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Autore: MissCherie    04/06/2011    1 recensioni
Lui era così bello in quel momento , così vicino che potevo sentire il suo respiro sulle mie labbra che pizzicavano frementi di un contatto più intimo , così silenzioso che faceva rendere quel momento magico [...] Lo guardai negli occhi cercando di scovare un segno di pentimento , ma invece lessi solo .. desiderio e quella cosa mi fece talmente scombussolare che decisi di colmare quelle distanze poggiando le mie labbra sulle sue che risposero al contatto baciandomi a sua volta . Era ustione , era smania , era desiderio ...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 3

Mercoledì 

 

“Forse niente è semplice come sembra. Forse qualcosa di sensato e unico per viverlo devi provare a combattere per prendertelo …. “


La solitudine non era una cosa che amavo. Per di più la odiavo. La odiavo più di qualsiasi altra cosa. Niente poteva essere più brutto dal non  avere niente … . Ma io mi sentivo così .. in solitudine … . C’era forse qualcosa di peggiore di una madre che non tornava mai a casa e di un padre che se n’era andato lasciandomi sola senza quel sogno sfrenato e bellissimo che per me contava tutto? No … una falsa amicizia e un amore perduto erano solamente piccole righe, piccoli spazi che poi venivano riscritti .. ma la famiglia no. Una madre non poteva cambiare, un padre non poteva ritornare . Odiavo che lei mi mandasse solo degli stupidi messaggini e mi chiamasse almeno una volta a settimana per dirmi delle sue pratiche di lavoro e tra quanto tornava. Mi trascurava. Dovevo cucinare io, dovevo pulire io … e lei? Lei pagava solo le bollette . Dopo la morte di mio padre mia madre era così cambiata che l’unica cosa che sapeva fare era viaggiare e farsi le scampagnate con altri uomini. Squallido e ridicolo … le uniche parole che riuscivo a pensare al momento erano quelle … . Mi mancava tremendamente tutto. Avere qualcuno al mio fianco che mi abbracciava, che mi rassicurava, avere davanti agli occhi quei sorrisi che vorresti vedere ogni giorno … si, perché vedere mia madre sorridere era qualcosa di unico. Voleva dire che stava bene, che era serena … invece io la vedevo sempre con le occhiaie, il viso spento e privo di quell’amore che tempo fa mi aveva coccolato e amato .. non sembrava più mia madre ma l’unica cosa che in quel momento riuscivo a pensare era che .. io non potevo assolutamente perderla. E poi improvvisamente un piccolo suono arrivò dal mio cellulare e io mi sporsi dal divano a prenderlo. Arcuai un sopracciglio quando lessi il nome … .

Andrea.

Aprì la casella dei messaggi e lo lessi : “ Qst sera voglio farti conoscere Alice .. ti va? :P “ . Sprofondai nel divano a quelle parole. Perché? Perché doveva rendermi le cose ancora più difficili? Cazzo, mi stavo affezionando a lui in maniera drastica e quello che era successo ieri sera .. Pff .. non riuscivo a spiegarmelo. Era tutto così confuso , complicato .. lui era un enigma e mai avrei smesso di dirlo anche perché era verissimo. Però forse se conoscevo questa Alice potevo capacitarmi che era simpatica e che lui l’amava ed io potevo starmene serena per i fatti miei, no? Si, si!Così gli risposi con un semplice “Ok! “ e mi alzai dalla mia postazione precipitandomi a farmi una doccia dopo aver visto l’orario dal display del cellulare. Tra un ‘ora dovevo essere pronta! Presi mutande, calzini, reggiseno e aprì la doccia immergendomi nel getto caldo e rilassante . Subito i nervi di quella giornata fatta di equazioni e della professoressa di italiano , si sciolsero facendomi sospirare . Mi lavai in fretta e furia e poi mi asciugai i capelli facendomi qualche boccolo che sicuramente Mariah , tra poco, mi avrebbe lisciato. Ed infatti poco dopo il campanello suonò e davanti a me comparve la mia amica insieme a Judith ricche di trousse e borse con due sorrisi zuccherosi peggio di mia nonna. Sbuffai alzando gli occhi al cielo.

