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Autore: dubious3    05/06/2011    3 recensioni
"Questo è il seguito di Naruto Shippuden:Renegade. Il Preludio, che si consiglia di leggere per comprendere la fic".
Naruto è stato catturato e Konoha è stata distrutta. Ma non è tutto perduto. Il jincuriki della volpe dovrà trovare, lottando in una terra ostile ed oscura contro un nemico apparentemente invincibile, la chiave per risolvere antichi misteri e profezie e salvare il mondo intero.
(Questo è un crossover con il videogioco Jak 2: Renegade).
Genere: Avventura, Drammatico, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: Cross-over, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler! | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Naruto Shippuden Renegade.'
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Cap 29. Ricordi ed emozioni. Parte seconda.

 

 

"Ci dispiace tanto per te Ilnok".

Questa frase uscita dalla bocca di Sasuke fu un vero shock per entrambi i suoi compagni.

Fu incredibile specialmente per l'omone, il quale stava tremando per la forte emozione.

"Ti...ti dispiace? A te dispiace?"

"Si, Ilnok. Mi dispiace". Rispose il moro mesto. "Anche io so perfettamente cosa si prova a vedere davanti ai tuoi occhi perdere ciò che hai più caro al mondo e non poter fare assolutamente nulla per impedirlo. E' qualcosa di mostruosamente doloroso..."

"Sì...Ilnok..." Pigolò Hinata con le lacrime agli occhi. "I tuoi figli...è stato assolutamente orribile...mi dispiace...io...mi aveva incuriosita il fatto che tu avessi deciso di salvare quel bimbo...vedendoti così crudele...non mi sarei mai aspettata tutto questo".

L'enorme uomo per un attimo tremò ancora più forte, quindi con un agile salto carpiato riatterrò sull'edificio.

Giunto di nuovo sul tetto, prese la maschera che era sul terreno e la indossò una seconda volta.

"Quando siete entrati nei miei ricordi...per me è stato come riviverli una seconda volta". Disse, e sotto il suo volto bianco da bambino si poteva intravedere il luccichio di una lacrima dall'occhio destro.

La Hyuga ebbe un nodo alla gola nel sentire ciò, e i suoi sensi di colpa aumentarono all'inverosimile.

Ilnok lo notò e le parlò con voce molto più calma di prima, quasi affannata.

"Sorpresa piccola? Anche in me...c'è un lato umano dopo tutto. Un tempo, prima che accadesse tutta questa merda, ero molto simile a Torn.

Pensa che io sono diventato medico proprio per poter curare la mia gente...è stata il dolore, Hinata, il dolore per la perdita così violenta: ti entra dentro peggio di un morbo...ti si infila nelle viscere fino a raggiungere il tuo midollo...e lì, lì diventi simile al nemico che combatti. Un assassino trucidatore di innocenti....un mostro di sadismo".

Con tono più emotivamente distaccato, Sasuke pose a Ilnok un'altra domanda.

"Dimmi la verità: cosa è successo veramente alla Rok? Da quanto ho capito, hai mirato solo ad un paio di fabbriche. Come mai si è arrivati lì alla distruzione di un'intera città?"

L'omone biondo esplose in una risata, molto diversa però da quelle crudeli o sarcastiche che era solito fare.

Era amara e piena di dolore.

"Giusto...tanto vale che vi racconti il resto. Vedete, nel momento in cui ho armato le testate poste per il lancio, la fortezza subì un assalto aereo dalle forze del Barone. Me ne sbarazzai in fretta, ma nello scontro il sistema di puntamento venne pesantemente danneggiato. Purtroppo non fui in grado di fermare il conto alla rovescia in alcun modo e la città subì un bombardamento a tappeto. Quando vidi l'orrore che avevo combinato, decisi di andarmene via. Presi una navetta e lasciai Torn lì che era ancora svenuto".

Hinata, senza più lacrime che le rigavano il volto, provò a balbettare qualcosa.

"Ma...allora...perché te ne sei andato dal Mondo Sotterraneo?"

Da Ilnok proruppe un riso persino più funebre del precedente.

"Hinata...hai vissuto per tutta la vita in un clan di schiavisti nobili, e non sai ancora il significato della parola alto tradimento? Io ho messo al tappeto uno dei miei compagni e ho usato la fortezza volante contro i precisi ordini del comando centrale. Si può venire condannati a morte dalla corte marziale per molto meno. E poi, cosa avrei detto hai miei compagni ribelli? - Oooopss, per puro caso ho attivato un'arma di distruzione di massa che ha raso al suolo un'intera città, ucciso migliaia di poveri addormentati e lasciato i sopravvissuti solo con gli occhi per piangere?- Con rispetto parlando, ma che cazzo di idea sarebbe stata? No...io non sono come gli altri ribelli...abbiamo preso strade diverse. Quindicimila morti...sono una cifra imperdonabile. Io non perdonerò mai me stesso per ciò che ho fatto, così come non perdonerò mai né il Barone né i suoi sgherri. E sapete una cosa..."

