Fanfic su attori
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Autore: maripotter    26/02/2006    4 recensioni
la vita di una star, anche se giovane, potrebbe sembrarci perfetta...questa è la storia di una mini-attrice, con tutti i consueti tormenti dell'adolescenza...che fidatevi, non è poi tanto semplice essere un'attrice...
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Daniel Radcliffe, Emma Watson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una magnifica giornata piovosa

Una magnifica giornata

 

 

Life is a road

And I want to keep going

Love is a river

I wanna keep flowing

Life is a road

Now and forever

Wonderful journey

 

 

Le luci dei riflettori si accesero e Emma capì che quello era il segnale.

 

Diede una timida occhiata dal muro dove era nascosta e prendendo coraggio si mostrò al pubblico.

 

Da sopra la scalinata, sentì una voce indistinta che sussurrava:-Ma è bellissima-

 

Cominciò a scendere le scale, sorridendo ammiccante alla sua sinistra, dove si trovava Stanislav in un elegante abito rosso che la guardava.

 

Ma con la coda dell’occhio spiava le mosse di Daniel: era totalmente entrato nell’ottica di Harry e la fissava ammaliato.

 

Quanto avrebbe voluto quel suo perenne sguardo rivolto veramente a lei!

 

Lui era bellissimo, i capelli scuri gli circondavano il volto in un modo così perfetto e armonioso che Emma sentì lo stomaco contorcersi in una piacevole morsa; indossava un completo nero, da perfetto damerino: si ricordò il momento in cui lo aveva misurato per la prima volta, durante la lezione di ballo.

 

-Oddio, sembro un pinguino!-

- Dan, devo ammettere che sei veramente carino!-

 

Carino? Carino?!

Era semplicemente incantevole.

 

Il ragazzo si voltò e rimase un attimo interdetto quando la vide: era avvolta da un vestito rosa di seta, con le maniche di tulle.

 

Aveva i capelli raccolti in una coda che cadeva di lato e gli occhi che brillavano di felicità.

 

-Emma...sei assolutamente...-

-Un mostro.-

Daniel non riuscì nemmeno a ridere. Gli si era seccata la gola.

-Bellissima.-

 

La ragazza arrossì, portandosi una ciocca di capelli dietro l’orecchio, senza dire nulla.

 

Quando raggiunsero la sala da ballo, si guardarono riluttanti vedendo tutti ballare ad un ritmo lento e piuttosto noioso.

 

Daniel ammiccò.

 

-Mi concede questo ballo, Miss Watson?-

-Volentieri Monsieur Radcliffe!-

 

Si presero per mano e con le indicazione degli istruttori cominciarono a ballare. Quando assunsero una buona autonomia, si staccarono un po’ dal gruppo, ballando e parlando.

 

-Stai veramente bene Dan-

 

-Ti prego, non prendermi in giro. Sono un tronco nel ballo e questo abito mi fa ancora più stupido.-

 

-Questo non vuol dire niente-

 

-Cosa?- Daniel scosse la testa e la guardò dritto negli occhi, mentre prima si concentrava molto a non pestare i piedi alla partner.

 

-Puoi esser il peggior ballerino del mondo, avere il vestito più orribile nonostante quello di Rupert sia veramente imbarazzante...ma sei tu. E questo basta ad eliminare i difetti che hai. Lo ricorderai tutte le volte che sarai giù di morale?-

 

Si accorse troppo tardi di quello che aveva detto e arrossì furiosamente guardando il pavimento.

 

Daniel le alzò il mento con le dita e la guardò affettuosamente:-Mi ricorderò quello che hai detto e il tuo tono della voce finché ne avrò potere-

 

-Anche se ti verrà un vuoto di memoria?-

 

Il ragazzo sorrise.

 

-Farò il possibile. Ti...voglio bene Em e grazie-

   

Prima che Iavenski le impedisse di vederlo, si compiacque vedendolo sbattere velocemente le palpebre, come accecato dalla bellezza della sua migliore amica.

 

Era stato Mike Newell ha suggerirlo, perché voleva esprimere al meglio lo stupore di Harry nel vedere Hermione sotto una nuova luce. Un cambiamento importante, no?

 

Il bulgaro le baciò la mano e lei sorrise arrossendo.

 

Insieme si volsero verso la sala Grande e lei salutò Daniel con la mano, ostentando un sorrisetto.