<< In  che guaio mi sono messa … >> sussurrai a me stessa e poi insieme a quelle due pazze andai in camera mia pronta per il mio “ cambiamento”! …
 

<< E così vuole farti conoscere la sua ragazza, è? Mm interessante … vuol dire che sei importante per lui >> disse Mariah corrugando leggermente la fronte. Sapevo che a lei dava fastidio, gli piaceva Andrea e prima quando gli avevo dato la notizia che era fidanzato aveva urlato come un’ossessa incominciando a sbraitare i soliti “ Ma perchèèèèèèè??!!” . Judith invece era rimasta impassibile troppo presa da Simonolandia per rendersi conto di noi due. Ah! Non vedevo l’ora che il mio caro amico si confessasse. Lei aspettava quell’occasione da molti mesi.

<< Non sono importante .. mi vuole far conoscere la sua ragazza? Bene, può farla conoscere anche e a te >> risposi mentre mi guardavo allo specchio non riconoscendomi quasi più . Quasi … Unica cosa rimasta intatta? I miei adorabilissimi capelli lisci! Mariah aveva una fissa per i miei capelli , visto che lei ce li aveva mossi. Il mio viso? Non sembravo nemmeno io a dirla tutta. I miei occhi erano truccati con matita e un ombretto celeste brillanti nato, i miei zigomi risaltavano delineando di più il mio viso e le mie labbra … sembravo ancora più carnose del solito! Rosse ciliegia.

<< Forse … comunque finito!>> trillò poi completando il suo lavoro ed io mi alzai dalla sedia guardandomi allo specchio e mi portai le mani alle labbra. Ehi , ehi! Non era assolutamente possibile che io avessi delle gambe così magre … e soprattutto .. ma mi erano cresciute le tette?

<< Perfetta! Farai capitolare i ragazzi ai tuoi piedi!>> disse invece Judith guardando insieme a me e a Mariah nello specchio e io alzai gli occhi al cielo. Non cambiavano mai, è?

<< Si, certo … >> dissi sbuffando e poi presi la borsetta nera abbinata al tubino che portavo che mi arrivava a metà coscia e spensi il piccolo computer prima di girarmi e vedere invece come erano vestite le mie due amiche. Dire che Judith era carina era poco. Quel vestitino bianco le fasciava perfettamente le gambe abbronzate , calzava dei sandali con il tacco e portava dei pendenti dorati carinissimi . Invece Mariah portava dei pantaloncini corti bianchi abbinati a delle scarpe con tacco e una maglietta scollata piena di brillantini. Erano veramente belle.

<<  Vamos? >> disse Judith ridendo ed io annuì e dire che scendere le scale era un’impresa epocale era poco. I tacchi erano infernali, veramente! Mannaggia a Mariah che me li aveva fatti mettere! Digrignai i denti sentendo i piedi chiedere pietà e le mie due amiche risero.

<< Ridete? Queste qui sono un ‘arma infernale!>> dissi scandalizzata indicandomi le scarpe , ma quando finalmente arrivai all’ultimo scalino sospirai felice e poi tutte insieme, uscimmo e ci dirigemmo alla discoteca che avrebbe ospitato la festa di  compleanno di Giulia … .
 


 Dire che la musica era alta era un eufemismo. Sembrava di avere nella testa una radiolina a tutto volume! Non che le discoteche non mi piacevano, anzi. Come avevo detto amavo ballare a ritmo di musica , ma la cosa che non sopportavo era che il giorno successivo sarei ritornata con un grosso mal di testa e via di nuovo aspirine e cose varie. Quella sera l’atmosfera era brilla, le luci si alternavano veloci, i ragazzi urlavano e si muovevano come degli scatenati in quella pista … ed io? Io invece mi ero decisa a mettermi seduta su una poltroncina , con l’immancabile bibita della sera e tutti gli invitati del compleanno intorno. Chi seduto, chi in piedi, chi si baciava, chi rideva … b’è io rientravo nella categoria di chi rideva. Se c’era qualcosa che non mi piaceva era rimanermene zitta e buona a non far nulla. Quando ero arrivata subito la festeggiata ci era catapultata addosso riempiendoci di baci al gusto di lucidalabbra che mi ero tolta schifata dalla guancia. Avevo subito pensato che quella sera Giulia volesse fare conquiste a tutto spiano. Vestiva solamente di un abitino corto  e dei tacchi più alti dei miei. Il motto cosa diceva? Chi bella vuol apparire un poco deve soffrire , ma chissà come lei rimaneva sempre la solita Giulia che non aveva niente da offrire se non qualcosa al di sotto degli indumenti. Improvvisamente una mano sulla mia  spalla interruppe i miei pensieri  e mi girai trovando Judith sorridere. Si sporse verso di me per farmi capire meglio il significato delle sue parole per via della musica troppo alta.