Qui mise l'alabarda in avanti, ritornando all'espressione feroce di un tempo.

"Non ho mai incontrato il maledetto che ha ucciso la mia famiglia, ma vi posso giurare una cosa: ciò che ho fatto alle altre guardie Krimzi sarà nulla, NULLA in confronto a ciò che gli farò io quando ricapiterà sulla mia strada...bramerà l'Inferno con tutte le sue forze".

Sasuke in quel momento ebbe un guizzo di ciò che lui avrebbe definito genialità.

Un’idea brillante e persino perfida in un certo senso.

"Ilnok, conosco le tecniche di combattimento di quel ninja...era molto famoso e tremendamente potente alcuni anni fa".

Gli occhi del guerriero di Spargus si illuminarono, quindi si diresse velocemente verso il compagno e lo scosse con violenza.

"Dimmi allora...cosa sai di lui? Cosa sai della sua tecnica? Parla!"

Il moro rispose dopo essersi ripreso da quei violenti strattoni.

"Si chiama Minato Namizake...la tecnica che ha usato è quella della Dislocazione Istantanea: da quanto ho visto, permette all'utilizzatore di teletrasportarsi in un luogo in cui è posto un particolare sigillo. La notte del vostro scontro Minato aveva il sigillo applicato sul kunai a tre punte, il che gli ha permesso di teletrasportarsi dove lo aveva lanciato e di sgusciare via dalla tua presa".

Questa descrizione fece frullare nella mente Faccia di Bimbo mille nuove idee e strategie.

Le informazioni che Sasuke gli aveva fornito erano estremamente preziose, e certo lui le avrebbe sfruttate per poter compiere la sua vendetta.

"Grazie tante Sasuke". Disse allontanandosi un poco. "Ti assicuro che quello che mi hai detto mi servirà molto, davvero molto per poter raggiungere il mio scopo".

"Ti auguro di arrivare alla tua vendetta, Ilnok". Affermò Sasuke cupo. "Così come io un giorno possa arrivare alla mia".

Sul volto di Ilnok si dipinse per un istante il lampo di un dubbio: forse il suo compagno non gli raccontava tutto ciò che sapeva.

"Bene, sapete cosa io vi dico?" Affermò quest'ultimo improvvisamente sollevato. "In fondo non è stato un male la vostra intrusione. Dopotutto, io mi sento più libero. Non avevo mai confessato a nessuno, nemmeno ai membri del Mondo Sotterraneo, il mio passato e il motivo preciso del mio odio per il Barone. Del resto, l'ho detto io stesso: siamo compagni di squadra, dobbiamo essere sinceri tra noi".

"Giustissimo..." Hinata parlò con voce molto flebile, quasi sussurrò. "A proposito...Sasuke...io...vorrei chiederti una cosa..."

Il possessore del dojutsu fece un cenno d'assenso che esprimeva molta curiosità.

Hinata deglutì un poco e schiarì la gola, quindi si decise a chiedere tutto.

"Senti...Sasuke...io mi sono sempre chiesta una cosa: perché Naruto ha sempre cercato per tanti anni di salvarti? Mi…sono sempre chiesta che tipo di rapporto ci fosse tra voi due...eravate così affiatati...eri uno dei pochissimi che era a lui vicino...poi...però ci hai traditi: io ho sempre saputo che lo avevi fatto per vendicare l'assassinio del tuo clan....ma quando avevi raggiunto il tuo scopo e ucciso Itachi...non sei più tornato.

Io insomma...volevo solo sapere perché non sei tornato. Perché, Sasuke, perché non sei tornato da Sakura che ti amava o da Naruto che ha sempre creduto in te? Perché poi vuoi distruggere Konoha? Prima ritenevo le tue azioni inconcepibili...ma dopo che ho visto la mente di Ilnok, non ne sono più sicura. Dimmi Sasuke: perché ci odi così tanto? Cosa ti ha fatto il Villaggio della Foglia di così mostruoso? Perché mi hai detto che Konoha ti aveva privato di ogni cosa? Io...vorrei capire".

Sasuke aveva ascoltato le parole di Hinata con un senso di collera crescente, tanto che nel momento in cui ella finì di parlare venne circondato dall'aura innaturale del suo Susano'o.

"Perché odio Konoha, dici?" Pronunciò queste parole con un tono di voce assetato di sangue. "Perché voglio vederla distrutta assieme a tutti i suoi abitanti, mi stai chiedendo?

Te lo spiego subito: lo sterminio della mia famiglia non è stata un'iniziativa di Itachi: glielo avevano ordinato i quadri dirigenti della Foglia!"

