Lina
si ridestò, con un mal di testa e una nausea
pazzesca, si ritrovò distesa sulla schiena e sopra di
sè, scorse un cielo scuro
e pauroso e una sensazione di pericolo e qualcosa di opprimente attorno
a lei.
Si
mise a sedere e osservando attorno a se,
vide i suoi amici, privi di sensi, a poche decine di metri.
Cercò di
alzarsi ma un capogiro la costrinse a sedere nuovamente, provocandole
pesantezza agli arti. NOn riusciva a capire perchè si
sentisse male e si domandò
se fosse causato dall o strano oggetto. Una risata, una piccola
risata la fece sussultare e iniziò a
cercare Gourry e Raudy, che li trovò poco distante, sotto un
albero.
NOn
sembravano essersi accorti di lei e
stavano giocando tranquilli. Gourry era seduto proprio sotto l'immenso
albero
che sembrava malato, con il piccolo a cavalcioni sulle sue gambe che
giocava
con qualcosa in mano guardando lo spadaccino in volto. A lei sembrava
una scena
surreale, quei due che ridevano contenti giocando tra loro mentre il
luogo
attorno era una visione di desolazione e abbandono, sapeva quasi di
morte
noncuranti del cielo sopra di loro estremamente nero e
ventoso, gravido
di pioggia.
Si
avvicinò a loro mentre vedeva fgli altri
rannicchiati sull'erba secca ancora nel mondo dei sogni, GOurry la vide
e le
sorrise
"Ben
svegliata, come va??"
"MAle...ho
mal di testa....e per poco
non ho nausea...coi come state??"
"Raudy
mi ha svegliato e...non sembra
aver sortito effetti dal viaggio...anche io ho un pò di mal
di testa ma per il
resto tutto ok..."
"...ma
che ha in mano???"
"NOn
lo so Lina, quando mi sono
svegliato lui era intento a giocarci..sembrerebbe un giocattolo di
legno
colorato...un cavallo..."
"E
dove lo ha trovato?? QUi sembra una distesa
desolata......"
Ma
la maga non ebbe tempo di sentire la
risposta del compagno che si voltò verso qualcosa che aveva
attirato la sua
attenzione, su una collinetta metri più in là,
avanzò Dararai intendo a
guardare avanti a sè. Nessuno dei due parlò ma
rimasero a fissarlo mentre
camminava lentamente verso quello che da lontano sembrava un sentiero.
Gourry
non domandò nulla, vedeva che Lina sembrava sempre
lì a fissarlo, quasi
studiarlo, come se qualcosa attirasse la sua attenzione, ma non
riusciva a
capire s eil suo fosse turbamento da qualcosa e quindi lo controllava e
se vi
era altro. Lina dal canto suo, sentiva qualcosa di strano ini lui, come
se vi
fosse qualcosa di ancora non chiarito.
Dararai
guardava oltre l'orizzonte, là dove
vi era la tenuta della famiglia per cui lavorava. Sentiva di non avere
ancora i
pezzi totali per portare a termine la missione che si era prefissato e
e dentro
di se voleva correre, correre più vloce che poteva per
sussurrare alle sue
orecchie che si, ce l'aveva fatta a discapito di tutto e tutti e
che....era lì,
sempre pronto a tutto.....
SI
fermò mentre lontano vedeva la sagoma
microscopica che conosceva, che ormai amava....ancora massimo un'ora di
marcia
e sarebbe tornato, avrebbe rivisto quelle stanze, il suo volto nei
dipinti
e nelle foto. COn la mano, cercò sotto l'abito
qualcosa che strinse con
forza e poi, chiuse gli occhi ritornando a quel giorno
Scrutava
il foglio dove lei aveva scritto
i suoi pensieri, non sapeva come comportarsi e voleva capire quale
fosse la
cosa giusta. Prese il foglio e sentii la ruvida carta sotto i
polpastrelli,
guardò la calligrafia elegante....
"Dararai
ho preso una
decisione....."
Sorpreso,
posò il foglio e si voltò verso id
lei, facendo un inchino
"Mia
signora...comandi...."