<< Vieni a ballare?>> urlò nel mio orecchio ed io annuì alzandomi e trascinando la mia amica nella pista da ballo. Subito tutti gli altri ci seguirono come mandrie e la musica incominciò a ronzarmi in testa facendo muovere a ritmo i miei piedi. Libera … Quella era la sensazione che provavo ogni volta. Il ballo non era una cosa da niente. Chi ballava , ballava perché voleva essere libero senza inibizioni , senza freni. Ed io volevo sentirmi libera quella sera … Chiusi gli occhi assaporando il mistero di quelle luci soffuse, di quel calore che trasmettevano .. il mio corpo era vita, si muoveva da solo, inerme di me. Niente poteva rovinare quel momento , nessuno di così importante poteva trascinarmi via … ma mai pensare troppo presto perché quando aprì gli occhi vidi qualcosa che mi destabilizzò completamente. Pensavo che non veniva più, pensavo che si fosse dimenticato di presentarmi la sua ragazza, ma invece i miei pensieri erano vani in quel momento. Vederlo lì , ballare appiccicato come un polipo a quella ragazza che avevo visto sullo sfondo del suo telefono, mi provocò una strana fitta dolorosa. Vederlo sorridere, vedere le sue mani sulla sua schiena mi fecero bloccare il respiro.  Potevo essere gelosa? No, diamine Arianna. Gelosa di lui? Di lui? Chiusi gli occhi e tralasciando quei ridicoli pensieri, ricominciai a ballare trovandomi di fronte un ragazzo mezzo brillo che mi guardava ammiccante. Decisi di prendere la palla al balzo per una volta e ballai con lui per quasi tutta la serata. Mi muovevo mentre sentivo le sue mani sui miei fianchi, sorridevo mentre sentivo le sue labbra a stretto contatto con la mia guancia. Ero impazzita, si. Ma vedere lui abbracciato a quella ragazza mi aveva provocato qualcosa di strano che nemmeno io sapevo spiegarmi . Quando sentì i piedi cedermi , mi congedai salutando lo sconosciuto e dirigendomi alle poltroncine dove mi attendevano le mie amiche meno stremate di me , mentre socializzavano con un gruppo di ragazzi che riconobbi subito. Sorrisi in direzione di Danny il quale ricambiò con un gesto della mano.

<< Finalmente sei riuscita a staccarti da quello!>> mi rimproverò Mariah ridendo ed io alzai gli occhi al cielo. Uffi, neanche potevo divertirmi un pochino ? Mi misi seduta sulla poltroncina accanto a Danny.

<< Ragà! Avete visto la ragazza di Darvo? Una fica! >> sbottò ridendo Sebastian. Il solito che diceva battute spropositate in momenti inopportuni. Perché inopportuni? B’è perché appena aveva nominato il suo nome, di nuovo quella strana fitta allo stomaco mi pervase e mi sistemai meglio sulla poltroncina. Basta, basta! Strinsi le labbra cercando di scacciare quello strano e misterioso dolore alla pancia e sorrisi , ma mi uscì una smorfia in cambio. Tipico di me … .

<< Sempre il più fortunato , quello lì! >> disse di nuovo il ragazzo sbuffando e poi si illuminò guardando oltre Judith che rideva per quell’esclamazione.