Hinata tremò dallo stupore e dall'orrore nell'udire ciò che stava uscendo dalla bocca dell'Uchiha: sembrava che gran parte del suo mondo stesse crollando attorno a lei.

Che la sua visione del mondo stesse attraversando la prova del fuoco.

"SI' HINATA!!!" Continuò l'Uchiha con enfasi che rasentava la pazzia. "Il villaggio della Foglia aveva trasformato il mio clan nel suo branco di cani da guardia, invece di concedere la posizione e il prestigio che spettavano ad esso di diritto. Quando ha cercato di riprenderla...quando ha organizzato un colpo di stato...il Consiglio ha chiesto a Itachi di compiere l'opera.

E' stata la notte più orrida della mia intera vita: mio fratello, colui che veneravo come un dio, aveva ucciso tutti i miei cari uno ad uno! E non gli era bastato, NO! Mi ha anche fatto rivedere l'uccisione di ognuno di loro per centinaia di volte. Ho visto mio padre sventrato con la katana per i Kami sanno quanto! Ho passato anni e anni e anni a progettare un modo per vendicarmi. E quando ci sono riuscito...quando finalmente ho ucciso mio fratello...sai cosa ho scoperto? SAI CHE HO SCOPERTO?!?"

Qui la sua armatura divenne uno scheletro, e l'aura di odio che era da essa emanata divenne così forte che quasi la Testa di Metallo iniziò a temere uno scontro.

"Ho scoperto che era un martire, Hinata. UN VOSTRO MARTIRE! Ha sacrificato tutto: la sua famiglia, il suo onore, la sua stessa umanità per COLPA VOSTRA! Ha sacrificato tutto...eccetto me. Mi ha risparmiato...con l'odio che mi ha instillato dentro mi ha permesso di andare avanti e trovare uno scopo per la mia esistenza. E voi pagherete per ciò che mi avete fatto. PER CIO' CHE GLI AVETE FATTO! Mi assicurerò che l'immonda esistenza del vostro villaggio, che si perpetua grazie al sacrificio di mio fratello, non INFANGHI PIU' QUESTA TERRA!"

In quel preciso istante il Susano'o di Itachi assunse la sua grottesca forma completa, ovvero quella di un balestriere infernale.

L' armatura puntò la arma contro la ragazza, come se volesse colpirla.

Hinata si mise in posizione di guardia, pronta a difendersi, ma inspiegabilmente Ilnok si interpose tra lei e l'armatura.

"Sasuke, smettila. Non ci provare, o ti spezzo le ossa una ad una".

Minacciò con durezza.

A quelle parole il Susano'o inspiegabilmente abbassò l'arma e si ritirò lentamente dentro al moro.

"Ma adesso non è ancora il momento di combattere contro di te, né contro Konoha". Finì la sua declamazione. "Non ancora. Adesso c'è un nemico più pericoloso da combattere".

Hinata sospirò dal sollievo: seppure quei due avessero un mare di demoni e di rabbia e di odio nel cuore, per fortuna entrambi erano ancora capaci di autocontrollo.

E, soprattutto, di un po' di umanità.

La rivelazione di Sasuke le aveva fatto venire molte nuove domande e riconsiderare varie cose con punti di vista differenti, ma per lei era tardi per pensarci.

Tutte quelle forti emozioni le avevano fatto venire una stanchezza addosso incredibile, a tal punto che emise un enorme sbadiglio.

"Vedo che siamo tutti molto stanchi qui..." commentò l'omone. "Beh, credo che ora sia giunto il momento di dormire. Hinata, tu cercati un altro nascondiglio. Quello che abbiamo trovato è così fatiscente e piccolo che dubito che ci staresti comoda".

La Hyuga fece un cenno di assenso, quindi aprì le ali vitree.

"Sasuke, Ilnok...senpai, buona notte".

"Buona notte, Hinata. E scusa per l'attacco di oggi. Ero ancora più inferocito del solito". Rispose Faccia di Bimbo.

Anche se per via della maschera non si poteva vedere normalmente, il guerriero di Spargus sorrideva.

La fanciulla contraccambiò il sorriso, quindi agitò le ali e volò via verso un riparo dove passare la notte.

L'omone rimase per cinque secondi con lo sguardo perso nel vuoto, quindi si girò verso Sasuke.

"Sasuke, devo dire che noi due dovremmo davvero imparare a darci una calmata. Qualche volta siamo davvero esagitati".

L'Uchiha rispose con uno sbuffo di noia, mentre il suo compagno si accovacciò di nuovo all'entrata dell'attico.

"Bene, io torno all'attività che voi avete interrotto. In quanto a te Sasuke, ho un piano per sbarazzarci di Minato, ma avrò bisogno del tuo aiuto".

Queste parole ravvivarono l'attenzione del moro non poco.

"Cosa vuoi da me?"

"Mi serve una tecnica ninja in particolare...non dovrebbe essere troppo difficile per uno come te..."