 

-Stop, buona!-

 

Stanislav fece una smorfia di dolore, toccandosi i piedi: questi stivali sono strettissimi!- Emma scoppiò a ridere guardandolo contorcersi per cercare di toglierseli.

 

Lui era ritornato tranquillo e spesso le ricordava che lui era profondamente dispiaciuto del loro primo incontro.

 

Daniel si avvicinò a lei, scompigliandosi i capelli.

-Hai visto che alla fine non sei inciampata?!-

 

-Già, non posso crederci!-

 

Emma era terrorizzata dal fatto di dover scendere le scale con quei tacchi vertiginosi, senza guardare in basso e con quel vestito abbastanza lungo. Gli sorrise e insieme andarono a salutare Rupert.

 

Il ragazzo stava parlando con una ragazza bionda molto carina: lo guardava sognante e rideva a tutte le sue battute. Daniel e Emma non faticarono molto a capire chi fosse: Evanne, la ragazza che aveva ottenuto il ruolo di Luna per OOTP, il prossimo film di Harry Potter.

 

-ciao ragazzi! Devo proprio scappare, la scuola guida è a Londra e non so come fare ad arrivare in tempo!-

Rupert prese le chiavi della moto dalla tasca e cominciò a giocherellarci.

 

-Ma come Weasley? La scopa dove l’hai lasciata?-

Il ragazzo sorrise alla battuta della bionda e per un attimo rimasero entrambi a fissarsi languidi.

 

“E’ proprio partito” pensò Emma divertita.

 

-Era finita la benzina...- Il cellulare di Rupert squillò e quando vide che era la scuola guida sbiancò e corse verso l’uscita.

 

-A domani ragazzi, se sono ancora vivo!-

 

Lo salutarono ancora con il sorriso sulle labbra.

 

Aiutarono i tecnici a mettere in ordine, e Daniel e Emma erano ancora con gli abiti da scena e andavano in giro come damerini, prendendosi in giro.

 

Quando quasi tutti se ne furono andati, Daniel corse nell’ufficio di Mike Newell. L’uomo aveva detto che doveva dirgli delle cose importanti riguardanti la scena sott’acqua.

 

Il ragazzo salutò Emma con un bacio sulla guancia e scappò per il corridoio illuminato.

 

Emma rimase con la mano nel punto in cui le labbra di Daniel si erano posate e sospirò.

 

*°*°*°

 

Daniel prese la propria roba e uscì dall’ufficio del regista. Si incamminò verso l’uscita e si mise la giacca senza smettere di pensare a lei.

 

Doveva dirglielo, perché stava scoppiando.

 

Ma se la vedeva lì davanti e le sue certezze svanivano come foglie al vento: come poteva fare?

 

Doveva urlarle che l’amava? Doveva inginocchiarsi e dirle quanto lo faceva impazzire, quanto fosse bella? Doveva sussurrarle quante volte aveva sognato di stringerla e baciarla?

 

Non lo sapeva. Quando sarebbe stato il momento, avrebbe affrontato tutte le sue paure...già, ma quando?

 

“Forza e coraggio Daniel”

 

Uscì e vide con sofferenza che pioveva a dirotto. E suo padre non era ancora arrivato. Non poteva tornare dentro, perché avevano chiudo gli studi, quindi rimase sotto la copertura che stava all’entrata.

 

Guardò le macchine sfrecciare e schizzare acqua sull’asfalto, con i passanti sotto l’ombrello che si scansavano per non venire investiti dall’acqua.

 

Non si accorse della ragazza appoggiata alla colonna che sosteneva la struttura.

 

Era veramente bella ed era sola.

Aveva i capelli bagnati che scendevano sulle spalle e il corpo che tremava per il freddo.

 

Le si avvicinò e le sorrise.

 

-Ciao, cosa ci fai ancora qui?-

-Oh, Daniel! Credo che mia madre si sia dimenticata di avere una figlia...cose che capitano!-

 

-Nessuno potrebbe dimenticarsi di te.-

 

Lei sorrise e si portò una ciocca di capelli dietro l’orecchio per poi starnutire.

 

Daniel sentì che era il momento. Era arrivato!

 

-Vieni qui-

 

L’attirò a sé, e fece in modo che nel suo giaccone ci stessero entrambi, stringendosi l’uno all’altra.