<< Parli del diavolo e spuntano le corna! Andrè! >> urlò Sebastian allungando il braccio in avanti in un chiaro invito ad andare a quel paese e sentì una risata vicino a me che mi immobilizzò. Dopo quello che era successo ieri non l’avevo più rivisto e mi sentivo in totale imbarazzo. Risentire di nuovo quelle mani sulle mie labbra, il suo respiro nella mia bocca … Basta! Respiravo affannosamente e presi un bicchiere d’acqua lì vicino fregandomene di chi poteva essere. Non mi accorsi che Danny mi guardava con uno strano cipiglio in volto. Forse ero diventata tutta rossa … . Mi girai cercando di mostrare un sorrisetto falso e lo vidi mano nella mano con quella ragazza che era veramente raggiante e bella . Tutto il contrario di me .. . Ma perché acciderbolina dovevo paragonarmi a quella lì? Strinsi i pugni mentre continuavo a sorridere falsamente. Cercai di concentrarmi su di lui che quella sera era vestito con una camicia blu sbottonata sul davanti di tre bottoni, dei pantaloni neri e delle Sneakers Blu e bianche. Da far perdere il fiato. Infatti le ragazze che erano lì lo guardavano sognanti e ammiccavano come ochette in sua direzione. Patetiche .

<< Coglione, anche tu qui? >> disse Andrea ridendo in sua direzione e il ragazzo sbuffò per il nomignolo appena datagli.

<< Si, contento? Comunque chi è questa bella ragazza al tuo fianco?>> disse poi malizioso e vidi Andrea guardarlo di traverso. Normale che reagisse così, era la sua ragazza! Si, e allora perché ti rodeva così tanto Arianna? Zitta stupida coscienza! Mi battei una mano sulla nuca e sentì subito gli occhi di tutti addosso. Arrossì di botto.

<< Stai bene?>> mi chiese Andrea guardandomi con un sopracciglio alzato mentre vedevo visibilmente quanto si stava trattenendo dal ridermi in faccia. Divertente, Darvo … Socchiusi gli occhi cercando di essere il più minacciosa possibile.

<< Presuntuoso! Lo so che non ti frega che sto bene, idiota!Ridi pure >> sbottai visibilmente arrabbiata ma poi risi contagiando tutti quanti compresa anche la ragazza di Andrea.
Ti faccio ridere? Puff … voglio vedere che fai quanto prenderò a sberle quel faccino che ti ritrovi  …
Mi battei un’altra volta la mano sulla fronte per quello stupido pensiero che mi era salito in testa. Ma ero diventata improvvisamente pazza?

<< Ma ti senti bene per davvero? >> mi chiese invece Sebastian leggermente preoccupato per l’altra mia manata in testa. Ecco adesso pensavano che stavo diventando matta. Perfetto … ci mancava un amico psicologo e il gioco era fatto. Sbuffai spazientita. Per tutte le Arianne del mondo … mi sentivo strana, qualcosa mi premeva sullo stomaco provocandomi un doloroso fastidio.

<< Si!>> sbottai quasi urlando spazientita. Ok, stavo male veramente … . Non mi accorsi però che quella sottospecie di Barbie gonfiabile si era messa appena seduta accanto a me e mi sorrideva come una “ cara” amica. Si , cara amica un bel po’ . Guardai Danny che era visibilmente irritato da quella visita come io ero irritata della bambola gonfiabile. Volevo uscire da quella specie di gabbia , volevo uscire da quel caldo infernale che mi metteva ancora più in confusione la mente.

O era il mio cuore ad essere confuso?...
 
 