 

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Per Konan iniziare la sua gara era un'emozione nuova.

Certo, si era trovata già varie volte ai blocchi di partenza, ma adesso c'era molto di più di una semplice competizione in ballo.

Dal suo pesante casco si mise ad osservare lentamente la platea marmorea e con gli occhi cercò i suoi compagni.

Con gli occhi trovò Naruto e Nagato sul cornicione dello stadio, relativamente isolati dal resto dello stadio e protetti grazie un illusione di quest'ultimo da sguardi indiscreti.

La vista delle persone a lei più care che facevano il tifo per lei la riempiva di gioia immensa.

Nagato...Naruto, vi prometto che non vi deluderò. Non questa volta.

Tornando però con lo sguardo alla pista di gara, notò qualcosa di strano e malefico: anche Mizuki stava osservando l'incontro.

Per quanto temesse i suoi occhi bionici, l'Angelo di Ame non riuscì a resistere alla tentazione di rivolgergli una truce espressione di sfida.

Guarda attentamente questa sfida, e soprattutto guarda bene me, perché sarò quella che ti farà mangiare la polvere una volta per tutte! Anche per Sulegnav...

Una voce metallica interruppe la sua riflessione facendole ritornare l'attenzione sul percorso di gara.

La gracchiante voce di un alto parlante metallico.

"Ecco a voi signori e signori il primo incontro di qualificazione per la Coppa Eco! Il vincitore di questa gara dovrà affrontare il percorso che ora apparirà all'angolo dei loro caschi".

In quell'istante apparve una piccola mappa in alto al lato destro del vetro del casco di ciascun concorrente, come aveva detto il conduttore.

Bazzecole...pensò Konan. le curve non sono nulla di ché, e pure queste chicane sono di una semplicità elevata. Nulla di così problematico.

"Il vincitore di questo incontro avrà il diritto di avanzare alle semifinali. Che vinca il migliore, e morite coraggiosamente!"

In un istante comparve davanti alla linea di partenza uno strano schermo robotico volante.

La macchina stava segnando il conto alla rovescia.

La kunoichi prese un ultimo respiro, quindi sgommò con lo zoomer e accese l'acceleratore alla massima potenza.

Immediatamente venne seguita dai rombi dei motori delle macchine di tutti gli altri concorrenti.

La prima gara del torneo più importante della sua vita era appena cominciata.

 

 

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"E' stata una vittoria incredibile, dico davvero!"

I due Uzumaki si stavano complimentando con l'amica seduti all'interno della sua scuderia, che i ribelli erano riusciti a riprendere e a rimettere a nuovo in tempo di record.

Non solo la donna aveva vinto, ma ci era riuscita con un margine di vantaggio stratosferico.

La sua performance era stata talmente fenomenale che il pubblico ancora esultava e si esprimeva in cori rumorosi.

"Konan non avevo mai immaginato che tu avessi un talento così grande anche per le corse!" Chiese il possessore del Rin'negan estremamente compiaciuto.

La kunoichi di Ame si grattò la testa, quindi rispose con modestia.

"Grazie...in realtà non è che io ami così tanto correre. Solo che Sulegnav aveva bisogno urgente di un corridore...quindi mi sono improvvisata come uno".

"Beh...i risultati sono stati ottimi, a quanto ho potuto vedere...deve essere perché sei una kunoichi. Per poter correre al meglio ci vogliono riflessi felini e eccellente coordinazione mano-occhio, qualità che tu mi pare possegga alla grande".

A parlare però non erano stato né Naruto né Kriad, bensì una donna: Ashelin era entrata nella scuderia.

"Ciao Ashelin". La salutarono calorosamente i due Uzumaki, quindi Nagato si occupò delle presentazioni. "Konan...questa è Ashelin. E' la figlia del Barone..."

"Tutti sanno chi è lei". Lo interruppe la donna di Ame

Il suo tono di voce era divenuto inspiegabilmente freddo e distaccato.

Ciò non sfuggì certo a nessuno dei presenti, specialmente a Nagato.

"Konan, come mai parli così? Ashelin è uno dei nostri migliori alleati. Avanti, sei hai qualche riserva, sai che a me puoi dirlo".

La donna degli origami deglutì un poco, quindi rispose.

"Il fatto è perché non riesco a capire una cosa. Perché sei dalla nostra parte? Insomma, tu sei la figlia del Barone. Stai andando contro il tuo stesso genitore. Dovresti sapere inoltre che con questa guerra potrebbe anche essere necessaria la sua morte. Dunque, quale è il motivo che ti spinge a combattere per noi?"

La rossa sorrise amaramente e scosse un poco la testa.

"Mio padre...è sempre stato un folle. Un folle ossessionato da sogni di gloria e di forza. Sarebbe disposto a fare qualunque cosa per di preservare il suo dominio, incluse le azioni più ignobili".

