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Autore: marty_    03/06/2011    0 recensioni
Come ci si sente a dover tornare, come ci dovrebbe sentire anzi quando tutto quello che hai conosciuto è mutato. Alexis e Alice tornano dopo sei lunghi anni. Chissà a volte dicono che le cose cambiano in meglio, sarà il loro caso?!
Genere: Generale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bill Kaulitz, Nuovo personaggio, Sorpresa, Tom Kaulitz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tom
"Fai che non mi veda, fa’ che non mi veda." pregai, coprendomi con fare circospetto il volto. Sapevo che Bill avrebbe combinato un casino, e già mi era apparso un miracolo che quel tipo non lo avesse masticato e rigurgitato come si deve. Insomma, mi era sembrato piuttosto infastidito dall'intervento del mio irritante fratello. Doveva aver detto qualcosa di davvero offensivo per averlo fatto scattare in quel modo.
Mi voltai leggermente per mantenere il controllo della situazione: con Bill nei paraggi era inutile sperare e bisognava tenere sempre gli occhi aperti. Posai lo sguardo su Alice, osservando il sorriso dolce e il modo con cui spostava quella piccola ciocca di capelli ribelli dietro l’orecchio.
Poi successe tutto in un secondo. Vidi Bill girarsi verso di me e indicare la mia posizione alla sua conversatrice. Incrociai per un attimo il suo sguardo curioso e profondo e un brivido freddo salì lungo la schiena arrivando fino alle guance che avvamparono di rossore. Mi voltai nuovamente buttandomi sul frappuccino davanti a me, cercando di calmare il raffreddare quel fuoco che mi bruciava da dentro. In quel momento stavo seriamente pensando di scappare nel bagno e uscire dalla finestra.
 
Alice:
Trovai il suo sguardo nel mio e fu come una scossa elettrica. Erano scuri, caldi e confusi, terribilmente confusi. Sembravano così diversi dalla prima e unica volta che li avevo visti. Crollata la facciata del duro tutto sommato si presentava come un ragazzo molto interessante. Lo stile vagamente da rapper, le piccole treccine nere che gli contornavano il viso, rendendolo molto più fino, lo sguardo vispo, le labbra piene e rosee. Feci appena in tempo a notare questi piccoli dettagli che già si era voltato, nettamente imbarazzato, indossando di nuovo la maschera da duro che si portava appresso, nascondendomi la sua reale identità, come se fosse di routine nascondersi e mimetizzarsi tra le persone.
Tornai quindi al mio interlocutore.
“Senti ehm.. Io ho Dean che mi aspetta, però tieni..” presi un tovagliolo da sopra il tavolo e scrissi velocemente il mio numero di cellulare. “Tieni, dallo a tuo fratello digli di chiamarmi! Io devo andare. Ciao!”
Mi avviai alla porta cercando di non voltarmi verso il suo tavolo. Uscita all’esterno trovai Dean intento a fumare una sigaretta appoggiato al muro di fronte la nostra auto.
“Eccomi D. andiamo!”
Dopo aver buttato la cicca per terra, si voltò verso di me con faccia esasperata.
“Mi spieghi quello lì da dove è saltato fuori?! Non dirmi che ora sei diventata lesbica, vero?”
“Ma dai! Non sono diventata un bel niente è solo che cercava di far felice suo fratello!”
“E tu cosa c’entri con suo fratello?”
“Te lo spiego a casa D!”
Dean ancora visibilmente scettico entrò in auto con me e insieme ci dirigemmo verso casa.
A volte i fratelli maggiori si comportano da fidanzatini gelosi, Dean ancora non capiva le mie esigenze e le mie voglie, per lui ero sempre Alice la sua sorellina pestifera.
 
Tom:
“BILL!!!! Mi spieghi cosa cavolo ti è saltato in mente?! A forza di usare lacca ti si è corrotto il cervello? C’è io dico no, l’ho conosciuta ieri sera! Dio, cosa ha detto? Mi denuncerà per stalking diamine!!”
Mentre cercavo, inutilmente, di respirare e mantenere un minimo di contegno, Bill mi guardava tranquillo e mi porgeva un tovagliolino del bar, dove riuscivo a scorgere una scritta in nero.
“ Stai calmo fratello, questo è per te” Disse mettendo il tovagliolo sul tavolo “ cerca di non rovinare tutto stavolta, lei ecco, mi sembra una brava ragazza.”
Fissai inerme il pezzo di carta con quei numeri scritto con una calligrafia fine e precisa. Allungai la mano tremante afferrandolo e mettendolo dentro la tasca della mia felpa.
“ E ora?” chiesi, sperando in una sua parola d’incoraggiamento.
“ Andiamo a casa, questa colazione è durata fin troppo!”
Sorrisi alle sue parole e lasciati i soldi e la mancia ci avviammo verso la porta dove pochi minuti prima era sparita lei.
Devo ammettere che per un attimo avevo sperato di rivederla, non mi era mai successo nulla del genere e sinceramente già mi stava dando i nervi questa situazione, per quella notte mi sarei divertito a modo mio ignaro di quanto quella storia in realtà stesse diventando seria.
 
 
 
Alice
Il dubbio mi stava assalendo. Avevo i suoi occhi stampati nella mente, li avevo già visti ma non ricordavo dove. Arrivata a casa, mi buttai in camera mia e aprii gli scatoloni ancora imballati dei miei effetti personali del college. Non sapevo bene dove cercare, ma qualcosa mi diceva di scavare negli anni 2005-2006 i tempi in cui ancora vivevo in Germania, gli anni dell’inizio della mia amicizia con Alexis.
Trovai subito lo scatolone era il più vecchio e non lo avevo portato con me in America, era rimasto sul mio armadio per tutti quei sei anni e mezzo.
Quando lo aprii un odore di vecchio mi pervase, ritrovai tutto. Le foto dei concerti che immortalavano me e Alexis, i biglietti ma ancora non capivo perché il mio sesto senso mi aveva portato lì: poi lo compresi, trovai una sua foto; era vecchia con i bordi lievemente strappati ma per il resto era lui.
Non potevo crederci all’inizio ma, infine, mi dovetti arrendere alla realtà: ero di nuovo innamorata della mia Super-star preferita.
 
  
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