L’aria fresca di quella sera mi pervase la mente rinfrescandomi come acqua gelata. Volevo sentirmi bene , non una sottospecie di maionese che serve solo quando ne hai bisogno. Ma io ,in quel momento, mi sentivo così. Lo so, paragone stupido, ma non c’erano altre parole per descrivere il mio disagio. Ebbene si , la maionese non serviva proprio solo nei momenti opportuni? Ad esempio quando mangiavamo la carne  veniva scartata e riposta in un angoletto nel frigo, mentre invece quando serviva tutti la volevano e ne reclamavano il bisogno. Questa sera mi ero sentita così dalle mie amiche, anzi diciamo che mi ci sentivo spesso. A volte odiavo il carattere di Mariah. Sembrava avere due personalità. Una di giorno, cioè quella di angioletto , e una di sera, quella di ochetta che faceva il filo ai ragazzi. Judith? B’è lei la seguiva. Ma io sapevo che lo faceva solo per sentirsi bene, solo per dimenticare quello stupido del mio amico Simon che quella sera neanche si era fatto vedere. Ed io? Io non facevo niente. Venivo del tipo scartata e lasciata sola su quei divanetti con un branco di depravati mentali ubriachi. Quando stavo per chiedere a Danny di uscire un po’ fuori, Andrea se n’era arrivato con la presentazione della suddetta ragazza che non smetteva di sorridere. Ed io mi domandavo “ Ma che cazzo c’è da sorridere?!” ed ecco che il mio buon pretesto per far andare meglio la serata si andava a far benedire e ciao, ciao! Ma oltre i miei pensieri, avevo capito che la Barbie di chiamava Alice e che loro due si conoscevano perché lei aveva frequentato la vecchia scuola del mio compagno di banco. Che poi lei era ritornata quest’estate qui , a Jackson nel Mississippi , e che lo aveva rincontrato poco dopo e si erano messi insieme. Avevo fatto finta di ritrovarmi entusiasta e felice per loro, ma in realtà … non lo ero affatto. E mentre ero appoggiata alla ringhiera che dava su un laghetto lì davanti, pensavo a quanto ero stupida, a quanto mi stavo mettendo sulle spine per un ragazzo che … non mi meritava perché aveva da amare un’altra. Che sciocca. Poteva esistere il colpo di fulmine? No , io non ci credevo. Ma allora perché mi sentivo così? Così ... non sapevo nemmeno io cosa. E in quei momenti mi sentivo la solita ragazzetta single con  le pene d’amore . Patetica … . Ma sentì , improvvisamente,  due mani grandi e calde posarsi sui miei occhi facendomi emettere uno stupido risolino.

<< Indovina chi sono?>> mi sussurrò caldo all’orecchio provocandomi brividi. Quelle mani … erano nuove, non erano le sue perché le avrei riconosciute tra mille. Mi girai con gli occhi chiusi e con quel cavolo di sorrisetto da ebete stampato sulle labbra. Lentamente aprì gli occhi e mi ritrovai due occhi smeraldo scuro scrutarmi divertiti. Per quanto cercavo di ammettere che Danny non poteva piacermi, mi ritrovai in quel momento con il fiato sospeso e mi sembrava proprio che il mio cuore si era fermato. Così vicino e … ma appena alzai lo sguardo oltre la mia spalla un qualcuno mi fece irrigidire. Era girato di spalle a me , ma aveva la testa leggermente rivolta verso di noi e potevo vedere che ci stava guardando mentre conversava con un gruppo di ragazzi della mia stessa età. Chiusi gli occhi e riportai l’attenzione sul ragazzo davanti a me che mi guardava con uno strano cipiglio in volto, come se era … infastidito.

<< Ti prego , non dirmi che anche tu … >> sussurrò così piano vicino alle mie labbra mentre teneva fissi i suoi occhi nei miei come volesse leggermi l’anima.

<< Cosa? >> un lieve sospiro, una lieve domanda che però mi costò uno sforzo immenso perché mi sentivo elettrica e così spaesata dalla sua vicinanza.

<< Dimmi che non ti piace Andrea … >> mi disse avvicinandomi ancora di più e provocando ai miei poveri polmoni un arresto immediato. Ma quando capì la sua insinuazione aprì la bocca per ribattere , ma non trovai niente da dirgli.
Perché a te Andrea piace anche se non vuoi ammetterlo.
Questo non era assolutamente vero! Era solamente che mi ci stavo affezionando troppo  ed avevo paura di arrivare a … ad innamorarmene. Perché lui anche se era simpatico e tutto, era profondamente sbagliato …

<< No , non mi piace >> dissi decisa, perché sapevo che in quel momento era così, perché sapevo che da Danny potevo ricevere qualcosa di più .
Perché non ammetti a te stessa che ti piace Andrea? Perché continuare a mentire?
Perché forse in alcuni casi , mentire, era la cosa più giusta da fare ….

<< Lo spero … perché voglio avere una possibilità con te >> mi sussurrò ed sussultai a quelle parole. Io … potevo mettermi nei casini più di quanti già non ero?  Abbassai di poco lo sguardo soffermandomi un secondo sulle sue labbra che non erano nemmeno paragonabili a quelle di … Basta! Scossi la testa arrossendo e sospirai mordendomi il labbro inferiore con i denti.