Detto ciò camminò verso la finestra della scuderia che dava sulla città e si affacciò ad essa.

Il suo sguardo passò velocemente su tutta la città, quindi si pose sull'enorme palazzo che si stagliava al centro di essa.

"Io non sono come mio padre, Konan. Quando ero più giovane e guardavo la città da quel...ridicolo e orribile palazzo, sognavo un futuro migliore per la mia gente. So che mio padre va fermato per il bene della nostra nazione".

Quindi si voltò di nuovo verso la moretta e la guardò in maniera più serena.

"Spero che quindi che adesso tu possa riporre totalmente la tua fiducia in me. Un solo consiglio: guardati bene da Mizuki. Stava osservando la gara con aria strana...più specificatamente stava osservando te in modo molto...invadente. Nemmeno io posso proteggerti da lui".

Queste parole fecero distendere il volto dell'angelo di Amegakure: sembrava infatti che i suoi dubbi riguardanti la fedeltà della figlia del Barone si fossero finalmente dissolti.

"Grazie dell'avvertimento. E scusa se ho dubitato di te".

"Fa nulla". Rispose la rossa senza serbare alcun rancore. "Ad ogni modo, ora devo andare. Ciao, e vi auguro buona fortuna per la prossima gara".

Aprì la porta della scuderia e uscì con circospezione, lasciando i ribelli soli.

"Sono contento che tu abbia acquistato la fiducia di Ashelin". Parlò il possessore del dojutsu supremo. "Lavora con noi già da alcuni anni, e fino ad adesso non ci ha mai deluso. Io confido molto in lei, e se persino Torn, che è più sospettoso di un cane di guardia, ha riposto in lei la più totale fiducia, allora credo di non aver sbagliato scelta. Pensa che si fida talmente tanto che i due...si sono fidanzati".

Al menzionare la parola fidanzamento, nella mente della kunoichi tornarono in mente le allusioni del comandante in seconda, il che la fece arrossire violentemente.

"N...Nagato...io ho bisogno di parlarti". Balbettò "E' qualcosa riguardante...l'abbraccio di oggi..."

Anche il rosso arrossì notevolmente a questa richiesta, intuendo l'argomento sui cui dovevano discutere.

La reazione di Naruto fu invece un sorrisetto di felicità.

"Bene, credo che sia meglio per voi che vi lascio un poco da soli. Godetevi questa serata, piccioncini!"

Finito di parlare il giovane sparì dalla vista dei due in un battibaleno, lasciandoli soli con le loro faccende.

La tensione nell'aria era davvero elevata.

Certo Nagato e Konan si conoscevano da moltissimi anni ed erano entrambi adulti, ma in quell'occasione sembravano essere tornati al tempo dell'adolescenza.

O forse perché, per colpa di tutti i traumi e le violenze che avevano subito, a livello emotivo il tempo dell'adolescenza non lo avevano mai lasciato.

Prendendo un respiro, fu Konan la prima a rompere il ghiaccio.

"Ascoltami...Nagato...quando ti avevo abbracciato...io...insomma...volevo dirti che...ecco..."

Cercando di riordinare i suoi pensieri provò a fare dei respiri profondi, ma venne interrotta nel più eclatante dei modi.

Senza preavviso infatti la tecnica che occultava il suo vero aspetto svanì di colpo, e Konan trovò le sue morbide labbra fuse a quelle di Nagato.

Quest'ultimo ritrasse le sue labbra per un istante e i suoi occhi mistici si specchiarono in quelli ambrati di lei.

"Non c'è bisogno di dirmi nulla...ti amo anch'io".

La felicità della donna raggiunse quello che lei definiva l'apice, tanto quasi da farla piangere.

I due quindi si unirono in un altro bacio pieno di passione, quindi l'Uzumaki le massaggiò a lungo delicatamente le spalle ancora coperte dal mantello e i seni.

Dopo alcuni minuti di questa beatitudine, la ragazza di Ame interruppe ancora il contatto per un poco.

"Che c'è?" Domandò Nagato.

"E' che...tutto questo mi ricorda tanto che non ho mai avuto in fondo una relazione vera...a parte quella con Yahiko.."

Il ricordo del loro vecchio amico gettò un'ombra che offuscò l'atmosfera così solare.

"Così tu eri...insomma innamorata di lui?" Domandò il possessore del Rin'negan.

In realtà intuiva da sempre che tipo di relazione intercorreva tra i suoi due amici più cari, ma lo chiese comunque per avere conferma.

"Sì...mi aveva detto che presto avrebbe reso pubblica la nostra relazione...ma prima...sai che cosa è successo..."

Ciò fece abbassare il capo alla donna dal peso dei ricordi e dal rimorso mai del tutto sopito.

Fortunatamente l'abbraccio di Nagato fu lì a sostenerla ancora una volta.