"E'
stupido da parte mia stare qui
sperando che quella testa dura ritorni su suioi passi....quindi,
agirò io e
farò una sola cosa in maniera gentile....."
alzandosi
e avvicinandosi a lui
La
fissava negli occhi, cosa che non
conveniva a un servitore, seppur del suo rango. lei era sempre la sua
padrona,
la sua carica in un certo senso dipendeva dalle sue decisioni ma voleva
vedere
quegli occhi, che sembravano aver ripreso vivacità e
carattere. PArevano
parlare da soli e lui sorrise contento
"Vedi
Dararai, lui.....crede di fare la
cosa giusta per avere la mia fiducia ma è così
testardo quando si mette in test
qualcosa che è impossibile fermarlo....quindi, vorrei che tu
mi facessi un
favore che mostri la mia massima generosità nei suoi
confronti prima di fargli
pentire certe scelte che ha fatto con me...."
prendendo
da un cassetto una busta e un
sacchettino di velluto
"Signora,
il padrone crede che in questo
modo vostro figlio possa essere finalmente..."
"NO....per
favore, non dirlo perchè
perdo la pazienza, con lui ne avevamo parlato enon esiste una
cosa del
genere. Lui no n deve mettersi in ridicolo per quell'uomo....per favore
prendi
quest a e parti, và da lui e consegnala.....digli che s e
non torna con questo messaggio,
può ritenersi nei guai fino al collo perchè
andrò io stessa a prenderlo a calci
nel sedere e non ci sarà una seconda possibilità.
Anche a costo di dover usare
la magia e lui sa cosa sighifica ciò..."
La
vide prendere dal sacchettino un pendente
con una pietra blu montata su oro bianco, lavorato a creare dei rombi
gino ad
gancio. Lei lo mise dentro la bsuta e gliela
consegnò, pareva essere
tornata quella di un tempo, segno ce la depressione che l'aveva colpita
andava
scemando da sola e che tutto quanto sarebbe tornato come un tempo.
Vedeva però
nel suo volto i segni di qualche preoccupazione e cercando di non
fissarla, la
salutò
"Mia
signora, farò come mi avete
ordinato....cercherò di riportare il Signore prima che venga
linciato...eheh..."
"Cè
poco da ridere Dararai....mi ha
delusa...andarsene così solo per una stupidaggine che
quell'uomo gli ha messo
in testa....lui doveva pensare a nostro figlio al meglio, non seguendo
gli
obblighi di...di...naaahhh lasciamo stare...non voglio pensarci. Vai,
veloce e
vai da quello stupido....tiralo per i capelli s e necessario,
imbavaglialo e
legalo, trascinalo con il cavallo se devi ma fallo
tornare....sarà meglio per
lui o vivrà la prossima esistenza dietro un vetro,
perchè diverrà melanzane
sott'olio...."
"Ehm...non
è una bella
prospettiva....allora l o avvertirò mia signora...vado..."
facendo
un inchino
"Si
vai..io devo prepararmi per incontrare
la delegazione di Atlas come era negli appuntamenti...."
sorridendogli
"Sono
felice....finalmente, questa è
la...."
"Dararai...."
Si
voltò trovandosi Lina davanti alterata e,
all'apparenza, pronta a un litigio. Dietro di lei vi erano tutti i
partecipanti
alla spedizione ormai ridestati e anche loro, con modi di fare poco
amichevoli.
Si vide attorniato letteralmente, compreso dalla draghessa con la mano
sulla
giarrettiera
"Ehm...sentite
lo so, ho fatto un errore
e siamo cadut-cioè....ci siamo ritrovati sull'erba. Ma siamo
arrivati, là in
fondo cè la tenuta....Dobbiamo fare solo un pezzo di
strada....ok???"
cercando
di imbonirli
Si
fissarono tutti incerti, poi si radunarono
e borbottarono fra loro, finchè non presero una decisione
"Va
bene Dararai, sei
salvo....ma......" mentre il ragazzo deglutiva spaventato " mentre
raggiungiamo la tenuta, tu dovrai spiegarci qualcosa di questa
situazione....."
Lui
sembrò titubante, tentennò poi quando
nuovamente Lina intervenne per un patto lui alla fine si convinse.
Doveva spiegare
qualcosa e loro non avrebbero fatto storie.
