Fic improvvisata in un momento di follia…
composta da sette capitoli… cercherò di
pubblicarne uno a settimana…
Ringrazio per l’aiuto
la mia cara sorellona… Se volete
lasciate un commento… sono sempre graditi^^
A voi la lettura!
Capitolo1
-La punizione -
Parola
d’ordine… studio! Effettivamente è abbastanza stancante questa
situazione, ma la speranza che questo sia l’ultimo anno mi da la forza di impegnarmi!
Ops! Dimenticavo di presentarmi! Mi chiamo
Morgana… per gli amici…. Ehm diciamo che
solo per un’amica “Nany”…
solo lei e mia madre potrebbero chiamarmi così in effetti.
Beh a parte il nome
mistico per il resto che volete che vi racconti? Sono una ragazza normale come
tutte le altre. O quasi. Certo forse normale non
è molto corretto. Va bene, cancellate! Non sono per niente normale! Ma
avreste già dovuto pensarlo dalle prime quattro parole… quale
ragazza normale di diciotto anni potrebbe dire che lo
studio è importante? Pensate che sia una secchiona?
Diciamo quasi. Se vogliamo essere pignoli sono secchiona
solo in quello in cui voglio… per il resto faccio un po’ come mi
pare, la sufficienza mi basta. Potrei avere anche di più ma a che scopo
avere un nove in matematica e fisica? Tanto non diventerò comunque una matematica o una scienziata!
Comunque non è certo per questo che dovete
pensare che io non sia normale… oh mamma mi sono persa nel lessico…
ho scritto giusto? Mah poco importa…
Diciamo che potrei sembrare strana per i miei
interessi. Certo forse a volte dovrei evitare di uscirmene
con massime troppo appariscenti o con le mie solite idee strampalate… ma
che ci posso fare? Se non lo facessi non sarei io!
Ma dopo aver detto tutto e niente su di
me… più niente che tutto in effetti, passiamo alla mia situazione.
Non è un caso
che dica che lo studio è fondamentale per me.
In verità… non me ne importa proprio nulla. In realtà…
sono in punizione.
Mentre sono qui su
questo dannatissimo libro di storia dell’arte
mia madre è perennemente in ascolto dietro la porta a controllare che io
non accenda il pc.
Perché, direte voi… sei in punizione?
Diciamo che i miei genitori non sono molto aperti
sulle mie amicizie.
Soprattutto dopo che
hanno tentato di ucciderti.
Vi stupisce che dica
questo con la più totale noncuranza e semplicità? A me no, per
nulla.
In realtà ero
perfettamente consapevole che erano persone poco raccomandabili, ma c’era
di mezzo la vita di una mia amica e non potevo permettere che ci lasciasse la
pelle.
E ora vi starete
chiedendo se sono scema… Beh forse si. Ma se lo sono per lo meno sono una scema che non abbandona
le amiche.
Fatto sta che le
persone che hanno cercato di farmi fuori (invano),
sono finite in galera con l’ergastolo… e io… beh anche se non
sono dietro le sbarre sono comunque rinchiusa. E devo
ringraziare mia madre se non mi trovo in convento.
Che volete che vi dica! Vi suggerirei soltanto
di non avere mai a che fare con persone fissate che al mondo ci sono solo persone degne e indegne, e che la seconda
categoria deve sparire. E soprattutto, attenti quando vi fidate
di qualcuno. Perché non si sa mai cosa potrebbe
nascondersi dietro una bella faccia.
Il telefono prende a
squillare. Mamma risponde. Dopo circa tre secondi le sue urla invadono la casa.
Non era difficile pensare che era sua sorella al
telefono. Quelle due vanno sempre d’amore e d’accordo quanto un
verme che scappa da una gallina che non mangia da quattro giorni… chi sia
la gallina e chi il verme, preferisco non scoprirlo.
Vi starete ora
chiedendo cosa diavolo c’è di tanto
speciale in una persona che è in castigo.
Beh, non sottovalutate
mai una ragazza di 18 anni in castigo che ha voglia di uscire. Perché se vuole, i contatti con il mondo esterno li
trova lo stesso.
Sapendo mia madre
occupata con la sorella al telefono presi velocemente il cellulare
vecchio del quale se ne era dimenticata dell’esistenza. Prima che
mi requisisse il mio avevo preso di nascosto la
seconda Sim che tenevo nascosta e alla prima
occasione l’avevo ricaricata. Iniziai così una conversazione
clandestina con la mia migliore amica tramite sms.
“Tu che fai? Io sn rinchiusa qui, mamma è al tel… nn ne posso
più di stare qui dentro T.T”
A lei era andata tanto
meglio. Sua madre semplicemente aveva taciuto la cosa al padre
quando le forze dell’ordine l’avevano riportata a casa.
Effettivamente era stata più furba a nascondere i tagli che si era
procurata, evitandosi tre settimane in ospedale. Quindi
si era beccata solo qualche settimana di castigo e si era fatta strappare la
promessa che non avrebbe più rivisto le persone che ci avevano
aggredito. Non che avesse molta voglia di rivederle.
L’apparecchio
vibrò tra le mie mani. Mamma stava ancora parlando.
“Sopravvivo… vorrei salvarti sore!
Ma se mi avvicino tua madre mi strangola! Tieni duro, mancano solo due mesi!”
Fu la sua risposta.
Due mesi. Già
due mesi e avrei ottenuto la maturità. Poi avrei avuto un’intera estate
rinchiusa in casa per punizione. Perché ovviamente mia
madre non mi avrebbe fatto uscire con gli amici. Forse un voto alto
avrebbe addolcito mamma, ma non papà. Ormai era deciso che sarei rimasta
in casa a meno che non ci fosse stata scuola.
“Due mesi? Ti
ricordo che sn prigioniera a vita! =.=”
Risposi velocemente
per poi fingere di studiare al passaggio di mia madre in camera a controllare.
In realtà avevo nascosto un fumetto tra le pagine, ma di certo a lei non
lo facevo sapere… Anche per i fumetti si era instaurato un traffico
clandestino. Me li portava Ginny (Ginevra, la mia
migliore amica… si buffa accoppiata, io Morgana
lei Ginevra… quasi assurdo non trovate? Ci mancava solo Artù e Lancillotto e potevamo definirci a posto =.=)
di nascosto, quando sapeva che mia madre non era in casa… anche se questo
mi costava soldi extra per far tacere mio fratello.
Insomma, non ero
finita in carcere, ma quasi.
A volte penso che era meglio il convento…
Ma la mia vita non è mai stata facile
quindi presto si sarebbero presentati altri problemi… E il castigo a
vita… sarebbe diventato solo un gioco…