immerso nei suoi pensieri. Tormentato dai ricordi di quello che aveva fatto solo ieri.

 

*

 

“E' impossibile trovarti a volte!” Esclamo' Malfoy, prendendole la mano e tirandola in un corridoio buio, lontano da sguardi inopportuni.

 

La spinse contro il muro e si avvicino', labbra contro labbra in un secondo, ma la senti' irrigidirsi e si allontano', aggrottando le sopracciglia.

 

Hermione lo guardo' colpevole.

 

Aveva pensato ad Harry.

 

Non riusciva a pensare ad altro.

 

E quello che pensava di provare per Draco era scomparso come neve al sole.

 

“Qualcosa non quadra...” disse il ragazzo, le accarezzo' la guancia, pensieroso. “Ti e' gia' passata... vero?”

 

Lei lo guardo' confusa.

 

“E' inutile che fai quella faccina carina... si vede che non sei veramente qui con me...” disse lui con una risata.

 

“Draco... non capisco una parola di quello che dici...”
 

“Non avrei mai pensato di sentirti dire parole simili...”

 

“Draco...” sbotto' irrequieta, spingendolo via, si sentiva decisamente a disagio.

 

“Dicevo.. che non ti interesso piu'... e' gia' passata... quella scintilla tra di noi...”

 

“Io...” voleva giustificarsi in qualche modo, ma non sapeva bene che poteva dire.

 

“Dovevo immaginarlo... considerando che proprio adesso che le cose si facevano interessanti, tu sei diventata praticamente inconspicua...”

 

“Non e' vero..” protesto', ma si zitti' quando lui la guardo' seriamente.

 

“Avrei dovuto notarlo... ma il motivo per cui non l'ho fatto e' che anche io avevo altro per la testa... insomma... era carino trovarsi e sbaciucchiarsi un po'... ma forse non c'e' molto altro dietro...” spiego', la punta delle sue dita le accarezzavano il collo lentamente.

 

Non che non gli piacesse Hermione. Le piaceva tantissimo, ed era convinto di.. .beh... di volerle bene... ma questo non voleva dire che dovessero stare insieme in quel senso.

 

O almeno non adesso.

 

“Torniamo amici?” disse semplicemente, un sorriso, era un po' triste, ma allo stesso tempo sembrava la cosa giusta da fare.

 

“Perche'... prima cosa eravamo?” chiese lei interdetta.

 

“Mm... direi che per un po' siamo stati una coppia? O tu ti fai tutti i tuoi amici maschi cosi'?” rise divertito.

 

Lei arrossi', e non pote' fare a meno di pensare ad Harry di nuovo.

 

Dannazione, non riusciva a toglierselo dalla testa. Quel calore, quella passione improvvisa, talmente forte che non era riuscita a reagire.

Le aveva lasciato una cicatrice bruciante.

 

Da dove erano venuti tutti quei sentimenti improvvisi?

 

“N-no... ovviamente no!” Ma in effetti c'era qualcosa che non andava se non si era occupata di dare un nome a quello che c'era tra lei e Draco.

 

Lui la guardo' incredulo. “Non dirmi che con Potter..?”

 

“NO!” sbotto' lei. “C'e' solo stato... un... incidente...” disse, incapace di trovare le parole giuste.

 

“Un incidente? Tsk!” disse il Serpeverde. “Dubito. E' ovvio che Potter avesse qualcosa in mente fin dall'inizio.”

 

“Eh?”

 

“Lo scoprirai per tempo immagino... intanto dammi il libro che mi hai portato..” disse con un sorriso. “Ed evita di farti vedere in giro con Potter... potrei essere geloso e cercare di fargli del male...”

 

“Stai delirando.” disse Hermione, quello che era successo non aveva nessuna conseguenza. Non c'era niente tra lei e Harry.

 

“Va beh, comunque sei libera adesso... non ti inseguiro' piu' con il vischio...”

 

Hermione lo guardo' con un sorriso. “Mi piaceva pero'...” sospiro'.