"Allora
Dararai inizia....camminiamo e
ti ascoltiamo....MUOVERSIIII!!!!"
urlò
Lina iniziando ad avanzare versoo quello
che una volta doveva sembrare un bosco
"Ok...dunque....
"mentre la
carovana lo seguiva attento passo dopo passo "vedete...tutto ebbe
inizio
esattamente cinque anni fa, mese più e mese meno....io
lavoravo per un'altra
persona, un feudatario estremamente potente e influente nella regione
che
trovate da quella parte "indicando verso la sua destra "noi
qui siamo su un confine sapete???"
"Un
confine? E di dove???"
"NOn
è il momento per voi di saperlo, ma
vi racconterò altro per ora....quest'uomo mi assunse anni
fa, quando avevo ancora
18 anni.....rimasi con lui per due anni, fino a quando nella sua
magione, non
arrivò lui...."
"Lui
chi??? Un cattivo???"
domandò
AMeria
"NO...suo
figlio....dopo aver lavorato
per anni lontano dalla famiglia per sua scelta, tornò a casa
per sostenerla in una guerra sanguinosa che aveva coinvolto la sua
regione di nascita
contro prima la regione alla nostra sinistra....e poi contro un'armata
che farà parte della seconda parte della storia, ma dopo ve
lo
spiegherò. Ricordo che lui entrò nella 'sala del
trono' , così chiamata perchè
quest'uomo era addirittura potente quanto il Re, facendo allestire
quella sala
enorme non per balli ma per amministrare i suoi voleri sulle sue terre
e anche
oltre. E' un uomo di polso, duro, dopo alcuni lutti si era indurito e
il figlio
rimasto aveva deciso di lavorare al di fuori di
quell'ambiente....quando il mio
ex padrone vide suo figlio, gli disse qualcosa come
'Tò..la
pecorella è tornata all'ovile...'
MA
non era solo...con sè aveva una ragazza
incappucciata. Erano venuti da una tempesta, bagnati fradici e pronti
come
potevano ad aiutare. Lui come elemento dell'esercito, lei come stratega
e
all'occorrenza guaritrice, unici ruoli per le donne in quel'ambiente.
Ma il mio
ex padrone non era della stessa idea, si infuriò nel veder e
come il figlio,
dopo anni di menefreghismo verso il genitore, tornava per prendere in
mano la
situazione e salvare il luogo dove era nato. Iniziò una
discussione che
degenerò, lui scoprì che la ragazza era la
compagna del figlio, che sarebbe
potuta divenire la sua sposa e......perse le staffe. Disse alla ragazza
che
era....una poco di buono, che a vederla per lui sembrava
altro...e....lei andò
via indignata, seguita dal ragazzo che rimase deluso. Li vidi uscire
via, verso
la tempesta per tornare da dove erano venuti. Inutile dire che il
padrone non
ne fu contento, aveva perso il figlio una seconda volta e si
maledì per un anno
intero. Fino a quando loro due non tornarono. Il figlio voleva creare
una
seconda possibilità di dialogo, voleva tornare nella
famiglia. Ma....come la
volta precedente, si scatenò una lite furiosa, sempre per la
ragazza, che il
padre vedeva come una minaccia per la famiglia e il titolo. Dopo
centinaia di
anni, dopo tanti sacrifici, successivi alle perdite subite nella
famiglia,
il mio ex padrone non poteva tollerare che una ragazza che ai
suoi occhi
valeva meno di un cane, potesse divenire un membro di quel casato.
Purtroppo da
dove io provengo, come per il padrone, le donne non hanno molto valore
nella
società, sono importanti solo per il matrimonio e la
discendenza....per il
resto non valgono molto. Ma sopratutto, se non si è di buona
famiglia a livello
di titolo, s e non si è della stessa regione, se si vive
diversamente rispetto
agli ideali...si vale meno di un cane, non scherzo....anche le
vedove....se
sole e senza figli, anche se nobili, sono costrette a trovare qualcuno
che le
ospiti fino alla loro morte, perchè la proprietà
passa al maschio più vicino al
defunto. Sono leggi che per me, nato lì, all'inizio
sembravano la verità
ma...dopo che conobbi la padrona, divennero assolutamente aberranti per
me....."