"Ascoltami Konan...tu e Yahiko...eravate perfetti insieme. Mi spiace davvero tanto che tu lo abbia perso...e soprattutto, mi spiace che tu lo abbia ritrovato...in quella maniera orribile".

L'angelo di Ame alzò il suo sguardo dubbioso verso quello di Nagato, che era molto grave e anche quello appesantito da un forte rimorso.

"Pensa...deve essere stato orribile per te. Diventare un'assassina contro la tua volontà…io so che tu non volevi quella vita…so che Yahiko sarebbe stato disgustato dell’uso che volevo fare del suo corpo…è solo che ero inebriato dai miei folli sogni. Devo ringraziare Naruto se sono rinsavito…e cosa più importante, devo chiederti scusa…scusa per averti costretta a quella vita d’Inferno…per averti costretta a seguire i miei deliri. Ma io…io voglio ricominciare a vivere, senza più macchine di sostentamento, sogni di dominio e folli psicopatici come compagni. Una vita normale come quella che può avere un leader di un organizzazione ribelle con dei poteri incredibili...ok...forse non è proprio la vita che uno definirebbe come normale".

Questo momento di sollievo fece ridere entrambi di cuore davvero.

"Vedi Konan?" Continuò Nagato guardando ancora l’amore della sua vita negli occhi. "Sei bellissima quando ridi. Ricominciando il mio discorso, adesso possiamo iniziare una vita forse non proprio normale, ma comunque più retta e giusta. Una vita che non vorrei condividere con nessun’altra donna al mondo se non con te…sempre che tu lo voglia…"

Il bacio struggente di Konan voleva più di mille parole.

I due si dedicarono ad altre tenerezze per altro tempo, se non ché Konan interruppe il contatto di nuovo con delicatezza.

La donna con una serie di gesti molto intriganti, se non proprio sensuali, si slacciò il mantello e lo depose sullo zoomer, rivelando una maglietta blu senza maniche.

"Fa molto caldo, sai?" Incalzò non senza una punta di malizia.

Il ninja del Rin'negan afferrò subito l'allusione dell'amica, e ciò lo stupì non poco.

Le sembrò troppo repentino il salto dal rossore tipico degli adolescenti innamorati, e ciò lo rese di nuovo insicuro.

"Be…Konan…ci siamo appena messi insieme…" Balbettò. "Non sarà un po’…prematuro?"

La donna cinse le spalle dell’amato con le sue candide braccia e si strofinò un poco su di lui ammiccando.

"Sappi che ti desidero più di ogni altra cosa…che ti desidero da molti anni in realtà…solo che non ero mai riuscito a dirtelo…per le tue condizioni fisiche…ma mentali soprattutto. Anche io non ricomincerei con nessun altro. Ora sono stanca di aspettare. Voglio recuperare il tempo perduto con te…anche in tal senso. Voglio cominciare ad amarti completamente".

Tutte le resistenze dell’uomo in quel momento si vinsero: era deciso di unirsi completamente a lei.

Si alzò quindi ed aprì la porta della camera da letto lentamente, quindi iniziò a slacciarsi il mantello dell’Ombra.

"Se è così..." Pronunciò con soddisfazione. "Anche io inizio ad aver molto, molto caldo..."

Al settimo cielo per il fatto che il suo amato Nagato avesse deciso di accettare, la donna quasi gli saltò addosso.

Fusi in un abbraccio candido e sensuale allo stesso tempo, i due indietreggiarono fino a stendersi sul letto.

Pronti a consumare la prima notte del loro amore.

 

****************************

 

Chissà cosa stanno facendo quei, eh? Tante belle cose, credo...è già da più di due ore che li ho lasciati.

Naruto si trovava in cima ad un attico poco fuori dallo stadio, ammirando la città.

Era notte fonda, e le luci dei palazzi che delimitavano la piazza dello stadio si stavano spegnendo come tante lucciole che andavano a dormire.

Solo quelle dello stadio brillavano nel buio, tanto da renderlo simile ad un vero e proprio faro.

Contemplando questo meraviglioso panorama, il ninja biondo chiuse gli occhi per attimo allo scopo di permettere anche agli altri sensi di contemplare meglio la piazza.

Ai suoi orecchi allenati giunse però un suono anomalo: il suono di due superfici metalliche che sbattevano l'una contro l'altra.

Era quasi una specie di ironico applauso metallico...

Si girò quindi di scatto, e in men che non si dica si trovò cinto da alcuni tentacoli innaturali.

Con orrore constatò che quel viscido di Mizuki era ancora in circolazione.

"Sai...Naruto..." Pronunciò quest'ultimo con tono sadico. "...erano così arrabbiati con me al quartier generale che quasi non volevano ricostruirmi...per fortuna che credono che io gli possa essere ancora utile. Amico mio...la tua amichetta è davvero brava come dicono".