 

“Anche a me...” disse lui, e si avvicino' piano. “Ultimo bacio.” sussurro', sempre piu' vicino.

 

La pressione delle labbra, un movimento lentissimo.

 

Lento e stranamente doloroso.

 

Era un addio.

 

Quando si allontano' e la guardo', Hermione sapeva che c'erano tante cose non dette, e il cuore le faceva male, era uno strano crampo dal colore nero.

 

*

 

Stava camminando verso la Sala Comune, scendendo le scale del dormitorio, fino in fondo, doveva trovarla, doveva trovare... cosa? Cosa stava cercando, cosa stava desiderando con tutta se stessa? Aveva bisogno di averla, aveva bisogno di sentirla tra le mani.

 

La maschera.

 

Stava cercando la maschera.

 

Una maschera ovale, che copriva completamente il viso, pitturata finemente con numerosi colori brillanti, oro e argento.

 

Doveva trovarla.

 

Però Harry era sulla strada, perché mi stai fermando? Non capisci che servirà a tutti? Harry smettila!

 

Saltò su nel letto.

 

Con panico si coprì la bocca.

 

Aveva forse chiamato il nome del suo migliore amico nel sonno.

 

Si guardò nervosamente attorno.

 

Non c’era nessuno.

 

Guardò l’orologio, era l’ora di pranzo. Aveva dormito per tutta la mattinata di nuovo.

 

Sentiva ancora tutte le sensazioni che il sogno le aveva fatto sentire. Sentirsi così attaccata a qualcosa che non aveva mai visto.

 

Poi capì.

 

Era l’oggetto a cui doveva arrivare grazie al ciondolo.

 

Era quello che doveva trovare.

 

Scattò in piedi con prontezza.

 

Si sentiva molto meglio ora, contando anche il fatto di essere più sicura di quello che doveva cercare.

 

Irrequieta si preparò il più velocemente possibile e sfrecciò al piano inferiore trovando Harry e Ron nello stesso posto di qualche mattina prima, solo con grandi volumi sulle ginocchia.

 

"Hey, ma siete rimasti tutto il tempo qui?" domandò avvicinandosi dubbiosa.

 

Harry alzò lo sguardo e sorrise, reazione inconscia, era innamorato.

 

Era uno dei vecchi sorrisi, di quelli che la facevano sentire felice.

 

"Circa."

 

"Che ti è successo?" domandò Ron guardandola con circospezione. Sembrava agitata.

 

"So che cosa dobbiamo cercare!" esultò contenta.

 

"Eh?"

 

E gli raccontò in fretta del sogno.

 

Loro rimasero in silenzio.

 

"Non so che dire." esclamò Ron appoggiandosi allo schienale.

 

"Puoi dire che è fantastico! Forse riusciremo ad andare a capo di questa situazione!" commentò Hermione.

 

"Aspetta a correre, dobbiamo vedere se troviamo qualcosa su questa maschera."

 

"Beh, possiamo provare a trovarla!" propose lei.

 

Harry le lanciò uno sguardo torvo. "E come?"

 

"Mettendo il ciondolo."

 

"Sì, così ci lasci le penne stavolta." sbottò il ragazzo dai capelli rossi.

 

"Andiamo, sono stata male perché l’incantesimo è stato interrotto… non credo succederebbe qualcosa se la ricerca si concludesse al meglio."

 

"E come facciamo ad esserne sicuri?"

 

"Corriamo il rischio."

 

"Non so se l’hai mai letto Hermione Granger, ma non si può tornare dalla morte. Non possiamo rischiare che qualcosa non vada come crediamo." fece Harry sarcastico.

 

"Andiamo! Il sogno era chiaro, dobbiamo trovare la maschera."

 

"Senza rischiare la vita di nessuno!" continuò sempre lui.

 

Lei gli lanciò uno sguardo di disappunto. "Insomma. Abbiamo corso rischi ben maggiori."