"Anche
dalle mie parti vige qualcosa di
simile.....per questo odiavo tutte le ideologie cavalleresche che
dovevano
essere i dogmi...così come le donne dovevano esser gli
'angeli della casa'....non li ho mai visto allo stesso modo...."
esclamò
Gourry attirando l'attenzione su di
se
"Gourry....è
per questo che sei
scappato???"
"Anche
Lina...primo per la spada di
Luce....e poi.....con la morte di mio fratello, tutti
impazzirono per
l'eredità del cimelio di famiglia....."
"E
così, lo hai preso e sei andato
via...io avrei fatto ciò molto prima....sai che non sopporto
molto regole e
leggi...."
"Si
loso bene....Lina...."
ridendo
mentre la fissava negli occhi
Gourry
però notò Dararai che non guardava
verso di loro, ma fissava lei con uno strano sguardo. LA guardava
serio, fronte
aggrottata e come confusione sul viso. No, non era
confusione, era
qualcosa di indecifrabile ma chiaro, non seguiva il dialogo ma
.....cosa???
"Poi
come finì???"
chiese
Zel avvicinandosi a lui
"Eh???
ah...ok, continuo...dunque, la discussione
come dicevo finì male e la signora decise di andare via
offesa per la seconda
volta ma qualcosa, un rumore, echeggiò per la sala. Lei
accelerò il passo ma fu
fermata dalle guardie. Erano tornati un anno dopo, un altro temporale,
coperti
da mantelli con il cappuccio. Quando il padrone cercò di
bloccare gli uomini
del padre, qualcosa attirò nuovamente l'attenzione e...il
mio ex padrone la
obbligò a togliere il mantello. Al suo rifiuto, le guardie
le scostarono la
mantella e.....vi era un neonato fra le sue braccia. Avevano avuto un
figlio e
il padrone iniziò a spiegare al padre il vero motivo per cui
erano
venuti...."
"Il
figlio...."
"Si...volevano
che fosse riconosciuto
dalla famiglia, comè uso da quelle parti....solo
così era possibile poter avere
l'eredità e un posto nella società....altrimenti
rimaneva figlio di nessuno,
anche se il padre era nobile....come in questo caso. La
padrona non capiva perchè lui volesse far
riconoscere il figlio, però lo capivo bene...voelva che, se
fosse accaduto qualcosa a loro, il figlio potesse aavere una
opportunità di divenire qualcuno.....Solo se il patriarca
riconosceva il nuovo nato e si inseriva nell'albero genealogico, questi
era
veramente un membro della casata. I miei padroni si ritrovarono
così a
fronteggiare l'uomo che poteva garantire al figlio una degna esistenza,
cosa
che loro non potevano dare in caso di morte, essendo lontani dalle
famiglie per scelta.
Avevano una visione reale delle cose, sapevano che avevano nemici e che
i lavori che facevano non smepre erano privi di pericoli.....Il mio ex
padrone però non volle il bambino in casa sua, per lui era
nato da
una poco di buono e tale sarebbe stato anche se biologicamente suo
nipote. La
padrona, offesa, gli urlò contro che si sarebbe vendicata
dell'affronto e che
fosse lì solo per il Signore, che l'aveva convinta a fare
questo viaggio. GLi
disse che avevano una casa loro ma lui voleva che suo figlio potesse
avere una famiglia
a cui appoggiarsi per il futuro e che, visto come si era comportato con
il nipote,
lo avrebbe cresciuto lei secondo i suoi stili di vita e e le sue
ideologie.
Fece dietro front e tornò ai cavalli con cui
eravamo venuti, mentre il
bambino piangeva. Il padrone implorò il padre di considerare
almeno il bambino
e non loro ma lui fu irremovibile....andarono via offesi e delusi e il
mio ex
padrone tornò a maledire se stesso per essere stato
stupido..così mi ordinò di
seguirli e lavorare con loro, seguendo la crescita del bambino
affinché non
potesse essere troppo influenzato dalla madre. Io eseguì i
due da lontano,
finchè non giunsero in una tenuta, quella davanti a noi e
spiegai la cosa.
