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Autore: _Elizabeth_    06/06/2011    2 recensioni
" Elizabeth fin da quand'era piccolissima ha sempre avuto un grande,grandissimo sogno nel cassetto:diventare medico. Per questo ha sempre cercato di studiare e di fare del suo meglio a scuola. E' dolce,modesta,gentile e non perde quasi mai la pazienza. Inoltre,è più testarda di un mulo: se vuole fare o avere qualcosa,deve realizzare per forza il suo obiettivo,ad OGNI costo. E' una ragazza molto molto insicura,ha molto poca autostima e crede che il suo sia un sogno destinato a stare chiuso in un cassetto a riempirsi di polvere x sempre. Nonostante tutti questi brutti pensieri che ha,riesce a entrare ad Harvard e a laurearsi a pieni voti e lode in Medicina. "(cit. dal Prologo)
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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SPAZIO AUTRICE:  Ecco qui un nuovo capitolo. Spero che vi piaccia e che sia abbastanza lungo. Ringrazio ancora una volta Fly,senza di lei non sarei mai riuscita a pubblicare questa storia. Poi devo assolutamente dire  "grazie,grazie grazie e ancora grazie" a tutte le persone che sono state tanto gentili da leggere la storia e da lasciare una o più recensioni,che mi ha fatto davvero tanto piacere leggere. Ringrazio chi ha inserito la storia nelle seguite e tutti coloro che la stanno leggendo. Spero che questo capitolo vi piacerà e che riuscirete a capire  ciò che io ho cercato di trasmettere nel capitolo riguardo al carattere di Elizabeth. Infatti in questo capitolo voglio solo  trasmettere l'idea che Elizabeth è molto insicura, non ha molta fiducia in se stessa e vuole solo il meglio per Isabel. Niente altro,nessun'altra strana idea. Inoltre Elizabeth ha un carattere molto fragile,per questo motivo si commuove e piange spesso. Spero che riuscirete a capire quello che  ho cercato di trasmettere con questo capitolo,spero di averlo scritto bene. Grazie ancora a tutti voi.                                          Liz
 