L'Uzumaki non si fece intimidire, ma aprì le palpebre e mostrò i suoi occhi da batrace più determinati che mai.

"E io invece farò loro ricredere grandemente: darò loro la conferma che tu non sei altro che un catorcio".

Si liberò quindi dalla stretta tentacolare di Mizuki stendendo le braccia e con gesto rapido afferrò il collo di quest'ultimo.

"Adesso tocca a me restituirti il favore..." Minacciò alzando il pugno.

"Ma ti prima ti chiedo una cosa: come hai fatto a scoprire la vera identità di Konan? Quale aggeggio o diavoleria hai usato? Parla, o ti faccio a pezzi giuntura per giuntura".

Nemmeno il chunin robotico però sembrava intimidito dalla minaccia di Naruto, anzi era tranquillo al punto di mettersi a ridere.

"Solo il mio cervello Naruto Uzumaki. Per quanto devo ammetterlo, la tecnica che aveva usato Nagato era assolutamente perfetta. Nemmeno il mio occhio robotico era riuscito a penetrarla. Però...ho in memoria tutti i risultati delle gare di tutti i concorrenti, il che mi ha permesso di notare che c'era una forte somiglianza tra lo stile di guida di questa nuova concorrente e quello di Konan. Poi ho visto la pulzella allontanarsi con due tizi vestiti in modo insolitamente pesante...e il resto è solo il frutto di una semplice intuizione. Un'intuizione che si è rivelata molto azzeccata, a quanto mi pare".

Naruto, per quanto odiava ammetterlo, era rimasto sorpreso dall'acume dell'ex ninja di Konoha.

Evidentemente non era divenuto solo più forte, ma anche più astuto.

"Sei furbo...molto furbo...ma non abbastanza. Perché diavolo sei ritornato a farti vivo? Con la Modalità Eremita, potrei farti a pezzi in meno di un istante..."

L'espressione di Mizuki si contorse ancora di più in una ghignata piena di crudeltà.

"Perché voglio instillare nel cuore della tua amica il terrore più puro. Dille che l'ho scoperta. Dille che deve avere paura. Dille che io sarò la sua ombra, e che posso ucciderla come e quando voglio. Dille..."

"Dille un cazzo, Mizuki. Tu non te ne rendi nemmeno conto, ma sei solo un essere patetico. Konan ha più forza e coraggio in un suo tallone che tu in tutto il corpo. O forse dovrei menzionare il fatto che ti ha letteralmente schiacciato come un pidocchio?".

La fronte del ninja robotico si corrugò, segno che a questi ricordi era risorta in lui la rabbia e l'umiliazione per la sconfitta.

"Perciò, se credi davvero di riuscire a spaventarla con le tue stupide minacce, sei solo un illuso. E adesso, cosa ti fa credere che io non decida di distruggerti una volta per tutte, adesso che sono in grado di farlo?"

Mizuki esplose in un altra risata diabolica.

"Due cose: in primo luogo perché so che tu non avresti mai le palle di uccidere qualcuno a sangue freddo. In secondo luogo, perché se dovessi morire il Barone annullerebbe la gara e tu e i tuoi amici finireste...come si dice...ve la prendereste nel culo?"

Per un attimo la rabbia che aveva animato il jinchuriki durante il suo colloquio era divenuta così forte che stava per sferrare un micidiale diretto dei suoi contro il suo nemico, ma quest'ultima affermazione lo fece desistere.

"Ok..." Disse mettendo a terra il robot. "Io ti risparmierò la vita, ma sappi una cosa: adesso sono in grado di sentire il tuo chakra e anche io ho una buona memoria per le impronte, perciò, se dovessi scoprire che tu hai spifferato qualche cosa riguardante Konan e la sua partecipazione al torneo..."

Qui alzò ancora il pugno destro in segno di minaccia.

"Ti darei la caccia...e puoi star sicuro che ti troverei. E quando ti avrò trovato...ti ridurrò un mucchio di rottami".

Mizuki indietreggiò un poco, apparentemente imperturbato dalla minaccia.

"Tu hai frainteso le mie parole Naruto. Pensavi che se avessi voluto davvero fare la spia al Barone riguardante tutta la storia sarei comparso davanti a te? No...io voglio che il pubblico veda morire le sue speranze contro il dominio del mio signore. Voglio uccidere Konan sulla pista di gara".

"Perché? Non sarebbe più comodo farsi avanti e cercare di farmi fuori in uno scontro leale, adesso?"

il guerriero robotico udì il rumore della carta materializzarsi, quindi si girò farneticamente.

Dietro di lui era comparsa Konan che guardava il suo avversario dall'alto al basso in modo severo.

Sicuramente doveva aver usato la sua tecnica di crescita tramite la carta: pur non essendo enorme come nello scontro precedente con Mizuki, era comunque divenuta abbastanza alta che il ninja traditore le arrivava a mala pena alla vita.