Ovviamente la ragazza non era affatto contenta della cosa, mi
minacciò di
uccidermi ma il padrone mi fece un'offerta. Mi domandò cosa
pensassi esattamente
della vita che facevo prima, mi parlarono per ore di cosa fossero le
vere
priorità nella vita, cose giuste da fare e considerare....mi
spiegarono che
avevano vissuto lontano dai loro vecchi mondi perchè
credevano in qualcosa di diverso,
venuto da esperienze e lezioni di vita apprese durante gli
anni
precedenti. Li vidi, nei pochi giorni che mi permisero di decidere,
come
vivessero le persone che il mio precedente padrone considerava 'diverse
e con
scarsa percezione delle cose' e scoprii un mondo a me lontano e
precluso fino
alle maggiore età. NOn mi era permesso andar via dalla mia
regione natale, per
il rango che avevo dovevo servire i potenti con le capacità
apprese in anni di
studio e apprendistato....ero sempre stato stratega, consigliere e
segretario,
sia nella testa che negli anni di lavoro per quell'uomo....invece
appresi che
esistono altri tipi di 'vita', dove si è liberi di essere
ciò che si vuole e si
può dire e fare ciò che si sente dentro....cose
che prima non erano
che....debolezze da nascondere....appresi con mio stupore che una
unione no è
un fatto sociale, vedendo quei due insieme scoprì che amare,
come parola, non è
solo un 'concetto' ma verità e realtà....e che i
sentimenti non erano punti deboli che dovevo reprimere ogni istante,
che ogni mio pensiero o idea
potesse essere espressa senza vergogna, che il salutare o parlare alla
servitù non fosse riprovevole.....il
poter fare le cose senza chiedere il permesso, il poter ridere quando
volevo,
cosa vietata fino a quel tempo....e poi....vedevo loro due con il
figlio, che
lo trattavano diversamente da come ero cresciuto amandolo con
tutti loro stessi, che giocavano o si
rincorrevano nel giardino tutti e tre ridendo e facendo baccano senza
alcun timore, che parlavano e facevano battute con i servi come se foss
enormale, che facevano cene e rimpatriate con
gli amici fino a tardi, era....una cosa così
diversa.....avevo assistito a cene
e riunioni, in piedi contro un muro, mentre si parlava di guerra,
amministrazione
e eserciti..con loro invece io potevo sedermi a mangiare a tavola, alle
riunioni
potevo far parte del gruppo...dopo una settimana vidi un mondo a me
alieno
e...feci una cosa che portò,da parte della mia famiglia,
l'allontanamento del
sottoscritto dalla famiglia...in poche parole non sono più
figlio di mio padre..."
disse
sorridendo tristemente
"Mi
spiace Dararai....così tu lavori per
loro esatto..???"
chiese
Lina mentre prendeva in braccio Raudy
dopo aver fatto capricci al povero Gourry
"Si...ho
mandato due lettere, una al mio
ex padrone e una alla mia famiglia....chiedendo scusa per la mia
decisione e
troncando con loro ogni cosa....le rispose che ricevetti ovviamente no
n erano
affatto....felici ma...sono quasi tre anni che vivo con loro e posso
dirvi che
son felice, anche il mio caratter e è cambiato come avete
notato
...eheheh....adesso, come dice la mia padrona, sono semplicemente me
stesso,...e sono felice....."
Il
gruppo rimase silenzioso ad ascoltare il
ragazzo, capiva ormai abbastanza per aiutarlo e sopratutto Lina si rese
conto
che quello che vedeva di strano era questo, il non sapere chi fosse e
la
ricerca, probabilmente, di diventare niente altro che ciò
che si era alla nascita...cercando
di cancellare gli anni di influenze e divieti....si chiese se anche
Gourry
avesse subito le stesse restrizioni e obblighi vedendosi cancellare
anni di
innocenza e fanciullezza. Poi le venne una domanda
"Dararai....tu
hai detto che la tua padrona
padroneggia la magia....è vero???"
"Si..anche
il padrone se la cava...anche
s e non allo stesso livello....eheh...a volte non ha voglia di fare
incantesimi
e combina disastri...."
ridendo
ricordando alcuni avvenimenti
"E
dimmi...quanti anni ha???"
"Ecco...ha
la mia età Miss Lina...venticinque
anni...."
"Davvero??e
da quanto è così abile con
le arti magiche??"
"da
molti anni, è lei che mi ha insegnato
quello che so.....sia a livello di incantesimi sia i codici della gilda
per
messaggi cifrati e sia....”