CHAPTER SIX

 Elizabeth tornò  da loro pochi minuti dopo. Era pallida in viso. Quando la vide,Eleanor si preoccupò.
-Che succede? Sei pallidissima. Ti senti bene?
Emma la fece sedere su una sedia e le fece bere un po’ d’acqua.
-Che succede?-le chiese
-Mi ha appena chiamato la dottoressa Miller.-spiegò Elizabeth - Ha detto che domani non può fare gli esami a Isabel. Ho contattato altri due specialisti bravissimi,ma anche loro sono impegnati. E dobbiamo fare quelle analisi al più presto. Non so più a chi rivolgermi. Sono disperata,loro tre erano i più bravi che conosco. Però…forse…Emma potrebbe farlo.
-Elizabeth,io non posso- ribatté Emma- Non sono specializzata in questo campo. Sono un’endocrinologa. Ho fatto questi esami pochissime volte. Potrei sbagliare…e….causare problemi a Isabel. Mi dispiace tantissimo,ma non posso.
-Oh, mio Dio!-esclamò Elizabeth - E adesso come faccio? Non so a chi chiedere…tutti gli specialisti più bravi che conosco non possono aiutarci. Che brutta situazione…
-Conosco una persona che fa al caso nostro.-intervenne Eleanor
-Ah,sì? E chi è?
-Tu
-Ma stai scherzando? Cioè…tu… tu…sei disposta ad affidare Isabel a me? Io…non posso. Ho paura di fare pasticci e di compromettere le sue condizioni. Non me la sento.
-Eleanor ha ragione.-intervenne Emma- Elizabeth,tu sei un’ematologa e…
-…e faccio schifo nel mio lavoro. In questo ospedale ci sono persone molto più brave di me.
-…e –continuò Emma,ignorando il commento di Elizabeth - fai questi esami quasi tutti i giorni. Sei perfetta. Non ci serve la Miller. Non ci serve un professore della Hopkins. Ci serve una brava ematologa. Ci serve la dottoressa Johnson. Ci servi tu,Elizabeth.  Questa bimba ha bisogno di te.
-Io non sono all’altezza. Non sono in grado. Non sono abbastanza brava. Isabel merita di meglio. Ha bisogno di qualcuno migliore di me.
-Su,Elizabeth. Non fare la bambina. Smettila di buttarti a terra. Tu sei  una ragazza molto in gamba,tu sei in grado di curare Isabel.
- Betty,ti prego-disse Eleanor- Ti prego,te lo chiedo per favore,abbi fiducia in te stessa. Ti prego,falle quelle analisi. Cerca di curarla. Ti prego. Cerca di capire che anche tu sei qualcuno,che anche tu sei in gamba come quelle persone che hai contattato. Ti prego.
-Ma…
Eleanor la ignorò e continuò a parlare:
- Domani mattina lei sarà spaventata. Sarà terrorizzata. Domani mattina, mentre le preleveranno un pezzo di midollo,lei  dormirà. Ma, anche se dormirà,sarà terrorizzata ugualmente.  Io e James non potremo entrare,noi non potremo stringerle la mano. Vorrei che domani lei non fosse spaventata,vorrei che lei non fosse chiusa in una stanza piena di estranei. Vorrei che domani,in quella stanza,insieme a lei,ci fosse una persona della famiglia. E chi può confortarla meglio di te? Lei ti adora,e tu lo sai. Ti prego,aiutala. Te lo chiedo per favore.
-Io…io.. ho paura. Non posso farlo. Non sono abbastanza brava- Elizabeth scoppiò in lacrime- Se sbaglio qualcosa e lei peggiora…io…mi dispiace…non posso. Contatterò la Miller e la supplicherò di venire domani.
- Ma,tesoro mio- Eleanor la abbracciò stretta- Tu non devi aver paura di niente. Non accadrà nulla. Andrà tutto bene. Devi avere fiducia in te stessa. Sai un sacco di cose. Sei molto brava e preparata. Hai molta esperienza. Non devi piangere. Calmati.
-Tieni- Emma le porse una tazza piena di camomilla- Bevi. Ti farà bene.
-No,grazie- e continuò a singhiozzare
- Se non la bevi,sarò costretta a farti un’iniezione di diazepam. Su,provaci. Almeno metà.
Elizabeth  bevve l’infuso in meno di due secondi.
-Grazie mille. Ora mi sento un po’ meglio.
-Aiuterai Isabel?
-Ehm…io…
- Betty,per favore. Ti prego…
Mentre parlavano,Isabel si svegliò.
-Mamma…-disse
Eleanor si avvicinò alla figlia
-Sono qui vicino a te,tesoro. Sono qui.
- Isabel - disse Emma- domani ti devono fare un paio di controlli.
-E me li fai tu?
-Non posso farteli io. Io non sono molto brava con quel tipo di controlli.
-E cosa devono controllarmi?
-Devono dare un’occhiatina a una sostanza che ha il compito di creare il tuo sangue.
-E mi fanno male?
 -Non sentirai niente. Ti faranno fare la nanna e non sentirai proprio niente. Te lo prometto.
-E chi mi fa questi controlli?
-Ancora non lo so.
- Hai detto che mi devono controllare il sangue?
-Sì,più o meno.
-E,allora, non può farlo la zia Betty? Lei conosce bene questo tipo di cose.
-Non lo so. –sospirò- Prova a chiederglielo tu.
Elizabeth arrossì e fulminò Emma con lo sguardo. Come avrebbe fatto a dire alla bimba che non si sentiva abbastanza preparata per sottoporla ai controlli,che credeva di non essere in grado di aiutarla,di non essere abbastanza brava? Elizabeth voleva molto bene a Isabel. La bimba,inoltre, la considerava come una seconda mamma, come una sorella maggiore,come una specie di modello da seguire e le diceva sempre che un giorno avrebbe voluto essere come lei.
-Zia Betty...- cominciò Isabel -puoi  farmi tu quei controlli,per favore?
Elizabeth le diede un bacino sulla fronte,fece un respiro profondo e disse:
-Beh…Isabel…io non sono molto brava…ci sono tante persone più brave di me…loro possono curarti meglio di quanto so fare io.
-Per me tu sai curarmi benissimo. Allora,mi fai quei controlli,per favore? Dai,per favore. Se me li fai,io…ehm…ti farò mangiare tutte le mie caramelle gommose.
Dopo queste parole,Elizabeth capì che non poteva più tirarsi indietro,che doveva avere un po' di fiducia in se stessa e che non doveva permettere alle sue insicurezze di fermarla. Elizabeth,finalmente, capì che tutti avevano fiducia in lei,anche(e soprattutto)la stessa Isabel,che in quel momento le stava sorridendo e,a modo suo,stava cercando di farle capire che si fidava di lei,di lei e di nessun altro. - Tesoro mio…- balbettò Elizabeth,commossa dalle parole della nipotina-…oh,piccola mia…
-Zia Betty,perché piangi? Non volevo farti piangere. Scusami tanto.
-No,tesoro. Non devi scusarti. Non mi hai fatto niente.-la abbracciò- Ti voglio un sacco di bene. Ti voglio davvero un mondo di bene.
-Anch’io te ne voglio tantissimo, zia.
-Cerca di dormire.-si asciugò le lacrime e le diede un bacio sulla guancia- Domani ti dovrò sottoporre a quei controlli. Ma adesso non pensarci. Riposati.
-Allora,vuoi dire che domani i controlli me li fai tu?
-Certo,Izzie. Te li farò io. Cerca di fare la nanna, adesso. Domani devi essere in forze.
Eleanor le cantò una ninna-nanna e la bambina si addormentò all’istante.

 

  
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