<< Io … non lo so >> dissi arrossendo per quella strana sensazione e sobbalzai quando sentì la sua mano carezzarmi lentamente la guancia rossa e vidi un timido sorriso trasparire dalle sue labbra .

<< Proviamoci .. mi piaci e tanto. Possiamo uscire qualche volta in questi giorni >> mi domandò mordendosi il labbro impaziente della mia risposta. Era speranzoso nei miei confronti, perché a lui piacevo … Forse potevo, forse era la cosa giusta da fare … ed io volevo rischiare.

<< Si … voglio provarci >> sussurrai timida e lui mi regalò uno di quei sorrisi che mai dimenticherò. Era così felice … Lo abbracciai forte imprimendo nella mia mente il suo profumo, imprimendo nella mia mente la sua stretta forte che non era uguale alla sua . Ma con lui era diverso … doveva esserlo oppure mi stavo cacciando nei guai? …
 
 
Danny se n’era tornato a casa ed io invece me n’ero rimasta sola in quel parco a guardare le stelle ,seduta per terra . Fin da bambina avrei voluto toccarle con le dita, sentirne la consistenza e assaporare quella calda luce che emanavano. Ma le adoravo soprattutto perché il mio papà mi paragonava a loro. Una volta mi disse : “  Tu sei una stella caduta dal cielo. Mi illumini le giornate e fai risplendere la mia vita da tutti i dolori che ho “ . E quella era la cosa più bella che lui mi avesse mai potuto dire. Sospirai mentre chiudevo un occhio per vederne una meglio . Era la più splendente e più grande, in tutto quel cielo nero. Allora anche mamma vedeva quello che vedevo io? Avevo sentito che il cielo rimaneva uguale a tutti ed io in quel momento volevo che mia madre vedesse quella stella e sentire che io c’ero e che le volevo bene. Anche se era dall’altra parte del mondo, io sapevo che la stava guardando. Mi sdraiai sull’erba fresca inspirando l’aria fredda di quella sera. Meno male che mi ero messa un cappotto pesante , sarei congelata sennò.

<< Judith ti sta cercando>> mi disse una voce ferma vicino a me ed io sobbalzai per poi volgere i miei occhi verso quel verde chiaro che mi stava tormentando dalla scorsa sera.

<< Capito >> dissi alzandomi e cercando di rimettermi le scarpe che avevano dei laccetti che si legavano alla caviglia. Uffa … sbuffai nello stesso momento e lui si avvicinò intimandomi a sorreggermi sulla sua spalla. Appoggiai una mano lì e alzai il piede per allacciarmi i lacci, ma appena lo misi giù storsi il piede e finì con tutto il corpo contro quello del ragazzo che prontamente passò le mani attorno alla mia vita stringendomi mentre le mie mani erano sulle sue spalle e il mio viso … a pochissimi centimetri dal suo. E in quegli occhi rividi tutto quello che era successo la scorsa sera. Risentì le sue mani sulla mia schiena, il suo respiro caldo sulle mie labbra secche ed io mi chiesi che neanche con Danny prima avevo sentito niente del genere. Un senso di pienezza e libertà … tutto era insieme provocandomi dei brividi che mi lasciarono con la bocca aperta e il cuore che batteva all’impazzata . Le mie mani , dotate di vita propria, risalirono lungo il suo collo e finirono sul suo viso. Ora toccava a me, toccarlo. Passai le dite sulla sua mascella forte sentendo un leggera peluria alla base che mi fece sorridere, passai al suo naso alla francese, divertente e buffo su quel viso che voleva sembrare duro e impassibile .. e poi passai sulle sue labbra, dischiuse e carnose, morbide e calde e mi immaginai di assaggiarle … ma non potevo perché a me lui non piaceva … lo sentì fremere quando arrivai al suo pomo d’Adamo per poi risalire, in una lieve carezza, ai suoi capelli . Erano morbidi, senza gel , lasciati sbarazzini , ma che gli rendevano un’aria così sexy … . Ma lui improvvisamente mi fermò i polsi aprendo gli occhi di scatto e puntandoli nei miei lasciandomi con un groppo in gola. Li odiavo perché mi trasmettevano intensità e mi sapevano reggere, mi sapevano azzittire.