“Aspetta..quindi
tu consoci quei codici perché la tua padrona te li ha
insegnati”
“Si…per
aiutarla nel suo lavoro di studio…”
“Ora
mi
è tutto chiaro…dicevi???”
Disse
Zel
“…ah…e
quella
che lei chiama...'la filosofia di una grande maga'....ma è
una cosa troppo
lunga da spiegare e poi..meglio non dire nulla....sapete, lei ha certi
modi di
fare parecchio...ecco....."
NOn
sapeva che dire ma per tutti fu
sufficiente, la videro come una donna piena di sè,
utilizzatrice della magia per
scopi scientifici e di ricerca e che fosse una personalità
schietta e pratica.
"Sembra
una donna molto
particolare....mi farebbe piacere conoscerla..."
"Ehm....ecco...."
non sapendo che
dire "certo...quando l'avremo svegliata potrete conoscerla...."
"Qualcosa
non va???"
domandò
nuovamente Zel
"NO,
no...tutto ok...manca poco, ormai
siamo a casa...."
disse
contento cercando di cambiare discorso
Videro
davanti a loro una casa in stile
padronale, con colonne e archi ad adornare l'ingresso, composta da sale
al pian
terreno e le stanze private al primo piano. Sembrava non avere giardino
personale e nè mura, stava in mezzo al nulla, attorniata
solo da strade
battute, boschi e verde, che ormai purtroppo sembravano tutti morti.
"Dararai,
perchè non ci sono mura o
simili?"
"Ve
l'ho detto Lina...siamo su un
confine, la casa è stata creata a metà su una
regione e metà su
un'altra...."
"Davvero???
E perchè???"
"Ehm...ve
lo dirò più avanti...."
"Uffa
che rottura...Dararai, giuro che
se non mi dirai tutto, ma tutto, per te saranno guai..."
bofonchiò
Lina di pessimo umore
"Ok,
ok...no voglio finire
arrosto...."
"COme
sai che Lina ti farà
arrosto???"
Lui
si voltò verso GOurry, sentendo quella
domanda e ridendo disse
"Ehm....Lina
Inverse è molto conosciuta...quindi
so bene cosa potrebbe fare...ehehe..."
"Non
fa una grinza..:"
"GOurry
smettila per favore...."
urlò
lei allo spadaccino
Raudy
inziiò a ridere agitando il giocattolo
mentre Lina cercava di tenerlo trnaquillo
"Oh
andiamo Raudy...no n fare
così....fra poco sarai a casa ....."
"Il
signorino adora stare con voi, per
fortuna fino ad ora è sempre stato calmo....."
"Vogglio
totta di lapponi...."
"Raudy
non abbiamo torta di lamponi e
quindi aspetta un pò...ok???"
"No,
mama...vogglio totta....no fatta da
te...."
"COME???"
"Ehm....la
padrona non è molto brava in
cucina e così....hanno due cuochi per preparare pranzi e
cene....amano mangiare
bene...."
"certo
che tu, signorino, sei proprio
discolo....se dico fino a acasa...aspetti fino a casa...."
disse
Lina categorica al bambino
"NOOOOOOOOO"
"Raudy,
basta, o questa sera niente
dolce....."
Il
bambino si zittì, la guardò con occhi
lacrimosi e tenerosi e lei cercò di non guardarlo in faccia,
voltando lo
sguardo....
"MAma....peffavorree......"
"RAudy.....su....fra
poco potrai
mangiare...."
"Signorino...."
disse Dararai al
bambino " guardi...fra poco Nanni le darà qualcosa..:"
"nanni???"
domandarono
tutti
"Si
è la governante....il signorino no n
risuciva a dire il suo nome e la padrona...l'ha...chiamata
così per essergli
facile......ehm...."
"AHAHAHAHA.....la
voglio
conoscere......"
rise
Gourry divertito
Davanti
a loro la grande casa si ergeva in
tutto il suo splendore, color crema, tegole del tetto spiovente rosse e
balconi
decorati che si stagliavano dalla rampicante ormai secca. Una tenda si
scostò
da un piano superiore e poi quando raggiunsero il portone, questo is
aprì e una
figura di una
donna uscì sconvolta,
fissandoli.