Ancora sorpreso per quest'intrusione, Mizuki provò a sfoderare il suo assalto oleoso, ma stavolta la kunoichi di Ame fu più veloce con gesto veloce gli afferrò i tubi metallici e li strizzò con forza.

"Confermo ciò che ho detto prima: sei sempre un piccolo, insignificante insetto. O meglio un mollusco. Una specie di seppiolina molle e senza dignità".
Quindi lo sollevò come fosse una piuma e lo fece roteare in aria come fosse un lazo.

"Mettimi giù!" Sbraitò quest'ultimo con una schiuma verdastra alla bocca.

"Con piacere". Sentenziò apatica.

Roteò quindi per un poco Mizuki e lo lanciò contro il pavimento nella piazza.

Quest'ultimo però riuscì all'ultimo secondo ad evitare lo schianto e a rimettersi in piedi.

"Tu...tu...tu..." Muggì il robot rivolto alla donna. "LA PAGHERAI MOLTO CARA!! Giuro che quando sarò finito il torneo la tua testa sarà il mio trofeo!"

Espressa questa invettiva, se ne andò con la coda tra le gambe.

"Sei sempre il solito perdente, Mizuki...non cambierai mai". Sussurrò la donna con aria trionfante, quindi il suo corpo statuario si scompose in numerosi fogli di carta e tornò alle dimensioni normali.

"Bene…credo che il nostro Mizuki dovrà tornare a casa a leccarsi le ferite…di nuovo". Sorrise rivolgendosi a Naruto.

Sul suo volto era dipinta una gioia che l’Uzumaki non aveva mai visto in lei.

"Naruto Uzumaki, ti comunico che mi sono appena fidanzata con Nagato. E credo che presto ci sposeremo anche".

Il ninja biondo fischiò di ammirazione, quindi rispose con una risata disattivando la Modalità Eremita.

"Però, state correndo come degli zoomer…va bene che siete amici da una vita e vi conoscete da molti anni…"

"E’ appunto di questo che dovevo parlarti". Rispose Konan più seria. "Tutto ciò che è successo in questi due anni mi ha fatto capire che la vita può cambiare in un lampo. Credo di essermi trascinata nella mia relazione con Nagato per tanti, troppi anni. Voglio godermi ogni momento con lui".

Queste, parole giudicate da lui molto saggie, fecero riflettere il ninja biondo non poco.

"Konan…sei davvero fortunata. Hai trovato una persona che ami e che ti ricambia dicendotelo apertamente. Invece con Sakura le cose non vanno così bene".

Konan capì bene il disagio dell’amico.

Era certo che tra lui e la ninja medico ci fosse qualcosa, ma trovava strano che il loro rapporto si stesse trascinando in maniera così stentata.

"Ascolta Naruto…se tu sei innamorato di lei e lei di te…beh, io non vedo che problema ci sia".

"Non lo so nemmeno io. Il fatto è che io le ho confessato i miei sentimenti…il problema è che ho paura che lei non voglia iniziare nulla. Poi è tornata anche Hinata…io non so più che cosa pensare! Sono così confuso".

Si grattò la testa cercando di mettere in ordini pensieri ed emozioni.

La donna si avvicinò all’amico e lo guardò con fare materno.

"Amico mio, se così stanno le cose, allora non posso dirti null’altro. A questo punto ti consiglierei di andare a fare una bella dormita. E’ molto tardi, e la notte di solito porta consiglio".

Naruto in effetti cominciava a sentire addosso una forte stanchezza, acuita dal fatto che aveva usato la Modalità Eremitica.

"Hai ragione…awww!" Rispose sbadigliando. "Torniamo al covo".

"D’accordo. Andiamo".

Senza dire più nessuna parola, i due si diressero ancora verso la tana del Mondo Sotterraneo.

E’ solito che la notte porti consigli…pensò l’Uzumaki. Forse con una sana dormita potrei capire meglio come fare. Speriamo che domani sia una giornata tranquilla.

Purtroppo in questo si sbagliava.

 

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Angolo dell’autore: mi dispiace, ma qui niente lemon!

Anche se molti di voi ci speravano un sacco, vero?

Abbiamo lasciato i nostri due colombi alla loro intimità, quindi concentriamoci su trend della mia storia.

Avete in effetti notato che mi sono dedicato particolarmente a personaggi che non fanno parte dei due gruppi principali.

Certo, gestire tanti personaggi tutti assieme è un’impresa, ma credo che saprò gestire la situazione (almeno spero).

Credo comunque che mi dedicherò magari alla nostra kunoichi verde un po’ più di spazio…

Bene, ho paura che la qualità dello script possa peggiorare, dato che ci sarà un po’ più di romanticismo.

Ad ogni modo ci si vede, state bene, e grazie ancora! 

  
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