 

"Ma non per nostra volontà. Sarebbe un suicidio rimetterti il ciondolo non sapendo cosa potrebbe provocarti…"

 

"Ma è s-"

 

Si interruppe per lo sguardo freddo che il ragazzo le scoccò.

 

"Va beh, facciamo qualche ricerca, poi vedremo che fare." si arrese sedendosi nella poltrona li vicino.

 

Per circa una mezzora rimasero a sbirciare tra i numerosi volumi che avevano preso in prestito dalla biblioteca.

 

"Forse dovremmo contattare De Roosieriel?" domandò dopo un po’ Hermione.

 

I due alzarono gli sguardi stanchi.

 

"Non so se è una buona idea." fece Harry dubbioso.

 

"Potrebbe essere pericoloso."

 

"Per non parlare del Groble, non gli permetterebbe di entrare nella scuola."

 

"Beh, lo si può incontrare fuori."

 

"Ma come facciamo ad avvisarlo?"

 

Hermione si morse il labbro. In effetti l’unica cosa che sapevano di lui era il nome.

 

"Forse potremmo cercarlo." propose debolmente.

 

"E dove?"

 

"Nei dintorni di Hogwarts."

 

"Ma scusa… il Groble l’avrebbe preso."

 

"Non è detto… magari il Groble attacca solo quelli che tentano di introdursi nel castello."

 

"Potrebbe essere."

 

"Ma questo non toglie che potrebbe essere la persona sbagliata cui parlare."

 

"Sì, ma stiamo facendo ricerche inconcludenti da giorni ormai."

 

"Siamo in tre in fondo… dite che potrebbe riuscire a contrastarci tutti?"

 

"Di fatto, sembra uno della nostra età."

 

"Le apparenze potrebbero ingannare." disse Hermione, facendo tornare un po’ di buon senso tra i suoi pensieri.

 

"Adesso ti riconosco di più." commentò Ron.

 

"Sono prudente, cosa credi! Per questo dovreste credermi quando dico che credo che seguire l’incantesimo del ciondolo non dovrebbe essere un grande rischio."

 

I due non risposero. Solo Harry le lanciò un altro sguardo di disapprovazione.

 

"Potremmo fare un paio di pattuglie con la scopa." propose il ragazzo poi.

 

Ron lo guardò incredulo.

 

"Hermione non pu-"

 

"Sì che posso! Draco mi ha insegnato a volare." protestò lei interrompendo Ron.

 

"Credi di esserne in grado?" domandò ancora il rossiccio.

 

"Certo." fece orgogliosa.

 

"Potremo fare pattuglie da due. Ogni giorno. Così almeno uno alla volta possiamo stare in Sala Comune per le ricerche, e i compiti ovviamente… e non saremo in pochi per affrontarlo in caso." spiegò Harry.

 

"Mi sembra una buona idea. Cominciamo domani?" continuò Hermione.

 

"Ok, chi fa il primo turno?" domandò il ragazzo dai capelli rossi.

 

"Io ed Harry." intervenne subito la ragazza.

 

"Perché?" fece lui contrariato.

 

"Perché tu hai più compiti indietro di noi." trovò la prima scusa Hermione, lanciando uno sguardo significativo all’altro amico.

 

Sembra intimarlo a darle ragione.

 

Non voleva dare alcuna soddisfazione a Ron. Non voleva fargli sapere che lei aveva bisogno di ancora qualche istruzione per riuscire a volare bene, e Harry aveva promesso che le avrebbe dato una lezione gratis.

 

"Allora è deciso." esclamò il ragazzo alzandosi.

 

"E' il caso di andare a mangiare." concluse Hermione.

 

Ron lanciò qualche maledizione ad un paio di professori e si alzò con rabbia. "Però poi i turni cambiano!" intimò. “Voglio vedere come voli...”

 

"Certo certo." dissero gli altri due in coro, dandogli una pacca uno sulla spalla destra, l’altra sulla spalla sinistra.

 

  
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