 

Lei sentì le sue gote infiammarsi quando l’amico appoggiò il mento sopra il proprio capo.

 

Si sedettero, rimanendo vicinissimi, dondolandosi per riscaldarsi. Entrambi stavano bene così, volevano rimanere abbracciati per sempre, senza complicazioni e senza nessuno. Solo loro due.

 

Ma Daniel doveva continuare, non poteva fermarsi. Non ora. Quando gli sarebbe capitata un’altra occasione come quella? Mai.

 

Le alzo con le dita il mento, in modo che i loro sguardi si incrociassero.

 

Gli occhi della ragazza erano lievemente umidi per il freddo e le pagliuzze color grano fremevano per l’emozione.

 

Emma si sentì inghiottita da quel mare azzurro che brillava di una luce sicura ma piuttosto fragile.

 

L’emozione era talmente forte, che una lacrima sfuggì a dagli occhi di lei.

 

Il ragazzo rimase un attimo spiazzato da quel gesto, ma si apprestò ad asciugargli la guancia con un bacio.

 

Aveva scritto milioni di biglietti con discorsi interminabili e tutto stava accadendo senza parole.

 

Una lezione di italiano in cui si chiedevano se fossero più importanti le parole o i gesti. In quel momento Daniel non sapeva cosa rispondere.

 

Lei sorrise e si avvicinò un po’ a lui, senza smettere di guardarlo. Il cuore a quanto pare non ne voleva sapere di battere regolare e sembrava voler uscire fuori e fuggire via.

 

Con le dita, gli tolse una goccia di pioggia che pendeva dal capo, ma la sua mano rimase tra i suoi capelli neri, accarezzandoli.

 

Lui chiuse gli occhi sotto quel gesto, felice come non mai. Li riaprì dopo alcuni attimi. Lei era ancora lì, vera e stupenda come non mai.

 

Emma si sentì sollevata da terra, così vicina a lui, con il suo corpo accanto al suo. La sua bellezza interiore e esteriore non aveva limiti e lei ne era innamorata infinitamente.

 

Non avevano più paura di quello che sarebbe successo. Volevano solo amarsi.

 

Amarsi per sempre...

 

Lei si avvicinò pericolosamente e sicura ed entrambi chiusero gli occhi.

 

Le loro labbra si unirono insicure e timide. Ma dentro di loro tutto esplodeva di gioia e ogni cosa parve illuminarsi e prendere vita.

Si abbracciarono continuando a baciarsi.

 

Lei giocherellava con i suoi capelli come non aveva mai fatto; lui aveva una mano sul suo collo e l’altra sul suo fianco.

 

Si era chiesto molte volte come sarebbe stato baciare le sue labbra e quale sensazione avrebbe provato. Ora lo sapeva. Celestiale. Divino.

 

Ora lacrime di felicità uscirono dagli occhi di lei e lui sorrise sentendo  gocce salate cadergli sulla bocca. Si staccò da lei pensando a qualcosa da dire. Non gli venne in mente niente tranne due semplici parole.

 

 -Ti amo-

 

Lei ci pensò un attimo, arrossendo furiosamente. Tutti i suoi sogni si stavano realizzando.

 

-Grazie-

 

Daniel la guardò con fare interrogativo. Grazie? Cosa voleva dire? Glielo chiese.

 

Lei lo guardò stringendo le labbra: un gesto che faceva da quando era una bambina.

 

-Grazie...di amarmi.-

 

Lui si sentì sprofondare dall’euforismo. Poi gli rimase una domanda.

 

-...ehm...tu-

 

Una carica di dolcezza percorse Emma guardandolo insicuro come un bambino.

Lo baciò lievemente.

 

-Ti amo, Daniel Jacob Radcliffe...da sempre-

 

Venne da piangere anche a lui.

L’abbracciò con forza e lei ricambiò.

 

Tornarono a baciarsi, senza accorgersi che il sole faceva capolino tra le nuvole, accompagnato da uno splendido arcobaleno.

 

 

Evviva! Direte voi, certo che è stata dura, ma alla fine ne è valsa la pena! Ragazzi, però dovete recensire, se no io non scrivo più, mi rifiuto! Ok?

Grazie a tutti quelli che hanno recensito, recensiscono e recensiranno!

Maripotter

 

  
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