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Autore: Alya93    04/06/2011    3 recensioni
Sirius è sempre stato uno dei miei persoaggi preferiti, l'ho adorato dal primo momento ed è per questo che ho finalmente deciso di scrivere una piccola ff su di lui. Narra di quello che, a mio parere, è stato uno dei giorni più importanti e felici per lui: quello in cui ha finalmente lasciato i genitori per andare nel castello incantato che è il sogno di tutti, maghi e babbani (mi capirà chi come me sta ancora aspettando la magica lettera xD)
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: James Potter, Sirius Black
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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1° settembre. King Cross

1 SETTEMBRE. KING'S CROSS

1 settembre, la data più attesa dai giovani maghi e dalle giovani streghe. A undici anni, Sirius era il prototipo del giovane Black, almeno nell'aspetto: capelli ricci e nerissimi quanto il suo nome, occhi grigi e profondi, che sembravano scrutare ogni cosa giudicandola, e un atteggiamento arrogante di chi si sentiva fin troppo sicuro di sè. Epure, nel suo sguardo, si poteva notare la luce della curiosità per il nuovo mondo in cui avrebbe vissuto, per i compagni che avrebbe conosciuto. Lanciò un'occhiata alla sua famiglia, che sembrava distinguersi da tutte le altre e non solo per il grande spazio che si creava attorno a loro per la paura degli altri di avvicinarsi. Avevano un'aura di nobiltà che sembrava espandersi, rendendo quasi tangibile l'inquietudine che sprigionavano; guardavano ogni persona con sdegno e richiamavano continuamente il figlio perché non si avvicinasse troppo a quelle persone con il sangue sporco. Il giovane Black, nonostante sentisse quelle raccomandazioni da sempre, non riusciva a capirle: perché quei ragazzi erano diversi da lui? Cos'avevano di tanto sbagliato? Erano maghi e streghe come loro, ridevano e scherzavano ... non gli sembrava che avessero qualcosa che li rendesse inferiori.
"Sirius, smetti di allontanarti e di guardarli!" La madre, con questa frase, richiamò di nuovo la sua attenzione, facendolo avvicinare. Il ragazzino si avvicinò al fratello, tanto simile a lui nell'aspetto, quanto diverso nel carattere. Se il maggiore era sveglio ed esuberante, curioso di tutto quello che c'era attorno a lui, il minore, Regulus, era invece più chiuso, silenzioso e non osava discostarsi dagli insegnamenti imposti da sempre dalla sua famiglia.
Sirius guardò i genitori, tenendosi però abbastanza distante: attendeva le loro parole prima della sua libertà, che desiderava da sempre. Il padre lo osservò, disgustato ma al tempo stesso speranzoso che, stando con altri Purosangue, il figlio potesse diventare un degno Black. "Quando sarai smistato a Serpeverde, mandaci una lettera e festeggeremo." Sembrava una promessa di due genitori affettuosi, ma il giovane dagli occhi grigi sapeva che non era così: essa era una minaccia. Ciò che in realtà volevano ricordare era che, se fosse finito in qualche altra casa, se ne sarebbe pentito amaramente.
Il ragazzo lo osservò, sfidandolo con lo sguardo, ma non gli rispose, era troppo felice di quella giornata per raccogliere la provocazione. "Arrivederci padre. Madre." Non disse altro: prese il suo enorme bagaglio, ricevendo un'occhiataccia dall'Elfo domestico, che lo aveva portato fino a quel momento, e si avviò verso il treno. Non si guardò mai indietro, sentiva che non stava lasciando niente di importante. L'entusiasmo per quella consapevolezza lo fece distrarre, tanto che non si accorse che stava entrando in una cabina insieme ad un altro ragazzino all'incirca della sua età. Sentendosi bloccato, Sirius lo guardò e all'improvviso proruppe in una fragorosa risata, che immediatamente contagiò anche il compagno. Quando finalmente il momento di ilarità fu concluso, i due si liberarono e si guardarono sorridendo. "Niente male come inizio. Piacere, io sono Sirius."
Osservò il suo interlocutore, incuriosito: aveva i capelli neri e scompigliati, probabilmente a causa della sua abitudine di passarci la mano; quel gesto era ripetuto talmente tante volte, che l'erede dei Black l'aveva già notata, nonostante si fossero appena visti. Il giovane appena conosciuto era più basso di lui e sul viso simpatico spiccavano degli occhiali che gli conferivano un'aria buffa e che incorniciavano dei vispi occhi nocciola.
"James ... James Potter". Si strinsero la mano, suggellando quella che, anche se ancora non lo sapevano, era l'inizio di una lunga e sincera amicizia.

Angolo autrice:

Ciao a tutti! :D
Prima di tutto grazie a chi è arrivato infondo a questa piccola ficcy! Spero che non sia stata troppo noiosa! Io l'ho scritta durante una lezione di italiano, quindi non è che l'ambiente fosse molto favorevole all'ispirazione, ma ho deciso comunque di pubblicarla perchè ...  boh,non so nemmeno io il motivo! Forse perchè adoro Sirius, è uno dei miei personaggi preferiti di tutta la saga di zia Row e volevo scrivere qualcosa su di lui. Nonostante questo non leggo molte ff su di lui o.O dovrò rimediare nonappena la tortur..ehm la scuola sarà finita! ;)
Spero comunque che qualche anima buona recensisca, se non altro per darmi qualche consiglio (è davvero importante: una grande, adorabile e degna fan di Bellatrix mi ha chiesto di scriverle qualche storiella sulla vita di Sirius e ho paura che se saranno scritte male mi crucerà come farebbe la sua eroina ;) help meeee! xD)
Spero di avere presto il tempo di scrivere qualcos altro (anche se voi probabilmente non lo sperate e state sperando che per qualche motivo la mia scuola non chiuda mai xD)
Baci Alya
P.S. Mi sembra quasi inutile scrivere che "
Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di J. K. Rowilng; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro" ;)
   
 
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