<< Non dovresti .. toccarmi >> mi sussurrò , ma sentì nella sua voce una lieve fermezza che mi fece venire i brividi.

<< Allora neanche tu avresti dovuto farlo ieri sera … >>. Decisa e determinata, questa ero io. Ma lui non demorse e ,avvicinandosi ancora di più, mi fece aderire contro la staccionata del piccolo parco.  Lessi un attimo nel suo volto lo sbigottimento di quella risposta datagli e sembrava incerto su quello da dirmi.

<< L’ho fatto perché sono uno stupido sennò non l’avrei mai pensato >> mi disse sorridendo sghembo , ma quello che arrivò a me non sembrava tanto una frase scherzosa , bensì .. un insulto.  Voleva dire che forse se non era in quel caso, da soli, non l’avrebbe mai fatto? Voleva  dire che gli facevo pena ? Sentì gli occhi inumidirsi e vidi che si accorse del mio cambio d’umore e subito il suo volto si colorò di preoccupazione . Ma di che ti preoccupi?

<< Capito … ora me ne vado >> dissi risoluta cercando di mascherare una leggera inclinazione della voce. Stupida, incosciente che non ero altro. Lo sapevo che lui era uguale agli altri, lo sapevo … ma cosa mi importava? A me lui non  piaceva …
E allora perché stai per piangere, Arianna?
Zitta! Lo spostai di peso correndo verso l’entrata del locale, ma sentì la sua mano fermarmi e farmi voltare.

<< Non volevo dire che l’ho fatto per divertimento, Ari >> mi disse mentre si mordeva il labbro leggermente dispiaciuto. Strattonai il braccio con forza liberandomi della sua presa insistente.
<< Dovevi pensarci prima di dirle quelle cose … >> sibilai e me ritornai dentro lasciandolo solo in quella buia notte che mi aveva fatto provare troppe cose … .
 

BIIP … BIIIP .

Sbattei una mano sul comodino per cercare di spengere la sveglia, ma mi accorsi che non era il suo suono. Mi tirai su a sedere nel letto e vidi il telefono lampeggiare per un nuovo messaggio . Guardai l’ora. Sbuffai … e adesso chi era a rompere alle due di notte?

“ Sono un’idiota .. un coglione tutto quello che vuoi LScusa … non l’ho fatto per divertimento , l’ho fatto … perché sentivo di farlo e mi è piaciuto più di un bacio … “

Rimasi letteralmente a bocca aperta a quelle parole e sorrisi come una stupida.

“ E con ciò dovrei prendere in considerazione le tue scuse? :P “  risposi . Oddio sembravo un ‘adolescente con il primo fidanzatino. Ma no! Che cavolo andavo a pensare! Era fidanzato e poi io mi stavo frequentando con Danny . Ma allora perché mi sentivo così felice? Un Bip mi fece riscuotere ed afferrai il cellulare di scatto.

“ Divertente -.-“ E dai! Scusa! Non puoi tenermi il muso domani! Lo sai che c’è la verifica di mate no? Eeheh .. amica di penna! xD “ . Stupido celebroso patentato! Voleva lo perdonassi almeno domani gli facevo copiare il compito? Ah , no! Se lo scordava proprio.

“ Uhm .. fammi pensare .. NO! E guai a te se tiri fuori un’altra delle tue stupidi frasi romantiche perché con me non attaccano ù.ù “ 

“ >.< … a parte gli scherzi , davvero non tenermi il muso domani … adoro quando sorridi :D “ . Alzai gli occhi al cielo e sorrisi di rimando .

“ Ok .. perdonato! :P A domani Italians! “

“ A domani puffa acida :P ‘Notte “ . E così con quell’ultimo messaggio mi addormentai più serena e forse , con qualcosa in più nel mio cuore … .

- Angolo Autrice 

Bene! Siamo arrivati al capitolo 4 dove c'è la festa di compleanno! Forse il comportamento di Andrea vi potrà sembrare strano, ma a tutto c'è un valido motivo! Come sempre , lo so potrei risultare noiosetta >.< xD, vorrei vedere qualche recensione per sapere che ne pensate della mia storia! 
SoFunny 
 
 
  
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